QUOTE(marlboro1972 @ Jul 6 2008, 09:40 PM)

il digitale non mi ha ancora convinto, specialmente il lavoro post.. ma non vedo alternative valide. Il futuro � digitale.
...cut...
Ciao, attenzione per� a non fare "confusione"...
Non � che la fotografia "argentica" si fermi al momento dello scatto e non esista il "
post" e il "digitale" sia tutto "
post"...
Al minimo, nel caso della pellicola positiva, abbiamo un complesso sviluppo E6 che, sebbene standardizzato, pu� essere affrontato in modo creativo con la diversificazione dei tempi di bagno delle varie chimiche e non solo...
Senza parlare di tutto il "
post" che necessita una negativa colore e B/N.
Dal trattamento di sviluppo, ampiamente personalizzabile e fondamentale "momento creativo" (certo, di pi� il B/N...), alla fase di stampa che, nell'accezione pi� completa del termine, implica scelte di materiali e attrezzature e perizia nell'utilizzo di tecniche complesse.
Tralasciando poi tutte le "magie" che un fotoritoccatore (di quelli con chimica, raschietto e pennellini..) � in grado di fare sulle stampe.
Poi nel "
post" c'� anche da considerare la catalogazione e una idonea conservazione dei materiali, aspetto tutt'altro che secondario.
Il fatto che spesso, tutto o in parte, quanto elencato venga delegato a terzi, tutt'altro che gratuitamente, non pu� farci dimenticare della sua esistenza...
Ora...il "
post" in digitale...
Il "RAW", vero e proprio negativo digitale, va "sviluppato".
Per farlo abbiamo a disposizione diversi strumenti che ci permettono di essere "creativi" tanto quanto lo siamo nel momento della scelta delle chimiche, dell'agitazione, dei tempi etc.
Si utilizzano software di demosaicizzazione invece che "tank" da sviluppo, curve di contrasto al posto di chimiche e agitazioni varie..
La finalit� � una stampa? bene, seppur non contestualmente alla fase di stampa, come nella "tradizione", qui abbiamo una fase di pre-stampa in cui andremo a fare delle scelte...contrasti, intonazioni, mascherature, bruciature, qualsiasi tipo di intervento selettivo atto solo alla traduzione della nostra "idea" su carta, una fotografia.
E' vero, ora l'onere/onore di tutto questo � sulle nostre spalle se crediamo, se sappiamo e se possiamo. Ma, aggiungo, come prima, anche ora il tutto � demandabile. Esistono figure dette "
postproducer" che, in cambio degli stessi soldi richiesti dallo stampatore, possono occuparsi del "
post" in nostra vece...solo che la voglia di spendere soldi un p� passa, viziati dalla diffusa gratuit� del "digitale"... (si fa per dire eh

)
Insomma, questo mio sconclusionato intervento, per consigliare di guardare la questione senza pregiudizio e con la consapevolezza che � cambiato meno di quanto si creda.
...non sempre "
ante" deve necessariamente essere meglio di "
post", o viveversa. Le cose possono anche essere semplicemente diverse, pur nella loro uguaglianza...

...

bye.
P.S. Altro discorso � il fotoritocco "pesante", la computer grafica e tutte quelle tecniche che possono "snaturare" la fotografia...sono tutt'altro che obbligatorie...