QUOTE(G.L.C. @ Sep 16 2007, 04:46 PM)

aveva davvero ragione lui?
Ha avuto ragione in più di un'occasione
QUOTE(G.L.C. @ Sep 16 2007, 04:46 PM)

sarebbe stato bello vedere una combriccola in qualche accesa discussione...
Ho cercato ovunque, ma niente....
QUOTE(PAS @ Sep 16 2007, 07:54 PM)

La tecnica è il linguaggio della fotografia, ma non basta padroneggiare il linguaggio per riuscire a comunicare...
Su questo sono perfettamente d'accordo con te; fra l'altro ho notato anche in altre occasioni che abbiamo un modo piuttosto simile di leggere le immagini...
Però la padronanza del linguaggio ti aiuta ad esprimerti meglio, quindi a comunicare in modo più efficace.
Se poi si riesce (anche all'interno della stessa forma espressiva) a padroneggiarne più di uno diventa anche possibile adeguare, di volta in volta, il codice comunicativo all'interlocutore cui hai scelto di rivolgerti.
Questa è la ragione che mi spinge, a rischio di sembrare un pasticcione, a sperimentarmi con stili e tecniche diverse... non ho mai capito chi appiccica addosso un'etichetta e si fossilizza in un "genere".
Sono un po' meno d'accordo con te (se ho ben compreso) sugli aspetti relativi alla "comunicazione".
Se è vero che la "voglia" di comunicare è, in gran parte, un sentimento innato è però anche vero che le varie modalità comunicative si studiano e si imparano esattamente come le diverse tecniche espressive (personalmente ho sempre dedicato più tempo alle prime che alle seconde, forse solo perché mi affascinavano di più, ed è innegabile che questo divario di preparazione nei miei lavori si noti).
Nessuno, quindi, si deve illudere: per "raccontare" (esattamente come per "scattare") il talento innato non basta... se ti affidi esclusivamente a quello, in tutti e due i casi, prima o poi incontri ostacoli che si riescono a superare solo con lo studio e l'esercizio.
Il problema vero è che il campo di studi della "narrazione" è molto meno circoscritto che quello della "tecnica fotografica": si spazia dall'antropologia alla storia delle religioni, dalla filologia alle fiabe di tradizione popolare, dalla semiotica alla fonetica, dalla psicologia all'agraria.
Il vantaggio, invece, sta nel fatto che questa componente del racconto è assolutamente indipendente dalla tecnica che uno si è scelto per raccontare e funziona esattamente nello stesso modo per un violinista, per un fotografo o per uno scrittore.
Bella questa discussione...
Sarà merito del Signor G ?
R.