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davideriga
Ciao ragazzi, come capirete dalla mia richiesta sono un principiante e vi chiedo aiuto. Ho una D80 comperata in kit con un 18-135 f3,5-5,6 ED-IF AF-S DX ZOOM. I valori sull obiettivo 3,5-5,6 equivalgono al campo di valori focali che posso impostare o posso selezionare anche valori superiori o inferiori?
Grazie.
Aretino
QUOTE(davideriga @ Mar 20 2008, 08:00 AM) *
Ciao ragazzi, come capirete dalla mia richiesta sono un principiante e vi chiedo aiuto. Ho una D80 comperata in kit con un 18-135 f3,5-5,6 ED-IF AF-S DX ZOOM. I valori sull obiettivo 3,5-5,6 equivalgono al campo di valori focali che posso impostare o posso selezionare anche valori superiori o inferiori?
Grazie.



I valori 3,5 e 5,6 sono i valori minimi del diaframma rispettivamente a 18 ed a 135. Puoi impostare valori superiori, ovviamente, ma forse ti conviene compratri un manualetto ... perch�, senza offesa, � l' ABC della fotografia
fpaolelli
[quote name='Aretino' date='Mar 20 2008, 08:19 AM' post='1167226']
I valori 3,5 e 5,6 sono i valori minimi del diaframma rispettivamente a 18 ed a 135.



Che poi tanto per incasinarti le idee equivalgono ai valori di massima apertura del diaframma : ) concordo con aretino queste sono le basi del mestiere che sarebbe bene tu apprendessi da un manuale in quanto fai molto prima, poi magari eventuali dubbi te li puoi chiarire sul forum come ho fatto io...... sulla d80 kit dovrebbe esserci il libro dell' ing Maio che se letto con cura spiega tutto!
Ciao!

p.s la lunghezza focale sul 18-135 si imposta ruotando la ghiera dell' obiettivo e varia in un campo tra 18mm(grandangolo) e 135mm(tele) ed ad ogni focale c' � una determinato livello di apertura del diaframma(quelli di 3,5 e 5,6 sono quelli massimi alle lunghezze focali rispettivamente di 18 e 135 mm) ci� significa che a 135 mm l' obiettivo avr� un' apertura massima minore che a 18mm(ricorda che i valori di apertura sono invertiti quindi 3,5 diaframma aperto=passa pi� luce, 22 diaframma chiuso passa meno luce).
Aggiungo la qualit� di un' abiettivo � spesso determinata dal valore massimo di apertura (quindi un numero f pi� piccolo ad esempio un obiettivo con lunghezza focale 50mm con f 1,4 sar� migliore di un pari lunghezza focale con f 1,8 e non c'� dubbio).
Attenzione perch� l' apertura massima si ritrova anche in concetti quali profondit� di campo, sfocato etc. e per questo � bene che ti legga il manuale.
Spero di essere stato chiaro e soprattutto corretto!
davideriga
QUOTE(fpaolelli @ Mar 20 2008, 10:10 AM) *
I valori 3,5 e 5,6 sono i valori minimi del diaframma rispettivamente a 18 ed a 135.
Che poi tanto per incasinarti le idee equivalgono ai valori di massima apertura del diaframma : ) concordo con aretino queste sono le basi del mestiere che sarebbe bene tu apprendessi da un manuale in quanto fai molto prima, poi magari eventuali dubbi te li puoi chiarire sul forum come ho fatto io...... sulla d80 kit dovrebbe esserci il libro dell' ing Maio che se letto con cura spiega tutto!
Ciao!

p.s la lunghezza focale sul 18-135 si imposta ruotando la ghiera dell' obiettivo e varia in un campo tra 18mm(grandangolo) e 135mm(tele) ed ad ogni focale c' � una determinato livello di apertura del diaframma(quelli di 3,5 e 5,6 sono quelli massimi alle lunghezze focali rispettivamente di 18 e 135 mm) ci� significa che a 135 mm l' obiettivo avr� un' apertura massima minore che a 18mm(ricorda che i valori di apertura sono invertiti quindi 3,5 diaframma aperto=passa pi� luce, 22 diaframma chiuso passa meno luce).
Aggiungo la qualit� di un' abiettivo � spesso determinata dal valore massimo di apertura (quindi un numero f pi� piccolo ad esempio un obiettivo con lunghezza focale 50mm con f 1,4 sar� migliore di un pari lunghezza focale con f 1,8 e non c'� dubbio).
Attenzione perch� l' apertura massima si ritrova anche in concetti quali profondit� di campo, sfocato etc. e per questo � bene che ti legga il manuale.
Spero di essere stato chiaro e soprattutto corretto!



