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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > OBIETTIVI Nikkor
Pagine: 1, 2, 3
F.Giuffra
Quando di parla di obiettivi uno degli aggettivi che viene usato più spesso è morbido. Ma cosa significa esattamente? huh.gif

Quando si parla di lenti economiche viene usato come indice di qualità scadente: è ovvio che un fotofonino con una piccola lente di plastica produrrà immagini impastate, poco dettagliate, i dettagli non saranno netti ma sfuocati. cerotto.gif

Al contrario con ottiche professionali se ne parla come di un pregio. Immaginiamo un pesce, con un obiettivo di qualità è possibile vedere tutte le sfumature delle squame. Con il pc oggi è facile aumentare il contrasto per far sembrare la foto più nitida, però senza esagerare altrimenti il pesce diventa Nemo, il cartone animato, molto contrastato ma senza più dettagli. Paradossalmente una foto contrastata sembra avere più dettagli di una piena di sfumature, apparentemente, ma in realtà ne ha meno, quindi la bravura sta nel dare la giusta quantità di contrasto e di maschera di contrasto senza esesasperare, trovare, come al solito, il giusto compromesso per ogni caso, soggetto e dimensioni di stampa o visione. cool.gif

Un tempo non lontano il pc non c’era e quindi, soprattutto per la macro, erano utili degli obiettivi non morbidi, ma al contrario molto contrastati, soprattutto per la macro, non certo per i ritratti. Quello che mi domando: per chi usa solo il digitale non sarebbe meglio avere solo obiettivi non contrastati? Tanto a perdere dettagli col pc è istantaneo, è il contrario che non è possibile. huh.gif

Morbidezza, è un concetto che non sono sicuro di possedere completamente, ma credo che un ripasso gioverebbe a tutti, no?

grazie.gif
andreafoschi
quando mi leggera' Gianni gli verra' il singhiozzo tongue.gif

per come la vedo io, il contrasto lo puoi ridurre quando vuoi e se vuoi wink.gif
il lavoro che deve fare un obiettivo e' riprodurre la scena ripresa, con tutto il suo (macro/micro/medio/mediomacro/mediomicro rolleyes.gif ) contrasto, e non e' propriamente quello che fa un obiettivo "morbido"...

che viceversa andra' benissimo per esempio per ritratto, attenuando i difetti della pelle

andrea
F.Giuffra
QUOTE(andreafoschi @ May 1 2007, 11:03 AM) *

quando mi leggera' Gianni gli verra' il singhiozzo tongue.gif
Gianni è stata una perdita inestimabile per tutto il forum. :(
QUOTE

per come la vedo io, il contrasto lo puoi ridurre quando vuoi e se vuoi wink.gif
Secondo me no, da una foto con tante sfumature puoi ottenere Nemo, ma dal cartone di Nemo non riesci più ad ottenere un pesce con tutte le sue sfumature. Il dettaglio perso in fase di ripresa o di PP non torna più...
acarodp@yahoo.it
Non e' che forse facciamo confusione tra cotrasto e nitidezza? La "nitidezza percepita" e' in buona parte figlia del microcontrasto. Aumentando il contrasto globale della scena aumenti ovviamente anche quello su piccola scala che pero' viene di solito alterato in maniera selettiva tramite sharpening. Per il resto ha ragione Andrea direi: un obiettivo che a qualsiasi scala spaziale non trasferisca per intero il contrasto della scena originale sta perdendo informazione. E nessun obiettivo puo' in alcun modo aumentare il contrasto, su qualsiasi scala spaziale, rispetto a quello presente nella scena originale: e' una faccenda di fisica. Il punto e' che vari fattori intervengono a valle dell' obiettivo: non so i dettagli, ma ricordo che all' epoca della pellicola certi obiettivi erano apprezzati per avere una lieve tendenza al flare che, riducendo il macrocontrasto, riduceva lievemente la densita' delle ombre, portandola fuori dal piede della curva dell'emulsione. Questo rendeva piu' facile stampare in modo da produrre dettagli leggibili nelle ombre. Qualcosa di simile puo' avvenire coi sensori, sospetto un po' che le grandi diatribe sul contrasto del 17-55 contro il 17-35 si spieghino in parte in tal modo. Ma in entrambi i casi, la cosa tecnicamente ha a che fare con l'elemento sensibile, non con l'obiettivo.

