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_Annalisa_
Salve a tutti, non so se sia un post per 'temi' ma credo di si ...

Credo che sia capitato a tutti coloro che fotografano da un pò di incorrere in una crisi fotografica. Arrivare cioe' a un momento in cui tutto cio' che fotografi e come lo fotografi ti risulta 'déjà-vu' o senza quel 'quid' in piu' che ti fa dire : ca**o che foto !!!

E' un periodo di tempo che questa cosa mi sta succedendo con la fotografia digitale. I 'raw', la 'postproduzione', l'immagine 'istantanea'. Ho sentito il bisogno di tornare a pellicola. Mi sono fatta prestare una macchinetta ... base base .. e ho ripreso a fotografare in analogica. E ho provato un brivido di quelli che ti attraversano la schiena, come quando ho cominciato a fotografare, e sentire l'euforia della foto che prendeva 'corpo' sul dispaly ... (premettendo che ho cominciato a pellicola per poi passare con entusiasmo al digitale ).

Ora l'irrefrenabile voglia di comprare un analogica 'seria' e di imparare a stampare da sola .... e di lasciare il digitale un pò riposare.

Vi va di parlarne ?
.oesse.
vedrai poi quando (io lo do per scontato) passerai a viluppare e poi a stampare. Altro che brivido...

.oesse.
Giuseppe78
Io ho affiancato senza nessun problema di convivenza lo scatto in digitale e lo scatto in pellicola. Uno essenzialmente per il colore, l'altra per il BN. Alterno la F100 e la D200 a seconda dei casi, delle foto, dell'umore il più delle volte.

Sono completamente d'accordo con oesse: l'emozione che mi da lo sviluppo e soprattutto la stampa fatta a casa non me le può dare nessuno, così come, parallelamente, il piacere a volte puramente "onanistico", di passare molto tempo a sistemare una foto in PP.
Sono emozioni e sensazioni, il solo parlarne, forse, non rende loro merito e le snatura. Bisogna provarle: chi scatta solo in digitale non sa cosa si perde nel vedere l'immagine che esce sotto l'ingranditore, come chi scatta solo a pellicola non riesce a immaginare l'infinita possibilità di movimento e di creatività che offre la foto digitale.

Bella discussione, la fotografia è emozione e anche questo, essendo emozione, è fotografia.
Grazie

wink.gif G.
PAS
Penso che un parallelo lo posso fare quando lascio la macchina in garage per mettermi al volante di una “vecchia signora” degli anni 50 priva di automatismi e che mi costringe a rivivere l’ebbrezza della “doppietta” ad ogni cambiata.

A mio parere non vi sono motivazioni razionali alla base di questi desideri ma un’istintiva ed ancestrale necessità di controllare e dominare situazioni e processi.
Non siamo ancora maturi per accettare in pieno gli automatismi che ci offre la tecnologia (che è corsa molto più della nostra evoluzione) ed il loro prodotto non ci gratifica perché siamo consapevoli come il nostro ruolo sia sempre meno importante per ottenere il risultato.

Tornare alla pellicola ed allo sviluppo manuale significa aumentare il peso del nostro ruolo nel processo e sentire poi come la fotografia (migliore o peggiore che sia) sia comunque più “nostra”.
smile.gif
enrico
QUOTE(_Annalisa_ @ Mar 14 2007, 12:27 PM) *

Salve a tutti, non so se sia un post per 'temi' ma credo di si ...

Credo che sia capitato a tutti coloro che fotografano da un pò di incorrere in una crisi fotografica. Arrivare cioe' a un momento in cui tutto cio' che fotografi e come lo fotografi ti risulta 'déjà-vu' o senza quel 'quid' in piu' che ti fa dire : ca**o che foto !!!

E' un periodo di tempo che questa cosa mi sta succedendo con la fotografia digitale. I 'raw', la 'postproduzione', l'immagine 'istantanea'. Ho sentito il bisogno di tornare a pellicola. Mi sono fatta prestare una macchinetta ... base base .. e ho ripreso a fotografare in analogica. E ho provato un brivido di quelli che ti attraversano la schiena, come quando ho cominciato a fotografare, e sentire l'euforia della foto che prendeva 'corpo' sul dispaly ... (premettendo che ho cominciato a pellicola per poi passare con entusiasmo al digitale ).

Ora l'irrefrenabile voglia di comprare un analogica 'seria' e di imparare a stampare da sola .... e di lasciare il digitale un pò riposare.

Vi va di parlarne ?


Ciao Annalisa,
dillo a me smile.gif . Io ho provato (e sto provando) delle forti emozioni andando molto ma molto più indietro:sulle orme...
Enrico

.oesse.
QUOTE(PAS @ Mar 14 2007, 01:22 PM) *


A mio parere non vi sono motivazioni razionali alla base di questi desideri ma un'istintiva ed ancestrale necessità di controllare e dominare situazioni e processi.


Humm.... scusa PAS ma la PP chi te la fa? E chi ti salva il CD da portare a stampare? E qualche stampa casalinga, poi, non la fai?

QUOTE



Non siamo ancora maturi per accettare in pieno gli automatismi che ci offre la tecnologia (che è corsa molto più della nostra evoluzione) ed il loro prodotto non ci gratifica perché siamo consapevoli come il nostro ruolo sia sempre meno importante per ottenere il risultato.

Io credo che, invece, siamo abbastanza maturi per capire che un B/W a pellicola sia molto meglio di un B/W digitale. E sinceramente non so che siano gli automatisimi visto che nella PP non ne uso. Uso strumenti informatici, ma niente di automatizzato.