Mi sa che il manualetto lo comprero`. Grazie
Maicolaro
Assolutamente corretto, aggiungo solo ad integrazione che il valore � dato dal rapporto tra lunghezza focale e diametro massimo dell'obbiettivo (semplificando).

IPB Immagine

Pi� questo rapporto � basso pi� l'obbiettivo � luminoso.

Negli zoom come il 18-135 il valore del diametro � costante, per questo al variare della focale aumenta anche il rapporto risultante.
Negli zoon a luminosit� costante (ad esempio l'Af-s 70-200 f/2.8) al variare della lunghezza focale varia anche il diametro in modo da mantenere il rapporto costante su tutta l'escursione.

Un saluto
m.
davideriga
QUOTE(Maicolaro @ Mar 20 2008, 11:17 AM) *
Assolutamente corretto, aggiungo solo ad integrazione che il valore � dato dal rapporto tra lunghezza focale e diametro massimo dell'obbiettivo (semplificando).

IPB Immagine

Pi� questo rapporto � basso pi� l'obbiettivo � luminoso.

Negli zoom come il 18-135 il valore del diametro � costante, per questo al variare della focale aumenta anche il rapporto risultante.
Negli zoon a luminosit� costante (ad esempio l'Af-s 70-200 f/2.8) al variare della lunghezza focale varia anche il diametro in modo da mantenere il rapporto costante su tutta l'escursione.

Un saluto
m.


Se ho capito bene, i valori presenti sull'obiettivo lo caratterizzano e sono valori matematici dovuti alla meccanica costruttiva dello stesso. Ma allora visto che a numero di f piu basso si ha una maggiore luminosita e il o i valori piu bassi sono quelli stampati sull'obiettivo, che vantaggi potrei avere ad impostare un f maggiore dal display della macchina?
Grazie.
Maicolaro
I vantaggi sono di diversa natura:
Generalmente gli obbiettivi hanno il massimo della resa in termini di nitidezza e caduta di luce ai bordi a valori f/ intermedi (es. f/5.6-f/8).
Potresti aver bisogno di scattare con un tempo lento e quindi chiudere il diaframma.
L'apertura del diaframma � fondamentale nella gestione della profondit� di campo, l'area che viene percepita nitida di fronte e dietro al soggetto ripreso.
Questi i primi che mi sono venuti in mente.
Diciamo che queste sono nozioni abbastanza basilari, il mio consiglio � di procurati un buon manuale di tecniche fotografiche e dargli una sfogliata, molti concetti ti saranno chiariti in maniera pi� che esauriente.
Nel frattempo buone foto...

Un saluto
m.
Marco Senn
QUOTE(davideriga @ Mar 20 2008, 01:39 PM) *
a numero di f piu basso si ha una maggiore luminosita..... che vantaggi potrei avere ad impostare un f maggiore dal display della macchina?


La "profondit� di campo" ossia lo spazio in cui tutto ci� che � ricompreso sta a fuoco, � inversamente proporzionale alla apertura del diaframma. Un diaframma molto aperto su un'ottica corta (es. il 50mm a f1.4) ha una profondit� di campo dell'ordine dei millimetri, un diaframma molto chiuso su un'ottica lunga (es. un 300mm a f16) ha una profondit� di campo dell'ordine dei metri (forse anche con 2 cifre...). Le ottiche "luminose" da ritratto sono ricercate non per la loro luminosit� ma per la loro capacit� di "staccare" il soggetto dallo sfondo, il quale essendo la pdc bassa � estremamente sfuocato. Viceversa un'ottica macro lavora di solito a diaframmi molto chiusi (numeri alti) in modo da massimizzare la zona a fuoco.
Ellas
QUOTE(sennmarco @ Mar 20 2008, 02:32 PM) *
La "profondit� di campo" ossia lo spazio in cui tutto ci� che � ricompreso sta a fuoco, � inversamente proporzionale alla apertura del diaframma. Un diaframma molto aperto su un'ottica corta (es. il 50mm a f1.4) ha una profondit� di campo dell'ordine dei millimetri, un diaframma molto chiuso su un'ottica lunga (es. un 300mm a f16) ha una profondit� di campo dell'ordine dei metri (forse anche con 2 cifre...). Le ottiche "luminose" da ritratto sono ricercate non per la loro luminosit� ma per la loro capacit� di "staccare" il soggetto dallo sfondo, il quale essendo la pdc bassa � estremamente sfuocato. Viceversa un'ottica macro lavora di solito a diaframmi molto chiusi (numeri alti) in modo da massimizzare la zona a fuoco.


