Comincio io


spesso girovagando e leggendo mi viene in mente:

'u pan a 'cci no' tene l' dint = il pane a chi non ha i denti

su gentile richiesta, attuale perchè periodo della pianta, e ancor più attuale per tutte le volte che avete letto dei post che vi hanno fatto venire voglia di dire all'autore "ma vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" compendiato da manina in accompagnamento a spinta sul bicipite:

ma và a schirlà in si bsìi (cfr. vai a evacuare sulle ortiche)

Sempre dal pavese:

A véss vestì cun la roba di àltär s'è sempär biùt. ("Se ti vesti con la roba degli altri, puoi ritrovarti nudo")

E dal piemonte (regione in cui sono nato), attualissimo per le discussioni che si trovano in questo forum:

A l'è mej n'asu ch'am porta, che 'n caval ch'am campa 'n tera. ("È meglio un asino che mi porti, che un cavallo che mi butti per terra.")

A terra vicino u fossu, a carne vicino l'ossu!- Ossia le migliori cose per un uomo che lavorava la terra, appunto vicino l'acqua e la carne vicino all'osso perché più saporita

L'acqua che nun è calata sta 'n cielo...

Finché la bocca prende e il corpo rende, vado in cul@ alle medicine e a chi le vende.

Bellino questo vero.
Profonda Toscana

"Chi fraveca e scfraveca nun perde mai tiemp" chi costruisce e poi distrugge, per ricostruire, non perde tempo.

a proposito di profonda Toscana...


...quando ero ragazzino andammo a fare una route con gli scout sulle alpi Apuane, trovammo un paesino abbandonato bellissimo (se solo mi ricordassi dov'è oggi ci andrei di corsa a fare fotografie), questo paesino era quasi dentro un lago artificiale e dalla statale nemmeno si vedeva, se non sapevi che c'era mai e poi mai ci saresti arrivato.

Praticamente in mezzo alla statale, ad un certo punto devi scavalcare il guard rail, attraversare qualche cespuglio e ti ritrovi in paese, c'era anche la chiesetta proprio sul lago, tutto fatto in pietra.

in una casa diroccata viveva una vecchia pazza con un paio di capre, invece lungo il sentiero che costeggiava il lago viveva l'unico abitante superstite del paese che sembrava il nonno di Heidi.

facemmo conoscenza col vecchietto ed il secondo giorno lui ci regalò una perla di saggezza:
(immaginate la cadenza toscana con le "c" aspirate e quasi assenti)


perchè ragazzi rihordate: finhè l'omo chaga nun l'è anhora morto!

E allora vacci, non te ne pentirai.
http://secretuscany.blogspot.it/2010/08/isola-santa.html
Mi raccomando non lo dire a nessuno, e' un posto molto bello e poco conosciuto.
Volendo ci sarebbe anche questo:
http://www.ingarfagnana.org/vagli-sotto/fa...dicareggine.php
http://www.bocciu.com/travels/vagli/vagli.html
Ma la diga viene svuotata ogni dieci anni....

ragazzi non divaghiamo almeno qui se no poi chi legge dopo si perde, solo i proverbi/modi di dire, magari senza replicare, più si legge facile meglio è, giusto?
ps se il senso anche nella traduzione in italiano rimane criptico, spiegatelo

Condivido il richiamo di Marco, rimaniamo sui detti...


...però un grazie grandissimo al mio omonimo Simone che ha trovato proprio quel paese che dicevo io: è lui, lo riconosco dalle foto aeree.


E ti ringrazio con un detto da usare con Marco


Astip a Zampogna pe quann abbosogna
(Metti da parte la zampogna per quando necessita):
E' piu' usato come consiglio per fomentare un sentimento vendicativo.
E' un po' la versione Tarantina di "la vendetta e' un piatto che va servito freddo"

poi me lo spieghi.


Mettete anche la regione/città di provenienza del detto?

Ma era scherzoso, tanto per dare un motivo al detto

Ribatto con un pavese:
La tropa cunfidensa, la fa perd la riverensa (troppa confidenza fa perdere il rispetto)

dammi del lei/voi


Ho trovato una filastrocca milanese carina, lascio ai nativi la traduzione, che però è semplice:

e dedicato ai tre moschettieri:

Il muschi i gh'én sèt més a l'an, i rompabàl tüt l'an.


le mosche ci sono sette mesi l'anno, i rompiscatole tutto l'anno

Piacentino

Ma dai, lo sai che sei la mia anima gemella!!!

E ricorda:

'A lavà a capa au ciuccie se pierde acqua, temb e sapone

A lavare la testa all'asino si perde acqua tempo e sapone

(Taranto)

Certo che "se nu ce rriii ce tiri u cappellu!"

Ovvero le fai di tutte per avere ragione!

Quann sì 'ncud'n statte; ma quann sì martidde batt!

Quando sei incudine subisci, ma quando sei martello batti!

chiedo al collega Marco.. Dici che la moglie di Simone porti i pantaloni e batta il marito ? e' un grido di aiuto?

non so voi, ma mi piacerebbe anche una traduzione "letterale",oltre al senso. Si capisce meglio il tutto, credo



si tratta di capire chi è pestello e chi mortaio, quando lo conosco ti informo (ma una idea ce l'ho).

Per rimanere in tema, sempre da Milano:

Bej cumè nunch la mama ne fa pù
S'è rott la machineta e ul papà al fa andà pù!!!!

