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p4noramix
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Questa la colonna sonora:

aldosartori
Pollice.gif
mi prende, bellissimo gesto
DAP
ecco perch� il bisogno di prendere coscienza di noi stessi viene prima, capire cosa abbiamo da dire...... quando le parole non vengono, o non si ha volgia di parole, o sono troppo lunghe le parole, con le parole si rischia lo sviare il concetto,.....bravo Andrea!!.........................................................( le stelline!! aggiunte o reali di una fonte luminosa?)
Ricpic
Molto molto bella... non ho voglia di dire nulla su eventuali piccoli dettagli tecnici, di fronte a questo gesto non viene da dire nulla.
Inoltre, non � nemmeno un'immagine "furba" o volutamente strappa-lacrime, non viene assolutamente da attribuire al fotografo della "malizia"... � un momento di gioia e condivisione che racconta una vita intera con una naturalezza disarmante.

Bravissimo, davvero una gran foto

Ric

nikosimone
QUOTE(Ricpic @ Jun 8 2015, 11:19 AM) *
Molto molto bella... non ho voglia di dire nulla su eventuali piccoli dettagli tecnici, di fronte a questo gesto non viene da dire nulla.
Inoltre, non � nemmeno un'immagine "furba" o volutamente strappa-lacrime, non viene assolutamente da attribuire al fotografo della "malizia"... � un momento di gioia e condivisione che racconta una vita intera con una naturalezza disarmante.

Bravissimo, davvero una gran foto

Ric


quoto tutto.

_FeliX_
Una meraviglia, da standing ovation, questi sono gli scatti che mi fanno appassionare alla fotografia, che rinnovano l'entusiasmo nel cercare e nell'aspettare.

guru.gif


p4noramix
Ciao ragazzi,
vi ringrazio di cuore, dopo un sospiro di sollievo, per il fatto che non sia stata presa per paracula; io non penso che lo sia ma essendo coinvolto non ero proprio sicuro di essere riuscito a separare la foto dalla vita reale.

DAP le stelle dietro Emanuela sono appiccicate al muro , in pi� ci sono dei riflessi di una classica "palla da discoteca"...
Il brano � quello che stanno ballando.

Ci troviamo in una Associazione che si trova in Zona Magliana Vecchia, a Roma, si chiama "La lampada dei desideri" e si occupa di offrire gratuitamente servizi di inclusione, autonomia e aggregazione a ragazzi diversamente abili.

Paola, l'altra ballerina, � un vulcano davvero... una mina vagante che ha incanalato tante delle proprie energie in quest'associazione.

Un saluto,
Andrea
DAP
QUOTE(p4noramix @ Jun 8 2015, 05:01 PM) *
Ciao ragazzi,
vi ringrazio di cuore, dopo un sospiro di sollievo, per il fatto che non sia stata presa per paracula; io non penso che lo sia ma essendo coinvolto non ero proprio sicuro di essere riuscito a separare la foto dalla vita reale.

DAP le stelle dietro Emanuela sono appiccicate al muro , in pi� ci sono dei riflessi di una classica "palla da discoteca"...
Il brano � quello che stanno ballando.

Ci troviamo in una Associazione che si trova in Zona Magliana Vecchia, a Roma, si chiama "La lampada dei desideri" e si occupa di offrire gratuitamente servizi di inclusione, autonomia e aggregazione a ragazzi diversamente abili.

Paola, l'altra ballerina, � un vulcano davvero... una mina vagante che ha incanalato tante delle proprie energie in quest'associazione.

