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16ale16
Ho provato a seguire i passi dettati da enrico per verificare quale fosse la latitudine di posa della mia D70s, usando il cartoncino Kodak grigio 18%.
Il risultato è allegato.
Vi torna?
A me onestamente ha deluso e non poco sulle alte luci, regge fino a +2 poi praticamente i dettagli si perdono immediatamente, mentre le ombre le discerne meglio.

E' forse riconducibile a questo il fatto che generalmente la D70s sottoespone?
_Led_
QUOTE(16ale16 @ Jul 3 2008, 04:12 PM) *
Ho provato a seguire i passi dettati da enrico per verificare quale fosse la latitudine di posa della mia D70s, usando il cartoncino Kodak grigio 18%.
Il risultato è allegato.
Vi torna?
A me onestamente ha deluso e non poco sulle alte luci, regge fino a +2 poi praticamente i dettagli si perdono immediatamente, mentre le ombre le discerne meglio.

E' forse riconducibile a questo il fatto che generalmente la D70s sottoespone?


Così ad occhio mi sembra un po' strano il comportamento tra +2 e +3.
Franco_
Sono d'accordo con Led...

Ale, di la verità, stai cercando una scusa per cambiare fotocamera unsure.gif laugh.gif
16ale16
Figurati quanto è sembrato strano a me!!!
Ma ho ricontrollato i dati di scatto. Tutto torna. Con photoshop ho dato un'occhiata ai valori dei pixel del +3, è uscito, ovviamente a campione, un 252 ma poi quasi tutti 255. Praticamente a 3 stop sopra si perde tutto...
enrico
Anche a me sembra strano.
Scatta in condizioni di cielo sereno in maniera che la luce non vari durante l'esposizione. metti la macchina sul cavalletto e prova a scattare con i mezzi diaframmi, così valuti meglio quando si arriva ai limiti della gamma.
Lo strano è solo nel salto improvviso nel bianco, mi9 aspetterei un altro valore che forse potresti valutare con i mezzi diaframmi. Che poi ci siano solo due tre stop in sovraesposizione e di più in sotto, è il normale comportamento del sensore che tende a "bruciare". Se vedi nell'altro post, ci sono i grafici della 5400 e della D 200, entrambi "asimmetrici" rispetto allo scatto esposimetrico.
E' un po' quello che si fa con le dia: meglio sottoesporre un po'.
Enrico
16ale16
Gente, ci riprov e vi dirò. Comunque le condizioni di luce sono ideali.
Diaframma 8, macchina sul treppiede.
manis
QUOTE(16ale16 @ Jul 3 2008, 04:12 PM) *
Ho provato a seguire i passi dettati da enrico per verificare quale fosse la latitudine di posa della mia D70s, usando il cartoncino Kodak grigio 18%.
Il risultato è allegato.
Vi torna?
A me onestamente ha deluso e non poco sulle alte luci, regge fino a +2 poi praticamente i dettagli si perdono immediatamente, mentre le ombre le discerne meglio.

Il risultato che hai ottenuto non mi stupisce. In genere le reflex digitali hanno circa 3 stop di latitudine di posa disponibili per le alte luci (escludendo Fuji Sx o funzioni con il D-lighting ecc.).
Per fare una valutazione più precisa dovresti rifare l'esperimento scattando ad intervalli di 1/3 o 1/2 EV e scattando in NEF per poi vedere come cambia la curva di risposta in base al livello di contrasto e dello spazio colore selezionati e quanto delle alte luci possa essere recuperato in PP.
Ho provato a misurare la curva di risposta della D50 che puoi vedere alla fine di questo scritto ed il risultato non è dissimile dal tuo e dalle recensioni varie che si possono leggere come ad esempio quelle di dpreview.

Ciao,

Fabrizio
16ale16
Allora, l'ho rifatta e onestamente non è che sia cambiato granché.
Sta volta però ho misurato il bianco su un foglio A4 invece che sul grigio Kodak.
Accade la stessa cosa, infatti se guardate il +3 e lo misurate con photoshop, i canali R e G saturano esattamente come prima e i valori del blu si aggirano tra i 248 e 252.
Quindi praticamente stessa solfa.
O sbgalio?
Oh, se avete considerazioni diverse da quelle cui sono arrivato io dite eh!?!?!?!?

Per Franco, tu lo sai bene... io la D300 ce l'ho sempre in testa... peccato non nel portafoglio rolleyes.gif
16ale16
Non so se può aiutare, ma gli ISO sono 200, il minimo possibile
enrico
Ciao Alessandro,
il tuo lavoro è preciso ed i dati sono proprio quelli. Ora conosci meglio il tuo sensore wink.gif
Cartoncino grigio medio o bianco vanno bene entrambi, come hai potuto vedere. L'esposimetro si regola per darti comunque le indicazioni che ti portano ad un grigio medio, vengono tarati così.
Enrico
16ale16
Enrico, grazie per il tuo aiuto. Davvero senza il tuo stimolo non avrei mai fatto una cosa del genere.

E' il momento però di trarre le conclusioni. Ovvero se la D70s satura in 4 stop verso il nero e in 3 verso le luci, significa che la curva del sensore avrà un plateau più lungo per il bianco e più breve per il nero.
Ovvero io avrò più dettagli nelle ombre che non nelle luci.

Confronterò questi dati con le curve delle pellicole della ILFORD che sono il mio punto di riferimento analogico.

