Stiamo imboccando una direzione che ci porter� sempre pi� o.t.
Ho avuto ottiche Contax Zeiss made in Japan che "andavano" come e meglio delle made in Germany (tra l'altro nel caso dell'85/1.4 ho avuto modo di provarli entrambi).
Idem per alcuni Leitz che avevo, made in Canada piuttosto che Germany (summicron 35/2 e 90/2): qualitativamente parlando, non ho mai apprezzato differenze di sorta. Collezionismo a parte, i risultati erano identici.
Ma stiamo parlando di standard qualitativi elevatissimi, di processi produttivi vincolati allo stretto controllo della casa madre per "pezzi" particolarmente pregiati.
Insomma, con tutta la buona volont�, non credo che per l'AF Nikkor 50/1.8 di produzione cinese i controlli di qualit� siano spinti, elevati e puntuali come per il Summicron canadese od il Planar giapponese; in effetti (sto pensando al mio caso) tempo fa ho aperto 5 confezioni di altrettanti cinquantini ed ho scelto quello con la meccanica meno traballante. Il che significa che da esemplare a esemplare possono esserci notevoli differenze.
Ma credo ci sia anche un fattore che definirei
quoziente di minima motivazione del personale impiegato: sar� un idealista, ma sono abbastanza convinto che i giapponesi si sentissero
orgogliosi del fatto che Zeiss avesse affidato loro la produzione di determinate ottiche di prestigio (non ultime tutte le realizzazioni degli obiettivi per le telemetro Contax G1 e 2). Insomma, ce la mettevano tutta, per dimostrare di non essere da meno dei tedeschi. E ci sono riusciti, fin troppo...
Non credo che l'operaio cinese si ponga nello stesso atteggiamento mentale. Le cause di questo diverso approccio "culturale" le lascio al giudizio di ciascuno; ribadisco che quanto precede � una pura illazione personale.
Buona luce