Un saluto,
Andrea

sgomberato quindi "il campo" dalla comunque remota ipotesi di un intervento manieristico(pensavo ad una fantasiosa idea per indurre ancora pi� suggestione....anche se la "Palla" credevo infatti di averla riconosciuta( c'ho ballato sotto per un po' di tempo!!!! smile.gif )....).....ancora un sentito meritatissimo Bravo!!
nikonman99
foto eccellente
bravo, bravo e ancora bravo
aretul
Foto che ho rivisto pi� volte, bella e semplice: un momento di allegria e condivisione.
Un saluto.
Renato
Memez
Wow! non c'� bisogno di aggiungere molto.
nel primo istante che l'ho vista mi ha preso immediatamente.
complimente Andrea, ottimo scatto!
riccardoal
dal gusto cinematografico...racconta una storia......una delle tue migliori.....eccellente prova
pisistrate nelson
Hai fermato un attimo fantastico e fatto una foto sublime. Si starebbe a guardarla mezza giornata..... e il giorno dopo si torna!
VinMac
Questa � una Fotografia, di quelle con la "F" maiuscola.
Non riesco ad aggiungere altro, se non un grazie per averla condivisa.
Vincenzo
miciagilda
Molto emozionante, s�. Triste, allegra, sfrenata, struggente...
Peccato per la musica abbinata messicano.gif : quella s� che � paracula (ma non � colpa tua... tu hai il merito di questa foto e non � poco wink.gif )
Mi perdonerai? unsure.gif

Ciao
Katia
p4noramix
Grazie a tutti, ovviamente fa piacere.
Tecnicamente ero proprio al limite, potevo al max aprire di uno stop il diaframma ma in quelle situazioni a quegli iso poi difficile che si becchi il fuoco e si spappola ancora di pi� il tutto.
Si poteva fare meglio probabilmente, ho scelto questa tra la decina che ho fatto perch� � quella che ritengo migliore, seppur piena di errorini, manca una mano! ... ma decisamente pi� viva delle altre, e con il dettaglio che ha notato DAP (io certe cose non le faccio!! tongue.gif , le stelline sono nature)... e anche la diagonale delle braccia e l'espressione di Paola.

QUOTE(miciagilda @ Jun 10 2015, 08:49 AM) *
Molto emozionante, s�. Triste, allegra, sfrenata, struggente...
Peccato per la musica abbinata messicano.gif : quella s� che � paracula (ma non � colpa tua... tu hai il merito di questa foto e non � poco wink.gif )
Mi perdonerai? unsure.gif

Ciao
Katia


Katia non ho capito di cosa ti dovrei perdonare... per la musica?
Io non � che apprezzi tanto gli interpreti (per non dirla come la penso) ma onor del vero questo pezzo non mi dispiace e se mi capitasse per radio non cambierei stazione.
...

Comunque io volevo dire una cosa relativamente al tuo commento... riguarda la foto e dimmi: dove vedi la tristezza? Katia davvero, qua non c'� nulla di triste, � l'apoteosi della gioia.
Poche volte in vita mia ho provato certe sensazioni, quella sensazione davanti ad uno spettacolo...
te lo dico quando:

la prima volta i Quintorigo Live in una cornice spettacolare, Vasco a Perugia poco dopo la morte di Riva, e i Radiohead un o due anni fa a Firenze. Non c'� tristezza, guarda bene rolleyes.gif
miciagilda
QUOTE(p4noramix @ Jun 12 2015, 10:58 AM) *
Grazie a tutti, ovviamente fa piacere.
Tecnicamente ero proprio al limite, potevo al max aprire di uno stop il diaframma ma in quelle situazioni a quegli iso poi difficile che si becchi il fuoco e si spappola ancora di pi� il tutto.
Si poteva fare meglio probabilmente, ho scelto questa tra la decina che ho fatto perch� � quella che ritengo migliore, seppur piena di errorini, manca una mano! ... ma decisamente pi� viva delle altre, e con il dettaglio che ha notato DAP (io certe cose non le faccio!! tongue.gif , le stelline sono nature)... e anche la diagonale delle braccia e l'espressione di Paola.
Katia non ho capito di cosa ti dovrei perdonare... per la musica?
Io non � che apprezzi tanto gli interpreti (per non dirla come la penso) ma onor del vero questo pezzo non mi dispiace e se mi capitasse per radio non cambierei stazione.
...

