A volte basta seguire la rotta della propria curiosità per scoprire la magia di un posto ed entrare in un mondo che non ti aspetti. Sei a Roma, vicino Campo dei Fiori, una piazza affollata di turisti, chiassosa, bancarelle, luci, stranieri e italiani. Per allontanarti da tutto questo prendi il primo vicolo che capita e cammini un po'. La folla è alle spalle e le luci si abbassano. Si passa dentro le botteghe degli antichi mestieri che sopravvivono con la tradizione della famiglia e la passione di pochi giovani. Vai avanti. Campo dei Fiori è alle spalle e ti dimentichi da dove sei venuto. Si segue la rotta della propria curiosità iniziando a percepire una calma del tutto insolito per una metropoli come Roma. Il fascino del silenzio ti conquista. Sembra un piccolo paese di provincia dove la vita va piano e le grandi luci sono solo all'orizzonte.
Giri ancora un po' ed entri nell'Arco degli Acetari. Qui il tempo si ferma. Ti appoggi con la spalla ad un muro e ti gusti la scena di una porzione di Roma che ha abbandonato la fretta della grande città.
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Ogni vicolo, però, per quanto piccolo e silenzioso, vive dentro il cuore della Capitale e ti basta tornare su Corso Vittorio, verso Largo Argentina, per capire che sei ancora a Roma. Tornano le luci e i semafori, la folla e la frenesia di catturare tutto ciò che una giornata a Roma puoi darti.
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Le 24 ore di un giorno sono poche per entrare nel cuore di Roma. Anche se hai passato tutto il giorno a girovagare per la Capitale, quando arriva la notte scopri di aver visto solo una parte del suo volto. E capisci che, malgrado i tuoi piedi doloranti, non ti puoi fermare. L'anima notturna ti ammalia, ti cattura, ti seduce e ti porta via le ultime energie. Ti basta una birra in un pub, un pezzo di pizza ripiena a Campo dei Fiori oppure un gelato da Giolitti per capire che questa notte sarà ancora molto lunga.
Simone