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GiBruga
Ciao a tutti.

Ieri mi � venuta la fregola del macro, ho recuperato un p� di matite di mio figlio ed ho iniziato a fotografare, naturalmente la zona di fuoco � minima ed allora ho chiuso il diaframma agendo sulla ghiera,
ma perch� mi � venuto un f/51?
E' un dato sballato? perch� da foto fatte a f/32 che � la chiusura massima del mio obiettivo a questa a f/51 non c'� molta differenza in termini di PDC.

Aspetto che qualche esperto mi illumini.
Ciao buone foto

Beppe

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buzz
vallo a capire cosa gli � balzato in mente al programma di exif!
sarogriso
Dipende da quanto sei vicino al soggetto e anche dalla messa a fuoco,

stessa caratteristica la noto sul 60 2.8 G, alla minima distanza arrivo anche a f-57 e anche la TA viene falsata alle volte fino a 4.8, se provi a sfocare manualmente vedi che i valori tornano reali, il dato parte gi� da quanto leggi nel mirino prima dello scatto.

saro
GiBruga
QUOTE(sarogriso @ Jan 18 2014, 06:08 PM) *
Dipende da quanto sei vicino al soggetto e anche dalla messa a fuoco,

stessa caratteristica la noto sul 60 2.8 G, alla minima distanza arrivo anche a f-57 e anche la TA viene falsata alle volte fino a 4.8, se provi a sfocare manualmente vedi che i valori tornano reali, il dato parte gi� da quanto leggi nel mirino prima dello scatto.

saro

L'ingrandimento � 1:1 quindi 20cm circa
Infatti i diaframmi erano gi� cos� nel mirino la cosa strana era che anche i tempi variavano per mantenere l'esposizione corretta, ma le foto fatte con tempi e "diaframmi" normali sembrano uguali... cerotto.gif
Antonio Canetti
non � una lettura sfalsata, ma un ricalcolo dell'effettivo diaframma, il numero che rappresenta il diaframma lo si ottiene dalla distanza focale (DF) diviso dal diametro del diaframma (df) DF/df .

quando facciamo una Macro la distanza focale aumenta, il rapporto " DF/df" diventa pi� alto da f/32 passa a f/51.


Antonio
sarogriso
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 19 2014, 10:22 AM) *
non � una lettura sfalsata, ma un ricalcolo dell'effettivo diaframma, il numero che rappresenta il diaframma lo si ottiene dalla distanza focale (DF) diviso dal diametro del diaframma (df) DF/df .

quando facciamo una Macro la distanza focale aumenta, il rapporto " DF/df" diventa pi� alto da f/32 passa a f/51.
Antonio


Ciao Antonio,

premetto di non essere per niente erudito in materia per cui vado a spanne, se dico che quella caratteristica � esclusiva dei vetri macro di default sono in errore?

mi spiego meglio: se uso un 50 prolungato e lavoro in manuale vedo che il valore diaframma rimane identico a quello impostato sulla ghiera, o perlomeno � quanto leggo nel mirino, oltre che a rimanere invariato agendo sulla ghiera di maf, cosa che non succede per esempio sul 60 G.

se ho detto una cavolata pazienza. tongue.gif

saro
lexio
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 19 2014, 10:22 AM) *
non � una lettura sfalsata, ma un ricalcolo dell'effettivo diaframma, il numero che rappresenta il diaframma lo si ottiene dalla distanza focale (DF) diviso dal diametro del diaframma (df) DF/df .

quando facciamo una Macro la distanza focale aumenta, il rapporto " DF/df" diventa pi� alto da f/32 passa a f/51.
Antonio


Scusa mi spieghi da dove arriva questa?

Il diaframma � il rapporto tra l'apertura delle lamelle e la lunghezza focale, espressa come una frazione al cui numeratore sta l'1 (f/1.8 significa diaframma 1/8, ),
infatti pi� il numero � piccolo pi� il rapporto tra apertura delle lamelle e lunghezza focale � grande, ovvero passa pi� luce.

Il diaframma che compare nei dati exif � chiaramente un valore registrato sballato dalla fotocamera stessa...
buzz
a parte il fatto che o aggiungendo una lente convergente, o allontanando il piano focale, non variamo per nulla la focale dell'ottica, che se � un 100 mm rimarr� comunque in 100 mm.
La lente o il tubo, permettono semplicemente di avvicinarsi sempre di pi� al soggetto, mantenendo la focale appunto inalterata.
La perdita di luce � un discorso a parte.
sarogriso
QUOTE(buzz @ Jan 19 2014, 01:13 PM) *
La perdita di luce � un discorso a parte.