Comunque io volevo dire una cosa relativamente al tuo commento... riguarda la foto e dimmi: dove vedi la tristezza? Katia davvero, qua non c'� nulla di triste, � l'apoteosi della gioia.
Poche volte in vita mia ho provato certe sensazioni, quella sensazione davanti ad uno spettacolo...
te lo dico quando:

la prima volta i Quintorigo Live in una cornice spettacolare, Vasco a Perugia poco dopo la morte di Riva, e i Radiohead un o due anni fa a Firenze. Non c'� tristezza, guarda bene rolleyes.gif


Andrea,
certamente vedo l'allegria: l'ho anche scritto... smile.gif

Dopodich�, definire "apoteosi della gioia" una foto con una persona su una sedia a rotelle, perdonami, davvero, ma io non ce la faccio. Non credo che io sarei del tutto felice se fossi costretta su uno di quegli aggeggi.
E so per esperienza quali disagi e problemi anche cutanei, ossei, circolatori, igienici... sopporta una persona che non pu� muoversi sulle sue gambe.

Poi, lo sai meglio di me, le immagini suggeriscono ad ognuno emozioni diverse, anche per il diverso vissuto che ci contraddistingue.

Quindi, ti prego: non "impormi" la tua lettura della foto.

Tu l'hai scritta (molto bene e ti rinnovo i complimenti), ma lascia che gli altri la leggano ognuno a modo suo. smile.gif

Ciao
Katia
p4noramix
Katia, scusa, sono un po' coinvolto e ho scritto di getto... sono convinto del fatto che questa immagine esprima gioia, coinvolgimento, � un ballo.... Per� sono io, che tra l'altro ero l� e sono pure coinvolto emotivamente.

E' giusto il tuo ragionamento, sulla lettura della foto, lo condivido in pieno, io posso fare qualcosa fino al momento della condivisione, poi sta agli altri.

In questo caso la mia e loro ambizione � quella di dire che si puo' ballare, essere felici, "volare" come dice Emanuela, nonostante tutto. smile.gif

Saluti
miciagilda
QUOTE(p4noramix @ Jun 12 2015, 12:15 PM) *
Katia, scusa, sono un po' coinvolto e ho scritto di getto... sono convinto del fatto che questa immagine esprima gioia, coinvolgimento, � un ballo.... Per� sono io, che tra l'altro ero l� e sono pure coinvolto emotivamente.

E' giusto il tuo ragionamento, sulla lettura della foto, lo condivido in pieno, io posso fare qualcosa fino al momento della condivisione, poi sta agli altri.

In questo caso la mia e loro ambizione � quella di dire che si puo' ballare, essere felici, "volare" come dice Emanuela, nonostante tutto. smile.gif

Saluti


Ecco, io quel "nonostante tutto" lo leggo; tanto che avrebbe potuto essere il titolo della foto. Ma l'hai capito. Pollice.gif

Un saluto, smile.gif
Kat
nikosimone
QUOTE(miciagilda @ Jun 12 2015, 11:34 AM) *
Dopodich�, definire "apoteosi della gioia" una foto con una persona su una sedia a rotelle, perdonami, davvero, ma io non ce la faccio.


Potresti prenderlo come un punto sul quale lavorare.
Spesso la disabilit� � pi� negli occhi di chi guarda che in chi la vive.


Questo � un estratto di un documento vecchio di una dozzina d'anni


Il diritto alla felicit� delle persone disabili delle loro famiglie o di chi sta con loro
Maria Concetta Leone - associazione La Spiga

