Claudio Orlando
May 27 2004, 04:36 PM
Poche sono state purtroppo, sulla scena editoriale italiana, le testate giornalistiche che hanno creduto all'importanza dell'impatto della fotografia sui propri lettori.
Tra le poche, la pi� importante � stata senz'altro Epoca. Quando si nomina Epoca non si pu� non nominare un fotografo-giornalista che � stato il suo alfiere per anni e anni, diventando sinonimo stesso di reporter qui in Italia: Mario De Biasi.
botbot
May 27 2004, 04:58 PM
caro claudio orlando,
mi distruggi Capa che col proprio impegno e il proprio sacrificio (insieme ad altri, Magnum e Life innanzitutto) ha creato la figura del fotografo giornalista e tiri in ballo un "cartolinaro" come De Biasi......
ma il mondo � bello perch� � vario!
ciao!
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Claudio Orlando
May 27 2004, 05:02 PM
Difficilmente incasellabile in un unico genere, Mario De Biasi � passato con estrema naturalezza dal reportage di guerra a quello naturalistico, dalla fotografia descrittiva a quella di cinema. Npnostante tutto il suo carattere lo fa essere "l'antidivo" per eccellenza.
Nasce a Sois (Belluno) il 2 giugno 1923, fino a 15 anni vive e si forgia sulle sue amate montagne. La vita d'alpeggio contribuisce a far s� che il suo carattere cresca e si forgi al pari del suo fisico. Cose, sia l'uno che l'altro, che gli torneranno utili pi� tardi. Rimasto orfano, a 15 anni viene accolto in casa della sorella a Milano. Nel '39 entra alla Magneti-Marelli, lo stesso anno la sorella si trasferisce in Svizzera, ma lui decide di non seguirla; a 16 anni si ritrova a lavorare di giorno, poi scuola serale e pasto riscaldato consumato sempre da solo!
La guerra riesce a scamparla perch� ritenuto pi� utile sul posto di lavoro, ma nel '44 viene preso durante un rastrellamento e portato in un campo di lavoro in Germania vicino Norimberga ove lavora per la Siemens. Viene accolto in casa da una coppia e qui vive e impara il tedesco. Dopo un bombardamento, trova tra le macerie un libro di tecnoca fotografica che segner� il suo destino. La famiglia che lo ospita e che ha imparato ad amarlo gli regala una Welta 6X6 con cui comincia a fotografare di tutto.
Nel '46 rientra a Milano alla Marelli e si iscrive al Circolo Fotografico Milanese in cui mostra le sue foto e per le quali organizza una personale. La mostra andr� deserta perch� nelle sue foto vi � gi� una rottura completa col passato fotografico-pittorialistico del nostro Paese. Partecipa allora a tutti i concorsi amatoriali internazionali facendo man bassa di premi ed � sull'onda di questo che nel 1952 si presenta con la faccia tosta che lo contraddistingue, al redattore capo di una rivista appena fondata: Epoca, redattore-capo: Enzo Biagi, il quale guarda le sue foto e ne acquista subito 10, pochi giorni dopo entra a far parte dello staff.
Il suo primo grande reportage lo vede nel '56 a Budapest nel pieno dell'isurrezione. E' qui che gli Ungheresi gli affibiano, per la sua risolutezza, il nomignolo che lo accompagner� per sempre: l'italiano pazzo.
De Biasi produce le pi� tragiche foto di quel fatto che per allora, erano davvero dirompenti, almeno qui in Italia.
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:03 PM
QUOTE (botbot @ May 27 2004, 04:58 PM) |
caro claudio orlando, mi distruggi Capa che col proprio impegno e il proprio sacrificio (insieme ad altri, Magnum e Life innanzitutto) ha creato la figura del fotografo giornalista e tiri in ballo un "cartolinaro" come De Biasi......
ma il mondo � bello perch� � vario!
ciao!