Della D300 per caso avete una latitudine di posa come questa che ho fatto?
enrico
QUOTE(16ale16 @ Jul 3 2008, 06:14 PM) *
Enrico, grazie per il tuo aiuto. Davvero senza il tuo stimolo non avrei mai fatto una cosa del genere.

E' il momento però di trarre le conclusioni. Ovvero se la D70s satura in 4 stop verso il nero e in 3 verso le luci, significa che la curva del sensore avrà un plateau più lungo per il bianco e più breve per il nero.
Ovvero io avrò più dettagli nelle ombre che non nelle luci.

Confronterò questi dati con le curve delle pellicole della ILFORD che sono il mio punto di riferimento analogico.

Della D300 per caso avete una latitudine di posa come questa che ho fatto?


Di nulla Alessandro,
si, il CCD si satura molto velocemente nelle luci che nelle ombre. meglio quindi sottoesporre. Un modo di procedere potrebbe essere questo:
misurazione spot sulle alte luci ed esposizione a meno 3 stop (o addirittura 2).
Enrico
16ale16
Enrico, domani ci provo. Adesso me ne vado fuori a cena ma stai tranquillo che proverò con questo metodo e vediamo che cosa succede. Quantomeno voglio capire se è abbastanza generalizzabile in determinate situazioni...

Ti farò vedere gli scatti!
16ale16
Scusa Enrico, ma mi viene un dubbio rileggendo le tue parole. Mi dici infatti che bisogna misurare spot sulle luci e poi andare a meno 2 stop. Quindi sottoesporre? No perchè se è così non mi torna.
Provo a spiegarmi con un esempio.
Facciamo il caso che misurando spot sul punto più luminoso della scena, ovvero le alte luci, il risultato dell'esposimetro sia 1/125-16.
Se devo sottoesporre di 2 stop dovrei scattare impostando il valore di 1/500 - 16.
Ma scusa in questo modo non finirei per sottoesporre anche le luci?

Io avevo capito che bisognasse sovraesporre di 2 stop e ti motivo la scelta. Facciamo il caso della D70s che come abbiamo visto ha 2 stop sopra l'esposizione sul grigio 18% e 4 sotto. Quindi le relative zone del sistema zonale sarebbero la V per il grigio 18%, la VI e la VII per le luci e IV, III, II, I per le ombre.
Se le luci dicono 1/125-16 è come se io le mettessi in zona VII del Sistema Zonale della D70s.
Ora se io sovreaspongo di due stop avrei in zona V il valore 1/125-8, che sarebbe il valore finale da impostare.
Secondo infatti la latitudine di posa del sensore e secondo il sistema zonale ad esso adattato come descritto, dal valore del 18% c'è dettaglio fino a 2 stop sopra...
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Insomma, per farla breve, se misuro 1/125-16 sulle luci, tu in manuale a quanto imposti il tempo, mantenendo 16 come diaframma? wink.gif

Ho sbagliato tutto, fraintendendo? Perchè il brutto è che io sono abbastanza convinto di quello che ho scritto cerotto.gif cerotto.gif
enrico
QUOTE(16ale16 @ Jul 3 2008, 10:59 PM) *
Scusa Enrico, ma mi viene un dubbio rileggendo le tue parole. Mi dici infatti che bisogna misurare spot sulle luci e poi andare a meno 2 stop. Quindi sottoesporre? No perchè se è così non mi torna.
Provo a spiegarmi con un esempio.
Facciamo il caso che misurando spot sul punto più luminoso della scena, ovvero le alte luci, il risultato dell'esposimetro sia 1/125-16.
Se devo sottoesporre di 2 stop dovrei scattare impostando il valore di 1/500 - 16.
Ma scusa in questo modo non finirei per sottoesporre anche le luci?

Io avevo capito che bisognasse sovraesporre di 2 stop e ti motivo la scelta. Facciamo il caso della D70s che come abbiamo visto ha 2 stop sopra l'esposizione sul grigio 18% e 4 sotto. Quindi le relative zone del sistema zonale sarebbero la V per il grigio 18%, la VI e la VII per le luci e IV, III, II, I per le ombre.
Se le luci dicono 1/125-16 è come se io le mettessi in zona VII del Sistema Zonale della D70s.
Ora se io sovreaspongo di due stop avrei in zona V il valore 1/125-8, che sarebbe il valore finale da impostare.
Secondo infatti la latitudine di posa del sensore e secondo il sistema zonale ad esso adattato come descritto, dal valore del 18% c'è dettaglio fino a 2 stop sopra...
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Insomma, per farla breve, se misuro 1/125-16 sulle luci, tu in manuale a quanto imposti il tempo, mantenendo 16 come diaframma? wink.gif

Ho sbagliato tutto, fraintendendo? Perchè il brutto è che io sono abbastanza convinto di quello che ho scritto cerotto.gif cerotto.gif


Esporrei ad 1/30 con f/16, così sono certo che le alte luci non vadano fuori gamma, considerato che la D 70 ha 2 stop buoni sopra la lettura esposimetrica (quella del 18%).


QUOTE(enrico @ Jul 3 2008, 11:06 PM) *
Esporrei ad 1/30 con f/16, così sono certo che le alte luci non vadano fuori gamma, considerato che la D 70 ha 2 stop buoni sopra la lettura esposimetrica (quella del 18%).