In riferimento ai valori fuori quota letti dalla fotocamera come interpreti la cosa,

paradossalmente sembrerebbe che la riduzione di pdc data da avvicinamento al soggetto verrebbe annullata o perlomeno ridimensionata dal presunto aleatorio aumento del diaframma, ma non credo che questo accada, anche perch� con altre ottiche come detto sopra non si verifica.

saro
Antonio Canetti
QUOTE(lexio @ Jan 19 2014, 12:54 PM) *
Il diaframma � il rapporto tra l'apertura (in millimetri) delle lamelle e la lunghezza focale (in millimetri), espressa come una frazione esatto

qua arriva la confusione:
al cui numeratore sta l'1 (f/1.8 significa diaframma 1/8, ),
.


il numeratore non � 1 ma "f", questa effe � lunghezza focale a cui � riferita l'ottica in questione,

prendiamo il classico 50mm f/1,8 e mettendolo in calcolo matematico abbiamo:

50/1,8 una bamale divisione da un risulato di 27,7777....

questo 27 e rotti � il diametro del diaframma in millimetri

sempre in termini matematici:

50/27 abbiamo il classico diaframma 1,8

ecco spiegato il DF/df accennato nel mio post precedente

rientrando nel caso pi� specifico della macro e dei suoi diaframmi alterati:

la lunghezza focale del nostro 50mm � misurata sull'infinito che la minima distanza focale, ma le macro non si fanno sull'infinito ma a distnza pi� brevi e il nostro 50mm si deve allontare dal piano focale, quindi la distanza focale aumenta di quanto serve per mettere a fuoco vicino.
Facciamo uno sproposito lo allunghiamo a 70mm

il nostro diaframma di lavoro che otteniamo lasciando il valore origina di 1,8 (cioe 27,7mm)

70/27,778=2,5 ecco che il nostro diaframma segnato sull'ottica f/1,8 magicamente diventa f/2,5

questi sono calcoli di esempio lascia voi il divertimento di farlo con altri valori di focale.


Antonio
buzz
i calcoli sono esatti, ma sono sbagliati i termini.
Un'ottica 50mm resta 50mm anche se la allontani dal piano focale, altrimenti la macchina dovrebbe accomodare l'esposizione, facendo vedere a mirino i dati "nuovi" mentre rimane a 1,8 comunque. cosa che invece non accade in caso di zoom a diaframma minimo variabile.
Antonio Canetti
certo che il 50mm rimane nominativamente 50mm, ma la distanza tra ottica e piano focale aumenta a 70mm: i 50mm di partenza (dall'infintito) pi� l'aumento di 20mm per mettere a fuoco vicino.

Antonio
Antonio Canetti
suppongo che si faccia confusione tra lunghezza e distanza focale

la lunghezza focale � la distanza � quella espressa sui barlilotti delle ottiche: es. 50mm

mentre la distanza focale sono i millimetri che ci sono tra il centro dell'ottica e il piano focale, questa distanza aumenta pi� si deve mettere a fuoco vicino.

prendete una qualsiasi ottica e noterete che sull'infinito ll gruppo ottico e tutto rientrato, mettendo sulla distanza pi� corta il gruppo ottico diventa pi� lungo.

stessa cosa se smontate un ottica e la osservate dalla parte retrostante sull'infinito � pi� vicino all'osservatore (leggasi piano focale) se la mettaimo alla distanza minima la l�ente posteriore rientra nell' ottica allontandosi dall'osservatore (piano focale)

mi sembra chiaro che mettendo l'ottica sulla distanza minima (non infinito) sia aumentata la distanza focale pur rimanendo la lunghezza focale (50mm) invariata.


Antonio
sarogriso
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 19 2014, 07:33 PM) *
suppongo che si faccia confusione tra lunghezza e distanza focale

la lunghezza focale � la distanza � quella espressa sui barlilotti delle ottiche: es. 50mm

mentre la distanza focale sono i millimetri che ci sono tra il centro dell'ottica e il piano focale, questa distanza aumenta pi� si deve mettere a fuoco vicino.


