QUOTE(alessandro.sentieri @ Sep 2 2012, 04:08 PM)

... in effetti volevo scrivere 0,014 (e quello della D700, ovviamente, � pari a 0,030)...
Cosa vuoi che ti dica, anche le mie (scarse e casuali) conoscenze tecniche prevedevano che il CoC dipendesse esclusivamente dalle dimensioni del frame (sensore)...
Non lo so come sia possibile, posso solamente pensare che dipenda dalla maggiore densit� del sensore, ma � solo l'ipotesi di un ignorantone (il sottoscritto).
Posso anche dirti che altri amici hanno misurato un valore pari a 0,017... E, in definitiva, non � che mi interessi pi� di tanto come sia possibile, fatto sta che calcolando l'iperfocale con questo valore di CoC ottengo una pdc corretta...
Ale
Credo proprio che ci sia la necessit� di definire cosa � il CoC di un formato fotografico e come gioca sulla PdC, perch� noto della gran confusione e conseguenti errori di giudizio su attrezzature che ne sono del tutto incolpevoli.
Vediamo di definire:
1) Che cosa � il “fuoco”, quando una foto � a fuoco.
Chiaramente per dire se una foto � a fuoco oppure no, oppure cosa � a fuoco in una foto e cosa non lo �, bisogna dare una definizione standard di “fuoco”, di nitidezza, come si giudica se la foto � a fuoco, nitida, oppure no ed il giudizio non deve essere affidato al singolo, dato che quello che per uno � a fuoco, per un altro potrebbe non esserlo a causa, ad esempio, di problemi di vista suoi.
Per definire geometricamente la nitidezza, vengono usati valori standard, peraltro non da tutti accettati, che definiscono il formato di stampa, la distanza di osservazione e la capacit� visiva dell’occhio umano con caratteristiche medie per quanto concerne la risoluzione.
Perch� la risoluzione? perch� una immagine � sfocata se non distinguo bene i bordi, ossia non riesco a “risolvere” il confine dell’immagine, non so dove �.
Dunque si usa un certo valore convenzionale di “fuoco”, di nitidezza.
Chiaramente:
- dipende dal formato dell’immagine, una foto formato francobollo la posso vedere a fuoco, coi bordi nitidi in tutte le sue parti raffigurate, ma la stessa foto ingrandita molto, pu� essere fortemente sfocata tutta o in alcuna delle sue parti.
- dipende dalla distanza di osservazione: con un certo formato la foto la posso vedere a fuoco da 3 metri di distanza, mentre da 30 centimetri vedo che � leggermente sfocata.
- dipende dalle capacit� visive dell’occhio dell’osservatore, se sono miope la vedo sfocata pi� io di un altro che ha occhio d’aquila, oppure non la vedo a fuoco a occhio nudo, ma la vedo a fuoco con una lente d’ingrandimento, che incrementa il potere risolutore dell’occhio.
Andiamo nella pratica.
I valori stabiliti per convenzione internazionale sono dunque:
- il formato di stampa, che � il 20X25 cm
- la distanza di osservazione di quel formato di stampa, 25 cm
- la capacit� di risoluzione di un occhio umano medio, al viene riconosciuto un potere separatore di 0,2 mm, che corrisponde a 5 linee per millimetro ( e qualcuno non riconosce questo valore come valido), ossia due punti a distanza minore di 0,2 mm sono indistinguibili, vedo un punto unico.
Due punti separati che in quelle condizioni di distanza minore di 0,2 mm io NON vedo sulla stampa ma li vedo come un unico punto, vedo il cerchietto di diametro 0,2 mm, mi danno la sensazione di “fuoco”, immagine nitida.
2) Che cosa � il CoC del formato di stampa.
Il CoC � il pi� piccolo cerchio che l'occhio umano riesce a distinguere ad una determinata distanza su un certo formato di stampa.
Nel nostro caso abbiamo gi� visto che:
- su stampa di 20 X 25 cm
- osservata da 25 cm
- da un occhio con capacit� media che vede ’immagine � a fuoco laddove riesce a vedere due punti separati da 0,2 mm,
vede nitido, a fuoco, un cerchietto di diametro 0,2 mm.
Possiamo definire allora il CoC DI STAMPA, di quel formato di stampa, NON di sensore, che � 0,2 mm.
Ma 0,2 mm � valore che ho ATTRIBUITO io, giudicando che un occhio medio abbia quel potere risolutore ( e difatti non tutti gli istituti e non in tutti i tipi di calcolo si adopera un CoC di stampa di 0,2, a volte sono utilizzati valori diversi per il calcolo della PdC, a seconda della nitidezza e precisione voluta), 0,2 l’ha scelto arbitrariamente un ente.
4) Che cosa � il CoC del sensore, quello che ci interessa
Il CoC DI STAMPA viene attribuito arbitrariamente ad un dato formato di stampa.
Per avere quel determinato formato di stampa dall’immagine catturata da un sensore di un determinato formato, devo ingrandire l’immagine catturata da quel sensore del Rapporto d’Ingrandimento che c’� tra formato del sensore e formato di stampa.
Dunque per avere in stampa un cerchietto di 0,2 mm (il CoC di stampa) devo ingrandire l’immagine di un cerchietto pi� piccolo catturata dal sensore e di quanto la devo ingrandire dipende sia dal formato di stampa che dal formato del sensore.
E dato che la stampa considerata a standard di calcolo � sempre un 20X25 cm, se devo stampare quel formato da un sensore Fx ossia di 24X36 mm, lo devo ingrandire di 7,56 volte e 7,56 � il Rapporto di Riproduzione tra un sensore formato Fx ed una stampa di 20 x 25 cm.