Ehm... siucuro che un 300mm abbia una pdc di metri? Un 20mm equivalente a f16?
Maicolaro
QUOTE(sennmarco @ Mar 20 2008, 02:32 PM) *
Un diaframma molto aperto su un'ottica corta (es. il 50mm a f1.4) ha una profondit� di campo dell'ordine dei millimetri, un diaframma molto chiuso su un'ottica lunga (es. un 300mm a f16) ha una profondit� di campo dell'ordine dei metri (forse anche con 2 cifre...).


QUOTE(Ellas @ Mar 20 2008, 07:06 PM) *
Ehm... siucuro che un 300mm abbia una pdc di metri? Un 20mm equivalente a f16?

Mi sembra ci sia un po di casino... hmmm.gif
A prescindere dalla focale ai fini della profondit� contano la distanza e il diaframma impostato.
Qualunque obiettivo alla distanza minima di messa a fuoco avr� la minima pdc.
Viceversa posiede una distanza iperfocale dove la profondit� di campo scompare e la foto magicamente � tutta a fuoco. Lampadina.gif
Per maggiori auspicabili chiarimenti invito a leggere l'interessante discussione in evidenza

Un saluto
m.
Ellas
QUOTE(Maicolaro @ Mar 20 2008, 10:30 PM) *
Mi sembra ci sia un po di casino... hmmm.gif
A prescindere dalla focale ai fini della profondit� contano la distanza e il diaframma impostato.
Qualunque obiettivo alla distanza minima di messa a fuoco avr� la minima pdc.


Non ho ben capito, scusa. Come si fa a prescindere dalla focale se misuriamo la profondit� di campo che � influenzata direttamente dalla lunghezza della focale? Su un obiettivo grandangolare spinto (parlo in 35mm per essere chiaro) la profondit� di campo, ossia la zona nitida prima e dopo il soggetto inquadrato, misurata sulla ghiera dei diaframmi � enormemente maggiore rispetto ad un teleobiettivo.

Vero � che, sullo stesso obiettivo, pi� chiudiamo i diaframi pi� la zona nitida aumenta. Ma mi pare improprio volere misurare la differenza di PDC tra, mettiamo, un 300mm a f/11 ed un 20mm a f/3.5

Buona Pasqua
Marco Senn
QUOTE(Ellas @ Mar 20 2008, 07:06 PM) *
Ehm... siucuro?


Hai ragione, ho scritto una st... Lasciamo perdere la questione focale e limitiamoci al diaframma...
Maicolaro
QUOTE(Ellas @ Mar 21 2008, 10:14 AM) *
Su un obiettivo grandangolare spinto (parlo in 35mm per essere chiaro) la profondit� di campo, ossia la zona nitida prima e dopo il soggetto inquadrato, misurata sulla ghiera dei diaframmi � enormemente maggiore rispetto ad un teleobiettivo.

Dipende dalla distanza del soggetto.
Non ha senso parlare di pdc senza riferirsi alla distanza, questo era il senso della mio intervento.
Insomma la tua affermazione che ho quotato ha senso solo se premetto "a parit� di distanza del soggetto ripreso".
Altrimenti se il soggetto posto davanti al grandangolare � a 1 metro e quello posto davanti al tele � a 100 metri avr� una pdc maggiore sul tele.

Un saluto
m.
danighost
QUOTE(sennmarco @ Mar 20 2008, 02:32 PM) *
La "profondit� di campo" ossia lo spazio in cui tutto ci� che � ricompreso sta a fuoco, � inversamente proporzionale alla apertura del diaframma. Un diaframma molto aperto su un'ottica corta (es. il 50mm a f1.4) ha una profondit� di campo dell'ordine dei millimetri, un diaframma molto chiuso su un'ottica lunga (es. un 300mm a f16) ha una profondit� di campo dell'ordine dei metri (forse anche con 2 cifre...). Le ottiche "luminose" da ritratto sono ricercate non per la loro luminosit� ma per la loro capacit� di "staccare" il soggetto dallo sfondo, il quale essendo la pdc bassa � estremamente sfuocato. Viceversa un'ottica macro lavora di solito a diaframmi molto chiusi (numeri alti) in modo da massimizzare la zona a fuoco.


Un 300mm a f16 con soggetto a 50m hai 18,24m di PDC.
Ellas
QUOTE(sennmarco @ Mar 20 2008, 02:32 PM) *
Le ottiche "luminose" da ritratto sono ricercate non per la loro luminosit� ma per la loro capacit� di "staccare" il soggetto dallo sfondo, il quale essendo la pdc bassa � estremamente sfuocato.

Ed infatti sulla pellicola, soprattutto per i riitratti si usavano delle lenti attorno ai 100 mm. Anzi la preferita era proprio il 135mm.
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