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sergiopivetta
No, non ho sbagliato, non lezioni di musica ma, proprio,
lezioni dalla musica.

Oggi ho ricevuto una grande lezione da un ambiente non proprio fotografico.
Robin Ticciati, giovanissimo direttore inglese di orchestra, ha detto in un'intervista che, ogni volta che dirige, deve vincere la paura, ogni giorno deve imparare.
Per alcune musiche non si sente ancora abbastanza bravo, e si � imposto quindi, per il momento, dei "territori proibiti".
Per esempio, si sente ancora immaturo per alcune sinfonie di Beethoven e non si sente quindi ancora pronto per affrontarle.

Ticciati � direttore della Filarmonica della Scala, ha ricevuto il battesimo pubblico a 15 anni e, adesso che ne ha 22, vanta gi� presenze da star a livello internazionale.

Leggere la sua intervista mi ha insegnato forse di pi� di un buon manuale di postproduzione perch� dimostra che bisogna affrontare con umilt�, e non con arroganza, gli ostacoli che ti si presentano.

Buona giornata a tutti,
sergio
Fedro
Interessante considerazione, come interessante l'approccio che dovremmo imparare in fotografia: nulla � a compartimenti stagni ed in ogni momento, da ogni situazione possiamo imparare tantissimo, anche se non si parla di bit, di emulsioni di cristalli o di plastica...insomma apriamo le nostre menti wink.gif
stella.degli.angeli
giusta considerazione Sergio,
la musica, come la fotografia e come qualsiasi forma d'arte ci svela un lato di noi, quello pi� vero, quello capace di lasciarsi andare.... non si nasce imparati perch� ognuno ha il proprio modo di apprendere e di esprimersi......
e pu� non essere tecinicamente perfetto o armonico ma � nostro...
per fare un esempio, nemmeno io mi sento pronta per fare un "life" ma non perch� sono stupida, semplicemente perch� � una cosa che ancora devo imparare... bello porsi sempre con umilt�, di fronte a tutto e non vergognarsi di dire.."non ci riesco, mi dai una mano?"
musica
Ciao Sergio,

ne approfitto per farti i complimenti per le tue realizzazioni: mi piacciono davvero molto. Tralasciando i lavori ufficiali del tuo sito mi � piaciuta molto la sezione ritratto, bimbi compresi. Molto bello.

Venendo alla musica non sar� che il tuo nome in qualche modo ti abbia ispirato la considerazione che hai postato ? Come saprai la piva � uno strumento italiano dell'antica valpadana e poddarsi che nelle tue radici ci sia un p� di musica.

ciao
Fabio Capoccia
Un'ottima riflessione: nella vita e dalla vita c'� sempre tanto da imparare. Nulla � lasciato al caso...
...e se applichiamo la regola in fotografia come in musica il risultato non cambia... l'umilt� e la voglia di imparare devono accompagnarci sempre! Ogni traguardo � solo un punto di partenza verso un ulteriore miglioramento...

grazie.gif Sergio per lo spunto wink.gif
toad
Il grande Eduardo diceva, giustamente, che "gli esami non finiscono mai!" E quanto aveva ragione! Mi pare di averlo gi� detto in qualche altro thread, ma una delle doti pi� importanti in fotografia (e non solo) � l'umilt�, che non vuol dire sottomissione, ma un approccio con i problemi fatto in maniera serena, e poi la capacit� (rara) di dire quando � il caso: "Ho sbagliato!". Io fotografo da 35 anni eppure ancora oggi mi capita di fare degli errori grossolani, tali che quando vedo l'immagine mi d� del cretino da solo. Ma continuo a fotografare. Giusto il paragone con il direttore d'orchestra Ticciati. Anche io, per fare un esempio, non mi sento pronto per certi generi di fotografia, per esempio la foto sportiva o naturalistica. Magari imparer�. D'altra parte anche i grandi direttori d'orchestra non eccellono su tutti i repertori. A costo di scatenare putiferi tra gli appassionati, non fatemi sentire Mozart diretto da Karajan, cos� come io non amo Toscanini andando anche qui contro corrente. Se voglio gustare le sinfonie di Beethoven le ascolto dirette da quel grande che era Furtwangler, anche se le incisioni sono d'epoca.
Ma sto andando O.T. Scusate.