In ogni caso, con la digitale è diverso, perchè dopo lo scatto puoi consultare l'istogramma e regolarti, quindi il discorso sul sistema zonale diventa a questo punto accademico.
Enrico
16ale16
QUOTE(enrico @ Jul 3 2008, 11:08 PM) *
Esporrei ad 1/30 con f/16, così sono certo che le alte luci non vadano fuori gamma, considerato che la D 70 ha 2 stop buoni sopra la lettura esposimetrica (quella del 18%).
In ogni caso, con la digitale è diverso, perchè dopo lo scatto puoi consultare l'istogramma e regolarti, quindi il discorso sul sistema zonale diventa a questo punto accademico.
Enrico


Perfetto! Allora era solo un mio fraintendimento a parole! Mi torna tutto!!

Certo, sono d'accordo con te sul fatto dell'istogramma nel digitale, però io non sono d'accordo con chi sfrutta il digitale senza avere conoscenza del mezzo.
Per 2 anni, da tanto ho una reflex digitale, ho sempre fatto guarda e scatta... tanto poi la rifai. Beh, ora che mi sono un po' impicciato sul sistema zonale e che ho capito come rispondel il mio sensore, spero che già in fase di acquisizione dell'immagine le cose vadano bene.
Io inseguo una cosa, che spero proprio possa accedere: scattare una foto con la 70s, guardarla dal monitor nel suo istogramma e non doverla rifare.
Insomma, con la pellicola sto vantaggio non c'era. Ok che è comodo, ma questo è un abuso. Non si può scattare proprio alla cieca!!!

Grazie ancora Enrico. Appena faccio gli scatti con questo sistema li posto e vediamo che esce fuori... biggrin.gif

Ciao
enrico
Alessandro,
è così che si ragiona! Capire quello che si fa aiuta sicuramente a farlo meglio. E' vero, con il digitale si può scattare senza limiti. E' come cercare di fare centro con una mitragliatrice sparando qualche centinaia di colpi sul bersaglio. Con la macchina a lastre era invece come usare un fucile ad un solo colpo che costringe a prendere bene la mira, a valutare la distanza, il vento...

Qualche post fa ti ho accennato ad altri modi, più scientifici e complessi del sistema zonale. Te ne accenno (ma magari li conosci già):

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Una riflessione di come passa il tempo: nell'immagine c'è mia figlia Simona che domani ha gli orali della maturità! L'immagine infatto l'ho tratta da un mio lavoro di diversi anni fa sulla fotografia. Ma torniamo a noi.

L'immagine finale, la stampa su carta, è il risultato di una serie di passaggi in ciascuno dei quali i toni del soggetto subiscono delle trasformazioni e delle deformazioni. Conoscere questi passaggi e le loro interrelazioni, permette di pilotare il processo consapevolmente al fine di giungere a risultati di elevata qualità. Nell'immagine, i toni del soggetto reale sono stati suddivisi in 11 gradini ugualmente intervallati (rettangolo a destra). Si è partiti da un soggetto con una gamma di luminanze di 160 :1 (2,2 in valori logaritmici).

Primo quadrante:
Tale gamma viene compressa all'interno della macchina ad una gamma di 80 : 1 a causa di un fattore di flare di 2. La compressione è più accentuata a livello delle ombre mentre l'effetto sui toni medi e sulle alte luci è minimo (rettangolo orizzontale sotto l'immagine a colori). La linea rossa, rettilinea e con inclinazione di 45° è la linea teorica alla quale corrisponderebbe una immagine con gli stessi identici contrasti punto per punto della scena. Sarebbe l'optimum per una foto documentaria che abbia l'intento di copiare fedelmente la realtà. La linea gialla è quella reale dovuta alla deformazione della prima da parte del flare, ovvero della riflessione della luce all'interno dell'obiettivo e delle pareti della macchina che, anche se annerite, riflettono comunque una certa percentuale di luce. E' più accentuato a livello delle ombre perchè la luce flare, essendo la stessa dappertutto, influisce di più in percentuale sulle zone scure dell'immagine.
Il flare, il cui effetto è quello di diminuire il contrasto della scena, può essere ridotto tenendo ben pulita l'ottica, montando un paraluce ed evitando larghe zone chiare o fonti luminose intense davanti all'obiettivo.

Secondo quadrante:
Il processo negativo porta ad una ulteriore compressione dei toni, più accentuata ancora una volta a livello delle ombre che vengono fatte cadere al piede della curva caratteristica, al fine di sfruttare al meglio la sensibilità dell'emulsione, il suo potere risolvente, la sua stampabilità (un negativo troppo denso può creare dei problemi) e di tenere bassa la dimensione della grana. E' proprio in questa fase che il controllo dei risultati è massimo. Infatti, attraverso l'esposizione di macchina si può decidere dove far cadere sulla curva le ombre e le luci del soggetto, si può scegliere il tipo di negativo più adatto e svilupparlo nel modo che si ritiene più opportuno. Variando tipo e tempo di sviluppo, si può variare l'indice di contrasto del negativo al fine di adattare la gamma di luminanze del soggetto alla carta da stampa che si andrà ad usare.

Terzo quadrante:
La forma e la maggiore pendenza della curva caratteristica delle carte, porta ad una dilatazione dei toni rispetto al negativo. Vengono ben separati i toni medi mentre resta una compressione dei toni nelle ombre (i cui particolari rimangono comunque visibili) ed una compressione minore a livello delle luci. A livello del processo di stampa si può intervenire scegliendo la carta con il valore di contrasto che si ritiene più adatto e scegliendone la superficie, ricordando che una carta lucida permette di raggiungere una gamma di toni più ricca ed estesa di una carta con superficie matt. Infine, anche il luogo dove la stampa finita viene posta ed il tipo di illuminazione sotto cui viene osservata hanno la loro non trascurabile influenza.

