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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON DIGITAL REFLEX
Denis Calamia
Salve a tutti...
Ancora,sfortunatamente il tempo non � riuscito a regalarci una serie di giornate piene di sole degne di una Primavera che oramai sta per versare in Estate.Ma dato che,conta fino a tre,e l'Estate � arrivata,volevo porre al forum ed in particolar modo al Sig,Maio,una serie di domande,a riguardo,che mi sono sorte in questi ultimi giorni,le cui risposte spero potranno essere di aiuto a tutti gli utenti del Forum,e non essere soltanto un botta e risposta sterile fra due interlocutori...Vengo al dunque...
Saltando da Link in Link sulla rete,e leggendo riviste del settore,ho potuto notare come gli Astrofili,abbiano una profonda conoscenza delle caratteristiche fisiche e prestazionali dei CCD che adoperano per le riprese dei corpi celesti.E fra le caratteristiche prestazionali,la f� quasi da padrona la CORRENTE NERA.(Dark Current),cio� la capacit� che ha il CCD di produrre spontaneamente elettroni(Cariche Termiche e di conseguenza Corrente Termica) ,sia in presenza di luce incidente,che a riposo in totale oscurit�,quando alimentato s'intende ,dunque,capace di apportare un segnale di disturbo(Rumore Termico) che cresce sia con l'aumentare del tempo di esposizione,che della temperatura di lavoro del CCD...
E qui fioccano le domande...Tutto ci� pu� essere benissimo riportato per i CCD usati nelle nostre fotocamere,o resta un problema pi� sentito per i C.C.D. usati nelle riprese astronomiche,per via di una costruzione diversa? I CCD adoperati dalle nostre Fotocamere,( D70, D100 e cos� via),hanno un sistema di raffreddamento di tipo Termoelettrico (Effetto Peltier) o effettuato attraverso una vaschetta ,posta dietro il sensore,riempita con azoto liquido,proprio come succede nei CCD professionali usati un astronomia?
Ho letto,da qualche parte che sarebbe buona cosa,prima di effettuare uno scatto con tempi di posa lunghi(Pi� di 15 sec.) tenere preventivamente la fotocamera in frigo,o avvolgerla con un involucro di plastica sigillato contenente del ghiaccio,per far si di abbassare la temperatura di lavoro del nostro CCD. Ma cos� facendo non si rischia di creare un bel p� di condensa nell'ottica ed all'interno della nostra fotocamera o no? Riusciremo a notare durante le nostre riprese estive,con tempi che vanno da 1/125 a 1 sec (ISO 200,250,320), un se pur leggero aumento di Rumore nella nostra immaggine,causato dal bel caldo di Agosto,o resta tutta fantasia?...Credo,sarebbe bello,che ogni costruttore pubblicasse i dati di tabella dei CCD adottati o costruiti per le proprie fotocamere digitali,in modo di fare un miglior confronto.. e approfitto ancora per chiedere a quel buonuomo del Sig.Maio,se � possibile venire in possesso dei dati di tabella del CCD montato nella D70 (Costruttore "credo SONY" tipo di CCD,classe di costruzione,sensibilit� spettrale,capacit� di cella o range dinamico,livello di corrente nera e di rumore di lettura)
Spero che dopo aver letto ci� non corriate a comprare un frigo box dove conservare la vostra fotocamera,in vista delle ferie d'Agosto!!!
E spero,rivolgendomi a chi ha avuto il coraggio di leggere tutto ci�,che questa nuova discussione,sia prolifera di tanti buoni consigli,per far si che questa estate,potremmo dire SCATTO D'AGOSTO,RUMORE MIO NON TI CONOSCO!!!
Coscente di aver sparato,involontariamente,qualche balla..lascio tutto al vostro giudizio e resto in zona...Buon 25 Aprile a tutti...Denis.