Ciao Antonio


La ricerca dei due termini da la stessa risposta, tradotto io deduco che quello che c'� stampigliato sui barilotti � la distanza tra centro ottica e piano focale, il discorso si fa interessante, nei variabili si sa che le lunghezze focali variano anche di molto in base alla distanza di ripresa ma non sono al corrente se questo accade anche sui fissi,

rimango ancora dubbioso e senza informazioni circa le differenti informazioni date dai corpi su differenti obiettivi impostati alla stessa apertura, come descritto qualche post sopra.

saro
Antonio Canetti
penso che siamo d'accordo che il nostro 50mm sull'infinito i millimetri che ci sono tra il centro dell'ottica e il piano focale � 50mm e qui siamo tutti d'accordo.

ma se mettiamo un tubo di prolunga da 20mm tra ottica e fotocamera, siamo d'accordo che abbiamo aumentato i millimetri tra centro dell'ottica e piano focale?


Antonio
buzz
Si, Antonio, in effetti il ragionamento fila. La focale � la distanza del punto di fuoco dall'infinito, quindi nella teoria il ragionamento dovrebbe essere corretto, ma ho ancora qualche perplessit� per quanto riguarda il valore del diaframma.
Non ricordo se l'ho gi� detto, ma se cos� fosse, un'ottica dovrebbe avere diaframma diverso se metti a fuoco all'infinito o ad un soggetto vicino, e quindi caduta di luce, dato che l'esposimetro viene regolato sempre per la stessa apertura!
Non teniamo conto dei tubi di prolunga, ma secondo questo principio l'ottica � 50mm a infinito e magari 60 mm. a un metro. quindi il diaframma F/x diventa 50/1.8 all'infinito, quindi in valore assoluto 28mm. (circa) e a un metro lo stesso diametro di foro porterebbe l'apertura a 2.2 mentre l'esposimetro la legge come 1,8 e quindi la foto dovrebbe risultare sottoesposta.

Aggiungo inoltre, che oltre ai dati teorici, gli exif restano comunque gli stessi qualora tu metti a fuoco all'infinito o al limite minimo consentito dall'ottica.
Antonio Canetti
QUOTE(buzz @ Jan 19 2014, 09:21 PM) *
Si, Antonio, in effetti il ragionamento fila.

meno male che qualcuno mi capisce

Non teniamo conto dei tubi di prolunga,
possiamo lasciare perdere, lo messo solo per far capire il concetto

ma secondo questo principio l'ottica � 50mm a infinito e magari 60 mm. a un metro. quindi il diaframma F/x diventa 50/1.8 all'infinito, quindi in valore assoluto 28mm. (circa) e a un metro lo stesso diametro di foro porterebbe l'apertura a 2.2 mentre l'esposimetro la legge come 1,8 e quindi la foto dovrebbe risultare sottoesposta.
in un ottica normale tra infinito a 50mm e un metro a 55mm (a memoria non mi sembra che avanzi pi� di tanto) il rapporto focale/diaframma pu� considerare minimo ed influente.
mentre su un ottica macro effettivamente la differenza � evidente, di fatti come � riportato nel primo post da f/32 a f/51 praticamente pi� di un diaframma


Aggiungo inoltre, che oltre ai dati teorici, gli exif restano comunque gli stessi qualora tu metti a fuoco all'infinito o al limite minimo consentito dall'ottica.
qua non so risponderti precisamente, ma mi sembra di ricordare gia su qualche altra ottica il diaframma nei dati exif era divsero da quello che era impostato sulla fotocamera


Antonio
GiBruga
Anche se mi sono perso al terzo post grazie ragazzi...

per cui non � un elaborazione software ma una costante che quindi � ripetibile anche con analogica?
Un giorno prover� messicano.gif
Antonio Canetti
QUOTE(GiBruga @ Jan 20 2014, 07:25 AM) *
quindi � ripetibile anche con analogica?


s�!

perch� stiamo parlando di distanze, diametri e millimetri, tutte cose reali identiche sia in digitale che in analogico cambia solo cosa applichiamo al piano focale: sensore o pellicola.


Antonio
lexio
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 20 2014, 08:42 AM) *
s�!

perch� stiamo parlando di distanze, diametri e millimetri, tutte cose reali identiche sia in digitale che in analogico cambia solo cosa applichiamo al piano focale: sensore o pellicola.
Antonio


Nono, qui si fa una doppia confusione:

1) la massima luminosit� dell'lbiettivo � misurata su messa a fuoco a infinito, quindi la minima distanza focale / la massima apertura del diaframma = il massimo valore di apertura f

la tua spiegazione � perfetta, io ero stato troppo sbrigativo nella mia definizione;

2) il minimo valore di apertura dell'obiettivo � pari a massima distanza focale / minima apertura delle lamelle = il minimo valore di apertura f.