Questo tipo di approccio è più rigoroso perchè tiene conto delle diverse risposte dei materiali negativi e positivi (curve caratteristiche) e non solo.

Buona giornata
Enrico
ainokaarina
saluti
io penso che sia la scala di grigi kodak che non permette di ben misurare perche' poco estesa;
la scala tonale viene divisa in 8 e sarebbe meglio fosse divisa in piu' quadratini, per meglio apprezzare;
poi lo sfondo dovrebbe essere grigio, o almeno non bianco;
difatti, il quadratino marcato +3 , che e' il quadratino del bianco (che piu' bianco non si puo' rolleyes.gif ),
viene confuso con il fondo e da l'impressione che non sia leggibile,
ma potrei benissimo pensare che e' leggibilissimo, perche' e' bianco, e piu' del bianco.....non si puo';
ecco perche' penso che una piu' graduale distesa tonale avrebbe potuto meglio far apprezzare la latidudine in questione.

ak
enrico
Ciao,
Alessandro non ha fotografato una scala di grigi, ma lo stesso cartoncino grigio sotto e sovraesponendo poi ad intervalli di uno stop ed unendo in PP le diverse immagini.
Enrico
enrico
A proposito di cartoncino grigio con riflettanza 18% che viene generalmente usato per misure di esposizione con esposimetri a luce riflessa, ottenendo risultati simili a quelli che darebbe un esposimetro a luce incidente.
Si può usare anche una superficie bianca, ma occorre tener conto che questa riflette circa l'80-90% della luce che riceve. Siccome 90/18 fa 5, questo vuol dire che leggeremo un valore di luminosità 5 volte maggiore di quello di cui tener conto. Un rapporto di luminosità pari a 5 corrisponde a poco più di due stop. Due stop corrispondono ad un rapporto di luminosità di 4 (due alla seconda), mentre tre stop corrispondono ad un rapporto di luminosità pari ad 8 (due alla terza). Per convertire un rapporto di luminosità in valori di stop, basta calcolarne il logaritmo in base 2: il logaritmo in base 2 di 5 è 2,32: quindi occorre diminuire l'esposizione letta sul cartoncino bianco di 2 stop più un terzo di stop.
Un altro metodo è quello dell'estrapolazione del tono medio. Si esegue una lettura sulla zona più scura ed una su quella più chiara dell'immagine (escludendo le luci speculari). Si usa un valore medio. Per fare un esempio: ad 1/60 di secondo, la lettura sulle ombre dà un diaframma f/2; quella sulle luci dà f/16. Questo significa che c'è una differenza di 6 stop, pari ad un rapporto di luminosità di 64 (2 elevato alla 6 fa 64). A metà strada fra diaframma 2 e diaframma 16 c'è il diaframma 5,6 che è quello che imposteremo (se manteniamo il tempo di posa ad 1/60). Il contrasto di una scena normale è di circa 7 stop, pari ad un rapporto di luminosità di 1 a 128. Se la scena ha un contrasto eccessivo, potrebbe essere impossibile rendere fedelmente tutti i toni. A quel punto conviene decidere cosa sacrificare, se le ombre o le luci. Si potrebbe anche abbassare il contrasto (per esempio in un ritratto in controluce) schiarendo le ombre con un pannello riflettente o con il flash.

Enrico
ainokaarina
saluti
credo sia la stessa cosa perche' la scala di grigi kodak scala i quadratini esattamente di 1 f/stop
per questo dicevo dovrebbe essere piu' larga, per meglio apprezzare;
questa la scala kodak fotografata in pieno sole a 1/800 f/8 con D70
si nota che dal 18% ci sono 2 f/stop verso il bianco e ben 5 f/stop verso il nero profondo

Clicca per vedere gli allegati
enrico
QUOTE(ainokaarina @ Jul 4 2008, 10:16 AM) *
saluti
credo sia la stessa cosa perche' la scala di grigi kodak scala i quadratini esattamente di 1 f/stop
per questo dicevo dovrebbe essere piu' larga, per meglio apprezzare;
questa la scala kodak fotografata in pieno sole a 1/800 f/8 con D70
si nota che dal 18% ci sono 2 f/stop verso il bianco e ben 5 f/stop verso il nero profondo

Clicca per vedere gli allegati


Ciao,
è però più preciso il metodo adottato da Alessandro perché, fotografando la scala di grigi Kodak, non si tiene conto del fattore di flare.
Enrico
16ale16
Allora, col sole che fa i capricci, ho inziato a scattare.
Certo, il paesaggio non è lusinghiero, ma i risultati sembrano confortanti con la latitudine di posa che ho misurato sperimentalmente.
Il primo scatto allegato è misurato spot sui mattoni al sole e poi ho dovraesposto di due stop. Direi semplicemente perfetto. Le luci bruciate sono solamente qualche punto.
La seconda allegata invece è lo stesso scatto (se treppiede) con misurazione Matrix senza compensazioni di esposizione.
Per avere un confronto sui dati, la prima è scattata a 1/320 - 8, la seconda invece a 1/800 - 8. C'è uno stop ed 1/3 di differenza tra i due scatti.
Onsetamente la prima ha un istogramma nettamente spostato verso l'alto, infatti non ci sono valori prossimi allo zero, credo che se fosse in b/n mancherebbe il nero puro.
La seconda invece ha un istogramma che copre tutta la dinamica però è molto conentrato al centro, verso le alte luci ci arriva decrescendo parecchio.