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Piccola parentesi per far s� che prima di parlare sarebbe forse meglio "conoscere"
bradipo.sl
May 27 2004, 05:04 PM
Concordo pienamente, ed � per questo c he mi tengo stretto questo libro, un p� vecchio ma molto prezioso..........
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:07 PM
Da allora intervalla fotografie sull'artigianato e le citt� pi� belle a fotografie che loportano a giocarsi la vita in Kenia, in Ruanda, in Iraq e in Siberia, Nel '65 lo troviamo negli USA durante le rivolte dei neri americani
bradipo.sl
May 27 2004, 05:08 PM
Perdonate il post aggiuntivo...
Dal libro a margine un " virgolettato" che mi ha colpito, oltre al resto naturalmente:
" ........Con la sua solita curiosit� scopre, alla fine della guerra tra le macerie di una casa bombardata a Norimberga, un libro di fotografia.............
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:08 PM
...e in Iran
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:11 PM
...si sposta dal Libano all'alluvione di Firenze, dal Belice
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:12 PM
(scusate)
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:13 PM
a Praga per i funerali di Jan Palach
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:15 PM
...dal Viet-Nam al Nicaragua alla guerra israelo- paelestinese
bradipo.sl
May 27 2004, 05:16 PM
Il Vietnam, la Grecia dei Colonnelli, il terremoto di Managua.......
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:16 PM
E' isomma un professionista che si diletta, nei momenti liberi, di far fotografia, (cos� accontentiamo anche botbot)
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:17 PM
Mostrando che al mondo c'� anche dell'altro...
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:18 PM
...e neanche poi cos� diverso. Ciao.
bradipo.sl
May 27 2004, 05:22 PM
QUOTE (bradipo.sl @ May 27 2004, 05:04 PM) |
Concordo pienamente, ed � per questo c he mi tengo stretto questo libro, un p� vecchio ma molto prezioso.......... |
Scusa, Claudio ma il libro � lo stesso ??????????
Claudio Orlando
May 27 2004, 05:23 PM
Posseggo l'intera collana!
Lambretta S
May 27 2004, 05:26 PM
Che cosa!!! Che cosa!! Che cosa!!! Ci sei? Ce la fai? Sei connesso?
Mario De Biasi un cartolinaro... boh questa � veramente da incorniciare...
Forse se invece di De Biasi Mario si chiamava Mark De Blais era bravo...
Tipo l'americano pi� famoso del mondo Guglielmino De Cancellis uno con un nome cos� in Italia non avrebbe mai combinato niente... invece negli States si chiama Bill Gates � allora � Mister Microsoft l'uomo pi� ricco del mondo...
Bravo Claudio di aver proposto su questo Forum questo "SIGNORE" della Fotografia...

Spalancare gli occhietti belli e imparicchiare qualcosa...
bradipo.sl
May 27 2004, 05:27 PM
QUOTE (Claudio Orlando @ May 27 2004, 05:23 PM) |
Posseggo l'intera collana! |
Per ora siamo in due, grazie per il post
.
gio
May 27 2004, 06:39 PM
Ottimo Claudio.
Belli questi tutorial di cultura
tembokidogo@libero.it
May 27 2004, 07:35 PM
Vabb�, De Biasi non � sul "podio" dei miei reporter preferiti, ma nella "top ten" di certo. Chi l'ha definito cartolinaro avr� forse visto le fotografie della vecchia Milano trasformate in poster, ma probabilmente non ha sott'occhio le immagini scattate durante la rivolta di Budapest: difficile definire "cartoline" le immagini dei cadaveri degli insorti nelle strade, o quelle degli agenti della polizia politica straziati dalla folla inferocita... Forse per un cultore del genere horror sarebbero "cartoline". Ah, dimenticavo: in quella occasione De Biasi ci rimise il soprabito, forato da un proiettile che lo sfior�. Di solito non capita a chi fotografa falsi innamorati davanti al ponte dei sospiri...
