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s.pollano@tiscali.it
Ciao a tutti e auguri di buon anno
ho visto nelle vostre firme che molti possiedono dei corredi misti cio� delle macchine a pellicola, e che macchine (F4 e F5 biggrin.gif ) e delle macchine digitali e che macchine (D2h D200 D2x biggrin.gif biggrin.gif ); ora vista la superba qualit� dei corredi, si parla del top che offre atuualmente il mercato, vorrei sapere sulla base di che motivazioni scegliete uno o l'altro, anche perch� stavo pensando di liquidare parte del mio corredo per passare al digitale, ma ora sono incerto.
Non so se sono riuscito ad esprimere chiaramente la domanda.
saluti
Sergio
guru.gif
efdlim
Parlo per m�: continuano a piacermi le diapositive, continua a piacermi di pi� la "profondit�" che la pellicola a colori mi trasmette.
Io uso molto anche altri sistemi a pellicola e spero proprio di continuare a trovarne tante in giro.
Il digitale � stracomodo, straveloce, stra tutto....ma lo devo "sempre" vedere "filtrato" attraverso un monitor, grande o piccolo che sia.
..per il BN poi non c'� storia, quello che ti rendono gli obiettivi di una 20ina d'anni f� non � paragonabile con quelli di oggi.
estremizzando, prova una Leica con il 35/3.5 a vite con un 50 asa in BN e comprendi cosa voglio dire.
Lunga vita alla pellicola....e ai relativi obiettivi con i loro difetti in era digitale. La nitidezza non � tutto.
....uno scanner serio e raddoppi il divertimento.
Fabio
sergiobutta
Rappresento l'altra faccia della medaglia quindi, sia ben chiaro, non voglio convincere nessuno, ma espongo la mia esperienza. Dopo aver vissuto per intero l'esperienza della pellicola, b/n, colori, dia, ed aver stampato tutti i predetti tipi di pellicola, in seguito ad un cambio di vita sia lavorativo che di residenza, ho abbandonato la fotografia. Ho tentato di ravvivare il fuoco acquistando la F5, ma niente. Pellicole che restavano in macchina per mesi, al ritiro delle dia (ormai scattavo solo con quelle) una veloce visione sul proiettore, la scelta delle stampe da effettuare sempre senza seguito. La camera oscura, ormai mi angosciava. Sono rinato a nuova vita grazie al digitale e... a questo Forum che fa da stimolo allo scatto. Oggi, le macchine a pellicola (tutta la serie F.), sono per me oggetto da collezione, anche se qualche tentazione di tanto in tanto ritorna. Ma, tenuto conto che la postproduzione � ormai scontata anche per la pellicola, non vedo i motivi di scattare con la F4 o F5. Con il digitale supero : scelta del tipo di pellicola, sia per tipo che per sensibilit�, l'attesa del completamento della pellicola, al computer parlo con il "tu" da 42 anni, quindi non ho problemi. La D2x basta ed avanza per le mie esigenze. Devo solo scegliere il tipo di ottica da montare. Forse, ne ho qualcuna pi� del necessario ...
s.pollano@tiscali.it

Pellicole che restavano in macchina per mesi, al ritiro delle dia (ormai scattavo solo con quelle) una veloce visione sul proiettore, la scelta delle stampe da effettuare sempre senza seguito.

Grazie per le risposte
Io le dia non le proietto neanche pi�: le visiono su un visore che mi sono costruito per scegliere quelle da stampare, per� quando viaggiavo mi piaceva fare le proiezioni con le dia; il digitale, secondo me sostituisce il negativo, ma il problema � un altro: a me angoscia essere costretto ad andare in post produzione, perch� non riesco, per adesso, ad avere il controllo del procedimento; adesso sparo un eresia: � possibile avere un file digitale con saturazione dei colori tale da non dover essere ritoccato?

al computer parlo con il "tu" da 42 anni, quindi non ho problemi.
beato te rolleyes.gif