Un caro saluto

Guido
__Claudio__
Argomento che stuzzica il confronto su cosa sia importante davvero nella fotografia, cos� come in ogni attivit� dell'intelleto umano. Saggiare ogni cosa per capire, con spirito critico, le proprie possibilit� e le proprie inclinazioni, senza per� demordere, anzi attendere, studiando, il momento opportuno per comprendere quando si � fatto un passo in pi� verso il proprio completamento.
Sposto in W/NW sezione che mi sembra pi� adatta perch� ognuno possa dire la sua. wink.gif
Fabio_Porcelli
Noi cresciamo continuamente come uomini e quindi come fotografi. Io ho solo 31 aa e fotografo diversamente da come facevo quando ho cominciato a 10 aa. C'� una maturazione naturale e c'� poi anche una ricerca che porta a maturare continuamente. Non bisogna mai smettere di ricercare il proprio modo personale di fotografare e il genere che pi� ci appartiene e per farlo bisogna anche esplorare territori in cui non si � propio portati per poi capire che � meglio lasciar perdere. Soprattutto non bisogna mai credere di essere arrivati altrimenti � la fine.
sergiopivetta
QUOTE(TOAD @ Nov 9 2005, 11:25 AM)
... mi d� del cretino da solo. ...

... non mi sento pronto per certi generi di fotografia, ...
*



Guido, capita anche a me darmi del cretino, qualche volta mentre lavoro mi blocco su qualcosa, non trovo la via d'uscita e pu� capitare che, proprio il mio cliente che magari non sa nulla di fotografia, mi dia il LA (sono partito parlando di musica, no? biggrin.gif ) per continuare, dicendomi "... ma perch� non fai cos�?".
A volte ci si fossilizza su schemi prefissati e si perde l'elasticit� mentale.


Essere pronti:

Per 4 anni ho usato il digitale e Photoshop, ma non avevo mai approffittato di questa tecnologia per modificare radicalmente le mie foto.
Avevo paura di scadere nel kitch, nel banale, non mi sentivo pronto per provare.
Solo questa primavera ci sono riuscito.

Questi i primi lavori.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

IPB Immagine

sergio
toad
Molto belle. Complimenti. Mi piace in modo particolare la prima per quell'erotismo ambiguo aleggiante (o forse meglio ...galleggiante) che non scade nel volgare.

Un caro saluto

Guido
sergiobutta
Il riferimento di Sergio alle dichiarazioni di un bravo direttore d'orchestra, quindi un artista, � molto calzante, ovviamente anche nella fotografia. La musica nello studio come nell'esecuzione ha sicuramente una scaletta crescente di difficolt�.
Ma, fortunatamente, non era necessario giungere ai giorni nostri per accorgerci che : "natura non facit saltus sed procedit gradatim". Ce l'hanno tramandato gli antenati di Claudio, e mai nulla di pi� vero si pu� riscontrare nel quotidiano.
Antonio C.
Trovo eccellente la seconda che hai postato.
Un bell'uso, per niente banale anzi parecchio elegante, della post elaborazione.
Se ne hai altri, sono curioso di vederli.
complimenti!
Michele Festa
La musica, la fotografia, come lo stesso scorrere quotidiano della vita fa si che i continui e repentini cambiamenti ci costringano a non fossilizzarci e a non chiuderci a riccio sfoderando la nostra arroganza, ma mettendoci continuamente in discussione, armati di una virt� che non tutti riescono a tiare fuori: L'umilt�, non dimenticando la saggezza socratica della seguente affermazione:-IO SO DI NON SAPERE

Un caro saluto
Michele
__Claudio__
QUOTE(Michele Festa @ Nov 9 2005, 05:58 PM)
.............. mettendoci continuamente in discussione, armati di una virt� che non tutti riescono a tiare fuori: L'umilt�,

Pollice.gif
toad
QUOTE(Michele Festa @ Nov 9 2005, 06:58 PM)
ma mettendoci continuamente in discussione, armati di una virt� che non tutti riescono a tiare fuori: L'umilt�, non dimenticando la saggezza socratica della seguente affermazione:-IO SO DI NON SAPERE


Pollice.gif Pollice.gif
sergiopivetta
Vi ringrazio tutti dei vostri interventi molto interessanti.
E' bello, scambiandoci opinioni, emozioni, esperienze, imparare o scoprire nuovi modi di vedere la stessa cosa.

Questo forum � fatto da persone in gamba che ne accrescono qualit� ed importanza.

Fedro giustamente ci invita ad aprire le menti, � lo sforzo che mi impongo ogni giorno e, se non ci riesco, termino la giornata con la coda fra le gambe.

Stella ha colto nel segno, queste discipline, musica, fotografia, sono per chi riesce a lasciarsi andare, altrimenti si fa solo rumore o fototessere.

A Stefano (musica), cui piacciono molto i miei ritratti e che ringrazio per i complimenti, ricordo che fanno parte dei miei lavori ufficiali. Sono, oltre che una mia passione, anche il mio lavoro, ufficiale.

Fabio giustamente dice che ogni traguardo � un punto di partenza, infatti non sono mai soddisfatto in pieno dell'ultimo lavoro che ho fatto ed ho sempre qualcosa che, nel prossimo lavoro, dovr� migliorare o cambiare.

A Guido ho gi� in parte risposto e mi fa piacere sentire i suoi paralleli sulla fotografia con la musica, da vero appassionato ed intenditore.