Belli come noi la mamma non ne fa più,
si è rotta la macchinetta e il papà non fa più sesso!

avrei preferito la traduzione, "il papa' ora ha una disfunzione erettile.." detta cosi, puo' sembrare che questo povero padre di famiglia ha sfasciato la macchina e ora la moglie per ripicca ha deciso di non accoppiarsi piu' con lui.. le donne..

Per non rimanere a piedi, sempre dal milanese (traduzione a vostro carico), filastrocca che non può mancare in molti post:

Dalle marche basse ( ma non troppo)

Lu di' dope la festa male li zambe pegghio la testa
( il giorno dopo la festa male le gambe peggio la testa)

Li ca e li sgatto' cia li difetti de lu patro'
(I cani e i garzoni hanno i difetti del padrone)

Chi joca e spera de vegne se leva le vone e se metta le cence
( chi gioca e spera di vincere si toglie i vestiti belli e si mette i vestiti vecchi)

Le vergare e lu fuoche ce vole a ttizzalle nu puoche
(Le donne e il fuoco vanno attizzati un poco)

Mejo puzza' de vi che d'ojo santo
(Meglio puzzare di vino che di olio santo)

Anche questa dalle Marche basse ma non troppo (Camerino e dintorni):

"Lu gattu male usatu quello che fa je vène penzatu"

"Il gatto dalle cattive abitudini, attribuisce agli altri le sue stesse nefandezze e cattive intenzioni"

avanti così che stiamo andando bene

Dal milanese (anche se non sono milanese, ma di milanesi silenziosi ce ne sono tanti nel forum):


A Milano quando piove i tetti gocciano. Serve per ribadire l'evidenza

Megghije na catar'nguedd' ca n'onz'ngul'

Meglio un calderone (di m...a) addosso che un'oncia (una goccia) nel sedere.

Il significato più evidente è quello che coglie chiunque abbia avuto a soffire di "sgommate" e "tarzanelli" a causa di una poco efficace pulizia dopo aver "nchiut'u pris" (fatto la pupù; il fastidio ed il prurito sono sicuramente peggiori da quelli che deriverebbero da un gavettone di escrementi.

Un'altra scuola di pensiero, meno materialista e che attribuisce anche al tarantino un'anima ed una coscienza, legge in questo detto l'affermazione che se uno ha la coscienza sporca (e non è forse casuale che la coscienza venga identificata nel sedere)sta peggio che se fosse "smerdato" pubblicamente ma a torto.

E torniamo al piemonte:

Vale anche il Messico?

"Si me pisas los pies una vez, puedes ser tu; pero si me los pisas dos veces, soy yo!"
(se mi pesti i piedi una volta, può dipendere da te; ma se me li pesti due volte, dipende da me!).

Da Modena, invece:
"a sam cum in trii in una scrana e un c'al còcia"
(siamo come in tre su una sedia e uno che spinge)

"Chi vòl che l'amicizia l'as mantegna....na màn la vàga e cl'étra la vegna."
(Chi vuole che l'amicizia si mantenga... una mano vada e l'altra venga)

"Na botta a u circhiu e na botta aa botte"

Un colpo al cerchio e uno alla botte (ovvero le doghe che la costituiscono)

"parlà co te e come fa a corsa co lu ventu/cazzotti co a nebbia"


"no c'è casa de padrò che no c'ha pisciatu u muratò!"

non esiste casa di padrone dove non ha urinato il muratore

Questo metereologico:

"se u sanvicì mette u cappellu vinni a capra e compra u mantellu"

Se il monte S.Vicino mette il cappello (innevato sulla sommità) vendite la capra e compra il mantello.
Stabilisce tutt'ora l'arrivo dell'inverno

"se voli patì e pene dell'inferno, Jesi d'estate e Cingu (Cingoli) d'inverno"

Centro centro Marche

Per far pari al tuo, e dimostrare che noi cuneesi abbiamo le idee chiare:

Quand Besinauda (il monte Bisalta) a l'à 'l capel (ha il cappello di nuvole), o a fa brùt o a fa bel (non lo traduco)


e poi

A-i-e- nen bela scarpa c'a dventa nen brut savat
Non esiste bella scarpa che non diventi ciabatta


Cùl c'a fa lò c'a dev nen a j ariva lò c'a cred nen
Chi fa quel che non deve, avrà quel che non pensa


I dent a sun pì vsin che i parent
I denti son più vicini dei parenti



Dop d'ese falì tuti san lò c'andasia fait
Dopo esser falliti tutti sanno quale sarebbe stato il rimedio

Ce ne è quì uno molto simile che recita:

"i parenti è cume e scarpe... più è strette e più fa male!"

Altro meteo...

"se è niru a Macerata piglia a vanga e vanne a casa, se è niru a Moglià 'nfierza 'sa vanga e seguita a fadigà"

Se il tempo è nero sopra a Macerata prendi al vanga e vai a casa, se è nero sopra Mogliano infilza la vanga e continua a lavorare.
Questa viene dalla vallata del fiume Chienti

Genova:
"va ciu l'unse du duzze"
letteralmte
"conta di piu l'undici del dodici"
...ma...
"unse" e' undici ma anche "ungere, oliare, ecc" ....

G.

questa è molto bella

Taranto


Squagghia 'a nev' e par'n le strunz
(Si scioglie la neve e compaiono gli strnzi)

Versione popolare del "tutti i nodi vengono al pettine"