Grazie
Sergio
giodic
QUOTE(s.pollano@tiscali.it @ Dec 31 2005, 11:08 PM)
Ciao a tutti e auguri di buon anno
ho visto nelle vostre firme che molti possiedono dei corredi misti cio� delle macchine a pellicola, e che macchine (F4 e F5 biggrin.gif ) e delle macchine digitali e che macchine (D2h D200 D2x biggrin.gif  biggrin.gif ); ora vista la superba qualit� dei corredi, si parla del top che offre atuualmente il mercato, vorrei sapere sulla base di che motivazioni scegliete uno o l'altro, anche perch� stavo pensando di liquidare parte del mio corredo per passare al digitale, ma ora sono incerto.
Non so se sono riuscito ad esprimere chiaramente la domanda.
saluti
Sergio
guru.gif
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Almeno per me, il dubbio tra un corredo e un altro non si pone pi� ..... ormai ho deciso gi� da qualche tempo di scattare solamente in digitale.
Ad un certo punto, secondo il mio parere, una decisione bisogna prenderla, in un senso o nell'altro e questo � strettamente personale.
Una cosa � certa, l'immagine � sempre quella, bella o brutta a prescindere dal mezzo ..... quello che cambia (tra pellicola e digitale) � l'approccio tecnico e mentale.
Sul fatto di liquidare ..... purtroppo hai azzeccato proprio il verbo, perch� oggi tutto o quasi ci� che sa di analogico � deprezzato al massimo. Proprio per questo ho deciso di tenermi tutto il "vecchio" corredo, non si sa mai ..... che vivr� vedr�.
oesse
IO sono uno di quelli che tu definisci a "corredo misto".
Ho una F3, una F301, una F100 e 2 F5. Di digitale solo la D2X.
Tendenzialmente uso la digitale, ma spesso, molto spesso carico la F5 e scatto. Amo troppo le dia e credo ancora che i B/W veri siano solo con la pellicola.

.oesse.
s.pollano@tiscali.it
[quote=oesse,Jan 1 2006, 11:48 PM]
IO sono uno di quelli che tu definisci a "corredo misto".

Detto cos� sembra perfino offensivo "corredo misto" e non era mia intenzione, il mio quesito era pi� che altro: chi ha il digitale usa ancora la pellicola, ed ho avuto risposte diametralmente opposte: il mondo � bello perch� � vario biggrin.gif
guru.gif Di digitale solo la D2X. guru.gif
Anche a me piacciono troppo le dia, anche perch� so al, diciamo 95%, come verr� lo scatto, mentre con il digitale ho troppe incognite.
Di sicuro sono arrivato alla conclusione di non vendere il mio corredo Ais, anche perch� adesso � ai minimi storici.
Salutoni
Sergio
gerardo bonomo
QUOTE(s.pollano@tiscali.it @ Jan 2 2006, 03:29 PM)
Di sicuro sono arrivato alla conclusione di non vendere il mio corredo Ais, anche perch� adesso � ai minimi storici.
*