Credo che in generale la gente definisca "morbida" un' immagine in cui percepisce un ridotto microcontrasto. In generale questo corrisponde ad una perdita di "informazione" sulle alte frequenze spaziali, dunque, volendo, si potrebbe dire che e' un male sempre. Come dice giustamente Andrea, quello che hai registrato lo togli poi se non lo vuoi, quello che non hai registrato non ce l' hai. Come dici giustamente, con lo sharpening puoi far SEMBRARE le cose piu' nitide, non renderle davvero piu' nitide. Questo e' pero' piu' vero adesso di una volta: prima del ritocco digitale, di fatto l' unico sistema (o almeno di gran lunga il piu' pratico) per eliminare le imperfezioni della pelle in un ritratto era usare un obiettivo "morbido" o filtri flou. Adesso lo stesso effetto puo' essere ottenuto in seguito. Certo e' che se uno sa GIA' che vuole sicuramente un'immagine morbida e sa quello che fa, tanto vale che tutt'ora la ottenga in ripresa e si risparmi un passo in PP.

Ciao

Luca
andreafoschi
QUOTE(F.Giuffra @ May 1 2007, 12:02 PM) *

Secondo me no, da una foto con tante sfumature puoi ottenere Nemo, ma dal cartone di Nemo non riesci più ad ottenere un pesce con tutte le sue sfumature. Il dettaglio perso in fase di ripresa o di PP non torna più...

sfumature e contrasto secondo te non vanno d'accordo? blink.gif

una sfumatura e' una differenza minima di tonalita' e/o luminosita' tra due zone adiacenti, se ho un obiettivo che mi abbassa il contrasto, appiattisce la sfumatura ed ottieni una bella zona piatta tongue.gif

ad appiattire si fa sempre in tempo, quando hai appiattito non puoi piu' recuperare le sfumature intermedie

andrea
F.Giuffra
QUOTE(andreafoschi @ May 1 2007, 07:37 PM) *

sfumature e contrasto secondo te non vanno d'accordo? blink.gif

una sfumatura e' una differenza minima di tonalita' e/o luminosita' tra due zone adiacenti, se ho un obiettivo che mi abbassa il contrasto, appiattisce la sfumatura ed ottieni una bella zona piatta tongue.gif

ad appiattire si fa sempre in tempo, quando hai appiattito non puoi piu' recuperare le sfumature intermedie


Ti ripeto, il concetto non mi è perfettamente chiaro, se no non avrei aperto il post, ma non credo sia così.

Se ho un bosco con tante foglie e 256 sfumature di verde, aumentando il contrasto dei colori renderò più scure le parti scure e più chiare quelle chiare, quindi avrò meno colori, meno dettagli tanto più contrasterò. Le ombre diverranno più scure, chiuse, meno leggibili, cioè meno dettagliate, lo stesso per le parti chiare. Paradossalmente sembrerà una foto più nitida, più dettagliata, ma in realtà lo sarà di meno. Esasperando avrò un cartone animato, pochi colori contrastatissimi, pochissimi dettagli. Ma straordinariamente nitido. Riaprire le ombre, riottenere da delle macchie nere i dettagli persi sarà impossibile, a meno di avere i Nef originali dello scatto. Se invece lo scatto sarà stato fatto con un obiettivo "contrastato" sarà impossibile, mentre da una foto di qualità, fedele, che riproduce esattamente quello che c'è in natura si può contrastare a volontà.

Lo stesso fenomeno lo si verifica quando un inesperto passa da una compattina con pochi colori estremi, quindi molto contrastati ad una reflex di grande qualità che riproduce esattamente quello che vede, quando una scena ha tutte le sfumature degli infiniti colori della realtà li riproduce come sono, e ci permette di eleborarli se e quanto vogliamo.

