"...colui o ci� che fotografiamo � il bersaglio, il referente, sorta di piccolo simulacro, di eid�lon emesso dall'oggetto, che io chiamerei lo Spectrum della fotografia, dato che attraverso la sua radice mantiene un rapporto con lo "spettacolo" aggiungendovi quella cosa vagamente spaventosa che c'� in ogni fotografia: il ritorno del morto.
...La Foto-ritratto � un campo chiuso di forze. Quattro immaginari vi si incontrano, vi si affrontano, vi si deformano. Davanti all'obiettivo, io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, che vorrei si creda che io sia, quello che il fotografo crede che io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte.
...In fondo, ci� che io ravviso nella foto che mi viene fatta (l'"intenzione" con la quale la guardo), � la Morte: la Morte � l'eidos di quella Foto."
tratto da La camera chiara
di Roland Barthes
il nostro fine ultimo � il piacere assoluto nel fotografare, ma cos� facendo spingiamo il soggetto ritratto a vivere una sorta di micro-esperienza della morte, durante lo scatto questo non � pi� n� soggetto, n� oggetto...ma Spectrum.
Un saluto
(MMFR)...Marco