QUOTE(cuomonat @ May 14 2013, 06:01 PM)

Pi� che suggerire un titolo sottopongo alla tua cortese attenzione un punto di vista gi� definito minoritario proprio sulle pagine di questa sezione (in un'altra discussione), prendendo spunto dalle parole di Wim Wenders.
Si pensa sempre
che ci� che viene strappato al tempo
si trovi davanti alla macchina fotografica.
Ma non � del tutto vero.
Fotografare � un atto bidirezionale:
in avanti e all'indietro.
Certo, si procede anche all'indietro�.
Una fotografia � sempre un'immagine duplice:
mostra il suo oggetto
e “ pi� o meno visibile “
dietro�,
il controscatto�:
l'immagine di colui che fotografa
al momento della ripresa.
Il regista propone una prospettiva differente dell'atto del fotografare: contrariamente a R. Barthes che attribuisce al fotografo un ruolo passivo (al punto che decide di non parlarne) tenta di osservare la fotografia dal punto di vista del suo lato attivo, quello del fare: non solo come frammento di realt� ma anche come immagine di colui che fotografa�, come immagine che d� a vedere una soggettivit� oltre che una oggettivit�.
Grazie mille per il consiglio! Diciamo che un titolo l'ho trovato: inserisco la frase "il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo ed io credo occorra rovesciarlo: il mondo � lo specchio del fotografo" (F. Scianna), in modo da far capire che quello che voglio � proprio spiegare il rapporto tra il fotografo e la realt�, il mondo circostante.
Per i collegamenti ho scelto una frase di ogni fotografo che mi interessava, oppure una frase che si riferisse a lui e vi ho collegato una materia o un autore:
ITALIANO: �Noi fotografi abbiamo sempre a che fare con cose che
svaniscono di continuo, e quando sono svanite non c�� espediente che possa farle ritornare. Non possiamo sviluppare e stampare un ricordo" (Bresson) - MONTALE: Il tema dell'impossibilit� di aggrapparsi al ricordo
LATINO: "Paul Strand � un fotografo che ha fatto dell�autenticit� e dell�obiettivit� una ricerca sempre costante per
sviscerare tutte le possibili sfumature della vita.
Particolarmente concentrato alle forme dell�individualit� dell�Essere� - MARZIALE l'obiettivit� e il realismo degli epigrammi
PEDAGOGIA: "Noi vediamo secondo l�educazione che abbiamo ricevuto. Nel mondo vediamo solo ci� che abbiamo
imparato a credere che il mondo
contenga. Siamo stati condizionati ad "aspettarci" di vedere.
E, in effetti, tale consenso sulla funzione degli oggetti ha una
validit� sociale. Come fotografi per�, dobbiamo imparare a vedere senza preconcetti.� (AARON SISKIND) - ANNA FREUD Il condizionamento dell'ambiente e dei genitori
INGLESE: "Talbot, con le sue riproduzioni di scultura, si pone al servizio dell�arte, in funzione della diffusione, della conoscenza e della conservazione della memoria.� (HENRY FOX TALBOT) - JOHN KEATS Ode all'urna greca
STORIA: �Non � sempre facile stare in disparte e non essere in grado di fare nulla, se non registrare le sofferenze che stanno
intorno. Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita.� (CAPA) - La seconda guerra mondiale
FILOSOFIA: "Dieci fotografi di fronte allo stesso soggetto producono dieci immagini diverse, perch�, se � vero che la fotografia traduce il reale, esso si rivela secondo l'occhio di chi guarda." (FREUND) - SARTRE il tema dell'incomunicabilit�, soggettivit� e pietrificazione dell'oggetto
Che ne pensate?
QUOTE(Giulia B. @ May 26 2013, 02:03 PM)

Ciao.Dovresti spiegarti meglio.Per esempio elencare le materie che vuoi collegare,o almeno dirci che tipo di scuola frequenti

Frequento un liceo socio - psico - pedagogico