QUOTE(PAS @ Mar 27 2013, 02:27 PM)

Tema non certo nuovo, ma che vorrei porre in una diversa chiave di lettura: la consequenzialit�
In fotografia l�ipertrofia dei mezzi pu� essere causa progressiva di un�atrofia dei fini?In altre parole:
Disporre di tecnologie sempre pi� sofisticate che consentono risultati impensabili fino ad un decennio fa pu� contribuire a trasformare un numero sempre maggiore di fotografi in �
utenti del mezzo fotografico� con il fine principale di dimostrarne le prestazioni?
Perseguendo sempre meno una propria espressivit� originale ed innovativa e producendo sempre pi� una serie di �
immagini clone� dove la tecnica fine a se stessa diventa la vera protagonista?
A voi la
palla
Ciao
Valerio
Buona sera,
come giustamente dici questo tema non � nuovo, anzi � trito e ritrito, comunque sempre attuale.
Il discorso attorno alla fotografia contemporanea � assai complesso e si potrebbero scrivere molte pagine ma lo spazio � poco e per non rischiare la noia io lo riassumerei cos�.
In prima analisi bisogna distinguere le varie categorie di fotografi e facendolo in maniera brutale li possiamo distinguere in tre macro categorie.
Il professionista, ci� � colui che vive di fotografia. Questo ovviamente fa quello che chiede il mercato, matrimoni, pubblicit�, cataloghi eccetera. C'� chi lo fa meglio e chi lo fa peggio, come qualsiasi altro mestiere.
Poi c'� il fotoamatore dllettante, sono milioni e fanno di tutto un po', senza seguire un percorso articolato e personale.
Poi ci sono gli autori, questi seguono un percorso personale, sperimentano, e crescono fino a diventare autoriali, � un percorso lungo che porta a risultati variabili.
In quest'ultima categoria ci sono quelli che fanno ricerca estetica, nella storia ce ne sono stati molti, altri fanno una ricerca tecnica, e anche qui ce ne sono molti, e altri fanno una ricerca espressiva, e forse sono la maggioranza. Ma tutti cercano la cosa essenziale: l'originalit�, la riconoscibilit�.
Per esempio � come se io, essendo toscano, andassi nelle splendide colline senesi e facessi i classici paesaggi... Bellissimi, ma ce ne sono a milioni, tutti uguali... Basta!!!
Lo stesso vale per le maschere del carnevale di Venezia o dei ritratti di uomini indiani con il turbante e con la barba colorata.... Basta!!! Come dici tu sono cloni di foto gi� fatte.
Non � che non vada bene anzi va benissimo, basta essere consapevoli che ce ne sono gi� anche troppe e ci hanno stufato. Va bene, se le tengo nel cassetto e sono mie va bene, per� non posso pretendere che interessino a qualcuno.
Lo stesso vale per la tecnica, quando questa viene considerata come ricerca della giusta composizione o della qualit�, o peggio ancora della stravaganza.
La tecnica � sperimentazione al fine di trovare anche qui una originalit� finalizzata ad un messaggio preciso (Peter Wtkins, Man Ray ecc.).
L'apice si raggiunge quando si dice che la fotografia � arte, e quindi un fotografo di conseguenza un artista, � come se io comprassi una tela la dipingessi e sostenessi di essere un artista...
La fotografia non � erte e non esistono fotografi artisti. Caso mai esistono artisti che scelgono la fotografia come mezzo espressivo, ma artisti lo sarebbero lo stesso, anche se usassero un altro mezzo. L'artista � l'uomo non la tela o la macchina da scrivere.
La buona fotografia � quella che contiene un messaggio, come un buon libro, � da li che partono tutti. Prima si trova l'argomento, che pu� essere qualunque, poi si fotografa, ma almeno in uno di questi due elementi ci deve essere come minimo originalit�, ci deve essere il fotografo.
Le possibilit� sono due, o l'evidenza del soggetto, ci� � mi fai vedere qualcosa che non ho mai visto, o mi fai vedere un soggetto comune visto da te, la tua, ripeto tua fotografia (esempio il peperone di Weston). Tutto il resto � ciarpame, che va bene anche lui, perch� no.
In ogni caso basta essere consapevoli e divertirsi.
Mi scuso per la lungaggine.
Simone