Diego
massimogi
May 27 2004, 08:02 PM
non dimentichiamo i bellissimi reportage di epoca ed i viaggi nei quattro continenti con walter bonatti, da cui scaturirono splendidi reportage naturalistici ed etnografici.
segno, insieme a quanto sopra segnalato, di una infinita capacit� di visione, che lo rende eclettico e multiforme.
pu� non piacere (a me piace molto), ma cartolinaro mi sembra veramente provocatorio.
ciao
max
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qualche mia foto
Cristiano Orlando
May 28 2004, 12:18 AM
Miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.... nenache le cartoline so fare!
Cristiano Orlando
May 28 2004, 12:19 AM
e manco scrive!
botbot
May 28 2004, 08:34 AM
Preciso il senso del mio intervento,
leggendo la discussione su Capa, mi sembra che molti partecipanti insistettero, giustamente, sulla "moralit�" della professione del fotoreporter sui valori che dovrebbero accompagnare ogni fotografia e il prorio impegno.
Ora, allargando il concetto di moralit� ad un senso pi� vasto, che riguarda la coerenza con il proprio modo di vedere il mondo e di interpretarlo ed il proprio impegno nei confronti dl fotogiornalismo pi� alto, viene spontanea una domanda:
che bisogno c'era di sfornare un'infinit� di libri (per cui de biasi � famoso al grande pubblico, basta andare in qualsiasi libreria) di stucchevoli tramonti con le guglie del duomo in primo piano, ...e cos� via?
"cartolinaro" non � certo il de biasi dei reportages pubblicati su epoca ma questo, degli infiniti "libri fotografici" che denotano un distacco totale dall'impegno serio e sacrosanto dei lavori di fotoreporter.
ciao!
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botbot
May 28 2004, 08:45 AM
PS
i lavori di de biasi li conosco benissimo!
proprio da qui � nato il senso della mia provocazione
ciao!
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Claudio Orlando
May 28 2004, 09:49 AM
Mio caro amico,
io di solito evito la polemica fine a se stessa, con te voglio fare un'eccezione perch� pu� essere spunto di una discussione che pu� servire a dissipare qualche nebbia.
Mi spieghi per favore cosa c'entra la "moralit�" nel discorso che hai fatto? Io non trovo nessun nesso tra l'impegno con cui si fanno certi servizi o libri fotografici e la moralit� nel farli. Il fatto che De Biasi abbia fatto "altro" oltre al reporter di guerra dimostra semmai l'ecletticit� e il dinamismo di un personaggio, pensando soprattutto all'impegno e la professionalit� profusi nel compiere un lavoro diverso, qualsiasi esso fosse.
Parli di "valori" che dovrebbero accompagnare ogni foto di un reporter, e insisto, mi spieghi cosa significa questa affermazione? Ha forse rinnegato i suoi valori quando ha fotografato le spiagge di Miami? Non capisco, un professionista esegue il suo lavoro al meglio delle sue possibilit�, qualsiasi sia. Dal funerale di Jan Palach alle foto sportive! Secondo me questo da forza al personaggio non lo sminuisce, ma ovviamente questo � un mio personale parere.
E ancora dici che non c'era bisogno di pubblicare tanti libri pieni di foto di stucchevoli tramonti. Io non ci penso nemmeno a farmi certe domande, primo perch� penso che ognuno � libero di pubblicare ci� che crede; secondo perch� questo non inficia minimamente la "moralit�" del personaggio. Continuo a non trovare il nesso tra le due cose, pu� darsi sia un mio limite o pu� darsi che fino a ieri tu conoscessi soltanto quei libri!
Il fatto rimane uno e uno soltanto: a te non � andata gi� la storia di Capa.
Quella che ho espresso era una mia personale visione del personaggio Capa, non del fotografo Capa. Opinabile e ovviamente pu� non essere condivisa. Tu stai mettendo in discussione il fotografo De Biasi e non il personaggio De Biasi. Forse qui � il nocciolo della questione. De Biasi pu� piacere o no come fotografo, a me ci sono cose che piacciono e cose che non piacciono, ma non si pu�, fino a prova contraria, mettere in discussione il valore del "personaggio" De Biasi, uomo, per quel che ne so io, e ne so parecchio, tutto d'un pezzo in ogni situazione, da quelle in cui rischiava grosso a quelle che faceva quasi per divertimento. Questa secondo me la differenza sostanziale fra le due persone, non fra i due fotografi, su cui ognuno giustamente pu� avere idee diverse.