Claudio ci svela una sana tecnica per migliorare:
attendere, studiando, il momento opportuno per comprendere.
La fretta non � mai buona consigliera, ...devo anche ricordarlo ai clienti wink.gif .

Tursiope ci offre un altro ottimo consiglio, quello di non temere di esplorare nuovi territori, anche estranei alla fotografia, sicuramente avremo modo di trovare nuovi spunti, nuove idee, nuovi stimoli.

Sergio Butt� mi ha messo in crisi blink.gif :
"natura non facit saltus sed procedit gradatim".
inglese, francese, tedesco, russo... Google.it > traduci e voil�.
Ma col latino non funziona biggrin.gif e a scuola, in quella materia ero un brocco.

Antonio ha usato, per farmi i complimenti, il termine "elegante". La cosa mi fa piacere, perch� � una mia fissazione quella di fuggire dalla volgarit�.
Una volta ho provato intenzionalmente a produrre dei nudi ad alto contenuto "volgare", per provare nuove strade. La ragazza era disposta a tutto, non c'erano problemi di freni. Cos� credevo, sottovalutando i miei. E mi sono ritrovato ancora con le mie foto, eleganti e pulite.

Grazie ancora a tutti,
sergio
sergiobutta
Sergio (Pivetta), in termini banali, non c'era bisogno del maestro di musica per comprendere che nella vita le esperienze bisogna farle con gradualit�, come non c'� bisogno di essere Cicerone per comprendere un banalissimo adagio latino biggrin.gif
Le tue foto, invece sono molto belle, e, per quanto mi riguarda, una vita non basta per avere la stessa abilit� !
sergiopivetta
QUOTE(sergiobutta @ Nov 9 2005, 11:24 PM)
Sergio (Pivetta), in termini banali, non c'era bisogno del maestro di musica per comprendere che nella vita le esperienze bisogna farle con gradualit�, come non c'� bisogno di essere Cicerone per comprendere un banalissimo adagio latino� biggrin.gif
Le tue foto, invece sono molto belle, e,� per quanto mi riguarda, una vita non basta per avere la stessa abilit� !
*


Sergio, nuovamente grazie per i tuoi complimenti, coi quali vai gi� di brutto (nel senso che sono molto belli).

Lo so che non serve un maestro di musica ma, a volte, sono utili anche le esperienze di chi viaggia su binari talmente alti che sembrano irraggiungibili.
Stamattina, mente bevevo il caff� al bar, leggendo l'intervista al maestro Ticciati, ne sono talmente rimasto colpito che sono corso subito al computer pert condividere con voi l'emozione che avevo provato.
Vedo con piacere che la cosa ha stimolato tanti vostri, sentiti, interventi.

Quanto al latino s�, qualcosa ovviamente si capisce, mi ha fatto piacere che il mio post ti abbia fatto tirar fuori il latino, importante e, purtroppo, perso.
A volte nel dire una cosa cui voglio dare un peso importante, scivolo nella pi� facile battuta che svilisce l'intento.
Banalissimo adagio latino... come per me � stato banale il ritratto alle due ragazze nell'acqua... smile.gif

ciao,
sergio
marcelus
QUOTE(sergiopivetta @ Nov 9 2005, 10:12 PM)
.....
Una volta ho provato intenzionalmente a produrre dei nudi ad alto contenuto "volgare", per provare nuove strade. La ragazza era disposta a tutto, non c'erano problemi di freni. Cos� credevo, sottovalutando i miei. E mi sono ritrovato ancora con le mie foto, eleganti e pulite.

Grazie ancora a tutti,
sergio
*




volgari si nasce, e non lo si diventa nemmeno intenzionalmente...� nell'animo l'eleganza.

e come disse tot� signori si nasce...e TU lo nascesti.

� sempre un grande piacere leggerti
musica
tornando ancora al repertorio ( tema iniziale della discussione ) � questo un confine che separa nettamente sia il mondo dell'arte che quello del dilettantismo: ovvero specializzazione o generalismo.
Non che l'una sia meglio dell'altra, ma sicuramente diverse. Personalmente propoendo per la specializzazione, se non altro perch� asseconda un'indole che riconosco in me e di conseguenza ho la sicurezza che le mie proposte artistiche possano arrivare al pubblico senza timore di smentita, con cura preparatoria e da una fonte ( che vista la specializzazione ) con tutta la modestia del caso, si pone con maggiore titolarit� ed autorevolezza nel campo.
Il rovescio della medagli � tagliarsi da altre opportunit� artistiche/commericali, ma che nel mio modo di vedere non sarebbero della stessa portata comunicativa perch� meno sentite dal soggetto proponente, inq uesto caso l'artista.

