L'HDR va innanzi tutto progettato; prima della post-produzione, prima ancora dello scatto, pensando alla foto alla quale verrà applicato. Esso prevede una sorta di sfumatura effetto marmo, pietra o carbone. L'HDR accende uno scatto o lo 'sporca'. Gioca con i riflessi e le variazioni della luce, ma resta, fondamentalmente, un'impronta, un calco, un effetto che lascia il segno, rende la foto salda e imponente. L'effetto lo puoi semplicemente accennare oppure caricare, spingendolo, eventualmente, fino al massimo. In base al soggetto otterrai svariati risultati. Personalmente consiglio di diffidare dai valori preimpostati dalla maggior parte dei software e, al contrario, di divertirti con le varie regolazioni del caso, sfumando, selezionando o deselezionando (ammorbidendo o intensificando) l'effetto da alcuni elementi della scena, mettendo questi in competizione tra loro. La regolazione degli elementi singoli ti dà il potere di guidare l'occhio dell'osservatore. Ogni tua piccola scelta a riguardo porta a risultati incredibilmente diversi. Io lo preferisco negli scatti paesaggistici (storia e architettura), o nelle istantanee che ritraggono, in spazi ampi, scene di vita quotidiana. Lo vedo bene anche negli scatti in bianco e nero.
Ti lascio alcuni miei esempi di HDR:
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