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gciraso
E' sabato mattina e sono piuttosto seccato perch� mi � saltata la spedizione alle foci del Po: sono indietro con il lavoro e devo consegnare, se no il mio committente si inc......a. Per� non ho molta voglia di mettermi al computer a scrivere quello che devo e mi prendo una pausa per oziose riflessioni sul professionista. Premetto che sono un professionista, ma il mio lavoro non � quello del fotografo; nn ci sono per� differenze concettuali sul ruolo. Stamattina presto mi sono riletto la discussione "Flusso di lavoro per matrimoni" e questo mi ha stimolato le seguenti oziose riflessioni:
A) il professionista quello che di una passione ne fa un lavoro. Se il lavoro non � passione meglio lasciare perdere.
cool.gif Quanto sopra comporta degli obblighi verso se stessi ed il Cliente: verso se stessi l'obbligo � quello di fornire il massimo delle proprie capacit� nella prestazione, verso il Cliente lo stesso. E' una questione di etica professionale e di legittimo orgoglio per la propria capacit�.
C) Quello che differenzia il professionista dal dilettante (detto senza alcuna connotazione di merito: io personalmente sono un dilettante fotografo) � che il professionista � obbligato a fornire una prestazione almeno dignitosa una volta che ha accettato la richiesta. Il dilettante fa quello che vuole e quando vuole e pu�. Detto ci� vi sono dei dilettanti, in ogni campo, che ottengono risultati spesso superiori ai professionisti, sol che il professionista DEVE avere uno standard medio molto elevato, se no non lavora.
D) Personalmente amo il mio lavoro e mi piace che si veda e che la mia prestazione venga considerata decisamente buona, anche a confronto con chi si avventura "dilettantescamente" nella mia attivit�: penso che questo vada bene per ogni professione.
E) Il professionista � uno che usa la testa e pensa a quello che sta facendo, sempre. Pu� essere una riflessione banale, ma dopo oltre 25 anni di professione ne ho fatto un credo.
F) ...... lascio aperta la discussione a chi vi ci si vuoe avventurare.

DEVO tornare a lavorare.
Ciao a tutti

Giovanni
Ernesto Torti
QUOTE(gciraso @ Jun 9 2007, 09:20 AM) *


Detto ci� vi sono dei dilettanti, in ogni campo, che ottengono risultati spesso superiori ai professionisti....

sol che il professionista DEVE avere uno standard medio molto elevato, se no non lavora.

Giovanni


Rispondo solo per quanto riguarda ESCLUSIVAMENTE gli scatti di animali in NATURA, qu� in ITALIA (� il campo cui appartengo)

La maggior parte dei PROFESSIONISTI, che ritraggono animali in natura, per raccogliere materiale nel pi� breve tempo possibile, frequenta OASI e PARCHI in tutto il mondo e.....i soggetti son sempre gli stessi (LEONE, ZEBRA e....nelle stesse pose)

Poi ti arriva il dilettante, armato di passione che....perdendo anni sullo stesso soggetto, ti va a scovare l'animale non presente al solito parco e, magari, grazie agli anni persi dietro allo stesso soggetto, tenta anche scatti fuori dall'ordinario.

Negli ultimi 20 anni, scatti fuori dall'ordinario che ritraggono soggetti particolari, in natura, non li ho visti fare da professionisti ma....da amatori evoluti wink.gif .

Se il professionista, dovesse perdere anni appresso ad un soggetto, farebbe la fame...

L'amatore evoluto ha 3 marce in pi� :

1) fortunatamente non deve tirare a fine mese con i guadagni delle foto

2) non deve scendere a compromessi con nessuno, in campo editoriale

3) tutto il tempo che vuole per....lavorare di fino... laugh.gif

Personalmente, dovessi farlo come lavoro, non mi piacerebbe (gi� provato.... dry.gif )

Da amatore evoluto, con qualche soddisfazione editoriale a '' ZERO '' compromessi (nel senso che posso permettermi il lusso di SNOBBARE gli editori che mi chiedono immagini....se a me non piace la trattativa)....mi diverto tantissimo e....mangio lo stesso, senza vendere le immagini.

Per gli altri settori fotografici, non sono in grado di esprimere nessun pensiero, in quanto non mi appartengono.

