Mi domando se davvero gli eventi pi� significativi sono ogni volta i drammi umani, le guerre, le catastrofi... O se anche un semplice gesto, un sorriso, una nascita..., potrebbero trovare posto.
Una grande fotografia, ha detto qualcuno, "� portatrice di un senso che va al di l� dell'immagine". E di nuovo mi chiedo: � necessario entrare nel dolore per scoprire quel senso?
Provo per� a guardare meglio dentro me stesso.
Devo ammettere che una fotografia che mostra il dolore, l'angoscia, ha qualcosa che mi attrae infinitamente di pi�. Rimane nella mia memoria pi� a lungo, alcune volte forse per sempre.
Solo la fotografia ha questo potere. Questo � il suo lato oscuro, il suo segreto.
John Berger scrive: "Credo sia (...) evidente quali sono le contraddizioni della fotografia di guerra. In genere si suppone che il suo scopo sia quello di suscitare un sentimento di preoccupazione. Gli esempi pi� estremi - come nel lavoro di McCullin - ci mostrano momenti di angoscia per costringerci a provare il massimo della preoccupazione. Tali momenti, che siano o no fotografati, sono separati da qualsiasi altro momento. Esistono in s�. Ma il lettore che � rimasto impressionato dalla fotografia, pu� essere portato a percepire questo distacco come un'espressione della propria inadeguatezza morale. Quando questo avviene perfino la sensazione di shock � annullata ed � possibile che sia la sua inadeguatezza morale a scioccarlo quanto i crimini commessi in guerra. I casi sono due: o si libera di questa sensazione di inadeguatezza (...), oppure pensa di dover fare una specie di penitenza, il cui esempio pi� tipico � di inviare un contributo all'UNICEF..."
Cosa ne pensate?

Apeiron