Quando ho letto la proposta di Nunzia per la relazione del convegno "Chiamami per nome" mi � sembrato opportuno e bello parlare di diritto alla felicit� della persona disabile, della famiglia o� Spesso infatti l�idea di queste realt� "diverse", come si ama definire la famiglia con persona disabile e il disabile stesso, � accompagnata da molti aggettivi: persona speciale, eccezionale, forte, coraggiose� ma mai persone felici!
Inoltre � stata subito chiara la provocazione della riflessione: � diritto qualcosa che viene sancito da una legge, ma non � cos� per la felicit� n� per altri valori seppur essenziali e vitali.
Possiamo affermare che esiste una tensione, una ricerca presente nella natura stessa dell�uomo, nella sua essenza, ma impossibile da sancire o legiferare� � cos� per la felicit� di tutti gli uomini disabili o no.
Iniziando la riflessione per�, l�entusiasmo si � rapidamente mitigato perch� non � facile centrare il nodo della questione: � opportuno cogliere non solo l�aspetto puramente materiale per cui il diritto alla felicit� si concretizza solo in virt� di quello che abbiamo o che possiamo ottenere; questo aspetto concreto dei servizi, delle cose, dei mezzi deve per� essere sottolineato quale componente significativa nel riconoscimento e affermazione di questo diritto.
Esistono altri ambiti nei quali matura il diritto alla felicit�: quello del pensiero educativo delle relazioni e della interiorit� personale.
L�altro nodo dell�argomento su cui focalizzare l�attenzione mi sembra il seguente: cosa e chi � in grado di affermare, costruire o garantire il "diritto" alla felicit� delle persone? Ed ancora quale � la responsabilit� sociale nel perseguimento della felicit� di una persona disabile, delle sua famiglia o di chi vive con loro?
La relazione di stasera tenter� questo duplice percorso individuando interlocutori e garanti pubblici (istituzioni assessorati servizi sociali) ma anche privati (la famiglia, la persona).

[........]

� Quando ad affermare e garantire il diritto alla felicit� � il pensiero, l�educazione la cultura dell�uomo, gli interlocutori e i garanti siamo tutti noi a prescindere dalla nostra posizione sociale, dal lavoro o altro; giovani o meno giovani tutti siamo chiamati a questa responsabilit� che potrebbe essere sintetizzata come segue:
- Combattere i propri ed altrui pregiudizi.
- Educare a guardare gli altri, ad accorgersi di un mondo che esiste oltre il mio.
- Educare e promuovere sentimenti di solidariet�, interesse verso chi � "diverso" da me.
- Educare a guardare oltre la disabilit� imparando a riconoscere la persona, la quale � una persona che pensa, che vuole, aspira, desidera�
- Educare a pensare che vivere la felicit� non � poter fare, ma spesso � dare: spesso non si capisce come una madre pu� essere felice di avere un figlio che non pu� fare o essere o "diventare". Questo pensiero ne blocca un altro e nasconde una evidenza, ovvero che la persona disabile pu� dare a suo modo e con le sue caratteristiche. Dare relazioni, sentimenti ed emozioni.
- Educare ad essere felici insieme. Da soli c�� poco da stare allegri! Creiamo un pensiero di condivisione del diritto alla felicit�.

� Infine facciamo il punto su come il diritto alla felicit� venga costruito e affermato dalla e nella famiglia. I genitori devono fare per primi i percorsi di integrazione che chiedono agli altri.
Accettare la disabilit� dei loro figli: questa relazione particolare che fa sperimentare limiti e impotenza � certo il primo passo. Lentamente si impara a non avere paura della loro diversit�, ad avvicinarsi a loro per conoscere il loro mondo e penetrare lo spazio interiore dei sentimenti e dei pensieri. In silenzio e imparando ad ascoltare il loro silenzio ci si immerge nella vita e nell�energia che � nei nostri figli facendo esperienza di linguaggi straordinari.
Crescerli nella fiducia e stima di s�, senza ignorare i loro limiti e negare le loro difficolt�, sorreggere ed aiutare ma senza iperproteggere, educare al rispetto e sottrarsi ai ricatti, giocare e vivere nella pace senza ostinarsi a "salvarli" dalla loro diversit�, scoprire nella diversit� la loro caratteristica e unicit�: questa � la sfida quotidiana della famiglia che crea il diritto alla felicit�.
E c��, finalmente anche il contributo della persona disabile a costruire il diritto alla sua felicit�: nasce nella consapevolezza e amore di s� e per s� come individuo protagonista della propria vita e prosegue in svariati percorsi a volte di autonomia a volte di dipendenza, tra l�accogliere l�altro e l�essere accolto. Per alcune persone disabili sono percorsi di impegno sociale, per altri di ricerche affettive, di affermazione dei diritti per s� e per tutti. Ma io credo ci sia di pi�. C�� quella felicit� che matura dentro noi come "la gioia di stare al mondo" gioia di vivere una storia che � proprio la "mia" storia unica irripetibile e diversa. La felicit� di esistere con la certezza di appartenere ad una storia pi� grande comprensiva di ogni unicit�; felicit� di amare e amarsi occupando uno spazio vitale qualunque esso sia, anche quello di una carrozzina.