walter
Penso che ti stai creando troppe domande e sopratutto molto teoriche. Ho usato in Tanzania e Marocco con temperature prossime ai 40� sia D100 che Canon 10D (conflitti di marchio in famiglia) senza notare nulla di anomalo nel funzionamento e nelle immagini.
Buona luce.
Walter
Denis Calamia
Capisco,che di carne al fuoco no ho messa tanta...ma sopratutto volevo sapere se preservando il pi� possibile la fotocamera dal calore,possa giovare a qualche cosa in termine di rendimento sulla qualit�,ponendo lo scatto ad un attento esame.per es:
Scatto effettuato con fotoc.appena accesa preventivamente tenuta all'ombra in luogo fresco, paragonato ad uno scatto fatto dopo una giornata passata a camminare sotto il sole,fra i ruderi dei templi di Selinunte.
digiborg
Secondo me, questo � un problema pi� che altro sentito da chi fa fotografia astronomica perch� utilizza sicuramente tempi lunghi o lunghissimi (fino e oltre i 30 minuti) per impressionare il sensore dalla poca luce emessa dagli astri. In questo caso per diminuire il rumore che deriverebbe da questi tempi il sensore viene raffreddato con le Piastre Peltier ecc.
Nel capo della fotografia tradizionale digitale questo problema � meno sentito in quanto il sensore (a differenza delle compatte) � sotto tensione soltanto nel momento dello scatto ed i tempi sono comunque limitati (salvo qualche foto in notturna che comunque solitamente non supera i 30 secondi.
Per questo motivo penso che nessuna fotocamera reflex digitale utilizzi sistemi di raffreddamento del sensore ma soltanto un algoritmo di riduzione del rumore (solitamente tecnica di sottrazione con due esposizioni, una ad otturatore chiuso per rilevare il rumore al momento dello scatto che sar� sottratta a quella dell'esposizione finale).
Ciao a tutti wink.gif
Giuseppe Maio
Gli argomenti sollevati sono molto interessanti.

E' infatti da sottolineare che i primi impieghi della fotografia digitale derivano proprio per tali applicazioni.

In fotografia astronomica si mettono a dura prova le caratteristiche dei sensori che da sempre sono stati "dedicati" e dotati delle tecniche di raffreddamento citate. Ma l'arrivo delle prime reflex digitali hanno iniziato a rendere possibile determinate riprese "sostituendo" i dedicati e costosissimi strumenti. La nuova D70 avr� ampi impieghi in tale settore anche sfruttando l'enorme competenza e conoscenza gi� presente sulla letteratura in rete. I migliori siti di fotografia astronomica sono ricchi di spiegazioni tecniche e soluzioni pi� disparate per le tecniche si sottrazione del Dark Frame ma anche del Flat Field e Bias ...

I sensori di recente generazione hanno migliorato notevolmente le prestazioni consentendo qualit� e quantit� migliori del passato. La stessa fotografia digitale propone soluzioni nel "passato" utilizzate solo per la fotografia astronomica. La sottrazione del dark frame infatti sulle Nikon � presente a livello hardware con la funzione Noise Reduction anche se via software restano possibili pi� precisi ed ottimizzati controlli.
Il Flat Field invece trova l'applicazione della funzione Nikon Image Dust off, utilizzata non per uniformizzare la linearit� di risposta sull'intero frame (per cause elettroniche e fisiche del sensore ma anche per cause ottiche dell'intero schema) ma per rimuovere le impurit� sul sensore. La stessa funzione � integrata in forma derivata in Nikon Capture 4.1 per eliminare la vignettatura sulla luminanza ad oggi ancora non consentita dal professionale Adobe Photoshop CS.

E' dunque corretto utilizzare le esasperazionii ricercate per la fotografia astronomica nel bagaglio di conoscenza generale.

E' per� un po' esagerato ipotizzare l'impiego di raffreddamenti "eccessivi" per le riprese d'estate. Le fotocamere digitali producono infatti analoghi risultati nelle mani di norvegesi ma anche di fotografi del deserto.

Circa "artigianali" raffreddamenti abbiamo gi� visto in un interessante "Experience" AstroCoolpix preparato da Riccardo Di Nasso con Coolpix.

http://www.riccardodinasso.com/

Il raffreddamento da "frigo" NON pu� essere impiegato perch� superando lo sbalzo termico di circa 10 gradi si crea inevitabilmente condensa sul sensore e sulle lenti generando di fatto immagini con meno disturbo ipotetico ma certamente sfuocate per la condensa. A tale proposito l'assistenza spesso impazzisce su richieste di clienti che lamentano la sfuocatura poi indaga ed indaga e si scopre che il fotografo d'estate teneva la fotocamera vicino al bocchettone dell'aria condizionata in macchina poi, raggiunto il posto da fotografare, scendeva al volo per fare lo scatto...
Oppure conservazioni in cassaforte senza sali su scatti eseguiti velocemente dopo solo qualche minuto nell'ambiente afoso e con elevata percentuale di umidit�.