Che dite voi, quale tra le due?

Visto che poi non mi sto tanto fermo, ho caricato con cs2 la prima foto e ho regoalto il Livelli, trascinando il cursore dei neri. E' allegato come terzo file.

Che dite?
enrico
Ciao,
ho visto le foto e ne ho esaminato gli istrogrammi. Devo dire che è meglio esposta quella in matrix. La prima è leggermente sovraesposta. Però devi tener conto della diversa sensibilità dell'esposimetro ai colori. Io ho rilevato nel digitale, una anomala sensibilità nei confronti del rosso che tende a sovraesporre e, guarda caso, la misurazione spot della prima foto l'hai fatta sui mattoni rossi. Poco male, basta tenerne conto.
Riprova con altri soggetti e su tinte neutre.
Enrico
Massimo.Novi
QUOTE(16ale16 @ Jul 4 2008, 11:08 AM) *
...Che dite voi, ....


Ciao

Ma a NESSUNO, dico NESSUNO viene MAI (MAI) in mente COME FUNZIONA IL DIGITALE?

1) La Latitudine di Posa è un concetto che il digitale in pratica non ha. O meglio si avrà SEMPRE una perdita se l'esposizione viene eseguita cercando compensazioni astratte.

2) Le curve di linearizzazione dei file RAW sono diverse da software e software. Significa che l'immagine RAW LINEARE viene compensata con curve differenti e quindi la gamma dinamica varia da convertitore a convertitore.

3) I file digitali sono LINEARI. NON SONO PELLICOLE. NON FUNZIONA IL SISTEMA ZONALE O SIMILI perchè NON SONO SIMMETRICI! Vi sembrano simmetrici perchè li aprite con PS dopo averli convertiti con ACR o NX ma NESSUNO si guarda il file LINEARE prodotto della fotocamera. Usate il convertitore DNG se volete vederlo. Hai voglia a definire le "zone" quando hai 256 bit di ombre...

4) Sottoesporre significa perdere informazioni.

5) Sovraesporre significa perdere informazioni.

6) Qualsiasi elaborazione sull'immagine digitale finale distrugge livelli. Che piaccia o no.

Morale della favola?

Se volete usare una reflex digitale come una banco ottico fate pure. Ma qualsiasi cosa facciate la migliore qualità l'avrete: a) esponendo spot/semispot sul soggetto voluto o in Matrix se andate di fretta B) usando un buon convertitore RAW con recupero alte luci passabile e curve di contrasto non forti c) usando una fotocamera con un sensore migliore e maggiore dinamica.

E provate a guardare istogrammi a 16 bit invece che a 8.

E ricordate che la "fotina" che vedete sull'LCD è uno schif..ssimo JPEG con curve interne della fotocamera. Mini-istogramma compreso. Non pretendete di usarlo come Capture NX o ACR per favore.

E siate realisti.

Saluti
enrico
Ciao manovi e grazie per il tuo contributo,
lo sappiamo che il digitale è molto diverso dalla pellicola e che il sistema zonale aveva tutto il suo valore con le lastre. Con le pellicole in rullo già diventa una forzatura non potendosi intervenire nello sviluppo in maniera diversa per ogni fotogramma.
Giocare però con alcuni principi del sistema, ha un indubbio valore didattico. Intanto avvicina a concetti importanti come quello di "contrasto della scena" e non solo.
E' anche vero che i risultati tonali nel digitale dipendono da tanti fattori e nel jpg subentrano curve ed impostazioni del processore della macchina e che i risultati sono diversi da macchina a macchina. Ma è come per l'orienteering dove per misurare le distanze si usa il doppio-passo che è una misura individuale, ma se la uso io, i risultati sono validi. Se Alessandro fa delle prove con la sua macchina, ne ricava comunque delle indicazioni valide per la sua macchina e per le sue impostazioni. D'altra parte, anche nel sistema zonale originale, ci si riferiva di volta in volta ad una particolare emulsione, ad un particolare sviluppo, a particolari carte da stampa e modalità operative.
Ho detto in un mio post precedente che il tutto ha un valore esclusivamente didattico ed accademico.
Non esordire però con quelle lettere maiuscole e quel tono di chi si rivolge dall'alto a degli ignoranti. Sono sicuro che invece tu sei una persona cortese e disponibile.
Con simpatia
Enrico
Massimo.Novi
QUOTE(enrico @ Jul 4 2008, 01:11 PM) *
....nel jpg subentrano curve ed impostazioni del processore della macchina e che i risultati sono diversi da macchina a macchina. ...anche nel sistema zonale originale, ci si riferiva di volta in volta ad una particolare emulsione, ad un particolare sviluppo, a particolari carte da stampa e modalità operative.
...Non esordire però con quelle lettere maiuscole e quel tono di chi si rivolge dall'alto a degli ignoranti. Sono sicuro che invece tu sei una persona cortese e disponibile.
....


Ciao

Nel digitale le curve di linearizzazione non hanno attinenza con il formato del file ma con la conversione dal formato lineare del sensore al formato "logaritmico" della nostra visione. Le pellicole infatti sono state da sempre realizzate in quel formato e quindi i valori di emulsione e il processo di sviluppo era (è) adattato alla visione umana. Per questo adottare un sistema di "partizione equilibrata" del contenuto dell'immagine poteva avere un senso.

