La mia destinazione è Arusha, alla ricerca di uno scatto, sulle tracce del re della foresta.
La chiesa è addobbata a festa. Mi guardo un po’ intorno, forse ci sarà una cerimonia.
Scopro che oggi diventerai sposa, che dedicherai la tua vita a Lui, che consacrerai il tuo giuramento, giuramento che forse, nel silenzio della tua stanza, hai più volte pronunciato…
Un fotografo attende con pazienza il vostro arrivo. Poco distanti, due suore.
Provo a cercarti. Vi trovo.
Raccolta con le tue future sorelle attendi, sotto il portico di quella che sarà la tua casa, l’inizio del cammino che ti porterà sull’altare.
Non posso avvicinarmi, non è permesso, non so se posso.
Ti scorgo da lontano.
Il volto di chi ti sta accanto esprime durezza, paura, raccoglimento, meditazione.
Non ti conosco, ma il tuo viso sembra sereno. In fondo, oggi, è un giorno di festa.
Hai il capo adornato. Il velo copre i tuoi capelli che mai vedrò. Sei bellissima.
Si può dire ad una futura sposa?
Ci siamo.
Ad un cenno, la lenta processione inizia a muoversi, in direzione della Chiesa, dove tutti vi aspettano, dove un fotografo e due suore attendono sempre con pazienza il vostro arrivo.
Mi muovo anch'io.
Tu discendi i pochi gradini e ti incammini, composta.
Lo sguardo è basso, forse per la paura di inciampare nell’abito, candido ed immacolato, così come la religione che abbracci richiede a chi lo indossa.
Il tuo viso è sempre sereno.
Due postulanti vi precedono, portando seco una lanterna con la quale indicano il cammino da percorrere.
Anche tu, tempo addietro, avrai sicuramente fatto la stessa cosa.
E’ giorno, non serve la luce.
Mi concedi un sorriso, malcelato, dopo un fugace sguardo.
Suppongo sia vietato o forse, la mia, è solo eccessiva malizia.
Cammini fiera, austera, lo sguardo alto; ora non rischi di inciampare nel tuo abito, candido ed immacolato, sei sicura di te, sai che gli occhi di tutti, ed i miei, sono per te.
Ma, la vanità, non è peccato?
Mi apposto accanto all'ingresso della chiesa.
Usanza vuole che le prime ad entrare siano le suore del Kilimanjaro; qualcuno mi spiegherà che il drappo che cinge le loro vite è il loro segno distintivo.
Loro ballano al ritmo di musiche e canti religiosi.
Tu, voi, seguite a breve distanza. Svolti a destra, la chiesa ed io siamo di fronte.
Il tuo sguardo si abbassa nuovamente, stai per entrare in questo luogo. Sacro.
Forse hai perso la sicurezza che palesavi poco prima, forse la tua sicurezza ha vacillato per colpa del mio sguardo.
La mia è semplice vanità o stupida malizia?
Comunque, ormai è troppo tardi, sei entrata.
La processione è chiusa dal vescovo del posto, sarà lui ad officiare la solenne cerimonia.
Qualcuno mi dice che, se ne avrò piacere, potrò entrare anch’io, ma in punta di piedi, senza disturbare.
Potrò solo assistere, come uno spettatore silenzioso.
Già so che non capirò nulla, lo swahili non mi appartiene, non conosco la cerimonia.
Ne ho piacere.
Attorniato da giovani chierichetti e adorno dei sacri ed opulenti paramenti anche il vescovo, finalmente, entra trionfalmente in chiesa.
Adesso gli occhi di tutti sono per lui.
Attiro lo sguardo sfuggente di un suo accompagnatore.
Ovviamente, vanità a parte, anch’io non passo inosservato.
Entro.
La chiesa è gremita, neanche un posto a sedere.
Un click e disobbedisco a quanto raccomandatomi.
Ma, la disobbedienza, non è peccato?
Prendo posto, in prima fila, accanto ad una parete. In piedi.
Ora gli occhi sono tutti su di me.
Inizia la cerimonia.
Fa caldo e come immaginavo non capisco nulla, mi limito ad osservare, per circa un’ora, in attesa che terminino queste litanie.
Cerco ancora un tuo sguardo, io forestiero in una comunità che non mi appartiene, alla quale non appartengo e che forse neanche mi vuole.
Non giri neanche il capo, per un'ultima volta, al secondo click dell’otturatore.
Sei decisa.
E’ il tuo turno.
Ti inginocchi, reciti una formula già sentita, ma il significato mi è ignoto.
Una tua sorella maggiore ti scatta una foto.
Un mio ultimo click…
Ora ho capito.
Ora sei sposa.
Sposa di Cristo.














Posto il mio primo tentativo di reportage, nato molto per caso durante un viaggio in Tanzania...
Condividendo i miei scatti, spero di far cosa gradita.
Ringrazio tutti quelli che vorranno lasciar traccia del proprio passaggio.
A presto
Roberto