I migliori benefici ottenuti nell'esasperazione delle tecniche sopra citate possono essere presi in considerazione per lunghe pose comunque nell'ordine dei secondi o minuti. Il disturbo termico legato ai tempi relativamente veloci � oggi controllato a livello elettronico (analogico) nella fase di scarico e/o amplificazione ISO prima di passare in conversione AD.

Era gi� nostra intenzione trattare l'argomento con le due future Nital newsletter BestSHOT.

Giuseppe Maio
www.nital.it
digiborg
Comunque ti sconsiglio vivamente di tenere la digicamera in frigo, lo sbalzo termico una volta portata a temperatura ambiente causerebbe un velo di condensa modello nebbia in val Padana blink.gif e se qualche granello di polvere � presente sopra il sensore si appiccicher� inesorabilmente sad.gif
walter
Mi dispiace, ma non so darti risposte molto tecniche.
Ti posso dire che non ho mai usato particolari precauzioni se non quella di proteggere la macchina dalla sabbia, in Tanzania ho tenuto la reflex in mano per ore allo scopo di minimizzare gli scossoni trasmessi dal fondo stradale, quindi ti puoi immaginare che non era certo nel posto pi� fresco, ma nonostante questo abbiamo ricavato delle stampe 30x40 pi� che soddisfacenti.
Non so cosa dice la teoria sulla temperatura dei sensori, io mi limito alla pratica.
Ciao
Fabio Blanco
Ti rispondo con un esempio opposto a quello che ti ha fatto Walter: ho scattato a tamperature glaciali (-17�) e non ho notato nessuna diminuzione di rumore rispetto gli scatti fatti quest'estate (+30�); quindi penso che sulle fotocamere Dslr la differenza di temp. (es. +40� di Walter, -17� di Fabio) non incida, almeno in maniera visibile a occhio nudo, sulla quantit� di rumore introdotta dal comportamento del sensore.

Poi scusa ma che patemi ti stai facendo... quando mai dovrai scattare con tempi di esposizione di 15sec alla temp. di 40� anche andassi nel deserto pi� caldo penso che di sole ve ne sia abbastanza per darti tempi di almeno 1/2000 di sec.
Poi ti vedi un fotografo che va in giro con la bosa da ghiaccio e invece di tirare fuori una buona bottiglia di spumante tira fuori una reflex bella ghiacciata.

Con questo voglio dire che sicuramente aumento di temperatura=aumento di rumore, ma il tutto non � percepibile a "occhio nudo".

Vi erano stati, invece, casi riscontrati di un'aumento di temperatura del CCD per, cos� dire, troppo lavoro (ripetute esposizioni con tempi di svariati secondi) che portavano ad un aumento di rumore in alcune zone del sensore poste pi� vicino alla circuiteria interna della macchina (veci scheda di memoria).
Denis Calamia
Grazie all'Ing.Maio ed agli amici tutti,ma mi chiedo...
Come � facile trovare i dati tecnici del motore montato in una data automobile in modo di confrontarli con un'altra..sarebbe bello fare ci� con i CCD,che sono il "motore"delle fotocamere digitali,voi mi direte..."ma anche la centralina fa la sua parte" ma se il "motore" � scarso alla fine il tutto non funzionera tanto bene.Articolata come spiegazione ma spero di aver reso l'idea...Denis....
Giuseppe Maio
QUOTE (flyingzone @ Apr 24 2004, 11:10 AM)
Grazie all'Ing.Maio ed agli amici tutti,ma mi chiedo...
Come � facile trovare i dati tecnici del motore montato in una data automobile in modo di confrontarli con un'altra..sarebbe bello fare ci� con i CCD,che sono il "motore"delle fotocamere digitali,voi mi direte..."ma anche la centralina fa la sua parte" ma se il "motore" � scarso alla fine il tutto non funzionera tanto bene.Articolata come spiegazione ma spero di aver reso l'idea...Denis....