P.S. Lo sai quale � stato l'ultimo lavoro di James Nachtwey? Un bel lavoro sulla foresta amazzonica, pieno di tramonti stucchevoli e di paesaggi. Chiss� forse ci metteremo a discutere della sua "Moralit�".
Stammi bene.
Fedro
May 28 2004, 09:58 AM
QUOTE (Claudio Orlando @ May 27 2004, 05:36 PM) |
Poche sono state purtroppo, sulla scena editoriale italiana, le testate giornalistiche che hanno creduto all'importanza dell'impatto della fotografia sui propri lettori. Tra le poche, la pi� importante � stata senz'altro Epoca. Quando si nomina Epoca non si pu� non nominare un fotografo-giornalista che � stato il suo alfiere per anni e anni, diventando sinonimo stesso di reporter qui in Italia: Mario De Biasi. |
E' sempre un immenso piacere, poter "respirare" queste proposte che Claudio periodicamente ci dona.
Grazie Claudio
Antonio C.
May 28 2004, 10:35 AM
Il De Biasi reporter lo conosciamo ed ammiriamo (quasi) tutti. Idem quello "milanese", che per uno che a Milano ci vive e la ama � tanta cosa. Non mi riferisco ai tramonti sulle guglie (che pur hanno una propria dignit�, � un genere diverso, che pu� anche non piacere), ma soprattutto al De Biasi della Milano di ogni giorno, quella di un'altra epoca. L� � insuperato.
Vi segnalo in ogni caso il De Biasi americano, gli scatti newyorkesi in particolare. E' subito evidente che si tratta di scatti da maestro, ma fatti col cuore.
Ogni volta che mi trovo a sfogliare lavori del nostro, ma anche di Berengo o di Scianna, mi domando davvero cosa abbiamo da invidiare quanto a maestri noi italiani. Oltre ai libri, date un'occhio ad una personale di qs tre (ed altri) se vi capita, � inevitabile uscirne coi brividi!
botbot
May 28 2004, 11:25 AM
Gentili amici,
una polemica su questi argomenti non � senz'altro fine a se stessa perch� permette di capire che i punti di vista sulla fotografia sono molti (tutti accettabili);
e che ad ognuno � riservata la facolt� di critica.
Sei stato bravo ad individuare il problema: il mio giudizio non � rivolto a de biasi come fotografo (non mi piace, � un mio giudizio personale e morta l�), ma al "personaggio fotografo" de biasi. Tanto per dirla in maniera papale: i suoi lavori (quelli dei libri fotografici "di massa" tanto per intenderci) sono operazioni commerciali; si �, come dire, svenduto alla fotografia facile e di consumo.
Da qui il mio giudizio "morale".
Certo, ognuno � libero di fotografare quello che gli pare e come vuole (ci mancherebbe!!), ma si pu� anche criticare quello che non piace.
A mio giudizio Berengo Gardin e Scianna non sono paragonabili: loro sono autori eccezionali, il ns De Biasi � stato, nei momenti d'oro di Epoca, un onesto fotogiornalista.
non si tratta di cosa si fotografa, ma di come; il rispetto ad una propria visione del mondo. (scianna ha fatto anche moda -fotografando la splendida Marpessa-) ma anche in queste foto ha mantenuto con rigore il suo stile, la sua visione, in definitiva il suo linguaggio.
Spero di essere stato chiaro anche se trovo molto difficile esprimere questi punti di vista scrivendo un p� a getto.
Il povero James Nachtwey dopo la granata presa a Bagdad forse si merita una bella scampagnata in Amazzonia!
ciao!
