cratty
Jun 14 2004, 08:32 AM
Quelle poche cose che so, e che ho imparato dal forum grazie ai Guru e Yatollah della fotografia, mi si stanno sgretlando sotto i piedi.
Sapevo che la pdc si estende 1/3 prima del soggetto e qualche terzo di pi� dopo. ovviamente in base al diaframma, focale etc. Comunque era assodato che era minore prima del soggetto e maggiore se non infinita dopo di esso.
A meno che io non abbia detto ca....te gurdate cosa ho trovato su altro sito dedicato alla fotografia (conosciuto su questo forum e a detta della comunit� affidabile):
"La lunghezza focale dell'obiettivo influenza la profondit� di campo in modo inversamente proporzionale. Mantenendo costanti apertura relativa e distanza di ripresa e raddoppiando la focale, la profondit� di campo si ridurr� ad un quarto; al contrario, dimezzando la lunghezza focale la profondit� di campo sar� quattro volte pi� estesa di quella iniziale. In pratica la lunghezza focale influisce sulla profondit� di campo secondo un coefficiente quadratico (o di secondo grado). Ne consegue che se la profondit� di campo dovesse risultare insufficiente anche a diaframma tutto chiuso, conviene scegliere una focale pi� corta e poi ingrandire maggiormente in fase di stampa, dato che l'ingrandimento in stampa riduce la profondit� di campo apparente secondo un coefficiente di primo grado.
Un luogo comune da sfatare � che la profondit� di campo si estenda per due terzi dietro il piano di messa a fuoco e per un terzo davanti ad esso. In realt� questo non avviene quasi mai: se la distanza di ripresa � piccola, la profondit� di campo tende ad essere simmetrica rispetto al piano di messa a fuoco, mentre se la distanza di ripresa � grande, essa si estende dietro il soggetto per ben pi� di due terzi."
Tanto per opportuna conoscenza della comunit�.
Paaareri, criiitiche, panini...coche!!!!!
Scozzarella
Jun 14 2004, 09:23 AM
Quanto riportato tra virgolette � esattamente ci� che occorre sapere a proposito di profondit� di campo.
Gli obiettivi grandangolari tendono ad avere una profondit� di campo molto pi� estesa nella zona posteriore al punto di messa a fuoco e i teleobiettivi tendono ad avere una profondit� di campo tendenzialmente di pari estensione davanti e dietro il punto di messa a fuoco e talvolta leggermente pi� estesa davanti.
Ci� vale a parit� di sistema di messa a fuoco.
Molto importante � quanto viene riferito a proposito dell'ingrandimento dell'immagine e della cosiddetta "messa a fuoco apparente".
L'esperienza di numerosi fotografi abituati a stampare le loro foto presso i laboratori, con dimensioni comprese tra il 10x15 e il 13x18, e certi di avere sempre messo a fuoco bene, subisce un duro colpo quando passano al digitale e soprattutto alle reflex digitali che producono immagini video di circa un metro per settanta centimetri, come la D70 o la D100.
Guardando l'immagine al 100% a monitor cominciano ad attribuire all'apparecchio fotografico l'incapacit� di mettere a fuoco e in realt� le cose stanno diversamente:
1) la risoluzione del monitor � pi� bassa di quella di stampa generando una distanza tra i singoli punti maggiore e una conseguente perdita di nitidezza;
2) la distanza alla quale si guarda un monitor � molto pi� ridotta di quella alla quale si guarda una stampa delle stesse dimensioni;
3) la messa a fuoco apparente cambia significamente tra una fotografia 10x15 e una 100x70.
Tre consigli:
1) Conoscere le caratteristiche del proprio corredo di ottiche in rapporto alla propria macchina, cos� da sapere preventivamente che cosa ci si pu� aspettare con ottiche diverse e a diverse aperture di diaframma;
2) Non confondere contrasto, saturazione, nitidezza e profondit� di campo della messa a fuoco. La confusione porta inevitabilmente alla ricerca di risultati innaturali e soprattutto banalizza il risultato fotografico all'aspettativa di una fotografia tutta perfettamente a fuoco, molto contrastata e ricca di colori saturi. Questo � esattamente quello che dignitose compattine fanno senza alcun problema e allora se l'aspettativa � questa � inutile avventurarsi nell'uso di apparecchiature di maggiore qualit�;
3) Valutare le proprie fotografie a monitor in rapporto alle dimensioni di stampa che si vogliono ottenere. Se stamper� al massimo un 13x18, sar� bene osservare la fotografia a monitor alle stesse dimensioni e aspettarmi in stampa (parlo di stampa fotografica di buona qualit�) un risultato ancora migliore, soprattutto per quanto riguarda la messa a fuoco apparente.