QUOTE

Tornare alla pellicola ed allo sviluppo manuale significa aumentare il peso del nostro ruolo nel processo e sentire poi come la fotografia (migliore o peggiore che sia) sia comunque più "nostra".
smile.gif


Questo ipotizzo rifletta il tuo approccio alla fotografia ed alla informatica. Personalemtne non mi sento diverso nell'approccio sia utilizzando la CO o il CS3. Sono metodi diversi nei quali la componente umana e' molto alta. Molta manualita', molte prove, e comunque un risultato che e' mio al 100%. Solo raggiunto attraverso l'utilizzo di mezzi diversi.
In certi casi preferisco una tecnologia, in altri reputo che "l'altra" sia meglio.

La pellicola non ti permette di fare lo stesso numero di foto che fai in DX se non a fronte di costi assurdi. Conviene, a mio avviso, pensare 3 volte prima di premere il pulstante ed essere consapevoli che il risultato sara' quello voluto e non quello sperato. Il dx e' piu' comodo, puoi cancellare a costo zero. La pellicola questo non te lo permette.

.oesse.
ludofox
QUOTE(PAS @ Mar 14 2007, 01:22 PM) *

[cut]

...A mio parere non vi sono motivazioni razionali alla base di questi desideri ma un’istintiva ed ancestrale necessità di controllare e dominare situazioni e processi.

Non siamo ancora maturi per accettare in pieno gli automatismi che ci offre la tecnologia (che è corsa molto più della nostra evoluzione) ed il loro prodotto non ci gratifica perché siamo consapevoli come il nostro ruolo sia sempre meno importante per ottenere il risultato.

[cut]

Cito due passaggi della riflessione di Valerio per aggiungere che la "consapevolezza" della minor importanza del nostro ruolo è, secondo me, forse solo una "sensazione".
Con l'avvento della tecnologa digitale, il ruolo ricoperto dal fotografo non ha subito nessun ridimensionamento.
O meglio: Non è una conseguenza ineluttabile.

Semmai occorre riflettere sulla nostra pigrizia nel lasciarci trascinare passivamente dalle nuove tecnologie e dagli ausili che per fortuna e inevitabilmente esse ci portano.
Tanto che li facciamo diventare primari.
Esempio classico sono le ansie da Bilanciamento del Bianco.
Le pellicole ci offrivano due possibilità: Daylight/Tungsteno. Fine.
Eppure, per decenni si sono prodotte foto eccellenti.
Oggi, sembra che il WB sia determinante.
...Bhè, non lo è. Come non lo era prima.

Il punto è che viene sottovalutata, o peggio spesso del tutto ignorata, la fase interpretativa della Fotografia. Anche il WB va interpretato. Se ci lasciamo ipnotizzare dalle numerose opzioni possibili, finiamo per credere che sia la fotocamera a determinare i parametri della nostra foto.
Nikoname
La più grande comprensione da parte di uno che, avvicinandosi da poco all'analogico, ha trovato nuovi stimoli per la fotografia.
Quando uso la "super coccolata" F5 avvertò la sensazione di essere più riflessivo verso il soggetto da fotografare. Ribadisco sono sensazioni, le mie.
Saluti
ludofox
QUOTE(enrico @ Mar 14 2007, 01:42 PM) *

Ciao Annalisa,
dillo a me smile.gif . Io ho provato (e sto provando) delle forti emozioni andando molto ma molto più indietro:sulle orme...
Enrico

Caro Enrico, il tuo straordinario percorso è però qualcosa di diverso.
Non è come riprendere in mano una F5 o, come nel mio caso, la mia adorata FM...

Per riprendere la perfetta analogia di Valerio, non è come tirar fuori dal garage, ogni tanto, una Jaguar MkII degli anni '50.

Tu l'hai costruita una Jaguar.... smile.gif
PAS
QUOTE(enrico @ Mar 14 2007, 01:42 PM) *

Ciao Annalisa,
dillo a me smile.gif . Io ho provato (e sto provando) delle forti emozioni andando molto ma molto più indietro:sulle orme...
Enrico


Infatti Enrico, mentre rispondevo pensavo proprio a questa tua ricerca ed anche al desiderio di riscoperta che ne è stato io motore.
Gipsy
Mai abbandonata la pellicola, continua a dare anche a me i brividi sulla schiena, specie quando ho tempo a disposizione per pensare prima le foto che voglio fare con l'amata f3.
Buona luce smile.gif
Giuseppe
LucaLoro
Discussione interessantissima...

Io fotografo da poco...è passato poco meno di un anno da quando ho preso in mano la mia prima macchina fotografica, digitale, prima forse ho fatto qualche foto con quella di mia madre (sempre digitale)...eppure la pellicola in bianco e nero mi ha sempre molto affascinato...

Proprio questo week end sono partito per la montagna con la vacchia macchina fotografica di mio nonno, una Olympus OM10 (con 50ino), tutta manuale, e qualche rullino, per godermi in modo più rilassato la vacanza, fermermi, scegliere con cura l'inquadratura e click...perchè ogni foto è pellicola sprecata...
Forse qualla analogica è una fotografia più ''responsabile'', almeno per me...

Credo che qualunque fotografo dovrebbe scattare un po'di rullini, per smettere di fare raffiche da 50 foto senza senso e invece fermersi e imparare a studiare con calma una situazione, dare un valore ad ogni singola immagine...

Luca
.Eli.
QUOTE(Giuseppe78 @ Mar 14 2007, 01:04 PM) *

Io ho affiancato senza nessun problema di convivenza lo scatto in digitale e lo scatto in pellicola.