Ha colto nel "segno".

le variabili di controllo del sensore, amplificazione ISO, ottimizzazione ottica dell'obiettivo nei confronti dell'area/dimensione sensore, processo di costruzione immagine partendo dai dati grezzi, controllo del Noise, amplificazione ISO, quindi algoritmo colore, controllo gamma, contrasto ecc. ecc. ecc.. fanno la vera differenza.
La stessa configurazione elettronica studiata negli spazi e nelle dissipazioni e/o schermature si fanno sentire.

Inoltre i filtri colore talvolta cambiano e non solo nel colore ma nelle specifiche lunghezze d'onda interessate anche se il sensore resta lo stesso ed ecco altre variabili.

E' dunque vero ma solo in parte che le caratteristiche di un sensore sono importanti in fotografia digitale e nel caso Coolpix ci sono molti esempi di sensori utilizzati anche su altri prodotti ma con prestazioni nemmeno avvicinabili.

Conoscere il sensore oggi non basta pi� ma i risultati vanno analizzati nell'insieme e per tutto ci� numerosi siti in rete ci danno una completa panoramica comunque da "interpretare".

Per applicazioni scientifiche o come nel caso della ripresa astronomica allora divengono necessari calcoli sulla precisa posizione e dimensione del pixel oltre alla perfetta risposta cromatica anche al di fuori dello spettro visibile. Ma questa non � la fotografia digitale per la quale si acquista una D70. Per quegli impieghi, chi acquista, � gi� informato attraverso gli specifici canali.

Giuseppe Maio
www.nital.it
Denis Calamia
Sempre tempestivo.....l'Ing.Maio....eh? e non solo..!!!
Spero che la discussione continui anche in mia assenza e soprattutto che frutti...
(Mi posso collegare al forum, solo dal Laboratorio in cui lavoro ,dunque sia questo pomeriggio che domani 25 Aprile non vi potr� dare udienza)Grazie a tutti quelli che hanno risposto e che continueranno a rispondermo,Scusate ancora ...Denis
lauro
Sono un astrofilo dilettante e ho provato la mia nuova d70 al telescopio con i seguenti risultati.
Disturbo: con pose fino ai 3 minuti praticamente inesistente e, quel poco, eliminato dalla sottrazione automatica del dark frame ( questo � un risultato fantasticamente inaspettato).
Messa a fuoco: ( la si fa manualmente agendo sul telescopio) abbastanza comoda grazie a un buon mirino ottico.
Quindi risultato molto buono per una macchina non nata per questo scopo ma che rivaleggia con ccd dedicati dal costo doppio o triplo. ( non � raffreddabile ma se ho poco rumore a cosa serve?)
Probrema,unico ma importante � il mosso dovuto allo scatto dello specchio che con le reflex tradizionali era eliminato con il ribaltamento manuale dello specchio ( cara la mia vecchia nicomat).
Vi chiedo perci�: � possibile eseguire una foto con lo specchio che parte gi� ribaltato? ( perch� dal manuale ho visto che lo specchio � effettivamente ribaltabile ma durante tale operazione la macchina � bloccata).
Pu� aiutarmi in questo "nikon capture" ?
grazie a tutti.
Denis Calamia
Lo volevo fare propio io!!!
Bella scelta...l'argomento era stato mosso precedentemente da me,Lauro,spero che qui troverai le informazioni che chiedi...Ciao Denis....
Giuseppe Maio
QUOTE (lauro @ Apr 27 2004, 04:50 PM)
...� possibile eseguire una foto con lo specchio che parte gi� ribaltato? ( perch� dal manuale ho visto che lo specchio � effettivamente ribaltabile ma durante tale operazione la macchina � bloccata).
Pu� aiutarmi in questo "nikon capture" ?

la D70 a differenza della D100 o serie D1, D2,

non offre lo sfalsamento tra ribaltamento specchio ed apertura otturatore.

