QUOTE(s.pollano@tiscali.it @ Jan 2 2006, 03:29 PM)
Di sicuro sono arrivato alla conclusione di non vendere il mio corredo Ais, anche perch� adesso � ai minimi storici.
3 gennaio 2006
La scelta di Nikon di mantenere vivo anche un parco ottiche Ais � stato riconfermato anche dalla D200 che � in grado di lavorare perfettamente anche con queste ottiche "old".
Il non vendere un parco ottiche Ais � una scelta che quoto per questo motivo, e per il fatto che il valore all'atto della rivendita non compensa minimamente il valore di questi obittivi se acquistati nuovi, tenendo presente che sono ancora disponibili a catalogo Nikon.
Anche sul fronte delle ottiche manual focus e dell'utilizzo di una fotocamera in modalit� manuale ci sarebbe molto da dire: oggi le refex focheggiano ed espongono automaticamente e in modo impeccabile - quasi impeccabile -: ieri un'immagine sovraesposta o sfuocata dipendeva dalle personali scelte ed impostazioni del fotografo all'atto dello scatto; oggi spesso da una sopravalutazione di questi automatismi: ieri si accettavano i propri errori, oggi non si accettano quelli indotti da automatismi perfetti s�, ma pur sempre di una perfezione "terrena", e forse di fronte a una foto non perfetta ci si indispone pi� di una volta, quando basterebbe valutare le proposte offerte dai vari automatismi soprattutto negli scatti "difficili" e in casi limite escludere gli automatismi e ragionare le impostazioni di scatto in modo completamente manuale.
La maggior parte di noi preferisce il cambio manuale sull'automobile ma esige il "cambio automatico" sulla propria fotocamera. O quanto meno non gradisce disinserirlo, e comunque il meno possibile.
Sul fatto del corredo misto, o meglio ancora dello scattare ancora anche a pellicola le teorie e le risposte sono diverse e spesso in contrasto.
Se ci vogliamo limitare a una disamina squisitamente tecnico/qualitativa, di mera risoluzione in linee per millimetro, � gi� stato ampiamente dimostrato che un sensore APS porta a un'immagine con una maggiore risoluzione di un fotogramma 24x36mm scansionato con la miglior attrezzatura e metodologia professionale.
Ecco che in molte applicazioni fotografiche il digitale � sicuramente la scelta che porta alla massima nitidezza possibile e non solo, senza contare la possibilit� di poter rivedere immediatamente lo scatto effettuato. Un caro amico ha recentemente confrontato alcune immagini astrofotografiche scattate con un corpo digitale con le scansioni di scatti analogici eseguiti precedentemente: stessi soggetti, - nebulose, galassie, ammassi - stesso obiettivo; il risultato digitale � talmente superiore in termini qualitativi da non essere addirittura confrontabile al risultato analogico.
Pensando ad altri vantaggi, come l'autonomia di scatto di una reflex digitale con una scheda sostanziosa da 2 o pi� GB, oggi un fotografo subacqueo passa dall'autonomia delle 36 pose di un rullino alle centinaia di scatti che pu� immagazzinare in una scheda prima di leggere FULL sul display e risalire in superficie.
La fotografia sportiva, come la fotografia di cronaca in generale, non ha avuto che da guadagnare con l'introduzione del digitale, per l'autonomia di scatto, per il controllo dell'immagine subito dopo lo scatto, per la possibilit� di lavorare ad altissime sensibilit� senza la perdita di dettaglio causata dalla grana delle pellicole ad alta sensibilit�.
L'unico genere fotografico che resta ancora su binari paralleli � il bianco e nero, dove spesso non � la ricerca della nitidezza la prima condizione necessaria e dove la stampa, su cartoncino baritato rimane ancora un percorso molto diverso dalla stampa ink jet o dalla stampa di files bn su carta fotografica chimica colore.
Poich� in fotografia il mezzo determina in modo pi� o meno evidente il risultato finale, il tipo stesso di immagini che si ottengono, il procedimento bianco e nero tradizionale ha ancora - eccome - la sua ragion d'essere, con tutti i limiti qualitativi, di tempo necessario ad eseguire l'intero procedimento, di impossibilit� di controllare il risultato finale se non a stampa asciugata.
Sul fronte delle mostre fotografiche e delle gallerie fotografiche, la stampa bianco e nero ai sali d'argento � ancora predominante sul percorso fotografico digitale.
L'importante, come in qualsiasi campo dello scibile, � la scelta consapevole di un mezzo e di un percorso per arivare a un fine che deve essere chiaro a ciascuno, prima che inizi la sua ricerca e non nel mezzo del cammino o a risultato ottenuto.
L'analogico ha indubbiamente dei pro come dei contro, e ugualmente il digitale; si pu� lavorare esclusivamente in digitale, esclusivamente in analogico, o usando una o l'altra meotodologia, a seconda del fine che ci si prefigge di volta in volta.
E' indubbio che l'analogico � ogni giorno di pi� legato alla disponibilit� del consumabile, pellicole, carte e chimica: oggi si pu� ancora dipingere ad olio come secoli fa, mentre diventa sempre pi� difficile reperire i medium per fotografare in analogico.
Probabilmente tra qualche anno la scelta tra i due sistemi non sar� consapevole, ma dettata da scelte industriali e di mercato verso le quali nessun utente finale potr� opporsi o trovare delle alternative: in casa si pu� mantecare un risotto ma non stendere un'emulsione su una pellicola.
Fino a quel giorno, fino a quando verr� fabbricata la pellicola, potremo scegliere, cosapevoli dei pro e dei contro, volta per volta, tra i due sistemi.
Buone scelte.
Bonomo.