Io anche wink.gif

Digitale per il colore, pellicola per il b/n (di solito)
Quando esco per fare foto, normalmente so già se sono in vena di "vedere" a colori o in bianco e nero e di conseguenza prendo la D70 o la F6 (e spesso porto un solo obiettivo)...per gli autoritratti, invece, al 90% scatto in digitale, esclusivamente per comodità.
Per i pochi ritratti che faccio cerco di usare il medio formato.
Insomma, tranne che per esigenze di ordine pratico, l'uso della digitale o dell'analogica dipende molto dal mio stato d'animo.

Eli
_Annalisa_
beh razionalmente si ... usare quando l'uno quando l'altra. Perchè non usufruire di tutto cio' che la tecnologia ci regala ??

Personalmente non è cosi. Non riesco ad essere razionale in una passione. Con questo non voglio dire che chi è razionale, sia da meno .. anzi .. forse riesce a viverla meglio.

Personalmente, e questo per me vale anche con gli obiettivi, sono totalitaria ... c'è il periodo del grandangolare, il periodo del cinquantino, il periodo del tele. E questo vale anche per il genere di fotografia : c'è il periodo del paesaggio, il periodo del ritratto, il periodo del concerto.

Non riesco a scindere ... e a 'suddividere'. Probabilmente ci arrivero' a gestire le due a seconda di cosa voglio fotografare ... ma al momento vivo la fotografia come un irrefrenabile istinto che mi porta o verso una direzione o verso un altra. Ora è la direzione pellicola ... con questo non voglio dire che faro' impolverare la mia D50 ... forse la trascurero' solo un pochino per riprenderla poi con rinnovato entusiasmo. Ma l'attrazione della pellicola è molto forte e senza dubbio fa riemergere lo scatto-valorizzato ( come dice Luca ). Il digitale ti spinge a comprare sempre + sd ( o cf ) per i 500/1000 scatti che permettono di realizzare. Con una pellicola 500 scatti in quanto tempo li si farebbero ? con una sd basta una session di ritratti .... Il valore dello scatto singolo. Non lo si sta un pò perdendo con il digitale ? .. tanto poi si buttano i raw, nel caso ...
enrico
QUOTE(_Annalisa_ @ Mar 14 2007, 03:42 PM) *

.... Il valore dello scatto singolo. Non lo si sta un pò perdendo con il digitale ? .. tanto poi si buttano i raw, nel caso ...


Forse è quanto hanno pensato i vecchi fotografi quando la pellicola in rullo ha sostituito le lastre di vetro o le pellicole piane smile.gif
Io ho una macchina a soffietto di mio padre con una custodia per mezza decina di chassis. Quando si usciva per fotografare, uno scatto era davvero soppesato.
Enrico
ludofox
QUOTE(enrico @ Mar 14 2007, 03:59 PM) *

Forse è quanto hanno pensato i vecchi fotografi quando la pellicola in rullo ha sostituito le lastre di vetro o le pellicole piane smile.gif
Io ho una macchina a soffietto di mio padre con una custodia per mezza decina di chassis. Quando si usciva per fotografare, uno scatto era davvero soppesato.
Enrico

Enrico, mi hai tolto le parole di bocca.
Si tende, per comodità e per togliersi ogni reponsabilità, a dare la colpa alle cose.
La colpa non è delle cose, ma di chi le mal utilizza.
I passaggi tecnologici cruenti come questo, o come quello esemplificato da Enrico, o il passaggio dal vinile al CD, oppure ancora come il passaggio dal cavallo e calesse all'autovettura, hanno prodotto periodi di smarrimento. Come se la mente umana viaggiasse ad una velocità inferiore rispetto al progresso tecnologico.

Ben vengano altri percorsi su strade alternative...
Anch'io, qualche tempo fa, espressi a Marco (.oesse.) il desiderio di imbracciare la Mamiya RB67, caricarla con un rullo in BiancoNero e andar per foto.
Ciononostante, la mia D100, acquistata nel 2003, ha scattato poco più di 7000 volte.
Voglio dire con questo che mi sembra si abbia l'esigenza di giustificare l'abbandono (o la pacifica convivenza) del digitale per la "vecchia" tecnologia quando invece non ve n'è alcun bisogno.

O meglio: Non è sicuramente più riflessiva la Fotografia fatta in pellicola.
Siamo noi che dobbiamo imparare ad essere ugualmente riflessivi sia con una che con l'altra. wink.gif
.Eli.
QUOTE(ludofox @ Mar 14 2007, 04:19 PM) *

Siamo noi che dobbiamo imparare ad essere ugualmente riflessivi sia con una che con l'altra. wink.gif


Posso quotare, senza aggiungere altro??? dry.gif
Lo faccio! smile.gif

Eli
.oesse.
QUOTE(ludofox @ Mar 14 2007, 04:19 PM) *


Anch'io, qualche tempo fa, espressi a Marco (.oesse.) il desiderio di imbracciare la Mamiya RB67, caricarla con un rullo in BiancoNero e andar per foto.


Ludo, io alla fine ci sono andato ma tu eri immerso negli scatoloni!
wink.gif

.oesse.
ludofox
QUOTE(.oesse. @ Mar 14 2007, 04:23 PM) *

Ludo, io alla fine ci sono andato ma tu eri immerso negli scatoloni!
wink.gif

.oesse.

