QUOTE(cuomonat @ May 19 2010, 04:48 PM)

Il 14/24 è molto migliore.
Personalmente non paragono il 16/35 agli zoom ultrawide PRO ma, come affermato nel comunicato stampa Nikon, è senz'altro una valida alternativa "più conveniente".
Ho provato domenica finalmente entrambi su una D3x, e con una certa cura. Il 20 mm AFD (non AF o AiS!), correttamente messo a fuoco a mano, va leggermente meglio del 14-24 a tutte le aperture come risolvenza, contrasto, brillantezza e flare. Lo zoom comunque raggiunge le prestazioni del sensore (inferiori a quelle dell'accoppiata Velvia 50/100 con scanner 5400 dpi che preferisco).
Ho scoperto anche con un certo sogghigno di piacere

come praticamente tutte le "prove" dei forum del 14-24 fossero state fatte mettendo a fuoco gli angoli (avevo notato che il centro non era troppo nitido per la classe...).
Il 20 mm a f/5.6 può facilmente produrre l'aliasing sullo scanner a 103 lp/mm in un cerchio di 16-18 mm, come ho fatto vedere tempo fa. Lo zoom sembra stare (ben) più sotto, ma comunque copre bene i 24 Mp Bayer...). A TA sono pari in media sul fotogramma, sotto il fisso si stacca. Il 16/35 è più versatile del 14-24 e di qualità molto vicina, ma scattare a f/4 con uno specchietto vibrante e un'apertura telemetrica quasi nulla non mi interessa (uso una Zeiss Ikon SW con SW Heliar 15 mm oppure lo ZF 28/2 per questi sport, senza pentimenti).
Ricordo che i grandangolari per reflex hanno sempre una certa curvatura di campo. Quindi per far bene le cose si mette a fuoco a mano su un dettaglio ad alta risoluzione collocato (in queste due ottiche particolari) a circa 13-15 mm dal centro, oppure si mettono a fuoco separatamente i dettagli più lontani e quelli più vicini, scegliendo sulla ghiera di MAF la posizione intermedia e scattando. La PDC della zona centrale è più allungata verso i piani distanti e questo mette a posto le cose.
Su un grandangolare la risolvenza è poi fondamentale, perché si spinge con l'ingrandimento in stampa.
In conclusione, come 20 mm l'AFD è il meglio in casa Nikon, restando un gradino sotto allo Zeiss ZF 21, ma solo per chi scatta dia da proiettare (meno CA e distorsione e meno curvatura di campo agli inutili angoli). La risolvenza è molto simile e il resto si aggiusta in PP.
La resa sul piano curvo reale di MAF del 20 AFD è però superba, anche come brillantezza dei colori, secchezza dei bordi e possibilità di usare filtri necessari. Dato il peso e il costo... lascerò questi zoom giganti a casa e affiancherò al 20 AFD un Biogon ZM 21/25 o un Leica 24 3.8 ASPH sulla Zeiss, che pure ho conosciuto in passato, per le fotografie serie e tecnicamente perfette.
A presto
Elio