In particolare vorrei riprendere due citazioni.
Questa di Sfinge
Io da autore di uno scatto mi aspetto che lo stesso susciti nel fruitore la sensazione che volevo trasmettere altrimenti lo scopo non � raggiunto e il fatto di " travisare " il messaggio con una lettura personale carica la foto di un qualcosa che non gli appartiene
E questa replica di Claudio
Quello di cui tu tratteggi il contorno � quello che si definisce Capolavoro. Parola di cui si abusa in modo stomachevole ma che ha invece un suo significato preciso. Ci sono e ci sono state "grandi foto" che si dividono a loro volta in buone foto e belle foto. Pochissime arrivano ad essere dei capolavori e la discriminante secondo me � proprio il significato univoco che si riesce a dar loro guardandole. Che siano belle foto � ininfluente l'importante � che siano buone foto con quel valore aggiunto che le distingue fra tutte.
Bene , ovviamente non sono minimamente d'accordo con questi punti di vista.
Per me l'unica cosa s� cui pu� esistere un'interpretazione pi� o meno univoca � una cartolina.
Un capolavoro � tale perch� arriva all'anima dell'osservatore, pertanto l'interpretazione sar� personale e varier� da persona a persona.
Mi piacerebbe , per questo, citare Abbas:
"La mia fotografia � una riflessione che prende vita nell'azione e conduce alla meditazione. La spontaneit�-il momento sospeso-interviene durante l'azione, nel mirino.La precede una riflessione sul soggetto. La segue una meditazione sulle modalit�, ed � qui, durante questo esaltante e fragile momento, che si sviluppa la vera scrittura fotografica, mentre si mettono le immagini in sequenza.
Per questo � necessario lo spirito di uno scrittore.
Forse che la fotografia non � "scrivere con la luce"?
Con la differenza che, mentre lo scrittore � padrone della sua parola, il fotografo � posseduto dalla sua fotografia, dal limite imposto dal reale, che deve trascendere se non vuole diventarne prigioniero."
Aggiungo un dettaglio interessante , sulla sua visione del B&N
"Il mondo pu� essere colore ma il bianco e nero lo trascende. (....) Ti consente di lavorare in modo diverso. Quando non devi lavorare con i colori della realt� lavori davvero con altre cose".
Ecco...questo � l'esempio pi� esemplificativo di come la soggettivit� sia l'unica chiave di lettura corretta.
Pensare di poter capire ci� che l'autore aveva in mente � veramente arduo.
Direi anche impossibile.
Si potrebbe (teoricamente...io non ci credo) trovare una certa concordanza generale sul messaggio "superficiale" di ALCUNE (RARE) foto, ma l'interpretazione, ci� che ci trasmette, il messaggio pi� profondo, varier� sempre in maniera incredibile, da persona a persona.
Perch� esistono vari livelli di lettura di un'immagine.
Come la filosofia che ognuno di noi ha nello scattare....
L'interpretazione dei partecipanti a quel thread di Claudio � davvero significativa.
Le variazione che ci sono state in pochissime repliche � davvero impressionante e meraviglioso allo stesso tempo.
Questo processo ci mostra davvero la bellezza dell'umanit�: le sue grandi differenze, variabilit� e le sue grandi somiglianze.
Ci mostra ci� che siamo.
Noi afferriamo, o meglio sfioriamo, il mondo e lo riproponiamo agli altri, attraverso la fotografia, solo dopo che � passato attraverso la nostra mente ed il nostro cuore.
Attraverso la nostra sensibilit�.
Cercare un'oggettivit� in questo � riduttivo, impossibile e folle.
Naturalmente � solo il mio pensiero.

Buone foto!