QUOTE(darietto84 @ Mar 5 2013, 07:16 PM)

Come da titolo, volevo chiederVi quanto affidamento fate sull'autofocus con ottiche luminose (nel mio caso possiedo un Nikon 85 1.4g, al quale presto affiancherò il Nikon 28 1.608g) usate a ta o al massimo chiuse di poco, ad esempio f/2.
Mi interessa sapere le Vostre esperienze sia con luce ideale che con luce scarsa e, magari, qualche accorgimento/consiglio per migliorarne l'affidabilità.
Come reflex uso D700 e da poco D3S. Con l'85 1.4 su D700 ho dovuto regolare la taratura fine a +12 e ora i risultati sono più che soddisfacenti anche se qualche errore capita ancora...e sto parlando si soggetti "fermi" (persone in posa,ecc).
Grazie in anticipo!
La taratura fine dell'AF non serve a nulla tecnicamente (come avvisa opportunamente il manuale), se non per tacitare il popolino di Internet: se correggo per un'apertura e una distanza, in un'altra l'errore aumenta .Poi bisogna vedere con quale qualità si corregge e quale errore correggo (bias, accuratezza,...). Il bias o errore statico deve essere tarato in luce forte, con bersaglio fermo e informativo, al diaframma di lavoro. Campa cavallo!
Se faccio questo con la mia D700, TUTTI i sistemi di MAF si allineano con un 85 1.4 AFD a TA, perché il focus shift è minimo con questa lente. Lo stesso con lo ZF 50 attorno ai 3 m, ecc. Fanno parzialmente eccezione i grandangoli, ma dal 25 in giù una reflex è molto peggiore oltre 1 m circa dell'occhio umano e di una scala tarata e ci sono curvature di campo, filtri AA, coma flare, ecc....
Quando vado a scattare, però, l'AF vede l'ottica chiusa fra f/4 e f/5.6 (e sta a f/1.4-2), legge come uno stigmometro l'aberrazione sferica, il focus shift e fa UNA MEDIA sull'area esaminata, che è disco di 10 mm circa di raggio, NON oltre le 30-40 lp/mm. Magari il bersaglio non è informativo, a righe, magari il punto di MAF che preferiamo (non è unico nella teoria delle onde) è ad alta risoluzione o rafforza l'edge e quindi non ci becchiamo.
E poi c'è l'accuratezza, che dipende dall'apertura telemetrica, sempre minore di quella assoluta focale/f X l'ingrandimento del mirino. Qui esiste un confine assoluto di incertezza e uno operativo, spesso molto maggiore. Solo in MEDIA la distanza di MAF è esatta, ma tra uno scatto e l'altro oscilla entro una certa fascia, che non possiamo restringere. Ora questa fascia è 3-5 volte la PDC effettiva a f/1.4. Quindi, a conti fatti, possiamo beccarci a TA nel 30% dei casi con l'AF. I fatti confermano il tutto, almeno ai miei livelli di accuratezza. Sul viso di una modella non conta poi tanto se becchiamo di lato il primo o il terzo ciglio a fuoco...
Morale della favola: taratura AF a zero (per bersagli facili in buona luce), visita oculistica, taratura diottrica (avessi visto uno che ce l'ha esatta...) e MIRINO SMERIGLIATO con Live View come coperta di Linus per i soggetti tosti, con MAF manuale o A/M. Lo stigmometro lavora come l'AF quindi... e poi i mirini di oggi hanno solo 0.72x e devo comprare ingranditori, come DG-2 e DR 5-6.
Ne guadagnano gli scatti, la salute e il portafoglio.
P.S.: sia io che un mio amico riteniamo correggere a mano l'AF verso TA su 85& C, perchéesiste una "quantizzazione" sulla ghiera non smorzata che talvolta non permette di fermarsi al fuoco esatto.
A presto
Elio