QUOTE(Lucabeer @ Oct 9 2007, 11:58 AM)

Pare (e sottolineo il "pare"), che il famoso personaggio fu veramente imprigionato a Pinerolo per un certo periodo.
Io in storia di quel periodo non sono molto ferrato (studiavo il minimo indispensabile per le interrogazioni!!!), ma forse qui avrai qualche risposta in pi�:
http://www.comune.pinerolo.to.it/vivere_tu...chera_ferro.htmho trovato qualche info su wikipedia
La storia della Maschera di Ferro [modifica]
Appassionatosi al mistero ed uscito di carcere, il filosofo francese comp� varie ricerche, scopr� dal giornale del carcere che Maschera di Ferro era deceduto quasi all�improvviso nell�autunno del 1703 ed era stato seppellito nel cimitero di Saint-Paul a Parigi con il nome (evidentemente fasullo) di Marchiergues. Governatore della Bastiglia era in quel momento un certo Benigno di Saint Mars (dal 1698) che assistette alle esequie. In effetti sussistono tracce piuttosto evidenti di questo personaggio. Alla Bastiglia il misterioso personaggio era arrivato proprio nel 1698 dall'isola di Sainte-Marguerite, (la maggiore delle due isole dette �les des L�rins, al largo di Cannes), ove esiste una imponente fortezza, Fort Royal, accompagnato dal Saint-Mars. All�isola la Maschera di ferro era giunto nel 1687 proveniente dal Forte di Exilles, nell�Alta Valle di Susa, ove era stato trasferito nel 1681, seguendo con un altro detenuto proprio il Saint Mars, che aveva fatto anche eseguire costosi lavori di adattamento dell�area ove doveva situarsi l�alloggio del prigioniero.
Precedentemente il recluso mascherato fu detenuto per dodici anni nella fortezza di Pinerolo (allora governatore gi� da cinque anni della fortezza di Pinerolo, era proprio il Saint Mars). Le direttive sul trattamento da riservare alla Maschera di Ferro giungevano al Saint Mars direttamente dal potente ministro francese della guerra marchese di Louvois (esiste una lettera del ministro al governatore della fortezza di Pinerolo ove si impartiscono severe istruzioni sul trattamento da riservare al detenuto mascherato). Al prigioniero veniva, come gi� detto per la detenzione nella Bastiglia, riservato un trattamento speciale ma gli era fatto divieto di parlare con chicchessia escluso il confessore, ma solo in confessione, con l�ufficiale comandante della guardia quando doveva chiedere qualche cosa che riguardava la sua detenzione (altri argomenti di conversazione erano vietati), con il medico quando si fosse ammalato. Inoltre poteva togliersi la maschera per mangiare e per dormire, ma in ogni caso la doveva indossare quando si trovava in presenza od in vista di qualunque altra persona. Gli erano consentite anche brevi passeggiate nel cortile della fortezza, sempre mascherato, beninteso, e sotto stretta sorveglianza delle guardie. Questi i fatti pi� o meno ben documentati da lettere, registri, testimonianze raccolte presso gli ufficiali preposti alla sorveglianza e riportate da cronisti dell�epoca. Pare anche che siano state messe in giro ad arte voci sulla identit� del prigioniero, ora un conte od un duca francese, ora un eminente Lord inglese o altri parenti di importanti nobili europei, ma mai confermate n� plausibili ad un esame un po� accurato: probabilmente una azione di �disinformatzja� insomma.
Ci sono dei punti fermi in questa vicenda, che Voltaire ebbe ben presenti:
il prigioniero sapeva qualcosa di estremamente grave, che se si fosse saputo, avrebbe creato grossi problemi in alto loco
la sola vista del volto del prigioniero avrebbe creato negli astanti dubbi e sospetti, quindi era un volto noto
la soluzione di far sparire con discrezione l�incomodo recluso (i veleni non mancavano all�epoca, ed il loro uso era piuttosto diffuso) non era evidentemente praticabile, e l'unica spiegazione plausibile � che ostavano motivi di carattere affettivo