Quando un esperto sente uno stereo di scadente non si fa incantare dai toni sparati, dagli acuti colorati e dai bassi potenti e sciabattati sempre uguali che dopo un po' fanno venire un bel mal di testa, preferisce uno stereo fedele, che riproduce esattamente quello che riceve, tanto a colorare si fa sempre in tempo, a rendere fedele una schifezza no.

Ma ripeto, tutto ciò IMHO, spero che qualcuno mi chiarisca i concetti una volta per sempre.
andreafoschi
QUOTE(F.Giuffra @ May 1 2007, 09:57 PM) *

Ti ripeto, il concetto non mi è perfettamente chiaro, se no non avrei aperto il post, ma non credo sia così.

invece si' tongue.gif

QUOTE(F.Giuffra @ May 1 2007, 09:57 PM) *

Se ho un bosco con tante foglie e 256 sfumature di verde, aumentando il contrasto dei colori renderò più scure le parti scure e più chiare quelle chiare, quindi avrò meno colori, meno dettagli tanto più contrasterò.

1. le sfumature sono quantizzate a livello quantistico... a livello di percezione visiva sono continue, quindi non puoi ragionare a "256 sfumature". per fortuna il mondo non e' a 8 bit per canale.
2. per "aumentare il contrasto" ci vuole un amplificatore che, a tutt'ora, non mi risulta essere inserito nello schema ottico dei nostri nikkor wink.gif

andrea
F.Giuffra
Il mondo ha indefinite sfumature, il sensore miliardi di colori, il monitor milioni, la stampante molti di meno.

Se un bosco, per esempio, in una foto Jpg che ha solo 8 bit, ha al massimo 256 sfumature di verde, viene contrastato, le sfumature diminuiscono, quindi il dettaglio diminuisce, anche se quello apparente sembra migliorare.

Se tu hai un sistema macchina-obiettivo-impostazioni che chiude ombre, dopo lo scatto non potrai più ritrovare quello che non è stato memorizzato, mentre se tu acquisisci una foto con tanti dettagli ridurli sarà facile.

.oesse.
una cosa e' memorizzarlo, un altra e' vederlo.

.oesse.
andreafoschi
QUOTE(F.Giuffra @ May 1 2007, 10:37 PM) *

Se tu hai un sistema macchina-obiettivo-impostazioni che chiude ombre,

chi e' che chiude le ombre?

macchina, obiettivo o impostazioni? rolleyes.gif

andrea

p.s.: non confondere il contrasto con la maschera di contrasto! in comune hanno la parola "contrasto" ma sono due cose concettualmente molto distanti
Alessandro Casalini
Mah, per come la vedo io una cosa che ritengo possa far definire una lente"di qualità" è l'uniformità della nitidezza centro-bordo.
Molte lenti economiche riescono magari a mantenere una buona nitidezza al centro ma solo chiudendo il diaframma si avvicinano(senza eguagliarli) ai fratelloni costosi anche ai bordi.....
Altra caratteristica è la resa a TA, specialmente nelle lenti luminose che verranno prevalentemente usate a quei diaframmi aperti.

Per il concetto di morbidezza bisogna vedere... un conto è una immagine impastata, altro conto una immagine nitida e "plastica".

Per fare un esempio che ho nel mio corredo posso dirti che il 105f2DC è nitido in maniera impressionante ma mantiene una "morbidezza" che forse sarebbe meglio chiamare plasticità, quella resa lineare centro-bordo di cui parlavo prima e tutto questo lo offre già dai diaframmi più bassi.
Questa, IMHO, è una lente di qualità, quella che mantiene tutti i dettagli possibili alla scena ripresa senza impastare e lo fa già fin dai diaframmi più aperti smile.gif

Ciao, Ale.
Maicolaro
Personalmente concordo con chi dice che quello che c'è si può levare e quello che non c'è non si può aggiungere, ma non essendo un fanatico della PP e proveniendo dalla pellicola, mi aspetto dal vetro che monto un prodotto finito o quasi.
Inoltre penso che le caratteristiche che contraddistinguono alcuni vetri non siano limitate alla morbidezza o contrasto, ma investano tutta una serie di prerogative come la resa cromatica e le transizioni, che fanno appunto il marchio di fabbrica di quel singolo vetro.
Insomma a me piace rimanere a bocca aperta già quando scarico le foto, e non dopo mezz'ora di photoshop... wink.gif
giodic
QUOTE(F.Giuffra @ Apr 30 2007, 10:42 PM) *