Questo invece quello che scrive la Comunit� Sant'Egidio a proposito di una disabilit� ancora pi� grave:

Le persone con handicap mentale possono essere felici e dare felicit� agli altri.
I disabili mentali sono felici quando sono circondati dall�amicizia, dalla stima, dalla solidariet�. La disabilit� pu� non essere un ostacolo, anzi pu� diventare un modo diverso, pi� sensibile e profondo di vedere il mondo.
L�handicap non � una condanna, n� una condizione di per s� triste ed infelice. L�infelicit� dei disabili dipende spesso dall�essere esclusi ed isolati, dall�essere rifiutati dalla societ�.
Vivere accanto ai disabili mentali � un arricchimento in umanit� e pu� far maturare una comprensione della vita pi� larga e profonda.
I disabili mentali, infatti, possiedono una comprensione di quello che nella vita � essenziale. Questa �sapienza� non ha sempre modi diretti per esprimersi, ma pu� trovare nel rapporto con gli altri la maniera di manifestarsi.
I disabili mentali possono dare un contributo prezioso alla nostra societ� ed essere artefici di un cambiamento di mentalit� e di cultura assai importante.
Mostrano che si pu� essere felici in ogni condizione della vita se si � circondati dall�amicizia, in un atteggiamento fiducioso ed aperto agli altri. Sono un richiamo ai valori della gratuit� e della solidariet�, dell�amicizia e dell�accoglienza senza i quali � impossibile vivere pienamente.

miciagilda
QUOTE(nikosimone @ Jun 12 2015, 12:34 PM) *
Potresti prenderlo come un punto sul quale lavorare.
Spesso la disabilit� � pi� negli occhi di chi guarda che in chi la vive.
Questo � un estratto di un documento vecchio di una dozzina d'anni


Il diritto alla felicit� delle persone disabili delle loro famiglie o di chi sta con loro
Maria Concetta Leone - associazione La Spiga

Quando ho letto la proposta di Nunzia per la relazione del convegno "Chiamami per nome" mi � sembrato opportuno e bello parlare di diritto alla felicit� della persona disabile, della famiglia o� Spesso infatti l�idea di queste realt� "diverse", come si ama definire la famiglia con persona disabile e il disabile stesso, � accompagnata da molti aggettivi: persona speciale, eccezionale, forte, coraggiose� ma mai persone felici!
Inoltre � stata subito chiara la provocazione della riflessione: � diritto qualcosa che viene sancito da una legge, ma non � cos� per la felicit� n� per altri valori seppur essenziali e vitali.
Possiamo affermare che esiste una tensione, una ricerca presente nella natura stessa dell�uomo, nella sua essenza, ma impossibile da sancire o legiferare� � cos� per la felicit� di tutti gli uomini disabili o no.
Iniziando la riflessione per�, l�entusiasmo si � rapidamente mitigato perch� non � facile centrare il nodo della questione: � opportuno cogliere non solo l�aspetto puramente materiale per cui il diritto alla felicit� si concretizza solo in virt� di quello che abbiamo o che possiamo ottenere; questo aspetto concreto dei servizi, delle cose, dei mezzi deve per� essere sottolineato quale componente significativa nel riconoscimento e affermazione di questo diritto.
Esistono altri ambiti nei quali matura il diritto alla felicit�: quello del pensiero educativo delle relazioni e della interiorit� personale.
L�altro nodo dell�argomento su cui focalizzare l�attenzione mi sembra il seguente: cosa e chi � in grado di affermare, costruire o garantire il "diritto" alla felicit� delle persone? Ed ancora quale � la responsabilit� sociale nel perseguimento della felicit� di una persona disabile, delle sua famiglia o di chi vive con loro?
La relazione di stasera tenter� questo duplice percorso individuando interlocutori e garanti pubblici (istituzioni assessorati servizi sociali) ma anche privati (la famiglia, la persona).