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Claudio Orlando
May 28 2004, 11:39 AM
QUOTE (botbot @ May 27 2004, 04:58 PM) |
caro claudio orlando, mi distruggi Capa che col proprio impegno e il proprio sacrificio (insieme ad altri, Magnum e Life innanzitutto) ha creato la figura del fotografo giornalista e tiri in ballo un "cartolinaro" come De Biasi......
ma il mondo � bello perch� � vario!
ciao!
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Amico mio, devo ammettere che pur scrivendo di getto riesci benissimo a rivoltar le carte in tavola,
Il tuo primo intervento � riportato in quote.
Nessuno ti ha mai detto che De Biasi non ha fatto "anche" operazioni commerciali, nessuno, tanto meno io, ti ho detto che Berengo Gardin o Scianna mi piacciono meno di De Biasi, anzi...Mi piacciono molto anche loro e, come giustamente rilevato dal solito acume di Antonio o di Stefano, hanno raccolto meno di quel che meritano.
Nessuno ti ha detto che non puoi criticare quello che non ti piace, ti � stato detto esattamente il contrario.
Quel che ti ho contestato � solo la questione "morale" che in De Biasi fino a prova contraria non esiste e che invece sul tanto osannato Capa non solo esiste ma � anche stata provata. Come dire "M� si hai voluto cap� hai capito se no fa un po' te..."
botbot
May 28 2004, 11:47 AM
ok,
sentiamo un p� gli altri...
buon week end ragazzi!
ciao!
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_ROY_
May 28 2004, 06:38 PM
Caro Claudio, sono proprio felice di vedere un forum come questo,
perch� al di l� della pura celebrazione sul personaggio De Biasi
ci fa riflettere sul fatto che le immagini se sono "ben fatte" se ne
fregano "del tale obbiettivo/macchina ecc ecc" di cui noi amatori ci
facciamo 1000 paranoie ogni giorno.......
Io ho iniziato a fotografare seriamente perch� volevo dimostrare a
me stesso e al mondo che sapevo fare belle foto...
adesso come adesso sono convinto che la fotografia vera e propria
sia il saper trasmettere il proprio punto di vista sulle cose...
un'immagine forte che trasmetta sensazioni � la vera foto...e
l'immagine forte � nascosta nel nostro cervello non nella nostra D100...
Onore a De Biasi e tanti altri come lui che hanno saputo fare immagini
d'impatto con il loro stile....speriamo di poter arrivarci anche noi....
un giorno...anche se � veramente duraaaaaaa....
ciao
Roby
Claudio Orlando
May 28 2004, 06:41 PM
tembokidogo@libero.it
May 28 2004, 08:39 PM
Secondo me occorre fare piazza pulita di un bel po' di pregiudizi: ci� che � "impegnato" � "puro", ci� che � fatto per venire incontro alla "voglia di bello" che tutti abbiamo � commerciale, volgare e via elencando...
A parte il fatto che applicando queste categorie dovremmo allineare sugli scaffali del supermercato alcune centinaia di anni di storia dell'arte...
...Ma ve lo immaginate un poveretto (che si chiami Sebastiao Salgado, De Biasi e Pinco Pallino non importa) "condannato" a fotografare solo rivoluzioni, stragi, esuli, carestie...Quanto sopravviverebbe prima di porre fine alla sua esistenza ingoiando un tanicone da 5 litri di Rodinal?
Non a caso ho citato Salgado: il fotografo di "Workers" e delle migrazioni epocali, dei campesinos sudamericani e dei derelitti asiatici � anche l'autore del reportage sul caff� finanziato e utilizzato da una nota azienda del settore italiana...
Sono per questo meno significative e toccanti le immagini dei suoi reporteges, meno belle e intriganti quelle del suo lavoro "commerciale"? E in nome di quale etica superiore avrebbe dovuto rifiutare quell'occasione?
