QUOTE(fullerenium2 @ Apr 15 2017, 11:09 AM)

Molti di voi hanno detto che il 135mm non è un'ottica specialistica e non è ne carne né pesce.
Ora non sono molto addentro gli altri brand, ma mi dite perché Zeiss ha dei 135mm in tutte le salse sia MF che AF, sia f/2 che f/2.8, che costano un botto, che Sony ha il suo 135mm, Canon ha pure un 135mm f/2, Samyang ha pure un altro 135mm, Nikon ha/aveva diversi 135mm, ci sono ottiche vintage 135mm dei più distarati brand tedeschi e giapponesi (ce ne sono davvero tanti ed alcuni li possiedo), ecc ecc.
Mi direste perché tutti allora producono questi 135mm? Perché sono facili da progettare ed allora il marketing da qualcosa di facile da fare alla R&D e alla produzione per farlo esercitare un po' in vista di qualcosa di più difficile e di largo consumo da fare dopo?
Grazie.
Un tempo il 135 era l'incontro tra le curve dei costi crescenti e della focale da vero teleobiettivo. Il 135 è facile da fare, stabile meccanicamente, risoluto (guardate i 135/3.5 Nikkor ed Elmarit-R 135/2.8 di 40 anni fa...), piatto come curvatura, alto contrasto con poche lenti, haze bassissimo. L'unica aberrazione (se così si può chiamare...) è un certo sferocromatismo, anche sui Leica "apo". L'uso recente di vetri ED lo ha ridotto anche a grandi aperture (f/2). Per contro, al contrario di 85-105, che sono "telini" o "lunghi fuochi", cioè normali tagliati agli angoli, estremamente simmetrici e limpidi, i 135 sono veri tele, con tutti i problemi di sfocato ruvido e di riduzione dell'inviluppo in distanza (doppie linee e altre zone spurie di fuoco). In pratica rispetto agli 85/1.4 perdono anche due stop causa micromosso e assorbimento.
I 180-200 con vetri ED sono facili da fare a f/2.8 con risolvenze da capogiro, poi i costi schizzano.
Diciamo che Zeiss (ZF/Milvus/ZA...) ci sa fare sui 135, l'ottica è ben bilanciata sui tipici target di vendita Zeiss (studio/ricerca/mirrorless) e si è specializzata su paesaggio (se non si hanno i 180) e ritratto infantile da studio. Per la Canon il 135/2 è stato sempre "il miglior mezzo tele". Il Nikon 135 DC è più difficile da usare, particolare, hanno cercato di tirare un Gauss con la sola aggiunta di un elemento per ridurre una LCA altina. La MTF piatta indica alta risolvenza, con qualche problema di haze a TA.
Gli altri due 135 (Samyang e Sigma) sono un po' sui generis, ottiche tecniche con non troppa personalità, meno brillanti, non hanno una particolare missione. Tornano un po' ad essere i 135 di una volta, nè carne, nè pesce. Hanno un assetto MTF da reportage (pompati a bassa frequenza verso TA), colori da OEM (meglio il caldo Samyang che la spinta sul rosso dei Sigma...) e mantengono un certo haze a tutti i diaframmi che sul paesaggio non mi piace affatto.
L'uso del 135 è per me tipicamente manuale, in AF non ho margini di tolleranza, il soggetto deve essere fermo, a meno di non diaframmare e rischiare mosso o rumore da alrti ISO. Per un viso è facile dover chiudere oltre f/5.6 su un testone, pena brutte cadute di fuoco e bokeh. Quindi, perché andare a f/2 o oltre?
A casa mia il 135 lo uso spesso come relay per supermacro (con EL-Nikkor o 55/2.8 capovolto), il 105 vignetta e il 180 è troppo grosso anche come ghiera filtri e apertura lenti. Ma di altro, il 135 fa poca roba, resta spesso a casa.
A presto
Elio