[........]

� Quando ad affermare e garantire il diritto alla felicit� � il pensiero, l�educazione la cultura dell�uomo, gli interlocutori e i garanti siamo tutti noi a prescindere dalla nostra posizione sociale, dal lavoro o altro; giovani o meno giovani tutti siamo chiamati a questa responsabilit� che potrebbe essere sintetizzata come segue:
- Combattere i propri ed altrui pregiudizi.
- Educare a guardare gli altri, ad accorgersi di un mondo che esiste oltre il mio.
- Educare e promuovere sentimenti di solidariet�, interesse verso chi � "diverso" da me.
- Educare a guardare oltre la disabilit� imparando a riconoscere la persona, la quale � una persona che pensa, che vuole, aspira, desidera�
- Educare a pensare che vivere la felicit� non � poter fare, ma spesso � dare: spesso non si capisce come una madre pu� essere felice di avere un figlio che non pu� fare o essere o "diventare". Questo pensiero ne blocca un altro e nasconde una evidenza, ovvero che la persona disabile pu� dare a suo modo e con le sue caratteristiche. Dare relazioni, sentimenti ed emozioni.
- Educare ad essere felici insieme. Da soli c�� poco da stare allegri! Creiamo un pensiero di condivisione del diritto alla felicit�.

� Infine facciamo il punto su come il diritto alla felicit� venga costruito e affermato dalla e nella famiglia. I genitori devono fare per primi i percorsi di integrazione che chiedono agli altri.
Accettare la disabilit� dei loro figli: questa relazione particolare che fa sperimentare limiti e impotenza � certo il primo passo. Lentamente si impara a non avere paura della loro diversit�, ad avvicinarsi a loro per conoscere il loro mondo e penetrare lo spazio interiore dei sentimenti e dei pensieri. In silenzio e imparando ad ascoltare il loro silenzio ci si immerge nella vita e nell�energia che � nei nostri figli facendo esperienza di linguaggi straordinari.
Crescerli nella fiducia e stima di s�, senza ignorare i loro limiti e negare le loro difficolt�, sorreggere ed aiutare ma senza iperproteggere, educare al rispetto e sottrarsi ai ricatti, giocare e vivere nella pace senza ostinarsi a "salvarli" dalla loro diversit�, scoprire nella diversit� la loro caratteristica e unicit�: questa � la sfida quotidiana della famiglia che crea il diritto alla felicit�.
E c��, finalmente anche il contributo della persona disabile a costruire il diritto alla sua felicit�: nasce nella consapevolezza e amore di s� e per s� come individuo protagonista della propria vita e prosegue in svariati percorsi a volte di autonomia a volte di dipendenza, tra l�accogliere l�altro e l�essere accolto. Per alcune persone disabili sono percorsi di impegno sociale, per altri di ricerche affettive, di affermazione dei diritti per s� e per tutti. Ma io credo ci sia di pi�. C�� quella felicit� che matura dentro noi come "la gioia di stare al mondo" gioia di vivere una storia che � proprio la "mia" storia unica irripetibile e diversa. La felicit� di esistere con la certezza di appartenere ad una storia pi� grande comprensiva di ogni unicit�; felicit� di amare e amarsi occupando uno spazio vitale qualunque esso sia, anche quello di una carrozzina.