Non ti rispondo sennò rischio il bannaggio.... laugh.gif
reefaddict
QUOTE(_Annalisa_ @ Mar 14 2007, 03:42 PM) *

Il valore dello scatto singolo. Non lo si sta un pò perdendo con il digitale ? .. tanto poi si buttano i raw, nel caso ...


Nel mio caso no.

Siccome ho sviluppato e stampato per anni, oggi scatto in digitale con parsimonia e con pochi scarti. Resto stupito quando vedo qualcuno che fa 1000 scatti quando io ne faccio 100 e mi chiedo cosa avrà mai visto che io non ho visto? Mi sono perso qualcosa?

La verità è che il mio modo di scattare non è cambiato molto, la scuola è quella vecchia, ho solo sostituito il mezzo e sinceramente quello che faccio oggi in post produzione mi da sensazioni forse non identiche ma in qualche modo "sostitutive" di quelle che provavo una volta in CO. Vero che vedere una immagine che esce miracolosamente da un foglio di carta in una bacinella... ohmy.gif è un'emozione, però il piacere, la concentrazione e la soddisfazione per me è nell'attimo in cui fai click... quello non riesco a farlo dipendere dal mezzo che uso, anzi ogni tanto, addirittura, vorrei non avere nessun mezzo fotografico, solo le mie palpebre che nel tempo di un battito, quasi fossero le tendine di un otturatore, catturano quello che vedo, senza mezzi, senza strumenti artificiali.

Ecco perché, anche se capisco la tua attrazione per la pellicola, mi chiedo se questi passaggi da un mezzo ad un altro (lo dico con tutto il rispetto possibile, anche perché non ne sono esente) non sia solo una nuova forma di feticismo, cioè un amore per il mezzo e per il piacere di usarlo, più che per il risultato desiderato.
PAS
QUOTE(ludofox @ Mar 14 2007, 04:19 PM) *

....
Si tende, per comodità e per togliersi ogni reponsabilità, a dare la colpa alle cose.
La colpa non è delle cose, ma di chi le mal utilizza.
..


Ludovico direi che se una colpa (o meglio una corresponsabilità) alle cose la si può dare è quella di procurare la sensazione di disporre di strumenti tecnologici che possono “lavorare per noi” o aiutarci in modo sostanziale. E questo può indurre quella pigrizia mentale alla quale accennavi anche tu più sopra.

In altre parole, nell’ambito digitale siamo sempre meno costretti a faticare per “imparare un’arte” percependo che gran parte di quell’arte l’hanno già studiata altri per noi, mettendo a disposizione nostra (e di tutti) mezzi sempre più evoluti per praticarla.

Se quindi non vi è alla base di noi stessi il desiderio (o la predisposizione) di ricercare ed interpretare l’essenza della fotografia, ciò che produrremo avrà sempre più il sapore stantio di un deja vu, sempre meno gratificante.
Questo a mio parere è uno dei motivi che induce gran parte di coloro che si sono avvicinati recentemente alla fotografia trascinati dall’esplosione tecnologica del digitale a rifugiarsi poi nella contemplazione del mezzo tecnologico o degli strumenti ad esso correlati.
La pellicola, a mio parere, non comporta questo rischio (o quantomeno in misura molto minore).

ludofox
QUOTE(PAS @ Mar 14 2007, 05:07 PM) *

Ludovico direi che se una colpa (o meglio una corresponsabilità) alle cose la si può dare è quella di procurare la sensazione di disporre di strumenti tecnologici che possono “lavorare per noi” o aiutarci in modo sostanziale. E questo può indurre quella pigrizia mentale alla quale accennavi anche tu più sopra.

[cut]

[cut]

[cut]

Verissimo quello che dici Valerio.

Infatti, per scardinare un luogo comune troppo spesso preso per buono, non è affatto più facile fotografare in digitale... Tutto il contrario.
_Annalisa_
Io non credo che un modo o l'altro siano la 'giusta' fotografia o quella che vale di piu'. Credo che esista LA FOTOGRAFIA poi se la si ottiene in digitale o in analogico se la si ottiene con la lente del kit o con la super-liminosa-stabilizzata-lente è uguale. L'importante è cio' che sentiamo quando abbiamo tra le mani il frutto della nostra ricerca.

Credo pero' che ci siano momenti e soggetti che richiedano l'una o l'altra. Nessuna delle due sostituisce l'altra, ma possono essere in completamento vicendevole. Nulla mi vieta ( anche se c'è chi mi ha spesso detto il contrario ) di pensare che il bianco e nero della pellicola non è 'raggiungibile' in ugual misura dalla postproduzione digitale. Poi se ci mettiamo la felicità della stampa .... che ancora non ho provato, ma spero un giorno di poter provare. Certo è che cio' che si prova nel sentir correre il rullino dentro la macchina, nel chiedersi se l'esposizione è stata indovinata, se lo scatto, è stato colto bene, e aspettare, la stampa per poi veder nascere la foto ha un suo fascino. Come cio' che si ottiene subito e cio' che si ottiene dopo .. l'attesa ha sempre quel brivido affascinante che ci porta poi a cio' che aspettiamo... o no ?
Giuseppe78
QUOTE
l'attesa ha sempre quel brivido affascinante che ci porta poi a cio' che aspettiamo


Esattamente come la delusione quando ritiriamo le stampe e scopriamo, dopo giorni di ansiosa attesa, di aver clamorosamente "toppato" lo scatto.
Fa parte del "rito" e delle sensazioni che entrano in gioco ed è bello anche questo wink.gif