Nikon Capture 4.1 permette di pilotare ogni funzione dal computer collegato offrendo anche complete funzioni di riprese ad intervalli prefissati. Non offre per� la possibilit� di sfalsare con ritardo il momento del ribaltamento dello specchio con quello dell'attivazione otturazione. (non sono in grado di verificare in questo momento perch� molte volte mi vengono dubbi in merito. Qualche utente del forum potr� magari smentirmi piacevolmente.)

Propongo due "strade":

1- Se non risolvibile con una pi� salda "ancorazione" su stativo si potr� ricercare soluzioni empiriche ma funzionanti. Partendo dal presupposto di adottare un preventivato tempo di posa ed escludendo la visualizzazione da mirino, si potr� sollevare manualmente lo specchio e fissarlo in alto con un po' di scotc. Fatto con la dovuta attenzione non pregiudica nulla di cui preoccuparsi. Quindi si fissa la fotocamera alla baionetta del telescopio e si scatta all'occorrenza. Con lo specchio ribaltato non potranno operare, ovviamente, sistema di misurazione esposimetrica ed Autofocus comunque, ovviamente, inutili. Questa soluzione non consente per� l'inquadratura a meno che l'interfacciamento non preveda un "deviatore" ottico tra fotocamera e mirino.

2- Partendo dal presupposto che la soglia di disturbo Noise � bassa e che la posa resta comunque lunga, si potr� scattare qualche secondo prima oscurando con un cartoncino nero la lente frontale del telescopio. Cos� facendo si lascer� stabilizzare il complesso schema ottico sollecitato dal ribaltamento dello specchio ma anche dallo scatto dell'otturatore. Dopo qualche secondo baster� togliere "repentinamente" l'oscuramento del cartoncino nero.

Siamo sulla strada giusta ?

Giuseppe Maio
www.nital.it

PS: la funzione di ribaltamento specchio offerta dalla D70 serve per la pulizia sensore.
Claudio Orlando
La seconda soluzione � quella che si pratica normalmente in astrofotografia con tutte le macchine che non hanno il sollevamento manuale dello specchio o in quelle in cui lo specchio non si ribalta subito usando il dispositivo di autoscatto impostato magari sui dieci secondi. E' un'ottima soluzione.
lauro
Ringrazio per le risposte ma purtroppo non siamo sulla strada giusta anche se stiamo camminando:
La prima "strada " � impraticabile in quanto con un telescopio non esiste una posizione di fuoco all'infinito ed � comunque sempre possibile ottenere immagini regolate in intra e in extrafocale , ci� obbliga a mettere a fuoco con il corpo macchina nella posizione definitiva per lo scatto ( il solo smontaggio dal telescopio) causerebbe un inaccettabile "fuori fuoco".
La posizione pi� stabile non sempre � possibile su attrezzature amatoriali in quanto i nostri strumenti devono avere oltre alla rigidezza anche la manovrabilit� tipica di chi guarda un fenomeno naturale in movimento. Il mio telescopio pur essendo un 11 pollici motorizzato e computerizzato nei movimenti con tanto di gps per il posizionamento ancora riesce a soffrire di tale problema.
La seconda strada � asolutamente vera ( ...il cartoncino nero � una mia vecchia conoscenza ) ma purtroppo non � attuabile per gli oggetti luminosi ( luna, giove, saturno ) dove i tempi di posa sono troppo bassi ( 1/13 " a 200 iso 1/250 " a 1600 iso).
Propongo un'altra strada ( � una pazzia ma chiedere non costa nulla) : perch� non implementare il software con questa funzione? Io credeo che cos� si aprirebbe un mercato interesante per nikon e un mondo di fotografie in pi� per me.
Domani sera sar� a una "demo" della vostra bella macchina (pensate che figurone sul mio bel telescopio!!) che alcuni amici astrofili mi hanno espressamente richiesto; sarebbe bello avere una macchina ( LA SOLA) che in prospettiva pu� fare LA DIFFERENZA anche in campo astroamatoriale.