Dato che l’occhio non risolve sotto gli 0,2 mm su stampa di 20X25 vista a 25 cm, ossia, in altre parole, dato che il CoC di stampa � 0, 2 mm, tutto quello che sul sensore ha una distanza che ingrandita 7,56 volte sta dentro 0,2 mm in stampa, non viene visto come separato, ma come punto unico, dunque tutto quello che sta dentro 0,2mm / 7,56 = 0,026 mm � visto come punto unico: 0,026 mm � il nostro famigerato CoC, quello che cerchiamo, quello della fotocamera Fx.
Nelle formulette applicate dai calcolatorini di Internet, 0,0 26 viene arrotondato a 0,03 mm.
Analogamente per gli altri formati e pi� sono piccoli, pi� piccolo � il CoC ( Dx Nikon, 0,0192 mm, APC-S Canon 0,016 mm) dato che li devo ingrandire di pi� per fare il 20X25 cm, mentre pi� sono grossi, maggiore � il loro CoC dato che li devo ingrandire di meno.
Un sensore non nasce lui con un certo cerchio di confusione, glielo do io con una convenzione, tra l’altro non riconosciuta da tutti, dato che alcuni enti non riconoscono lo 0,2 mm come potere risolutore dell’occhio.
5) come gioca la risoluzione del sensore sul CoC di sensore
Nell’attribuzione del CoC, qualsiasi esso sia, di stampa o di sensore, la risoluzione del sensore non gioca nessun ruolo, sono attribuzioni convenzionali fatti dall'osservatore e non � richiesta la risoluzione del sensore nella conversione del CoC di stampa, nel CoC di sensore tramite il Rapporto di Riproduzione del formato, dunque:
- il CoC � INDIPENDENTE dalla risoluzione.
6) Come gioca la risoluzione di sensore nella PdC
La PdC � anche essa un'attribuzione, tramite il CoC e di conseguenza la PdC � indipendente dalla risoluzione del sensore.
Dall’attribuzione del CoC e conseguente PdC ne scaturisce, chiaramente, che la PdC, la profondit� di campo a fuoco, NON ESISTE, � una attribuzione pure quella, ed infatti il fuoco esatto ha spessore zero, � il piano focale. il resto decido io, e NON calcolo, cosa � a fuoco.
Ricapitolando
Il CoC di un sensore, Cerchio di Confusione, NON � un parametro ottico od un parametro elettronico, non lo puoi rilevare da misure fatte su un’ottica, o su un sensore, non un parametro misurabile dal sistema in interesse, come lo � una funzione di trasferimento di frequenze spaziali, od il valore di apertura del diaframma, o altro MISURABILE su un sistema ottico o elettroottico: in ottica o in elettrottica il CoC, semplicemente, NON esiste come caratteristica intrinseca, di progetto, di quel sistema ottico o elettronico, tipo un sensore, col suo formato, che sia.
La PdC � indipendente dalla risoluzione del sensore, sopra ne abbiamo la dimostrazione matematica, coi numeri, ma basta tenere presente che la PdC � un parametro geometrico d’immagine, dipende dalle ottiche e dal formato del sensore a pari attribuzione del CoC, e non ha nessun legame, di nessun tipo, con la risoluzione del sensore, stessa cosa con la pellicola non cambia la PdC tra una Tri X sviluppata in Rodinal, a bassa risoluzione, ed una Pan F sviluppata in Microphen.
Vediamo l’attribuzione di diverso CoC ad uno stesso formato di sensore: che significa?
Attribuire alla D 800 un CoC di 0,14 e non di 0,03 mm come per le altre fotocamere Fx, significa solo decidere di:
- guardare le stampe di un certo formato fatte da D 800 da una distanza diversa (0,14 significa osservarle molto pi� da lontano di quelle fatte con altre fotocamere, mentre dire 0, 014 mm, significa vederle molto pi� da vicino, come con la lente d’ingrandimento) da fotografie sempre dello stesso formato di quelle della D 800, fatte con altre fotocamere, sempre dello stesso formato Fx di sensore
- alternativamente, guardare dalla stessa distanza di osservazione fotografie di formato diverso fatte da D 800 e da altre fotocamere FX.
per vederle tutte a fuoco uguale.
Uno lo pu� chiaramente fare tranquillamente, pu� fare tutto quello che gli pare, ma non ha senso per fare un confronto omogeneo di nitidezza, fuoco, tra immagini di fotocamere diverse in quelle condizioni, diverse di formato di stampa o distanza di osservazione
La differenza di messa a fuoco tra una D 700 ed una D 800 si vede benissimo a monitor, sono molto diverse, la D 700 ha molto pi� a fuoco della D 800 ma lo ha a fuoco A MONITOR; ma a monitor i due formati nativi delle fotocamere sono molto diversi tra loro, la D 800 l’ha molto pi� grande della D 700 e se si guarda il monitor dalla stessa distanza per entrambe le fotografie, la D 800 sfoca di pi�: siamo nella condizione, anomala, di attribuire diverso CoC alle due fotocamere, guardo due formati diversi dalla stessa distanza, ed � sbagliato, fare questo significa, semplicemente, non sapere nulla su cosa � il fuoco ed il CoC
Per togliersi il dubbio basta fare delle stampe, stesso formato, con D 700 e D 800, stesso tutto e vedere le stampe, come faccio io, dalla stessa distanza: il fuoco non cambia.
Saluti cordiali