Quando di parla di obiettivi uno degli aggettivi che viene usato più spesso è morbido. Ma cosa significa esattamente? huh.gif

Quando si parla di lenti economiche viene usato come indice di qualità scadente: è ovvio che un fotofonino con una piccola lente di plastica produrrà immagini impastate, poco dettagliate, i dettagli non saranno netti ma sfuocati. cerotto.gif

Al contrario con ottiche professionali se ne parla come di un pregio. Immaginiamo un pesce, con un obiettivo di qualità è possibile vedere tutte le sfumature delle squame. Con il pc oggi è facile aumentare il contrasto per far sembrare la foto più nitida, però senza esagerare altrimenti il pesce diventa Nemo, il cartone animato, molto contrastato ma senza più dettagli. Paradossalmente una foto contrastata sembra avere più dettagli di una piena di sfumature, apparentemente, ma in realtà ne ha meno, quindi la bravura sta nel dare la giusta quantità di contrasto e di maschera di contrasto senza esesasperare, trovare, come al solito, il giusto compromesso per ogni caso, soggetto e dimensioni di stampa o visione. cool.gif

Un tempo non lontano il pc non c’era e quindi, soprattutto per la macro, erano utili degli obiettivi non morbidi, ma al contrario molto contrastati, soprattutto per la macro, non certo per i ritratti. Quello che mi domando: per chi usa solo il digitale non sarebbe meglio avere solo obiettivi non contrastati? Tanto a perdere dettagli col pc è istantaneo, è il contrario che non è possibile. huh.gif

Morbidezza, è un concetto che non sono sicuro di possedere completamente, ma credo che un ripasso gioverebbe a tutti, no?

grazie.gif


Forse stai facendo un po di confusione......
L'aggettivo "morbido" viene normalmente usato quando ci si riferisce alla resa ottica, non proprio entusiasmante in nitidezza, di un obiettivo.
Per obiettivo morbido s'intende un vetro che non restituisce i particolari fini, ma li "impasta", è quindi un problema essenzialmente ottico (aberrazioni).
Se invece parliamo di "sfumature" come capacità di rendere con la sufficiente differenziazione tonalità di colore simili, allora il principale responsabile è il sensore/pellicola che registra l'immagine.
In ultima analisi i due fattori hanno anche un certo grado di correlazione, nel senso che, se l'obiettivo è un fondo di bottiglia e non è capace di restituire nel modo dovuto un'informazione, il sensore/pellicola non sarà mai in grado di ricostruirla. Ma questo è un ragionamento al limite.
gandalef
discussione interessante. Come ribadito più volte da chi mi ha preceduto, va da se che è possibile togliere dettaglio ad un'immagine e non aggiungerlo. Oggi, soprattutto con l'avvento del digitale sono molti i parametri che influenzano la resa di un'ottica (impostazioni on camera, sensore, ecc...) in stampa o a monitor. Tralasciando il discorso pp (leggasi maschera di contrasto, ecc..) che è una cosa a parte, e riferendosi alle ottiche e la loro resa, secondo il mio parere (i guru o i più epserti magari storceranno il naso) si confonde quello che è il contrasto o con quella che è la morbidezza o incisività. Il contrasto difatti mostra la differenza tra le aree più chiare e quelle più scure di un'immagine. Se è troppo basso l'immagine appare grigiastra, aumentandolo si otterrà, in un'immagine a colori, una gamma di colori più ampia fino a giungere all'estremo dove le immagini tenderanno ad avere quasi solamente aree bianche e nere contemporaneamente.
La morbidezza o incisività invece è la capacità di un obiettivo di riprodurre con elevata definizione e nitidezza anche i dettagli più piccoli. Infatti nelle ottiche da ritratto (esempio sono i defocus control) si cerca una certa "morbidezza" dell'immagine, diciamo una generale perdita di definizione con un effetto di diffusione delle alte luci.
Paolo Inselvini
QUOTE(andreafoschi @ May 1 2007, 11:03 AM) *

