Visto che l'argomento filtrare prima o dopo ci appassiona, fermo restando il fatto che è bene saper usare tutti i filtri e le pellicole in maniera tradizionale, non mi sento di sottoscrivere appieno quanto asserito circa la post-produzione.
Per anni e per lavoro, ho , su richiesta del cliente, convertito "normali" foto a colori in b/w.
Dove convertire, non sta nel trasformare in scala di grigi e stop.
Ma nel trovare prima la giusta saturazione dell'immagine, e poi, miscelare canale per canale, intervenendo su più livelli sia in luminanza che in contrasto e definizione.
Ti garantisco risultati insospettabili, con una ampiezza tonale irriproducibile in stampa (purtroppo), e il tutto completamente miscelabile e modificabile all'infinito.
Questo discorso vale prevalentemente per l'immagine digitalizzata, dove del resto il sensore legge già dei b/w filtrati e solo il soft applica il colore.
In tradizionale, per chi ancora ama stampare le proprie copie in camera oscura (che nostalgia

....) il discorso cambia.
Fotografare già con pellicola b/n per poi stamparsi le proprie copie con l'amore che sappiamo, ha la naturale attinenza con un sapiente ed auspicato appropriato uso dei filtri.
O no ......?