G.
enrico
Per noi amatori è tutto vero quello che dite. La pellicola, la magia della camera oscura, la tenue luce giallo-verde (o rossa se si lavora con le ortocromatiche), l'immagine che appare lentamente, l'odore dell'acido acetico e dell'iposolfito, ha un fascino indiscutibile. Ma per il professionista credo che il digitale abbia indiscutibili ed irrinunciabili vantaggi. Basti pensare, solo per fare un esempio, al fotogiornalista (sportivo o di cronaca) che può, subito dopo l'evento, scaricare la scheda nel computer ed inviare immediatamente le immagini via posta elettronica in redazione...
Enrico
.oesse.
Anche questo link e' interessante (per chi sa l'inglese)

.oesse.
PAS
QUOTE(_Annalisa_ @ Mar 14 2007, 07:12 PM) *

.....
Nulla mi vieta ( anche se c'è chi mi ha spesso detto il contrario ) di pensare che il bianco e nero della pellicola non è 'raggiungibile' in ugual misura dalla postproduzione digitale.
...


Io sono uno di quelli! tongue.gif

A parte gli scherzi Lisa, non vi sono motivazioni tecniche oggettive perché nella pp dell’immagine digitale non si possano ottenere gli stessi risultati della pellicola b/n.
La dinamica cromatica per files tiff e raw lo consente eccome!
L’aspetto cambia quando si va in stampa, ove per ottenere un buon b/n da digitale occorre sicuramente una diversa competenza e disponibilità di attrezzatura specifica.

Non vi è una debolezza “a monte” del b/n digitale.
smile.gif


.oesse.
concordo pas, a mio avviso e' proprio in fase ti stampa che il digitale in B/W si perde. Con la stampa chimica le carte sono essenzialmente 2: glossy e satinata (opaca non esiste).
Passando alla stampa ink jet le cose vanno molto meglio, usando gli inchiostri al carboncino, poi, ancora meglio ma i costi salgono vertiginosamente.
Stampe digitali al carboncino (che sono pure meglio delle migliori stampe su baritata) costano sui 30 € per un 30x40 ed arrivano anche a 50 € in funzione della carta. Ma, sempre a mio parere, il risultato circa la gamma dinamica di questi inchiostri e' sorprendente.

.oesse.


QUOTE(PAS @ Mar 15 2007, 10:44 AM) *


I

Non vi è una debolezza "a monte" del b/n digitale.





beh... la latitudine di posa..... non e' sicuramente un punto a vantaggio del digitale. Anzi!

.oesse.
MSVphoto
QUOTE(.oesse. @ Mar 15 2007, 10:55 AM) *

cut

.oesse.
beh... la latitudine di posa..... non e' sicuramente un punto a vantaggio del digitale. Anzi!

.oesse.


Concordo con .oesse, la scarsa latitudine di posa del digitale è l'elemento che più mi ha "deluso" in questo mio anno (quasi) di esperienza in digitale.
Dopo molti anni di fotografia tradizionale, mi sono deciso, e l'anno scorso ho comprato la D200, che reputo in ogni caso una gran bella macchina fotografica ma, come dice Ludo, non è affatto più semplice fotografare in digitale, anzi!
Almeno per quanto mi riguarda, da sempre abituato a scattare in B&N, in manuale ed in spot, mi "profittavo" del ampio margine di sicurezza che una pellicola a 400 iso mi ha sempre dato. Tra l'altro anche lo scatto con le dia mi sembrava più "tollerante" (certo lo "scarto" era più alto...)
E poi rimane l'aspetto che riguarda il "feeling" dello e nello scatto con pellicola, anche a me da ancora, dei brividi diversi, forse è vero però, non è una "cosa" completamente "razionale" anche se anch'io concordo che le stampe in B&N tradizionale siano ancora più... più... belle!
In ogni caso, sono per la "convivenza" anzi per la "dipendenza" dei due sistemi, senza dubbio!
Buone foto a tutti.
Max
Buone
Francesco Martini
Ottimo spunto di discussione, Annalisa.... biggrin.gif
Il digitale e il tradizionale sono due modi diversi di fotografare, ma il fine e' sempre lo stesso: quello di fare una bella fotografia. Con le macchine digitali si tende piu' a "scattare" che a "fotografare"...Tutto e' piu' facile, se una foto non viene bene se ne fa un'altra e un'altra ancora...Diverso e' con la pellicola: il risultato lo vedi dopo giorni e quindi si deve stare molto attenti a quello che si fa in fase di scatto perche' se una foto e' venuta male, non c'e' quasi mai una seconda opportunita' di fare la stessa foto un'altra volta. Dico sempre che il "buon" digitale lo fa' chi viene da esperinze pluriennali con la pellicola, proprio per il fatto che li rimane nel DNA il concetto che dentro la sua bella digitale, invece della scheda di memoria, c'e sempre un rullino da 36 pose...e basta!!!...: scattare poche foto ma buone.
Usare la vecchia pellicola e' una "disciplina"...e insegna molto a comporre bene la foto e stare molto attenti a quello che si fa. Poi.... biggrin.gif si dovrebbe anche imparare a svilupparsi i negativi (almeno quelli in bianco e nero) e stampare le nostre foto da soli...Non e' difficile...e' un paziente lavoro di "artigianato"....Non e' come stare davanti ad un computer asettico..., bisogna sporcarsi le mani con acidi...lavorare quasi al buio con una lampada rossa....per ore....e rimanere affascinati da quel foglio bianco che messo dentro allo sviluppo, a poco a poco prende vita..e si trasforma in una foto.
Che bello, quando si esce dalla camera oscura, con gli occhi stralunati e le mani sporche di svuluppo..., guardando le stampe si puo' dire con orgoglio: questo l'ho fatto Io!!!!!! biggrin.gif
Buone foto
Francesco Martini
.oesse.
QUOTE(Francesco Martini @ Mar 15 2007, 11:37 AM) *
.Ma che bello, quando si esce dalla camera oscura, con gli occhi stralunati e le mani sporche di svuluppo..., guardando le stampe si puo' dire con orgoglio: questo l'ho fatto Io!!!!!! biggrin.gif


perche' dopo 2 ore di PP ad uno scatto cosa dici? Questo l'ha fatto...... Mr. Adobe??
blink.gif