Son curioso di vedere cosa avviene negli altri settori fotografici (sicuramente saranno messi meglio i PRO che, non ritraggono la natura...)

Ciao !









luigi67
QUOTE(Ernesto Torti @ Jun 9 2007, 12:53 PM) *



Poi ti arriva il dilettante, armato di passione che....perdendo anni sullo stesso soggetto, ti va a scovare l'animale non presente al solito parco e, magari, grazie agli anni persi dietro allo stesso soggetto, tenta anche scatti fuori dall'ordinario.

... rolleyes.gif Pollice.gif


un saluto,Gigi biggrin.gif



gciraso
QUOTE(Ernesto Torti @ Jun 9 2007, 12:53 PM) *


L'amatore evoluto ha 3 marce in pi� :

1) fortunatamente non deve tirare a fine mese con i guadagni delle foto

2) non deve scendere a compromessi con nessuno, in campo editoriale

3) tutto il tempo che vuole per....lavorare di fino... laugh.gif



E' vero tutto, ma se il professionista non ama il suo lavoro, lavora molto male. Per quanto riguarda il fotonaturalismo: sono stato recentemente al Bayerischer Wald, c'erano professionisti che hanno passato 5 giorni a tentare di fotografare la lince (che non si � vista) e non si schiodavano dall'appostamento per paura che mentre si facevano un panino uscisse. Siamo arrivati passeggiando e chiaccherando, abbiamo montato l'attrezzatura e dopo 2 ore ce ne siamo tornati con le schede piene di foto di lince, ma anche se non la fotografavamo andavamo a cena lo stesso.

Sono andato nel Delta del Po e non c'era un solo professionista in giro: ho aspettato 4 ore in capanno senza vedere neppure un'anatra, poi all'improvviso lo stagno si � letteralmente ricoperto di uccelli: forse un professionista non pu� aspettare tanto, o forse ci va di settimana quando io lavoro, non lo so.

Faccio le foto che voglio, quando voglio e come voglio, nessuno mi obbliga se non la passione, ma � la libert� dal bisogno di fare le foto che me lo consente.

La discussione che volevo stimolare era sul professionista in genere e, in particolare, sugli standard del professionista fotografo.
Sono molto curioso ....

Giovanni
tembo
Parlando di professionismo nell'ambito della fotografia naturalistica, credo si debba distinguere fra il fotografo che prevalentemente vende la singola foto, o un piccolo servizio (il pi� delle volte attingendo all'archivio) alla rivista che glie lo richiede a corredo di un servizio gi� scritto, e quello (ormai, per ovvi motivi, si tratta di un'esigua minoranza) che realizza un servizio su commissione, o addirittura un progetto ancora pi� ampio. Per intenderci, parliamo qui di pubblicazioni d'assoluto prestigio come NGM, o di libri fotografici.
Nel primo caso, � essenziale avere un archivio ampio e sempre aggiornato. Non basta avere lo scatto o la sequenza del palco pecchiaiolo o dell'ermellino: il primo devi averlo nel nido, in volo, coi nidiacei, mentre � alle prese con un favo...L'ermellino devi averlo in manto estivo e invernale, a caccia, fermo, primo piano...E dopo la pubblicazione, o poche pubblicazioni, l'immagine va sostituita...
L'alimentazione dell'archivio � essenziale, e pu� essere garantita tanto con lunghi appostamenti quanto con qualche fortunato scatto "mordi e fuggi".
Diverso il caso di un ampio servizio pianificato o di un libro: per realizzare "Serengeti: natural order on the african plain" Iwago ha affittato per due anni una casupola, dove s'� trasferito con la moglie, nel villaggio di Seronera, fermandosi anche nella stagione delle piogge. Ne � uscito un libro che � senza dubbio una pietra miliare della fotografia naturalistica in Africa. Dal lavoro di quei due anni Iwago ha tratto buona parte del materiale usato per pubblicazioni minori, come "In the lion's den", che non hanno raggiunto eguale fama ma che, certo, hanno contribuito a "finanziare" una campagna lunga, disagevole e costosa.
Senza l'amore per il proprio lavoro, comunque, quel capolavoro non sarebbe mai nato. E, pensandoci, ci vuole davvero uno smisurato amore per il proprio lavoro per segregarsi per due anni a Seronera.
Diego
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