quando mi leggera' Gianni gli verra' il singhiozzo tongue.gif

per come la vedo io, il contrasto lo puoi ridurre quando vuoi e se vuoi wink.gif

andrea


Scusami Andrea ma non sono d'accordo. Quando uso il 12-24 trovo più difficoltoso togliere contrasto, e un altro effetto è che le ombre sono più chiuse, mentre mi è più facile quando uso il 28-70 che ha passaggi tonali più delicati aggiungere contrasto quando serve.

Paolo.
andreafoschi
QUOTE(Paolillo82 @ May 2 2007, 01:05 PM) *

Quando uso il 12-24 trovo più difficoltoso togliere contrasto, e un altro effetto è che le ombre sono più chiuse, mentre mi è più facile quando uso il 28-70 che ha passaggi tonali più delicati aggiungere contrasto quando serve.

spiegami come fa rolleyes.gif

non e' che ci sia molto da essere d'accordo o non essere d'accordo wink.gif
e' fisica! e neanche di quella quantistica... per queste cose e' piu' che sufficiente la fisica classica...

la tua affermazione sul 12-24 imporrebbe che lo stesso abbia un MTF>1...
e l'MTF del 12-24 e' ben al di sotto...

andrea
acarodp@yahoo.it
QUOTE(Paolillo82 @ May 2 2007, 01:05 PM) *

Scusami Andrea ma non sono d'accordo. Quando uso il 12-24 trovo più difficoltoso togliere contrasto, e un altro effetto è che le ombre sono più chiuse, mentre mi è più facile quando uso il 28-70 che ha passaggi tonali più delicati aggiungere contrasto quando serve.

Paolo.


Ripetete il mantra con me:

UN SISTEMA OTTICO PASSIVO NON PUO' CHIUDERE LE OMBRE
UN SISTEMA OTTICO PASSIVO NON PUO' CHIUDERE LE OMBRE
UN SISTEMA OTTICO PASSIVO NON PUO' CHIUDERE LE OMBRE
...

wink.gif

Non te la prendere faccio dell' umorismo. Ma questa cosa esce di quando in quando e nonostante io abbia qualche competenza in materia e ci abbia pensato il piu' possibile, non mi e' venuto in mente nessun modo in cui un obiettivo possa "chiudere le ombre", ed invece mi viene in mente un buon numero di motivi per cui non e' fisicamente possibile. Non dubito che questo sia quello che si osserva sull' imagine FINALE. Sono abbastanza sicuro (ma solo perche' io non son mai ASSOLUTAMENTE sicuro) che questo NON si osservi nell' immagine aerea proiettata dall' obiettivo. L'unico modo in cui una lente puo' alterare il macrocontrasto e' riducendolo a causa di riflessi interni. Quindi nessun obiettivo puo' chiudere le ombre piu' di quanto lo fossero nella scena originale. Come scrivevo sopra, ho notizie che una piccola quantita' di flare residuo possa essere utile per aumentare il S/N delle zone in ombra, a scapito di una (modesta) perdita di contrasto recuperabile in PP. Non so se questo sia l' effetto di cui si parla. Per parte mia devo ancora vedere una prova totalmente riproducibile delle differenze di contrasto tra obiettivi ad "alto" contrasto" (12-24 o 17-55 ad esempio) ed altri a "contrasto giusto" (ad esempio il 17-35). Riproducibile vuol dire tempo, diaframma, WB, sensibilita', focale (come fai a confrontare 12-24 con 28-70 che non hanno neppure una focale in comune?) identici, ed illluminazione costante nel tempo. Ed estrazione dei raw con vari converter, giusto per assicurarsi che non sia Capture che ci mette lo zampino (la teoria di Andrea). Dal momento che la precisione dei diaframmi degli obiettivi e' gia' buona quando e' migliore di 1/3 di stop, e che diversi obiettivi vignettano diversamente (ok, qui si puo' fare tutto a f11), oserei dire che la probva e' al limite dell' impossibile. Per non parlare di abbastanza inutile.

