Ero indeciso se postare in questa sezione il tema: ho deciso in tal senso sperando nel maggior numero di frequentatori.
Il problema sembra teorico, ma in realt� non lo �, soprattutto per i professionisti, in pratica anche per il fotografo comune che lascer� ai discendenti giga e giga di file immagine.
Ho letto recentemente un articolo in cui si poneva la questione inerente alla garantita leggibilit� nel futuro dei files di testo.
L'articolista ha intervistato i guru delle banche dati mondiali, che giungevano in coro unanime alla seguente conclusione: l'unico formato esistente che sar� sempre leggibile anche dai programmi che esisteranno tra 10-100-1000 anni � quello "testo" (.txt). Su tutti gli altri formati esistenti non esiste garanzia di leggibilit� nel futuro.
Ora, mi pongo la domanda riguardo ai file immagine: quale formato ha la maggior garanzia di essere letto anche dai programmi che vedranno la luce tra qualche decina d'anni? Gi� oggi leggere file .wmf, .tga non � capacit� di tutti i programmi di grafica. Esistono, � vero, molti freeware che lo fanno, ma ritengo che non sia una soluzione da prospettare per il futuro. Se, per esempio, un giorno la Nikon dovesse per qualunque motivo abbandonare il NEF per un altro formato, non so, magari perch� ci sar� una schedina di 100 Terabyte e la frequenza dell'elettronica interna salir� a 100 gigahertz..., se dovesse accadere, dicevo, nel giro di una decina o ventina d'anni sar� sempre pi� difficile riusicre a leggere un NEF. Faccio l'esempio Nikon perch�, essendo in casa sua, non mi sembra elegante citare altre case, con le quali, comunque, i termini del problema non cambiano.
Sto per iniziare la scansione di migliaia e migliaia di fotogrammi su pellicola per salvarli su dvd...e gi� qui ho deciso di aspettare qualche mese per avere a disposizione i blue rays. E il formato? Non jpeg, perch� sono certo che nel futuro arriveranno algoritmi di elaborazione che ora neanche ci sogniamo; quindi meglio salvare i dati originali. BMP, Tiff, Raw? Raster o vettoriale?
Nel prossimo quarto di secolo che mi resta statisticamente davanti, salvo complicazioni..., ritengo, onestamente, che vedr� i miei file non pi� di una trentina di volte, ad essere ottimisti. I miei figli ancora meno. Poi, probabilmente, i dischi resteranno in una cassapanca per un paio di generazioni, finch�, tra 200 anni a qualche mio futuro discendente non verr� la voglia di guardarsi il passato.
Strano, ma sono pi� ottimista per i supporti di registrazione.
Ho scritto nella speranza che qualche addetto ai lavori, anzi, alla questione, possa darci un'idea di come venga affrontato il problema.
Grazie dell'attenzione
Enzo Franchini