Se io imposto la massima apertura a f/1.8, mettendo a fuoco a 3 metri questa mi andr� a finire a f/2 (ad esempio, non conosco il valore a memoria) perch� le lamelle non possono aprirsi pi� del massimo, la distanza focale aumenta e quindi il valore dopo f/ aumenta.
Se io imposto la minima apertura possibile, mettiamo f/22, e ho la messa a fuoco a 3 mt, e poi focheggio a infinito, la fotocamera apre un pelino di pi� le lamelle per mantenere costante il valore f/ , altrimenti esso aumenterebbe. Per� � impossibile che le lamelle si chiudano pi� del minimo valore fisico consentito, quindi il valore minimo dichiarato si ottiene a minima distanza di messa a fuoco e minimo diametro del diaframma. Ergo, se il produttore dichiara f/22 e la macchina registra f/57, � un errore di lettura.
buzz
lexio, stiamo partendo tutti dallo stesso principio.
sull'errore di lettura credo che ci siamo.
decarolisalfredo
Il fatto del valore effettivo di diaframma in macro, ossia a distanza ravvicinata, la conosco dal tempo della F100 che ha una funzione per vedere nel mirino il diaframma reale o quello nominale.
Mi sembra anche che ci siano state dele discussioni in merito su questo Forum, non conosco il perch� otticamente parlando, ma ho capito che � cos� e lo prendo come una cosa normale, a me non da fastidio.
Antonio Canetti
QUOTE(lexio @ Jan 20 2014, 06:44 PM) *
2) il minimo valore di apertura dell'obiettivo � pari a massima distanza focale / minima apertura delle lamelle = il minimo valore di apertura f.


smile.gif non ci siamo! smile.gif

Tutti i valori dei diaframmi f/x sono calcolati sulla focale nominata sui barilotti( cio� sull'infinito alla minima distanza tra centro dell'ottica e piano focale) non su altre distanze, dimostrarlo a parole ci confondiamo e basta, dovrei fare una tabella per rendere chiaro di come mai per indicare si usano per i diaframmi numeri strani che comunque entro domani poster�.


Antonio
Antonio Canetti
prendiamo un ipotetico obbiettivo:

50mm, f/1 (potete mettere qualsiasi altra focale che i risultati sono identici)

f sta per focale e 1 sta per quante volte il diametro del diaframma sta nella focale e facendo questa divisione sappiamo il diametro del diaframma:

50/1= 50 � chairssimo che il diametro del diaframma di f/1 � 50 millimetri

sappiamo che chiudendo un diaframma dimezziamo la quantit� di luce

per far ci� dobbiamo dimezzare l'area del diaframma e quanto deve essere il diametro del diaframma?

riprendendo il nostro f/1 con diametro di 50mm e troviamo l'area:

25x25x3,14 e ne consegue un area di 1962,5 per ridurre di un diaframma dobbiamo dimezzare l'area 981,25

da questa di area 981,25 dobbiamo trovare il diametro:

981,25/3,14= 312,5 di questo risultato dobbiamo trovare la radice quadrata che � 17,67

17,67 moltiplicando per 2 otteniamo il diametro del diaframma chiuso di un o Stop (come dicono gli inglesi cioe di un diaframma) 35,35

per ritornare al nostro f/x

prendiamo il nostro 50mm e dividiamolo per 35,35_____ 50/35,35=1,4 e facendo l'inverso 50/1,4=35,35

50/1,4 mettendolo sul barilotto si stampa 50mm, f/1,4

vogliamo ridurre di un altro diaframma si riparte da 981,25 dimezziamo e otteniamo 490,625

490,625/3,14=156 radice quadra=12,5x2=25

50/25=2 ripetendo l'inversione 50/2=25 sul barilotto appare 50mm, f/2

ripetendo i calcoli si arriva fino al diaframma f/22 sempre calcolato con base 50 che come sappiamo � laminmi distanza tra centro dell'ottica e piano focale enon come afferema smile.gif lexio che il minmo diaframma e calcolato sulla massiama distanza tra centro dell'ottica e piano focale smile.gif

Antonio

questi calcoli si possono fare con qualsia ottica il rapporto del diaframma f/x rimane inalterato.



lexio
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 21 2014, 12:40 AM) *
ripetendo i calcoli si arriva fino al diaframma f/22 sempre calcolato con base 50 che come sappiamo � laminmi distanza tra centro dell'ottica e piano focale enon come afferema smile.gif lexio che il minmo diaframma e calcolato sulla massiama distanza tra centro dell'ottica e piano focale smile.gif

Antonio

questi calcoli si possono fare con qualsia ottica il rapporto del diaframma f/x rimane inalterato.


