Il benvenuto nel Ngorongoro ce l'aveva dato un gruppo di leoni: i primi animali visti il primo giorno di safari. E' sembrato di buon auspicio.
Via radio comunicano che un rinoceronte è al pascolo, dirottiamo immediatamente nella zona dell'avvistamento. Era lì ma distante e io nei precedenti safari non l'avevo mai visto, però camminava in direzione di una seconda pista.
Con la coda dell'occhio guardo uno gnu sdraiato sul margine della pista dove ci eravamo posizionati: comportamento normale, ce ne sono molti che si sdraiano a riposare.
Percorriamo veloci la strada che ci separa dalla traiettoria del rinoceronte ma lui, sicuramente infastidito dalle auto che sopraggiungevano, decideva di tornare indietro.
Imprecazione generale perché stava tornando verso il punto dove ci eravamo fermati in precedenza che però era occupato da un altro fuoristrada.
Mentre ripercorrevamo il tragitto in senso inverso notiamo che gli occupanti non stavano osservando il rinoceronte anzi erano girati dal lato opposto.
Arrivati in prossimità è stato tutto chiaro: lo gnu che era sdraiato, e solo, era attaccato da due iene che, dopo una manciata di secondi, sono diventate quattro.
L'animale ha provato più volte ad alzarsi e a mordere le iene che, a turno, gli azzannavano il ventre.
L'agonia è durata una decina di minuti, scandita dai lamenti ritmici dell'animale e dal sopraggiungere di altre iene.
Dopo mezz'ora e l'alternarsi di due distinti clan di iene (in totale oltre cinquanta) a contendersi la carcassa, dello gnu è rimasto il cranio e parte della colonna vertebrale.
p.s. Il rinoceronte l'ho visto l'ultimo giorno di safari, quando siamo tornati all'interno della caldera di Ngorongoro.
