QUOTE(_Mauro_ @ Aug 30 2007, 02:16 PM)

Davvero molto interessante, grazie per la segnalazione. Il filmato risale al 2005, due anni fa, la situazione � cambiata di poco, la fotografia digitale gi� si affermava non solo tra i fotoamatori ma anche tra numerosi professionisti. Il discorso di Gianni Berengo Gardin � dettato pi� dalla nostalgia e dal tradizionalismo dei fotografi che hanno cominciato e continuato con hasselblad, rolleiflex, Leica... che dalla logica: da quel che so, i fotografi hanno sempre scattato centinaia di foto con l'intento poi, durante la cernita, di trovarne almeno 3-4 adeguate allo scopo... l'unica differenza rispetto a oggi � che queste prove costano molto molto meno, praticamente zero. Ha ragione, certo, quando afferma che la filosofia del "non pensare, scatta" sia abominevole... io posso scattare trecento foto a una chiesa sperando di produrre almeno una decina decenti, ma in nessuno dei trecento scatti il cervello dev'essere disattivato lasciando tutto al caso, alla combinazione, alla sorte.
Lui ricorda in un album tutte le sue macchine fotografiche, perch� senza le macchine fotografiche non avrebbe mai potuto fare il fotografo, parole sue, parole ovvie. Ma ecco che, quando dice che una macchina fotografica � una compagna per la vita... qui emergono le differenze tra il suo mondo e questo, nostro. Oggi la macchina fotografica forse � idolatrata anche pi� di allora, ma non tanto per come fa le foto, ma per com'� lei, per le sue caratteristiche ultratecnologiche... ma in realt� quanto dura questa passione? La nostra passione per la nostra D70, D100 o D2X? Pochi anni. E poi che facciamo della fotocamera, la conserviamo, come le nostre vecchie Contax, Minolta o Leica? No, si rivendono prima che si dprezzino troppo, e addio... non � pi� la stessa cosa, non pu� esserlo. Ora sono beni di consumo, come le automobili, come i pc portatili, come i rasoi elettrici o le radiosveglie.
Bella poi la sua frase, bisognerebbe incorniciarla: "... � difficile fotografare se sei un asino"... secondo me la reincarnazione c'entrava poco, nel discorso...
ciao
Mauro
Condivido quanto scrivi,
comunque quello che mi ha colpito, parlando della questione digitale, � che non si riferisca alla tecnologia in se stessa ma piuttosto al
modo di utilizzare quella tecnologia...io francamente non me la sento di dargli torto.