.oesse.
Francesco Martini
QUOTE(.oesse. @ Mar 15 2007, 11:42 AM) *

perche' dopo 2 ore di PP ad uno scatto cosa dici? Questo l'ha fatto...... Mr. Adobe??
blink.gif

.oesse.

....son due cose ben diverse...Con il computer lavori tramite un programma che hanno fatto altri....In camera oscura..lavori con le Tue mani!!!!!!!! biggrin.gif
Francesco Martini
.oesse.
QUOTE(Francesco Martini @ Mar 15 2007, 11:49 AM) *

....son due cose ben diverse...Con il computer lavori tramite un programma che hanno fatto altri....In camera oscura..lavori con le Tue mani!!!!!!!! biggrin.gif
Francesco Martini


ed attraverso prodotti chimici che hanno fatto altri, ingranditori che hanno fatto altri, bacinelle che hanno fatto altri.....
Non ci vedo tutta questa differenza. Sei sempre tu che decidi che prodotti usare e soprattutto come usarli.

.oesse.
PAS
QUOTE(.oesse. @ Mar 15 2007, 10:55 AM) *

..
beh... la latitudine di posa..... non e' sicuramente un punto a vantaggio del digitale. Anzi!
..


Giusto!
Su questo aspetto il digitale deve ancora masticarne un po’ per raggiungere un buon negativo b/n (anche se generalmente sono possibili egregi recuperi in pp, se non si hanno saturazioni del sensore) invece a mio avviso la latitudine di posa del digitale è abbastanza allineata (se non migliore) con la dia.

.oesse.
Pas, ho fatto ultimamente diversi esperimenti sia in DX che a pellicola B/W.
Mentre in digitale devi stare attento alle alte luci, con la pellicola devi stare attento alle ombre. Ma se esponi per le ombre e sottosviluppi il negativo, avrai comunque in stampa la possibilita' di recuperare anche le alte luci, bruciando opportunamente le zone. La mascheratura delle ombre, invece, puo' portare a zone grigiastre qualora si tenda ad esagerare per ricavarne un minimo di dettaglio. E sulle luci e' davvero difficile riuscire ad arrivare (in stampa) al bianco della carta. In digitale, invece, basta davvero poco...

.oesse.
Francesco Martini
QUOTE(.oesse. @ Mar 15 2007, 11:51 AM) *

ed attraverso prodotti chimici che hanno fatto altri, ingranditori che hanno fatto altri, bacinelle che hanno fatto altri.....
Non ci vedo tutta questa differenza. Sei sempre tu che decidi che prodotti usare e soprattutto come usarli.

.oesse.

..Si'....siamo sempre noi che usiamo quei prodotti...Davanti ad un computer e' tutto piu' facile (almeno che chi di compter ha una buona dimestichezza)..si tratta di far funzionare bene un programma in base alle nostre esigenze. In camera oscura e' piu' un lavoro da bravo artigiano, insomma devi fare "manulamente" un sacco di cose, come calcolare bene l'esposizione e i tempi di sviluppo, tenere sotto controlo la temperatura degli acidi...e anche pulire bene tutto..dopo aver stampato... biggrin.gif ...Insomma...con il computer fai un lavoro da "impiegato"...in camera oscura fai un lavoro da "artigiano"....... biggrin.gif
Francesco Martini
nisant
A me è successo che l'analogco mi ha fatto smettere di fotografare.
Non da solo, eh, ci si sono messe le compatte (analogiche prima, digitali poi) a completare l'opera.
Con la prima (ed unica) reflex digitale la mia passione sopita è riesplosa in modo prepotente tant'è che quasi tutto il resto ne sta venedo oscurato.

OK, poi la situazione si stabilirà ad un livello più equilibrato, ma comunque il succo non cambia.

Perché dico ciò? Solo per avvisare Annalisa che quello che ha fatto smettere me di fotografare era l'impossibilità pratica intervenire sul processo di creazione dell'immagine dalla A alla Z, poiché, logisticamente, dopo un paio di anni di monta e smonta di attrezzature, di corse in bagno, di termometri, cronometri, zompando da una parte all'altra della casa con i miei tra i piedi (e viceversa laugh.gif ) la cosa è risultata impraticabile. Cinque ore di casino per solo un'ora di attività vera, quando andava bene dry.gif .

Lo sfizio, però, potresti pure levartelo.
Tieni presente solo i costi. La gestione del digitale, in fase ante stampa, è a costo 0. L'analogico ha costi infrastrutturali e gestionali, sempre ante stampa, di un certo peso.
Poi c'è la stampa. Non so se sia conveniente l'ingranditore o la stampante con quello che c'è di prodotti di consumo.

Se poi hai modo di appoggiarti ad una struttura che si mette a disposizione e ti fa risparmiare su attrezzature e tempo, allora il discorso cambia.