3 gennaio 2006

La scelta di Nikon di mantenere vivo anche un parco ottiche Ais � stato riconfermato anche dalla D200 che � in grado di lavorare perfettamente anche con queste ottiche "old".
Il non vendere un parco ottiche Ais � una scelta che quoto per questo motivo, e per il fatto che il valore all'atto della rivendita non compensa minimamente il valore di questi obittivi se acquistati nuovi, tenendo presente che sono ancora disponibili a catalogo Nikon.
Anche sul fronte delle ottiche manual focus e dell'utilizzo di una fotocamera in modalit� manuale ci sarebbe molto da dire: oggi le refex focheggiano ed espongono automaticamente e in modo impeccabile - quasi impeccabile -: ieri un'immagine sovraesposta o sfuocata dipendeva dalle personali scelte ed impostazioni del fotografo all'atto dello scatto; oggi spesso da una sopravalutazione di questi automatismi: ieri si accettavano i propri errori, oggi non si accettano quelli indotti da automatismi perfetti s�, ma pur sempre di una perfezione "terrena", e forse di fronte a una foto non perfetta ci si indispone pi� di una volta, quando basterebbe valutare le proposte offerte dai vari automatismi soprattutto negli scatti "difficili" e in casi limite escludere gli automatismi e ragionare le impostazioni di scatto in modo completamente manuale.
La maggior parte di noi preferisce il cambio manuale sull'automobile ma esige il "cambio automatico" sulla propria fotocamera. O quanto meno non gradisce disinserirlo, e comunque il meno possibile.
Sul fatto del corredo misto, o meglio ancora dello scattare ancora anche a pellicola le teorie e le risposte sono diverse e spesso in contrasto.
Se ci vogliamo limitare a una disamina squisitamente tecnico/qualitativa, di mera risoluzione in linee per millimetro, � gi� stato ampiamente dimostrato che un sensore APS porta a un'immagine con una maggiore risoluzione di un fotogramma 24x36mm scansionato con la miglior attrezzatura e metodologia professionale.
Ecco che in molte applicazioni fotografiche il digitale � sicuramente la scelta che porta alla massima nitidezza possibile e non solo, senza contare la possibilit� di poter rivedere immediatamente lo scatto effettuato. Un caro amico ha recentemente confrontato alcune immagini astrofotografiche scattate con un corpo digitale con le scansioni di scatti analogici eseguiti precedentemente: stessi soggetti, - nebulose, galassie, ammassi - stesso obiettivo; il risultato digitale � talmente superiore in termini qualitativi da non essere addirittura confrontabile al risultato analogico.
Pensando ad altri vantaggi, come l'autonomia di scatto di una reflex digitale con una scheda sostanziosa da 2 o pi� GB, oggi un fotografo subacqueo passa dall'autonomia delle 36 pose di un rullino alle centinaia di scatti che pu� immagazzinare in una scheda prima di leggere FULL sul display e risalire in superficie.
La fotografia sportiva, come la fotografia di cronaca in generale, non ha avuto che da guadagnare con l'introduzione del digitale, per l'autonomia di scatto, per il controllo dell'immagine subito dopo lo scatto, per la possibilit� di lavorare ad altissime sensibilit� senza la perdita di dettaglio causata dalla grana delle pellicole ad alta sensibilit�.
L'unico genere fotografico che resta ancora su binari paralleli � il bianco e nero, dove spesso non � la ricerca della nitidezza la prima condizione necessaria e dove la stampa, su cartoncino baritato rimane ancora un percorso molto diverso dalla stampa ink jet o dalla stampa di files bn su carta fotografica chimica colore.
Poich� in fotografia il mezzo determina in modo pi� o meno evidente il risultato finale, il tipo stesso di immagini che si ottengono, il procedimento bianco e nero tradizionale ha ancora - eccome - la sua ragion d'essere, con tutti i limiti qualitativi, di tempo necessario ad eseguire l'intero procedimento, di impossibilit� di controllare il risultato finale se non a stampa asciugata.
Sul fronte delle mostre fotografiche e delle gallerie fotografiche, la stampa bianco e nero ai sali d'argento � ancora predominante sul percorso fotografico digitale.
L'importante, come in qualsiasi campo dello scibile, � la scelta consapevole di un mezzo e di un percorso per arivare a un fine che deve essere chiaro a ciascuno, prima che inizi la sua ricerca e non nel mezzo del cammino o a risultato ottenuto.
L'analogico ha indubbiamente dei pro come dei contro, e ugualmente il digitale; si pu� lavorare esclusivamente in digitale, esclusivamente in analogico, o usando una o l'altra meotodologia, a seconda del fine che ci si prefigge di volta in volta.
E' indubbio che l'analogico � ogni giorno di pi� legato alla disponibilit� del consumabile, pellicole, carte e chimica: oggi si pu� ancora dipingere ad olio come secoli fa, mentre diventa sempre pi� difficile reperire i medium per fotografare in analogico.
Probabilmente tra qualche anno la scelta tra i due sistemi non sar� consapevole, ma dettata da scelte industriali e di mercato verso le quali nessun utente finale potr� opporsi o trovare delle alternative: in casa si pu� mantecare un risotto ma non stendere un'emulsione su una pellicola.
Fino a quel giorno, fino a quando verr� fabbricata la pellicola, potremo scegliere, cosapevoli dei pro e dei contro, volta per volta, tra i due sistemi.

Buone scelte.

Bonomo.
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