Ok scusa, avevo fatto casino io nella mia caotica spiegazione.

A diaframma spalancato, f/1.4 con messa afuoco a infinito, poi mettendo a fuoco vicino f/2 (per esempio). E questo comporta una effettiva minore apertura del diaframma, con meno luce che attraversa il mio obiettivo, e va compensata con un maggiore tempo di esposizione. Ma con diaframma chiuso, esempio a f/22, impostato manualmente da me, se poi metto a fuoco a infinito o vicino, l'apertura rimane costante, cio� la quantit� di luce che attraversa l'obiettivo non cambia ed � la fotocamera a fare le opportune correzioni aprendo o chiudendo le lamelle in base al movimento del piano focale.

Sbaglio qualcosa?
Antonio Canetti
QUOTE(lexio @ Jan 21 2014, 04:17 PM) *
Ok scusa, avevo fatto casino io nella mia caotica spiegazione.

A diaframma spalancato, f/1.4 con messa afuoco a infinito, poi mettendo a fuoco vicino f/2 (per esempio). E questo comporta una effettiva minore apertura del diaframma, con meno luce che attraversa il mio obiettivo, e va compensata con un maggiore tempo di esposizione.
qui sono d'accordo con te


Ma con diaframma chiuso, esempio a f/22, impostato manualmente da me, se poi metto a fuoco a infinito o vicino, l'apertura rimane costante,
rimane costante il diametro in millimetri ma non il rapporto f/x


cio� la quantit� di luce che attraversa l'obiettivo non cambia
pi� aumenti la distanza piano focale e centro dell'ottica pi� la luce decade


ed � la fotocamera a fare le opportune correzioni
non fa correzioni sopratutto se usi il programma "A" o "M"


aprendo o chiudendo le lamelle in base al movimento del piano focale.
smile.gif non si apre e non si chiude perch� il diametro reale rimane costante, il movimento del piano focale fa cambiare il rapporto f/x


Sbaglio qualcosa? smile.gif stiamo solo discutendo smile.gif


su questa pagina :

http://www.michelevacchiano.com/putili/formule.shtml

puoi leggere questo:

"puoi compensarla caduta dovuta della luce all'aumento del rapporto di riproduzione, il diaframma 16 andr� calcolato come se fosse un diaframma 32"

rammento che il rapporto di riproduzione lo si ottiene con l'aumento sella distanza tra centro dell' ottica e piano focale

f/16 come se fosse f/32 � da considerarsi su una distanza "grande"

nel piccolo 50mm messo a f/2 sull'infinito mentre se mettiamo fuoco vicino � come se fosse f/2,2

chiss� se ci siamo arrivati.


Antonio
lexio
Si la teoria la conosco, per� quello che voglio capire � questo: modalit� M ,

se io imposto a f/1.8 su messa a fuoco a infinito, regolo il tempo di scatto, poi metto a fuoco vicino, otterr� un f/3 (esempio) e quindi devo modificare il tempo di scatto per avere la stessa esposizione

se io imposto a f/22 , messa a fuoco a infinito, poi regolo il tempo di scatto, e poi sia che focheggi a infinito sia che focheggi vicino non devo pi� modificare il tempo di scatto.

Giusto o sbagliato?
Antonio Canetti
nelle ottiche normali la differenza del rapporto f/x tra infinito e messa fuoco vicino � relativamente poca e quasi influente.

mentre in macro dove la distanza pu� essere pi� notevole e la differenza di mezzo diaframma o diaframma intero c'� tutta e l'esposimetro dovrebbe compensare visto che un TTL, mentre se usi un esposimetro esterno sulla fotocamera � f/16 mentre sull'esposimetro devi mettere f/32 (seguendo gli esempi posti sopra)


Antonio
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