Riguardo alla disciplina in fase di scatto, se hai un interesse profondo ed attivo per la fotografia, questa viene anche col digitale, passata la sbornia iniziale con cui ti godi lo scatto in libertà.
Credo che questa evoluzione tu l'abbia già riscontrata su te stessa e non credo che si fermi.

Ciao.
Antonio
Francesco Martini
Antonio, hai toccato il "tasto dolente"..della camera oscura!!!!! biggrin.gif
Premesso che se si fanno foto con il classico rullino in bianco e nero e' meglio far da se' che affidare poi il nostro lavoro ad un laboratorio, che spesso fa' piu' danni che quadagni...e che nella maggior parte dei casi ti "digitalizza" con uno scanner negativi e te le stampa con una ink-jet....(allora..si fa' prima in digitale... biggrin.gif )....
Per stampare da soli ci vuole spazio e una stanza adatta e questo purtroppo non e' sempre possibile....
Francesco Martini
reefaddict
Oggi come oggi impressonerei un negativo b/n solo per avere accesso a metodi di stampa di livello elevato, come quella che ottieni da alcuni eccellenti artigiani che conosco qui a Torino, magari lavoricchiando un po' con lo stampatore in camera oscura per spiegargli cosa vuoi.

Come Antonio, mi sono stufato di stare chiuso in un bagno (io usavo quello come CO...) alla tenue luce di una lampadina gialloverde a sudare copiosamente solo per il piacere del lavoro in sé. Il lavoro in sè mi ha divertito per un po' di anni, poi alla fine contano i risultati.

Dopo aver visto il livello di stampe fine-art fatte con ink-jet a pigmenti da file digitali, sento sempre meno la mancanza di tutto questo sbattimento.

Francesco dice: "...Insomma...con il computer fai un lavoro da "impiegato"...in camera oscura fai un lavoro da "artigiano"...."
Per me non è il mezzo che conta, è l'uomo, se uno è un bravo artigiano lavora con grande qualità e maestria al computer (che non fa mai nulla "da solo") se uno è un impiegatuccio della camera oscura fa stampe mediocri. La penso come Marco, parliamo di risultati finali su carta, il come ci si arriva importa poco.

Però sapete cosa direi ad Annalisa... se ti senti di provare fallo, bisogna seguire i propri istiniti e l'esperienza si fa solo in prima persona. sembra che tanti qui sconsiglino questa strada, ma sono tutte persone che... l'hanno percorsa! Ci sono reflex di gran livello usate a prezzi bassi e per un ingranditore e poche bacinelle non investi molti soldini. Provaci.
nisant
QUOTE(reefaddict @ Mar 15 2007, 01:03 PM) *

...
Come Antonio, mi sono stufato di stare chiuso in un bagno
...

Soprattutto se fuori c'era gente imbufalita che reclamava per un uso canonico del medesimo laugh.gif
Fabio Pianigiani
QUOTE(_Annalisa_ @ Mar 14 2007, 12:27 PM) *

...
Arrivare cioe' a un momento in cui tutto cio' che fotografi e come lo fotografi ti risulta 'déjà-vu' o senza quel 'quid' in piu' che ti fa dire : ca**o che foto !!!
...
Vi va di parlarne ?

Non credo ci sia molto da dire se restiamo in tema.
La mancanza di "ispirazione" prescinde dal mezzo, e ancor di più dalla post-produzione che applicherai (camera chiara/scura).

Se fotografare è raccontare ... testimoniare, esprimersi, quando attraverso periodi come quello citato da Annalisa, vuol dire che in quel momento non ho niente da raccontare, da testimoniare ... da esprimere.
Almeno niente che reputi meritevole ....e ciò capita non di rado.
Non me ne faccio una malattia.
Basta capire che solo raramente si è in stato di grazia.
Capito questo si evita l'ansia da prestazione ... fotografica.
Si vive sereni e non si intasa il Forum, il nostro PC o album con foto che, troppe volte, vedo fatte tanto per fare qualcosa.
Scattate quasi per "dovere".
Lasciare la fotocamera a casa, anche per lunghi periodi, è un toccasana.
Andiamo ad un concerto, una gita al mare, o in un campo alla ricerca di insetti o fiori, senza "dover per forza produrre".
Sediamoci a vedere come cambiano le ombre col passare delle ore ... solo per il piacere di guardare ... vedere ... ascoltare.
Nel mio caso è il miglio modo per riaccendere il desiderio di raccontare.

Se poi uso una penna stilografica o una bic ... poco importa.
Se sulla scrivania ho una lampada a petrolio o un neon ... non importa.
L'intensità del mio racconto. il desiderio di raccontare, non dipenderà mai da questo.

O no?
_Nico_
Moltissimi anni fa sono passato definitivamente alla diapositiva perché la camera oscura, oltre la complessità dell'allestimento e la modestia dei risultati che ne ricavavo (anche la stampa chiede grande mestiere, e arte...), era costosa. Parecchio, per uno studente. Dunque diapositive... smile.gif

Adesso sono tornato a usare la pellicola perché faccio sempre più bianconero, e mi sembra d'obbligo sperimentarlo anche nella sua forma nativa, cioè la pellicola. I costi restano alti, e sviluppo e stampa sono un impegno. Ho trovato un bravo ragazzo, ottimo conoscitore del chimico, che stampa seguendo le mie indicazioni (gli do un file digitale come riferimento, e gli spiego il lavoro da fare sul negativo). Ma il lavoro complessivo è certamente più lungo. Più lungo lo sviluppo, più lunga la selezione. Molto lungo, soprattutto, il lavoro di scansione del negativo, e che richiede competenza e pazienza -come sempre.

