QUOTE(musbeppe957 @ Jul 31 2015, 11:41 AM)

Grazie, veramente grazie a tutti quelli che hanno risposto rivelando ognuno una buona competenza in materia.
Naturalmente non ho studiato le tabelle, non ho ancora visitato il sito proposto, ma mi sono scaricato i 2 odf che avete linkato e che presto studierò.
Nella mia breve, ma alquanto provocante domanda, volevo solo chiedere per il 200 AF-D micro, che uso tuttora per fare macro, se esisteva una distanza particolare, con un certo diaframma, che mi dava la maggior profondità di campo possibile.
La maggior pdc possibile ce l'hai solo con l'iperfocale. Per quella, come per il resto, valgono le leggi dell'ottica.
QUOTE(musbeppe957 @ Jul 31 2015, 11:41 AM)

Ogni tanto mi succede di fotografare delle libellule e stare a 55-70 circa cm di distanza con magari diaframma 18.
Ora in questa situazione se non mi sposto in modo da essere parallelo al sensore, le due estremità dell'insetto non saranno a fuoco.
Ovvio. Lo stesso succede anche con il 60 macro.
Non a caso qualcuno usa la tecnica del
focus stacking.
A me non convince del tutto (anche se in certe situazioni dà risultati piacevoli), perché trovo che la fotografia non debba essere "microscopia".
QUOTE(musbeppe957 @ Jul 31 2015, 11:41 AM)

In altri casi, e mi è successo più volte, anche la scorsa settimana, dove ho fotografato un accoppiamento di Sympetrum fonscolombii, coricato in terra a circa 70-85 cm dai soggetti, con il palmo della mano come cavalletto, non in piano con il sensore, riesco a fare una foto con tutto a fuoco dalla testa del primo insetto ai cerci del secondo!
Premesso che "tutto a fuoco" non esiste (esiste la profondità di campo, pdc; il piano di messa a fuoco è uno e uno soltanto), Se stai più lontano avrai giocoforza un minor rapporto di ingrandimento e - conseguentemente - maggiore pdc a parità di apertura.
Come spiego nel pdf che dovrei aver già linkato.
QUOTE(musbeppe957 @ Jul 31 2015, 11:41 AM)

Ora secondo me ogni obiettivo conserva dei segreti che bisogna saper sfruttare.
Secondo me e vorrei capire leggendo tutto il materiale che avete postato, esiste una certa distanza con un certo diaframma con il quale si ottiene la migliore profondità di campo, insomma una specie di miglior accoppiata tra distanza , daframma e profondità di campo.
Ripeto: iperfocale. Ma non è per le riprese ravvicinate, bensì per la foto di paesaggio. Le leggi dell'ottica dicono che la pdc dipende dal rapporto di riproduzione, apertura, cerchio di confusione (e quindi dall'ingrandimento che devi fare IN STAMPA) e, se poi vogliamo spaccare il capello, fattore pupillare (P). Tutto questo (tranne P) è indipendente dall'ottica, dalla sua lunghezza focale, dal costruttore, ecc. Ma P, abbiamo detto, ha poco effetto (anzi, "aiuta" il 200 rispetto ai macro più corti).
Qualche mio scatto su FB:
https://www.facebook.com/naturephoto.itoppure (col 200 micro, e la compressione di FB

):
qui,
qui,
qui.
Buone foto