Però suddividere l'immagine in "zone" di esposizione nel digitale non ha più alcun senso, a meno di non "ignorare" molta parte dell'immagine e usare SOLO i valori più elevati (insomma usare un sensore a 14 bit come fosse a 12 o 13).

Il tono (volutamente chiarificativo e non invettivo) è dovuto al fatto che mi aspetto che persone come te siano subito in grado di annullare errori concettuali degli amici del Forum meno esperti. In questo caso la misura della resa dinamica della D70 non ha alcun valore, sia per la modalità di test e sia per il volerla legare al concetto di "Latitudine di Posa" (che potrebbe essere più legato al "recupero luci ed ombre" nel digitale).

Troppe discussioni vengono aperte senza pensare che spesso un poco di documentazione o lettura (assai carente nell'era della fotografia digitale!!!) chiarirebbe molti errori "di principio". Chi ha sviluppato in camera oscura sa che era necessario un certo studio (almeno dei foglietti di istruzione delle carte e degli ingranditori) per ottenere un risultato "passabile". Ora in era "camera chiara" pare che tutti i problemi siano limitati a come fare le maschere con Photoshop e come inserire le firma nei passpartout "nero lutto" così diffusi.

No, non mi piace affatto.

Saluti




16ale16
Ok manovi, perchè allora non ci segnali qualcuna di queste letture? wink.gif

Comunque ad esse sinceri, dal tuo primo intervento non si era capito il tuo intento chiarificativo e non invettivo... cool.gif

Considera che io sono il primo a sapere di essere ingonrante in termini di fotografia.
Su una cosa hai perfettamente ragione: sul fatto che non si legge, ma anche perchè gente che sa cosa si debba leggere non condivide spesso tali informazioni...
Io il sistema zonale me lo sono letto su Wikipedia perchè ne ho sentito parlare per sbaglio... quindi sono tutto orecchi smile.gif
ferrianf
Ciao Manovi,
le tue affermazioni hanno aperto dei dubbi sulle alcune delle mie interpretazioni personali sulle tecniche di acquisizione di immagini digitali; in particolare:

"La Latitudine di Posa è un concetto che il digitale in pratica non ha. O meglio si avrà SEMPRE una perdita se l'esposizione viene eseguita cercando compensazioni astratte."

Per quale motivo dici che la "latitudine di posa" in digitale non esiste? Non conincide con la gamma dinamica effettiva del convertitore analogico/digitale?

"Le curve di linearizzazione dei file RAW sono diverse da software e software. Significa che l'immagine RAW LINEARE viene compensata con curve differenti e quindi la gamma dinamica varia da convertitore a convertitore [...]"

Ma la gamma dinamica in acquisizione non dipende solamente dall'hardware di acquisizione?? Ad esempio, per riportarmi a concetti a me vicini, quando faccio delle registrazioni microfoniche devo regolare i guadagni in modo da sfruttare al meglio la gamma dinamica del convertitore; se dopo decido di rappresentare il segnale acquisito in dB (scala logaritmica, ciò che credo facciano i software di sviluppo di file RAW) ciò non varia il contenuto del segnale ho acquisito, ciò che ho clippato ho che ho annegato nel rumore di fondo ormai è perso, o sbaglio?

"I file digitali sono LINEARI. NON SONO PELLICOLE. NON FUNZIONA IL SISTEMA ZONALE O SIMILI perchè NON SONO SIMMETRICI! Vi sembrano simmetrici perchè li aprite con PS dopo averli convertiti con ACR o NX ma NESSUNO si guarda il file LINEARE prodotto della fotocamera. Usate il convertitore DNG se volete vederlo. Hai voglia a definire le "zone" quando hai 256 bit di ombre..."

Ma il primo passo del sistema zonale, che mi sembra di capire che sia l'analisi dei valori tonali della scena e la scelta dell'esposizione per rappresentarli nel modo voluto nell'immagine non dovrebbe continuare ad avere senso anche in digitale, nonostante una ri-distribuzione della dinamica di tipo logaritmico??

"Sovraesporre significa perdere informazioni."

Se con il termine sovraesporre intendi regolare i parametri di tempo e diaframma in modo che il soggetto di un'imagine venga rappresentato con la medesima gradazione di grigio dell'originale, credo che l'affermazione non sia vera. Mi spiego meglio: se fotografo un viso abbronzato (supponiamo molto vicino al grigio 18%) aumentando di 2 stop l'esposizione del mio esposimetro a luce riflessa, non perdo nessuna informazione anzi, in virtù del fatto che la dinamica non è distribuita linearmente, dovrei avere più livelli a disposizione per rappresentare le sfumature del viso e quindi migliori passaggi tonali, no?

"Se volete usare una reflex digitale come una banco ottico fate pure. Ma qualsiasi cosa facciate la migliore qualità l'avrete: a) esponendo spot/semispot sul soggetto voluto o in Matrix se andate di fretta [...]"

Torno alla considerazione precedente, non credo che la "qualità migliore", dal punto di vista tecnico sia ottenuta esponendo "correttamente" il soggetto ma piuttosto riportandone il contenuto tonale nella parte destra dell'istogramma dell'immagine, quello con la maggiore gamma dinamica a disposizione, non credi?

