QUOTE(mich76rr @ Dec 10 2011, 01:46 PM)

io ho iniziato da poco,anzi pochissimo,sono a 4 o 5 rullini sviluppati,e per ora l'unica cosa che ho capito � che c'� un bel margine d'errore per tutto o quasi,ogni metodo che mi viene consigliato funziona bene... grazie anche a te per la risposta!!
Buongiorno e buona domenica, Michele!
Sono veramente lieto che tu voglia proseguire lungo la via dell'analogico e l'esperienza che nel tempo farai, se unita alla vera passione, ti permetter� certamente di mettere a punto una TUA procedura ed un TUO metodo di lavoro, che, vedrai, sar� per le tue esigenze di certo la soluzione migliore.
Per quanto riguarda il resto, vorrei dirti, e dire anche agli altri amici che sono intervenuti nel forum, che -
come loro stessi mi insegnano - in fotografia analogica non vi � nulla di necessario, ma nemmeno nulla di superfluo.
Il vero punto ... focale

... secondo me � il seguente: quanta della pellicola che ancora oggi sviluppiamo � destinata ad essere stampata da ingranditore su carta, magari in formato superiore al 20x30, come eravamo abituati a fare oltre 15 anni fa?
Perch� le differenze tra un negativo ben trattato ed uno trattato meno bene (sotto tutti i punti di vista, ovviamente!) proprio oltre quel confine diventano intollerabili.
In definitiva, ognuno di noi � libero di scegliere il procedimento che ritiene migliore ... io personalmente, essendo nato ancor prima come ... lavorante di CO

che non come fotoamatore, la domanda che mi pongo �: quale procedimento usano i laboratori professionistici dell'analogico in B&W?
Perch� ... se ad un certo momento dell'evoluzione della carta e della pellicola ... qualcuno avr� pensato ad utilizzare soluzioni blandamente acide per arrestare l'azione del rivelatore ... un motivo ci sar�? O no?
Libero Sviluppo in libero Stato

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Buona Nikon a voi
Vincenzo
P.S.: molti laboratori professionali di sviluppo e stampa analogica Fine Art lo usano ... il bagno di arresto, ovviamente

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@ cuomonat: nessuno shock nel passaggio, se la temperatura � quella giusta!