Gentilissimo Ing. Maio sono due mesi che vi seguo e le confermo che la sua competenza mi ha aiutato nella decisione per questa macchina e ne sono comunque contentissimo.Grazie.
lauro
A seguito di quanto detto vi posto un esempio di foto alla luna con il problema del mosso.
Focale 2800 diametro telescopio 11" esposizione a 1600 ISO 1/250 .
Ditemi cosa ne pensate.

lauro
Questa invece � una foto di M3 (ammasso globulare) a 1000 ISO 30" con autoscatto e compensazione automatica del dark frame.
Ho rielaborato l'immagine con photoshop scomponendola in cmyk e bilanciando in automatico il contrasto sul canale nero ( per togliere quel fastidioso giallino dovuto all'inquinamento luminoso di milano).
Claudio Orlando
QUOTE (lauro @ Apr 28 2004, 11:10 AM)
A seguito di quanto detto vi posto un esempio di foto alla luna con il problema del mosso.
Focale 2800 diametro telescopio 11" esposizione a 1600 ISO 1/250 .
Ditemi cosa ne pensate.

Caro Lauro da quello che posso capire a schermo, e non � facile per questo tipo di foto, io escluderi nel caso della Luna un problema di mosso, anche per il tempo di posa piuttosto breve, vedrei pi� un problema di leggero fuori fuoco. Per l'ammasso globulare invece (splendido se visto attraverso un telescopio con occhio distolto) non parlerei di mosso ma di errore di inseguimento da parte della montatura. Dalle caratteristiche mi sembra tu abbia un Celestron da 11' e le sue montature di fabbrica non � che brillino per la precisione d'inseguimento e stabilit�, il consiglio potrebbe essere quello di montare quello splendido tubo magari su una montatura che gli facesse onore, magari una Losmandy. Dico questo perch� le stelle non sono evidentemente puntiformi, cosa che lascia pensare proprio ad un errore di questo tipo. Ciao.
lauro
Sono proprio contento che tra di noi ci sia un altro osservatore del cielo.
Grazie Claudio del tuo interessamento.
Devo dissentire su alcune cose: La foto della luna era impossibile da sbagliare come fuoco: luminosissima nel mirino ottico, netta,dettagliatissima, almeno che...(ipotesi 1) esista una differenza tra il fuoco sul mirino e sul sensore..bah??. Per questo mi � nata l'idea del mosso.
La foto di m3 invece soffre di un problema di mia messa a fuoco ( che non puoi vedere, come dici giustamente tu, sulla foto compressa) un errorre di inseguimento avrebbe ovalizzato le sagome delle stelle e si sarebbe notato maggiormente su quelle piccole. No , il problema su m3 � solo mio,non sono riuscito a focheggiare bene.
(a proposito di losmandy...di certo � un problema di sfortuna ma..finalmente..dopo due anni sono riuscito a vendere la mia..non ne potevo pi�!! l'ho pagata il 50% in pi� di una concorrente e non ha MAI funzionato )
Insisterei con l'ing. Maio sul problema "anticipo del ribaltamento" ( non mi dica che sono troppo insistente perch� lo so gi�) : sarebbe un plus importante.
riccardo@csinfo.it
Allora...

Sono felice di vedere che anche il campo della astrofotografia st� piano
piano entrando nel forum...

Riguarda l'intervento del sig. Maio, non fa una piega, il secondo sistema (come ribadito) � gi� stato supersperimentato da gli astrofotografi "tradizionali" (cio� non digitali e non � male.. rolleyes.gif ) Per il secondo, lo consiglio solo in casi estremi!

Mi spiego meglio.

Il problema del micro mosso dulla D70 causato dal ribaltamento dello specchio
� legato alla focale ed agli attacchi che stiamo utilizzando.
Per quanto riguarda la focale se dobbiamo addentrarci in deepsky non occorre
grandissime focali, tenete presente che le pi� stettacolari (orione, testa di cavallo ecc.) basta un buon 300mm!!!!!! secialmente se abbiamo 6Mp a disposizione!!!
per cui il problema � molto evidente se utilizziamo altre focali con altri tipi di astri,
ma dovremmo avere telescopi da minimo 1mt o pi�! ohmy.gif
Chiaramente � importante la qualit� del telescopio stesso, e della relativa montatura.
Per cui... Un fattore che invece dobbiamo curare al massimo � l'attacco al telescopio, in cui (allora) il movimento dello specchio crea dei veramente dei mossi.
Consiglio gli adattatori, da baionetta (nikon) a T2 astronomico ed utilizzare direttamente a fuoco diretto su bocchettoni da 2".
Ultimamente potrete anche trovare su internet attacchi direttamente dalla d70
alloculare da 1 1/8 o 2", in afocale.
Altro fattore importante � di sfruttare al massimo la poca presenza di rumore nella D70 (rispetto alle coolpix) e di cercare dei tempi medi in modo da sommarli tra di loro per avere una lunghissima esposizione! smile.gif
Per il secondo sistema, dato che gli astrofotografi per cercare delle location
lontane da inquinamento luminoso, sono sempre in spazi esterni e sporchi e polverosi, consiglio di "scocciare ed attaccare" (se possibile) il tutto a casa in bassa presenza di polvere fantasma!!