Salgado - e tanti come lui, De Biasi compreso - sono fotografi a tutto tondo, che rappresentano la realt�: lo fanno magistralmente, senza artifici, senza manipolazioni: De Biasi non s'� mai sognato di far passare come "reportage di denuncia" la sua celebre fotografia del "gamba de legn", cos� come Salgado non ha "camuffato" sotto vesti impegnate un lavoro commissionatogli da un'azienda...E questa � comunque trasparenza, linearit�, coerenza.
Diego
Gabriele Lopez
May 29 2004, 01:33 PM
QUOTE (botbot @ May 28 2004, 08:34 AM) |
Preciso il senso del mio intervento,
leggendo la discussione su Capa, mi sembra che molti partecipanti insistettero, giustamente, sulla "moralit�" della professione del fotoreporter sui valori che dovrebbero accompagnare ogni fotografia e il prorio impegno.
Ora, allargando il concetto di moralit� ad un senso pi� vasto, che riguarda la coerenza con il proprio modo di vedere il mondo e di interpretarlo ed il proprio impegno nei confronti dl fotogiornalismo pi� alto, viene spontanea una domanda:
che bisogno c'era di sfornare un'infinit� di libri (per cui de biasi � famoso al grande pubblico, basta andare in qualsiasi libreria) di stucchevoli tramonti con le guglie del duomo in primo piano, ...e cos� via?
"cartolinaro" non � certo il de biasi dei reportages pubblicati su epoca ma questo, degli infiniti "libri fotografici" che denotano un distacco totale dall'impegno serio e sacrosanto dei lavori di fotoreporter.
ciao!
My Webpage |
No.
Se solo conoscessi la situazione del fotogiornalismo, specialmente Italiano, non avresti mai scritto un post simile....la figura del reporter � in crisi,soprattutto se intendiamo quella del reportage di qualit�...sembra che non ci sia pi� spazio per il VERO approfondimento fotografico.
Lo testimoniano anche le numerose agenzie indipendenti che tendono a nascere per distaccarsi dal mercato di massa che regna sovrano..
Fotograficamente regna nelle vendite il risparmio...la foto di piazza fornita dall'agenzia di Stock e pagata due lire ad un freelance, mentre i giornali che hanno dei fotografi nell'organico stanno sparendo. Il Corriere della sera, ad esempio, non ne ha pi�, licenziati tutti.
Difficilino vivere cos�, non trovi? allora le cartoline devi farle, fotografia di stock pure....altrimenti ti tieni la fotografia come passione e fai l'impiegato o l'operaio, come fanno in tanti...questione di scelte che non mi sembra giusto veder giudicate in tal modo.
Grazie a Claudio per l'intervento, anche stavolta...i miei favoriti provengono da altri campi, ma De Biasi � un grande.
Ciao!
Antonio C.
May 29 2004, 02:05 PM
Non che c'entri molto, ma forse UN fotografo che non ha mai "deviato" dalla sua visione, intendo a fini "commerciali" (NON che ci sia nulla di male a farlo) ce l'abbiamo noi.
Per� come ha vissuto, senza scendere mai a compromessi?
Lo ammiro tantissimo, ogni suo lavoro, per quanto "fastidioso" possa essere, tocca l'anima, non c'� niente da fare. Sapeva essere tagliente, duro (durissimo), specie nell'interpretazione dei soggetti umani, ma anche incredibilmente dolce e compassionevole.
Mario Giacomelli.
Ciao
Gabriele Lopez
May 29 2004, 02:27 PM
Era un tipografo. Dal luned� al venerd�.
Massimo rispetto, uno dei miei tre preferiti.
Claudio Orlando
May 29 2004, 03:22 PM
Ben tornato Gabri�!
Gabriele Lopez
May 29 2004, 05:28 PM
Lambretta S
May 29 2004, 06:03 PM
QUOTE (Gabriele Lopez @ May 29 2004, 02:27 PM) |
Era un tipografo. Dal luned� al venerd�.
Massimo rispetto, uno dei miei tre preferiti. |
Vero riposi in pace...
Lambretta S
May 29 2004, 06:05 PM
Una retrospettiva su sguardi dedicata a Mario Giacomelli la trovate qui...
Mario Giacomelli