QUOTE(cono @ Feb 26 2006, 10:56 PM)
Ciao a tutti!
Vi scrivo per girarvi una domanda di mio padre.
...(cut)...
Il problema di mio padre e' l'astronomia...ma ora copio la sua domanda.
A voi il grande dilemma dell'astrofilo.....
PS Credo si riferisca alla Canon 20Da.
-------------------
Sono un astrofilo ...
...(cut)...
Ciao a tutti da Emanuele e Gianfranco (il padre astrofilo)
Credo che la prima domanda da porsi sia: cosa voglio fotografare nel cielo?
Campi stellari? Pianeti? Nebulose? Galassie? E di queste, quelle vicine o quelle per le quali siamo costretti a contare i singoli fotoni in entrata, cercando di distinguerli dal semplice riverbero del cielo e del seing, dalla aberrazione, diffrazione ecc ecc?
Oppure ancora ci dilettiamo nella ricerca di nuovi asteroidi o di corpi cometari ai confini del sistema solare? O passiamo la nostra vita di astrofili nell'attesa, verosimilmente vana, di registrare una esplosione stellare in qualche lontana galassia? O siamo dediti a quella che � forse la materia pi� appassionante e difficile, cio� la astrofotometria?
Per ogni scopo, un telescopio adatto con i suoi accessori adatti, una montatura adatta, un sito di osservazione adatto, condizioni climatiche adatte, una macchina fotografica adatta. Mi limito a dire la mia solo su quest'ultima variabile, visto che � materia di...contendere...adatta a questo forum.
Se ne parliamo, raccontiamocela giusta

Credo di essere stato uno dei primissimi possessori della D1 in Italia, prenotata sulla carta e, appena arrivata, collegata ad un Meade da 12" con montatura Meade a forcella. Niente da fare: peso eccessivo (oltre al fatto che nessuna reflex passa attraverso una montatura amatoriale a forcella durante l'inseguimento). Inutilizzabile se non per qualche foto planetaria facile o campo stellare altrettanto facile. Brevi pose, rumore contenuto.
Poi ho acquistato una Paramount, con alleggerimento di una montagna di euro e i risultati sono arrivati. In astronomia i risultati sono direttamente proporzionali alla preparazione, al livello tecnico dell'attrezzatura, quindi al portafoglio, o del singolo o del club, e al sito di osservazione: non esiste bravura artistica o estro creativo. Gli oggetti da riprendere sono l�, fermi ed immutabili, sempre con la stessa espressione. Solo preparazione, attrezzatura e capacit� di soffrire per una notte al gelo, magari vanificata da un piccolo inconveniente.
Una sera, dopo sforzi e salti mortali in image processing, riuscii ad ottenere la foto della nebulosa di Orione, ben distinguibile e a colori. Grande entusiasmo, crollato ben presto, appena la misi a raffronto con una stessa immagine ottenuta con una camera astronomica pura.
E veniamo al dunque: qual � il risultato che vogliamo ottenere? Una semplice visualizzazione o una
immagine fino alle estreme magnitudini risolvibili dal nostro strumento? Cosa riesce a darci pi� soddisfazione? Su, amici, un po' di coraggio ed obiettivit�. Capisco che siamo ospiti in Casa Nikon (il discorso non cambierebbe anche in Canon) ma la risposta � una sola: se lo scopo � il secondo da me citato, non esiste reflex
attuale che tenga, si chiami D70 o 20Da, Nikon o Canon. Ecco le mie motivazioni:
1- peso
2- ingombro
3- assenza di raffreddamento. A volte, nei "nostri" discorsi critichiamo una camera astronomica perch� raffredda solo a - 30� invece che -32� o -40� o semplicemente perch� non ci indica la T raggiunta. E qui sorvoliamo il problema? Il raffreddamento non conta pi� nulla?
4- assenza di dati tecnici certi sulla corrente di buio, sul bias, sul rumore di lettura. La mia Apogee per astronomia ha una certificazione di taratura personalizzata, con dichiarazione del readout noise al decimo di elettrone per grado temperatura!
5-nessuno di noi utenti finali sa quanto interviene il firmware nel compensare la corrente di buio. E fino a che non lo sapremo, correggendo noi, dopo, il dark, non faremo altro che aggiungere rumore a rumore perch� non conosciamo la base di partenza.
6-nessuno di noi utenti finali sa quanto interviene il firmware nell'applicazione del flat field "medio" che la macchina ha in memoria. Anche qui tutti i nostri calcoli fatti dopo vanno a farsi benedire...
7- presenza del filtro IR, che ci taglia via pi� di una decina di magnitudini stellari
8- la 20Da non ha un filtro diverso, semplicemente non ha il filtro. Questo le d� una migliore sensibilit� sicuramente; per� vedi i punti 4,5 e 6.
9- i sensori delle reflex hanno FWC che entrano in crisi ben presto
10- le reflex citate non hanno possibilit� di binning
Rumore CCD e CMOS: il rumore di bias e di lettura � obbligatoriamente il doppio per il CMOS, perch� ci sono milioni di singoli amplificatori in pi� che entrano in gioco. Sul dark, non ho misure, quindi non dico nulla. Sono a conoscenza di un unico sensore cmos montato su camera astronomica: quello della Meade, dedicata dichiaratamente solo a Luna e pianeti. Fascia bassa, per chi inizia.
[Mi permettano i grandi guru della mia cara Nikon di tirare loro un poco le orecchie, con affetto: le Canon stanno imperando, pur con le limitazioni riportate, nel campo della astrofotografia (molto) amatoriale, perch� i pi� diffusi software di astronomia (Maxim e Astroart per certo, forse anche IRIS) hanno i driver per le Canon. E i programmatori non hanno fatto di certo deengeneering....)]
Personali conclusioni: se vogliamo ottenere una qualche foto del cielo, allora parliamo pure della Nikon che � meglio della Canon o viceversa. Ma non stiamo parlando di astrofotografia, quella che ci ruba ore di sonno e di salute solo per farci raggiungere un entusiasmo quasi infantile quando isoliamo una 19^ magnitudine o distinguiamo una doppia con 1 secondo d'arco di separazione ( e con la famiglia che ti guarda come un idiota...)
Grazie della pazienza e un caro saluto a tutti.
Tutto quanto ho scritto �, naturalmente,...IMHO
Enzo Franchini