QUOTE(enrico @ May 4 2014, 12:36 PM)

Cari amici,
non so voi, ma io ne ho fin sopra i capelli nel vedere sempre citata, e spesso a sproposito, la regola dei terzi: "Bella, ma non hai rispettato la regola dei terzi!"; "Il soggetto non va mai al centro, mi son permesso di spostarlo sul terzo di sinistra"; "Ma perch� quell'orizzonte proprio al centro? Non la conosci la regola dei terzi?". Chi non posiziona i propri soggetti su uno dei quattro assi o dei quattro nodi, sembra abbia violato il codice civile e penale. Non ci si rende conto che a volte, spostare il soggetto dal centro su di un lato significa relegarlo al ruolo di quinta e spostare l'attenzione sullo sfondo. O che l'aver posizionato l'orizzonte al centro ha per fine quello di mettere in contrapposizione due realt� senza dare pi� importanza all'una anzich� all'altra. Non ci si rende conto che quell'orizzonte storto magari � voluto per farci sentire attori e non spettatori, all'interno di quella barca nel mare in tempesta e non osservatori su di uno scoglio. Queste persone pensano che per comunicare con efficacia (per fare foto artistiche direbbero loro) � sufficiente obbedire a delle regole. Se cos� fosse, potremmo impostare un algoritmo ed il nostro PC diventerebbe un artista. Non si vuol capire che le scelte compositive hanno senso se contribuiscono a comunicare l'idea che si vuol comunicare e che le regole servono a chi non si sa regolare?
Scusate lo sfogo, ma ormai mi si accappona la pelle e mi si riempie il corpo di bolle quando sento nominare ancora una volta questa benedetta regola dei terzi
Enrico
Condivido lo sfogo ma deve rimanere tale a mio parere. La regola dei terzi derivato della sezione aurea non ha nulla di diabolico
� una regola importante, cos� come i numeri di Fibonacci e la spirale che ne deriva. L'antica Grecia e soprattutto il rinascimento ci hanno insegnato.
Altri considerano la regola come qualcosa di divino poich� si ritiene che la natura stessa sia costruita su queste regole (vedi il testo di
U. Eco). Tuttavia concordo con Enrico nel ritenere che esiste un abuso o un riferimento distorto a questa regola e i commenti successivi lo
evidenziano bene. Ma non � l'unico argomento, spesso si fa riferimento a tecnicismi esasperanti tanto quanto la regola dei terzi.
Orizzonte storto, profondit� di campo, micromosso e via dicendo.
Le fotocamere oggi ti preparano tutto preconfezionato, devi solo prenderle e scattare senza altri pensieri. Al di fuori dei meccanismi controllati
dalla fotocamera esiste un campo in cui tutto � opinabile. Ci mancherebbe davvero un algoritmo che regoli la composizione(?) e allora
� proprio finita, la fotografia intesa come espressione artistica finisce.
Enrico anche a me danno molto fastidio i vacui riferimenti alla predetta regola, una sorta di olimpo in cui tutto soggiace.
Ma se lo verifichi attentamente scopri che in una altissima percentuale i commenti sono non costruttivi, � critica spicciola.
Mi rendo conto che parlare di composizione non � facile come molti credono. Occorre esperienza, cultura e soprattutto una notevole capacit� visiva
che spesso manca. Mi rendo conto di essere "pesante" ma ritengo di non essere fuori dalla realt� ed � per questo che comprendo
moltissimo la tua reazione perch� la condivido.
Come vedi anch'io ho avuto il mio sfogo e ringrazio per l'occasione offertami.
In sede universitaria i predetti atteggiamenti li correggo all'istante ma purtroppo si ripetono ancora.
Ciao