Angelo
robertogregori
Jun 14 2004, 10:49 AM
QUOTE (cratty @ Jun 14 2004, 08:32 AM) |
....Un luogo comune da sfatare � che la profondit� di campo si estenda per due terzi dietro il piano di messa a fuoco e per un terzo davanti ad esso. In realt� questo non avviene quasi mai: se la distanza di ripresa � piccola, la profondit� di campo tende ad essere simmetrica rispetto al piano di messa a fuoco, mentre se la distanza di ripresa � grande, essa si estende dietro il soggetto per ben pi� di due terzi..... |
e' evidente che la regola del 1/3-2/3 e' un'approssimazione, come lo sono tante altre regole, a volte in disuso (es. la "regola del 16").
senza entrare nei dettagli, che sia un'approssimazione e' evidente: pensa ad un obiettivo regolato sull'iperfocale!!
per avere un'idea di come e' la profondit� di campo, considera uno spazio "simmetrico" (come di fatto e' il circolo di confusione max considerato dalla PDC) sull'obiettivo rispetto alla distanza di messa a fuoco: ti accorgerai che prendendo spazi eguali avanti e dietro sull'anello delle distanze, in realt� considererai (avanti e dietro) distanze diverse dal punto messa a fuoco, che varieranno con la focale e con la distanza di messa a fuoco.
spero di averti chiarito (in "soldoni") la cosa
buone foto a tutti
Roberto
P.s. bei tempi quando sugli obiettivi c'erano le "tacche" per la PDC.... chi si ricorda i Tamron zoom anni '80?
cratty
Jun 14 2004, 11:10 AM
Grazie per le risposte, la mia era una costatazione, credevo che la pdc fosse asimmetrica invece non � cos�, comunque meglio era tanto per precisare magari c'erano altri come me che credevano sulla regola i terzi fossero fissi ed assoluti. grazie ancora.
Buone foto a todos.
ciao
Rita PhotoAR
Jun 14 2004, 11:32 AM
QUOTE |
Un luogo comune da sfatare � che la profondit� di campo si estenda per due terzi dietro il piano di messa a fuoco e per un terzo davanti ad esso. In realt� questo non avviene quasi mai: se la distanza di ripresa � piccola, la profondit� di campo tende ad essere simmetrica rispetto al piano di messa a fuoco, mentre se la distanza di ripresa � grande, essa si estende dietro il soggetto per ben pi� di due terzi."
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Non c'� niente di strano in tutto questo,per breve ditanza intendeva la fotografia macro che in certi casi di estremo avvicinamento abbisogna di diaframmi super (il 60 mm arriva anche a f51) appunto perch� nell'avvicinamento la PDC si riduce in maniera direttamente proporzionale;viceversa con la stessa ottica se il soggetto � a una certa distanza abbisogneremo di meno PDC.Un'esempio pratico:mettiamo di voler fotografare un soggetto in primo piano e molto vicino con un grandangolare e di voler a fuoco anche lo sfondo,un f16 ci sta tutto (dipende dall'ottica,dal soggetto ecc..) mentre se noi vogliamo a fuoco solo lo sfondo (grande distanza) baster� un diaframma molto pi� aperto a garantirci nitidezza sufficiente.La PDC inoltre � sempre simmetrica nelle macro e nei casi di forte avvicinamento,al contrario pi� le distanze aumentano meno abbiamo bisogno di controllare l'orizzonte poich� la nitidezza si estende oltre il soggetto,anche se mettiamo a fuoco con un diaframma robusto un soggetto posto nei 2/3 della scena (tipico esempio,il casale e le colline sullo sfondo,con un f8 ci troviamo a fuoco il casale e le colline,usando una focale appropriata ovvero un medio grandangolo).Nell'aumento delle focali 300-400 mm vale il discorso delle macro,perch� l'angolo di campo ne consente un forte avvicinamento al soggetto.
La PDC si gioca tutta in questi termini,angolo di campo,distanza e diaframma:
pi� � grande l'angolo di campo e la distanza meno diaframmi useremo per avere una buona PDC e pi� la PDC sar� asimmetrica a favore del "retroscena"
Viceversa:pi� � stretto l'angolo di campo e pi� ci avviciniamo al soggetto pi� avremo bisogno di grandi diaframmi poich� la nitidezza diventer� simmetrica e limitata alle vicinanze del piano focale.
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