QUOTE(buzz @ Jul 3 2006, 07:53 PM)
gi�, l'articolo mette in evidenza che il confronto � fatto con lo stesso obiettivo 28mm., che per le ragioni che sappiamo, su una DX si comporta come un 42 quindi avr� la profondit� di campo del 42 su 35mm.
ad una cosa ancora non arrivo: se il circolo di confusione � generato dall'ottica (nel fuori fuoco) in una 35 mm. � accettato come buono il valore di 0.030. Fermo restando questo valore, il dx lo condsidera un "fuori fuoco" perch� superiore allo 0.020. dove sbaglio nel pensare che per conseguenza, in questo caso, il dx "vede" pi� sfocato?
A mio parere � proprio come tu dici.
Dando per scontato che le dimensioni "accettabili" del cosidetto "circolo di confusione" sono determinate prevalentemente dall' ottica (lunghezza focale dell' obiettivo, diaframma impostato, tipo e qualit� dei vetri, distanza del soggetto, e cos� via), a parit� di condizioni un determinato circolo di confusione resta sempre delle medesime dimensioni, su qualunque piano posto ad una determinata distanza dal centro dell' ottica, sia esso la pellicola, il sensore, un vetro smerigliato, etc.
Ci� vale, ovviamente, quale che sia la dimensione fisica "fuori tutto" del piano di cui sopra, sia esso una pellicola 24 x 36 mm, un sensore 10 x 15 mm o...un piano "infinito".
Se il circolo di confusione ha un diametro, poniamo, di 0,030 mm sar� sempre di 0,030 mm qualsiasi superficie va a colpire.
Ne consegue che la stessa immagine ripresa su pellicola (24 x 36) avr� il medesimo sfocato anche su una lastra 180 x 240 mm nonch� su un sensore 18 x 24 mm (APS).
Ovviamente, se le relative immagini vengono osservate con lo stesso fattore d' ingrandimento, per es., 1 : 1.
(Tutto il ragionamento prescinde ovviamente dall' angolo di campo, supponendo di osservare le immagini prodotte limitatamente ad una zona
nell' intorno del circolo di confusione).
Se, al contrario, la lastra viene stampata "per contatto" mentre occorre ingrandire l' immagine registrata dal suddetto sensore per ottenere una stampa della medesima dimensione della lastra (180 x 240 mm), anche il circolo di confusione subir� il medesimo ingrandimento e, pertanto, risulter� avere un diametro di ben 0,30 mm producendo uno "sfocato" (se ancora possiamo definirlo tale) dieci volte superiore (non soltanto per le parti gi� fuori fuoco, ma anche per quelle che apparivano accettabilmente a fuoco!).
Tornando al digitale, con tale tecnologia lo sfocato si differenzia da quello che appare su pellicola soltanto per la costruzione "discreta" dell' immagine operata dal sensore (ad es., 6 milioni di elementi sensibili per un sensore da 6 Megapixel), mentre nella pellicola (nella quale l' immagine � comunque formata da elementi "discreti") l' elemento unitario � costituito dai granuli di alogenuro d' argento che formano lo strato sensibile, ma presenti in numero decisamente superiore rispetto ai pixel costituenti il sensore.
Da qui la tendenza a costruire sensori con un sempre maggior numero di pixel, ciascuno di dimensioni sempre pi� piccole, anche se con conseguenti "effetti collaterali" pi� marcati (ad es., minore latitudine di posa).
Come � noto, la migliore "definizione" ottenibile con una pellicola a bassa sensibilit� (ad es., da 50 ISO) rispetto a quella ottenibile da una pellicola ad alta sensibilit� (ad es., da 800 ISO) � dovuta proprio alle dimensioni minori dei granuli di alogenuro d' argento con i quali la pellicola a bassa sensibilit� � costruita!
Infatti, una pellicola ad alta sensibilit� fornisce un' immagine in cui le zone fuori fuoco
appaiono maggiormente fuori fuoco, (oltre che con pi� accentuata "granulosit�").
Va comunque detto che il sensore, pi� che la pellicola, "soffre" di altri inconvenienti, quali l' "effetto adiacenza" dei singoli pixel, ed altri, che influiscono sulla definizione (sempre rispetto all' emulsione sensibile della pellicola), come, ad es., un certo "impasto" dei toni derivante dal diverso comportamento dei raggi luminosi quando colpiscono gli elementi sensibili con un angolo diverso da quello perpendicolare ad essi, cosa praticamente non influente con la pellicola, oppure le conseguenze del "trattamento" dei dati, forniti dal sensore, con opportuni algoritmi di calcolo (vedi il famigerato "banding" della D 200). Etc., etc..
Ma anche la pellicola ha
di suo parecchi problemucci!...
Ho detto la mia.
Se ho sbagliato, "corrigetemi"...
Galeno.