Questo invece quello che scrive la Comunit� Sant'Egidio a proposito di una disabilit� ancora pi� grave:

Le persone con handicap mentale possono essere felici e dare felicit� agli altri.
I disabili mentali sono felici quando sono circondati dall�amicizia, dalla stima, dalla solidariet�. La disabilit� pu� non essere un ostacolo, anzi pu� diventare un modo diverso, pi� sensibile e profondo di vedere il mondo.
L�handicap non � una condanna, n� una condizione di per s� triste ed infelice. L�infelicit� dei disabili dipende spesso dall�essere esclusi ed isolati, dall�essere rifiutati dalla societ�.
Vivere accanto ai disabili mentali � un arricchimento in umanit� e pu� far maturare una comprensione della vita pi� larga e profonda.
I disabili mentali, infatti, possiedono una comprensione di quello che nella vita � essenziale. Questa �sapienza� non ha sempre modi diretti per esprimersi, ma pu� trovare nel rapporto con gli altri la maniera di manifestarsi.
I disabili mentali possono dare un contributo prezioso alla nostra societ� ed essere artefici di un cambiamento di mentalit� e di cultura assai importante.
Mostrano che si pu� essere felici in ogni condizione della vita se si � circondati dall�amicizia, in un atteggiamento fiducioso ed aperto agli altri. Sono un richiamo ai valori della gratuit� e della solidariet�, dell�amicizia e dell�accoglienza senza i quali � impossibile vivere pienamente.


Ciao Simone,
ancora prima di leggere ti faccio innanzitutto due domande: se tu potessi scegliere se essere felice su una sedia a rotelle o essere triste perch� hai perso la Stramilano cosa sceglieresti? Ti � mai successo che qualcuno dei tuoi cari finisse per sempre su una sedia di quelle?

Ecco.
Poi leggiamo tutti questi bellissimi discorsi. smile.gif
nikosimone
QUOTE(miciagilda @ Jun 12 2015, 12:43 PM) *
Ciao Simone,
ancora prima di leggere ti faccio innanzitutto due domande: se tu potessi scegliere se essere felice su una sedia a rotelle o essere triste perch� hai perso la Stramilano cosa sceglieresti?



a questa ti faccio rispondere da uno con cui sono cresciuto





QUOTE(miciagilda @ Jun 12 2015, 12:43 PM) *
Ti � mai successo che qualcuno dei tuoi cari finisse per sempre su una sedia di quelle?


non ho bisogno di chiedere ad altri come ci si sente ad avere difficolt� motorie visto che le ho di mio, visto che non potr� mai pi� fare una Stramilano, o sciare, o rincorrere mia figlia, ecc. ecc.
sono fortunato e non ho bisogno della sedia, ma stampella o bastone � meglio che li abbia a portata di mano.
e se c'� una cosa che mi fa incazz@re � quando i miei amici si offrono di portarmi la borsa con la reflex perch� vedono che sto soffrendo come un cane.

QUOTE(miciagilda @ Jun 12 2015, 12:43 PM) *
Poi leggiamo tutti questi bellissimi discorsi. smile.gif


si ma leggiamoli...
... e prima � anche meglio di poi.
miciagilda
QUOTE(nikosimone @ Jun 12 2015, 01:47 PM) *
a questa ti faccio rispondere da uno con cui sono cresciuto


non ho bisogno di chiedere ad altri come ci si sente ad avere difficolt� motorie visto che le ho di mio, visto che non potr� mai pi� fare una Stramilano, o sciare, o rincorrere mia figlia, ecc. ecc.
sono fortunato e non ho bisogno della sedia, ma stampella o bastone � meglio che li abbia a portata di mano.
e se c'� una cosa che mi fa incazz@re � quando i miei amici si offrono di portarmi la borsa con la reflex perch� vedono che sto soffrendo come un cane.
si ma leggiamoli...
... e prima � anche meglio di poi.


Simone, se certe situazioni si vivono non serve leggere. Ma sono d'accordo che queste parole a molta gente servirebbero eccome. wink.gif

cranb25
molto bella complimenti smile.gif
Ciao
Stefano
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