Grazie per i chiarimenti

Fabrizio
manis
QUOTE(ferrianf @ Jul 4 2008, 03:29 PM) *
le tue affermazioni hanno aperto dei dubbi sulle alcune delle mie interpretazioni personali sulle tecniche di acquisizione di immagini digitali; in particolare:

Perchè ti si sono aperti dei dubbi ?
Mi sembra che tu abbia le idee chiare e che siano fondamentalmente corrette. Pollice.gif

Ciao,

Fabrizio
Massimo.Novi
QUOTE(ferrianf @ Jul 4 2008, 03:29 PM) *
..Per quale motivo dici che la "latitudine di posa" in digitale non esiste? Non conincide con la gamma dinamica effettiva del convertitore analogico/digitale?


No. Coincide con la possibilità di recupero di informazioni basandosi su un'esposizione non ottimale. Per la pellicola era lo stesso. Si "tirava" o si "sottoesponeva" e poi si cercava di compensare. Il digitale è molto critico (anche se sembra l'opposto). Le curve di caratteristica delle pellicole mostravano un andamento logaritmico molto graduale che consentiva di "spingere" abbastanza. Poi l'uso accorto delle carte facilitava ulteriori compensazioni.

QUOTE(ferrianf @ Jul 4 2008, 03:29 PM) *
...Ma la gamma dinamica in acquisizione non dipende solamente dall'hardware di acquisizione?? ...o sbaglio?


Se esistesse una sola ed unica curva di linearizzazione sarebbe circa così. Ma ne esistono "n" ossia tante anche se l'hardware è il medesimo. Questo perchè i differenti algoritmi di demosaicizzazione RAW possono beneficiare di differenti comportamenti delle curve. E anche i recuperi alte luci. Nessuno impedisce di crearsi una propria curva ma è di difficile uso.

QUOTE(ferrianf @ Jul 4 2008, 03:29 PM) *
....non dovrebbe continuare ad avere senso anche in digitale, nonostante una ri-distribuzione della dinamica di tipo logaritmico??


No, perchè l'acquisizione non ha il medesimo contenuto informativo (dinamico) alle alte e alle basse luci. Solo che il nostro occhio non percepisce ugualmente le alte e le basse luci e quindi "convertire" un file lineare è accettabile. Quindi i valori tonali "usabili" non sono equidistanti tra loro e hanno contenuto informativo differente.

QUOTE(ferrianf @ Jul 4 2008, 03:29 PM) *
"Sovraesporre significa perdere informazioni."
...dovrei avere più livelli a disposizione per rappresentare le sfumature del viso e quindi migliori passaggi tonali, no?


Si, ma il cielo "dietro" il viso abbronzato sarà irrimediabilmente bruciato! Quindi non fai altro che ridistribuire la dinamica disponibile su parte dell'immagine ma in realtà funziona SOLO se l'intera immagine rientra nella dinamica del sensore "anche" se sovraesponi di 2 stop. E quando mai succede?

Chiaro il concetto?

QUOTE(ferrianf @ Jul 4 2008, 03:29 PM) *
...piuttosto riportandone il contenuto tonale nella parte destra dell'istogramma dell'immagine, quello con la maggiore gamma dinamica a disposizione...
...


Come detto sopra, significa che devi avere un'immagine che ha una "dinamica" molto ridotta nel complesso, in quanto tutto quello che va un poco oltre verso le alte luci finirà per essere irrimediabilmente "bruciato".

Per questo si può provare con immagini a 14 bit a fare tale "sovraesposizione" ma la curva di linearizzazione (essendo fissa) tenderà a "schiarire" troppo i mezzitoni fornendo in realtà minore contrasto complessivo. Compensabile. Ma non ottimale.

Spero di essere stato chiaro.

Saluti
Massimo.Novi
QUOTE(16ale16 @ Jul 4 2008, 03:04 PM) *
...gente che sa cosa si debba leggere non condivide spesso tali informazioni...
....


Ciao

O forse lo fa ma sono solo meno "interessanti" del nuovo 10-700 VRIII GFHD FX DX BX da comprare...

Questo è un buon inizio (testi semplici):

Bruce Fraser - Real World Camera Raw with Adobe Photoshop CS3
Bruce Fraser - Real World Color Management
Michael Langford - Langford's Advanced Photography

E per capire BENE cosa sono i RAW "davvero":

Raw Capture, Linear Gamma,and Exposure - Bruce Fraser

Saluti


manis
QUOTE(manovi @ Jul 4 2008, 04:11 PM) *
No. Coincide con la possibilità di recupero di informazioni basandosi su un'esposizione non ottimale. Per la pellicola era lo stesso. Si "tirava" o si "sottoesponeva" e poi si cercava di compensare. Il digitale è molto critico (anche se sembra l'opposto). Le curve di caratteristica delle pellicole mostravano un andamento logaritmico molto graduale che consentiva di "spingere" abbastanza. Poi l'uso accorto delle carte facilitava ulteriori compensazioni.

E' vero che la latitudine di posa delle pellicole e la gamma dinamica delle macchine digitali non sono la stessa cosa, ma sono comunque parenti stretti essendo legati alla capacità dei diversi supporti di riprodurre correttamente zone con EV differenti.
QUOTE(manovi @ Jul 4 2008, 04:11 PM) *
Se esistesse una sola ed unica curva di linearizzazione sarebbe circa così. Ma ne esistono "n" ossia tante anche se l'hardware è il medesimo. Questo perchè i differenti algoritmi di demosaicizzazione RAW possono beneficiare di differenti comportamenti delle curve. E anche i recuperi alte luci. Nessuno impedisce di crearsi una propria curva ma è di difficile uso.

