�� il folle Achab, cacciatore macchinoso, implacato, tenace della balena bianca, questo Achab che si era disteso sulla sua branda non era la causa che di nuovo lo faceva balzar su inorridito. Tale causa era il principio eterno che viveva in lui, ovvero sia l�anima; e nel sonno, dissociatasi temporaneamente dall�intelletto discriminante che in altri momenti la impiegava come suo veicolo o agente esterno, essa cercava spontaneamente di sfuggire alla contiguit� scottante dell�essere frenetico del quale non costituiva pi�, per il momento, parte integrante. Ma poich� l�intelletto non esiste se non collegato con l�anima, perci� nel caso di Achab, che sottometteva ogni pensiero e fantasia al suo unico scopo supremo, doveva essere stato questo il motivo per cui quello scopo, per la semplice continuit� di volere che lo informava, si ergeva di prepotenza contro dei e demoni in una sorta di essere fattosi da se e indipendente.�
�Dio ti aiuti, vecchio, i tuoi pensieri hanno creato una creatura dentro di te; e colui che l�intensit� del pensiero rende Prometeo, di quel cuore per sempre si ciber� un avvoltoio; quell�avvoltoio � la creatura stessa che egli crea.