Però un confronto diretto tra file digitali e scansioni della pellicola m'han mostrato bene che la ricchezza di dettaglio e la profondità che restituisce la pellicola non si raggiungono col digitale. Ho usato la D200 e una medio formato, con obiettivi con analogo angolo di campo, stesso soggetto statico, e due prove a 100 e 400 iso.

Si potrebbe obiettare che un negativo in medio formato abbia di necessità maggiori informazioni d'un file digitale. In realtà quando ho effettuato la prova non avevo ancora la sufficiente esperienza con lo scanner, e dunque la scansione non ha tratto il massimo risultato dalla pellicola. Malgrado ciò v'è maggior dettaglio, maggior profondità e maggiore gamma tonale.

Un discreto compromesso per fare le prime prove con la pellicola in bn senza acquistare tank, spirali, materiali chimici e così via, è quello d'usare le pellicole che si sviluppano col C41, cioè assieme alle diapositive. Ciò consente di consegnare la pellicola al laboratorio senza ottenere un negativo non sviluppato a dovere. Questo genere dfi pellicola è ideale anche in tutte quelle situazioni, per esempio in viaggio, in cui non ci si può mettrere a sviluppare...

Tra queste pellicole consiglio la Kodak BW400CN, che dà risultati molto validi, e si acquista anche a un prezzo competitivo.

Non ho scritto nulla in merito alla "crisi", ma Kurtz ha già detto tutto, per quanto mi riguarda... smile.gif
_Nico_
Adesso che ci ripenso una cosina si può aggiungere, in merito alle crisi di comunicazione... Quanto ha scritto Kurtz vale sempre, e in molti campi. Rainer Maria Rilke, per fare un esempio, ne ha attraversata una di ben vent'anni, in cui non ha scritto una poesia. Ma poi ci ha consegnato Le Elegie duinesi e i Sonetti a Orfeo, che sono il punto più alto della sua poesia, e uno dei più alti della poesia del Novecento.

Però sono molti a essere tornati all'uso della pellicola dopo un intenso uso del digitale, e non pochi addirittura han smesso d'usare il digitale. Da questo punti di vista credo che la tecnica svolga un ruolo d'accelerazione per una eventuale crisi comunicativa. Perché il digitale accelera moltissimo le esperienze, e dunque le "satura" più rapidamente.

Per fare un esempio pratico: ai miei tempi, quand'ero studente, la macro non era un genere che si poteva praticare con facilità, perché l'attrezzatura necessaria era parecchio costosa, e molto specifica. Solo dopo molti anni ho potuto acquistare un obiettivo macro, il famoso 55 micro Nikkor.

Oggi con qualsiasi compatta si ottengono buoni risultati, in questo campo, e talvolta eccellenti. Ma se non v'è un interesse specifico (per esempio naturalistico, di studio), si arriva in breve tempo a una "saturazione", perché passa la voglia di fotografare tutte le cavallette e le libellule della zona... smile.gif

La tecnica ha aumentato esponenzialmente i risultati positivi. Un tempo armeggiare un tele non era facilissimo: una sbavatura nella messa a fuoco, un filo di micromosso bastavano a inficiare il risultato. Oggi i motori stabilizzati e l'autofocus rapidissimo hanno risolto il 90% di casi del genere. Dunque la crisi, quando affiora, manifesta anche un fattoire "epocale". E questo fattore si chiama "accelerazione"..
Nicola Verardo
si Annalisa, può capitare ,quando ho queste "crisi", ma evito di averle, giocando d'anticipo, invece di cambiare macchina cambio settore fotografico.

Se ne ho troppo di modelle e glamour unsure.gif , mi faccio una seduta di still-life o passo alle foto sportive, quando son in astinenza di aria aperta vado a fotografarmi qualche paesaggio o vado in oasi per un pomeriggio di tranquillità, oppure rispolvero le macro ...

poco salutare per me focalizzarsi solo su un tema fotografico , anche perchè cosi variando non ci si annoia mai.

un saluto

nicola

s_cele
Condivido quanto ha detto Nisant più su.
Anche se con motivazioni diverse, prima fra tutte l'abbandono prograssivo delle mie reflex 35mm mad.gif , una reflex digitale mi ha fatto rinascere.
Dubito che tornerò sul 35mm.
Direi che l'analogico ora, rimane per la sola analogica che mi è rimasta, una 6x6 ipermanuale (se ne trovano di belle a "pochi" euro, annalisa. facci una pensata...).
cesare forni
ho letto con interesse tutta questa discussione e credo che ci sia poco (tanto) da aggiungere.
faccio foto da quasi 40 anni con fasi alterne e crisi varie.
non ho mai fatto molti scatti e quest'abitudine l'ho mantenuta abbastanza anche col digitale.
ho passato notti intere quando ero all'università a stampare in b/n, ho provato a colori (risultati disastrosi), sono passato alle dia, macro, paesaggi, colori,.....
ora col digitale e tutti i suoi pro e contro ho ricominciato con entusiasmo a fotografare anche perchè il computer è una passione che ho sempre avuto (qualcuno si ricorda dello z80 o dell'8088?, dei floppy da 8 pollici?).
a parte i ricordi solo un'ultima considerazione:
secondo me nella fotografia ci sono due momenti emotivi importanti:
lo scatto e la visione della foto; quello che c'è in mezzo è si importante, gratificante, divertente, difficile, impegnativo ma alla fine quando guardi una foto devi dire, come dice Annalisa: Ca**o che foto!!!
scusate lo sfogo
un caro saluto a tutti
cesare
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