La gamma dinamica riproducibile da un sensore dipende dal sensore. La gamma dinamica disponibile all'"utente finale" (fotografo) dipende anche da software che sta a valle (quello che come dici giustamente tu si occupa della demosaicizzazione ecc,). Il voler capire qual'è la gamma dinamcia disponibile in pratica come vorrebbe 16ale16 o come misurano i test di dpreview ed altre riviste mi pare corretto. Il discorso sarebbe complesso ma è importante capire quanti stop ho a disposizione prima che le alte luci diventino bruciate e che le ombre siano invase dal rumore.
QUOTE(manovi @ Jul 4 2008, 04:11 PM) *
No, perchè l'acquisizione non ha il medesimo contenuto informativo (dinamico) alle alte e alle basse luci. Solo che il nostro occhio non percepisce ugualmente le alte e le basse luci e quindi "convertire" un file lineare è accettabile. Quindi i valori tonali "usabili" non sono equidistanti tra loro e hanno contenuto informativo differente.

Il fatto che il sistema zonale non sia applicabile direttamente in digitale non significa che i concetti di cui parla non possano tornare utili anche in digitale.
QUOTE(manovi @ Jul 4 2008, 04:11 PM) *
Si, ma il cielo "dietro" il viso abbronzato sarà irrimediabilmente bruciato! Quindi non fai altro che ridistribuire la dinamica disponibile su parte dell'immagine ma in realtà funziona SOLO se l'intera immagine rientra nella dinamica del sensore "anche" se sovraesponi di 2 stop. E quando mai succede?

Chiaro il concetto?

Se il cielo dietro al soggetto che sto fotografando viene bruciato permettimi di dire "echisenefrega" !
Se sto fotografando un soggetto voglio che questo sia esposto come desidero e mi interessa molto meno che siano presenti i dettagli del cielo. Bruciare le alte luci non è reato se uno lo fa consapevolmente.
In questo caso se sovraespongo perdo informazioni nel cielo, ma ne guadagno sul viso abbronzato che è il soggetto principale della mia foto.
QUOTE(manovi @ Jul 4 2008, 04:11 PM) *
Come detto sopra, significa che devi avere un'immagine che ha una "dinamica" molto ridotta nel complesso, in quanto tutto quello che va un poco oltre verso le alte luci finirà per essere irrimediabilmente "bruciato".

Per questo si può provare con immagini a 14 bit a fare tale "sovraesposizione" ma la curva di linearizzazione (essendo fissa) tenderà a "schiarire" troppo i mezzitoni fornendo in realtà minore contrasto complessivo. Compensabile. Ma non ottimale.

Spero di essere stato chiaro.

Mi ripeto anche io. Non esiste l'esposizione corretta, perchè la fotografia non è una scienza (e forse nemmeno un'arte) ma esiste l'esposizione corretta per me e per il risultato che voglio ottenere in funzione del soggetto.
Fare degli esperimenti per quanto empirici ed approssimativi con la propria reflex digitale per capire qual'è in pratica la gamma disponibile utilizzabile credo che sia molto utile ed istruttivo per tutti.
QUOTE(manovi @ Jul 4 2008, 04:11 PM) *
Saluti


Ciao,

Fabrizio
Massimo.Novi
Ciao

QUOTE(manis @ Jul 4 2008, 05:02 PM) *
...sono comunque parenti stretti essendo legati alla capacità dei diversi supporti di riprodurre correttamente zone con EV differenti.


No. La latitudine di posa giocava sulla possibilità di recuperare informazioni dalla pellicola mediante un differente trattamento o sensibilità impostata in ripresa. La dinamica si riduceva comunque ma si "vedeva" qualcosa. La dinamica ottimale si basa invece su una corretta esposizione.

QUOTE(manis @ Jul 4 2008, 05:02 PM) *
...è importante capire quanti stop ho a disposizione prima che le alte luci diventino bruciate e che le ombre siano invase dal rumore.


Non puoi saperlo se non sai quale algoritmo gestisce l'immagine e quale curva usa. Recupera le alte luci con ACR e con NX e vedi se è lo stesso.

QUOTE(manis @ Jul 4 2008, 05:02 PM) *
Il fatto che il sistema zonale non sia applicabile direttamente in digitale non significa che i concetti di cui parla non possano tornare utili anche in digitale.


In digitale sono molto più critici.

QUOTE(manis @ Jul 4 2008, 05:02 PM) *
...voglio che questo sia esposto come desidero ...


Attenzione: sovraesporre non significa esporre per un soggetto. Significa sovraesporre "l'intera" immagine. In quel caso "tutta" l'immagine sarà spostata verso destra. E si perderanno informazioni. Se invece misuro una certa zona, allora quella zona sarà correttamente esposta e il resto può o meno rientrare nella dinamica ottenibile.

Chiara la differenza?

QUOTE(manis @ Jul 4 2008, 05:02 PM) *
...esiste l'esposizione corretta per me e per il risultato che voglio ottenere in funzione del soggetto.


Certo. Ma come detto se almeno il soggetto è correttamente esposto ok, ma se TUTTA l'immagine è sovraesposta allora ho solo perso informazioni.

QUOTE(manis @ Jul 4 2008, 05:02 PM) *
...per capire qual'è in pratica la gamma disponibile utilizzabile credo che sia molto utile ed istruttivo per tutti.
...


In base al software usato. Inutile preoccuparmi dell'istogramma JPEG "on camera" se ACR recupera almeno 1 stop e usa curve di gamma e contrasto differenti (e uno spazio colore molto più ampio).

Saluti
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