Quindi non percepisco la specializzazione come limite, ma tutt'altro, come facolt� di concentraqre nergie, studio e dedizione a qualcosa di specifico. In natura questo non � premiante: le specie pi�"specializzate" scuaste il bisticcio, sono scomparse dal pianeta proprio perch� l'estrema specificit� ( ambiente, ciclo biologico, ecosistema) ne ha decretato la fine: predatori eccezionali, organismi perfetti ma solo in uno strettissimo ambito di pertinenza.

Il generalista spazia dal barocco al novecento, dal classicismo all'avanguardia con una serenit� che a volte mi lascia perplesso, ma ne riconosco il valore laddove vi sia.
Del resto anche Guido dice che non ascolterebbe il Mozart di Karajan cos� come sceglierebbe il Paganini di Accardo e il Bach di Ughi ( o Kuijken ! )

Il contendere della questione lo vedo pi� nel fatto che il mondo digitale ha instaurato nelle mente di molti il concetto scattare=gratis il che di per s� non � nulla di catastrofico se non invece la difficolt� di selezionare ci� che � buono da ci� che non lo �. Rafforzato dal fatto di trovarsi di fronte ad una produzione fotografica decuplicata.
Secondo me, il professionista o l'uomo sensibile ha maggiori capacit� discriminanti e quindi di gettare il 50, il 90% di ci� che non lo soddisfa appieno, in questo senso ha un vantaggio e secondo me, ne ha ancora di pi� che riesce ad operare in un settore ben determinato dove pu� emergere ed avere un peso intellettuale maggiore.

SCUSATE LA LUNGHEZZA !!

sergiopivetta
QUOTE(musica @ Nov 10 2005, 09:39 AM)

SCUSATE LA LUNGHEZZA !!
*


ben vengano lunghezze del genere se della stessa qualit� wink.gif
grazie Stefano.

sergio
toad
QUOTE(musica @ Nov 10 2005, 09:39 AM)
Del resto anche Guido dice che non ascolterebbe il Mozart di Karajan cos� come sceglierebbe il Paganini di Accardo e il Bach di Ughi ( o Kuijken ! )


Sicuramente! Pollice.gif

Sono fondamentalmente d'accordo sul tuo discorso sulla specializzazione perch� ti permette di ottenere risultati sicuramente migliori qualitativamente, non fosse altro che per l'esperienza acquisita nello specifico settore e, non dimentichamo, per la propria indole.
Bisognerebbe per�, talvolta, avventurarsi in campi diversi se non altro per mettersi alla prova; magari poi scoprir� che otterr� eccellenti risultati nella foto sportiva o naturalistica. D'altra parte qui dentro i Maestri di questi due generi non mancano...

Un caro saluto

Guido
musica
QUOTE(TOAD @ Nov 10 2005, 08:57 AM)
Sicuramente!  Pollice.gif

Bisognerebbe per�, talvolta, avventurarsi in campi diversi se non altro per mettersi alla prova; magari poi scoprir� che otterr� eccellenti risultati nella foto sportiva o  naturalistica.
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Questo � l'altro punto nodale secondo me: il dilettante (in senso generico) ha meno remore nel mostrare i propri cimenti, per lo meno non ha l'obbligo che gli impone la coscienza professionale di esporre lavori che per lui in primis siano ritenuti all'altezza. E del suo livello qualitativo e di uno standard minimo professionale.

Infatti suppongo che tutti noi ci cimentiamo in generi fotografici che non ci sono consoni o intuitivi, anche per una semplice sfida personale, ma prima di mostrarli vanno ruminati, digeriti,....metabolizzati, e non � detto che tutti questi processi li rendano finiti. Insomma � solo il talento che ci indirizza chiaramente verso l'una o l'altra strada: credo che ci si debba ritenere fortunati nell'averla riconosciuta.
pi.ferr
QUOTE(marcelusfire@tin.it @ Nov 10 2005, 01:42 AM)
volgari si nasce, e non lo si diventa nemmeno intenzionalmente...� nell'animo l'eleganza.

e come disse tot� signori si nasce...e TU lo nascesti.

� sempre un grande piacere leggerti
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No, si nasce sempre bambini, puri ed innocenti. Non esiste nessun peccato originale all'origine di nessuno, tanto meno, la sedicente, eleganza degli adulti � frutto dell'innata innocenza dei bambini.
Anche Tot�, che tu hai citato, per diventare il " principe " Decurtis ha dovuto farsi adottare, in tarda et�, da un nobile decaduto.
Per quanto riguarda la volgarit� nell'arte, posso soltanto citare Oscar Wild:
"... Non esistono libri volgari ma, solo libri mal scritti...".
Sempre che, la fotografia sia arte e, quale fotografia lo sia.

Piero.
Manako
guru.gif ...Che dire riferimento e fotografie di altissimo livello ...Grazie mille per un'altra lezione di vita!!!
Grande guru.gif
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