a presto
www.riccardodinasso.com

riccardo@csinfo.it


...ed un'altra molto semplice da fotografare in questo periodo

tempo permettendo!

www.riccardodinasso.com
Starman
QUOTE (lauro @ Apr 27 2004, 08:07 PM)
Ringrazio per le risposte ma purtroppo non siamo sulla strada giusta anche se stiamo camminando:
La prima "strada " � impraticabile in quanto con un telescopio non esiste una posizione di fuoco all'infinito ed � comunque sempre possibile ottenere immagini regolate in intra e in extrafocale , ci� obbliga a mettere a fuoco con il corpo macchina nella posizione definitiva per lo scatto ( il solo smontaggio dal telescopio) causerebbe un inaccettabile "fuori fuoco".
La posizione pi� stabile non sempre � possibile su attrezzature amatoriali in quanto i nostri strumenti devono avere oltre alla rigidezza anche la manovrabilit� tipica di chi guarda un fenomeno naturale in movimento. Il mio telescopio pur essendo un 11 pollici motorizzato e computerizzato nei movimenti con tanto di gps per il posizionamento ancora riesce a soffrire di tale problema.
La seconda strada � asolutamente vera ( ...il cartoncino nero � una mia vecchia conoscenza ) ma purtroppo non � attuabile per gli oggetti luminosi ( luna, giove, saturno ) dove i tempi di posa sono troppo bassi ( 1/13 " a 200 iso 1/250 " a 1600 iso).
Propongo un'altra strada ( � una pazzia ma chiedere non costa nulla) : perch� non implementare il software con questa funzione? Io credeo che cos� si aprirebbe un mercato interesante per nikon e un mondo di fotografie in pi� per me.
Domani sera sar� a una "demo" della vostra bella macchina (pensate che figurone sul mio bel telescopio!!) che alcuni amici astrofili mi hanno espressamente richiesto; sarebbe bello avere una macchina ( LA SOLA) che in prospettiva pu� fare LA DIFFERENZA anche in campo astroamatoriale.

Gentilissimo Ing. Maio sono due mesi che vi seguo e le confermo che la sua competenza mi ha aiutato nella decisione per questa macchina e ne sono comunque contentissimo.Grazie.

Forse pochi ne sono a conoscenza ma questo problema � stato da lungo tempo affrontato e risolto da miriadi di fotografi professionisti mediante l'uso di filtri ND per abbassare la luminosit�. I motivi sono vari uno di questi � quello da te citato e non solo riguardo i pianeti ma anche altre cose...
Premesso che amo l'astronomia e astrofisica conto al pi� presto di cimentarmi in questo. Aggiungo che ho la D-70 e mi congratulo vivamente con Nikon per questo capolavoro di ingegneria moderna, si studio anche ingegneria a tempo perso wink.gif
Per il resto studio al 2� anno all'ISF a Roma nonch� fotografo di professione.

SeeYa
Starman

P.S. Ingegner di Maio sto leggendo il suo libro in dotazione alla D-70. Lo trovo di ottima qualit� e molto interessante sebbene molte nozioni di base e tecnica fotografica siano da me conosciute, mi sta facendo conoscere e apprezzare meglio e pienamente le enormi potenzialit� della fotografia digitale e in particolare delle reflex digitali.

Se possibile vorrei anche maggiori chiarimenti sulla questione interpolazione e sui modi di farlo per ottenere i migliori risultati.
cool.gif
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