Ciao

L.
F.Giuffra
ho trovato qui

Cos'è l'MTF di una lente o gruppo ottico?

MTF sta per Modulation Transfer Function ed è un metodo di misura delle caratteristiche di contrasto e sensibilità di una lente.

Il suo valore indica il contrasto effettivo nel fotografare un soggetto (per cui la qualità massima teorica è 100%) sulle frequenze spaziali di (per esempio) 10 o 30 lp/mm, sulla diagonale o sull'asse orizzontale. In genere si fornisce un diagramma di MTF per le varie frequenze, piuttosto che una generica percentuale.

Un'ottima lente avrà un contrasto tra il 65 e il 95% (i valori dipendono ovviamente dall'apertura; verso il wide il contrasto è generalmente migliore); lenti "professionali" non di fascia altissima hanno un contrasto tra il 20 e il 90%.


Quanto e` il MTF del 12/24dx, e di altre lenti Nikon che possiedo? Dove lo trovo?
Magoo
QUOTE(F.Giuffra @ May 2 2007, 01:54 PM) *

Quanto e` il MTF del 12/24dx, e di altre lenti Nikon che possiedo? Dove lo trovo?


MTF Nikkor ufficiali qui, alla fine della pagina di ogni obiettivo.
Ciao,
A.-
_Led_
QUOTE(F.Giuffra @ May 2 2007, 01:54 PM) *

...
Quanto e` il MTF del 12/24dx, e di altre lenti Nikon che possiedo? Dove lo trovo?


Buon divertimento!
Paolo Inselvini
E chi si offende? smile.gif Sarà, ma mi sembra che quando uso il 12-24 di natura sua più contrastato chiuda di più le ombre, magari sono io che mi esprimo in maniera poco corretta.
andreafoschi
QUOTE(F.Giuffra @ May 2 2007, 01:54 PM) *

MTF sta per Modulation Transfer Function ed è un metodo di misura delle caratteristiche di contrasto e sensibilità di una lente.

Il suo valore indica il contrasto effettivo nel fotografare un soggetto (per cui la qualità massima teorica è 100%) sulle frequenze spaziali di (per esempio) 10 o 30 lp/mm, sulla diagonale o sull'asse orizzontale. In genere si fornisce un diagramma di MTF per le varie frequenze, piuttosto che una generica percentuale.


la definizione di MTF e' corretta, ma proprio perche' e' "modulation", se si fa il test a 10 e/o 30 linee/millimetro non e' MTF wink.gif

quei test sono dei piu' semplici CTF, ma il concetto di base non cambia

per i CTF/MTF dei nikkor, puoi guardare qui; i test sono solo a TA, e per gli zoom solo alle focali massima e minima

andrea
acarodp@yahoo.it
QUOTE(Paolillo82 @ May 2 2007, 02:09 PM) *

E chi si offende? smile.gif Sarà, ma mi sembra che quando uso il 12-24 di natura sua più contrastato chiuda di più le ombre, magari sono io che mi esprimo in maniera poco corretta.


No, come ti dico, non dubito che alla fine della festa questo sia il RISULTATO che hai. Molti dicono che il 17-35 chiude le ombre meno del 17-55. Io non dubio dell' occhio di chi lo dice, non nego che la foto gli ESCA diversa, mi domando solo DOVE avvenga la faccenda, visto che certe cose so che non sono possibili. Ti confesso che sarei curioso, anche se non penso che la faccenda sia poi tanto rilevante in pratica: la mia e' proprio curiosita' fisica, mi piace capire come funzionanano le cose. Pero' non ho le ottiche in questione... potrei provare con 12-24 contro il 20 2.8... si vocifera che di solito siano le ottiche DX ad essere piu' contrastate, magari il 20 non lo e' e quindi si puo' paragonare.

Magari in un pomeriggio di pioggia mi ci metto.

Luca
giodic
Scusate tanto, ma mi spiegate che cosa c'entra la supposta "chiusura delle ombre" di quell'obiettivo o di quell'altro, con il post iniziale?
Se non sbaglio, l'autore del 3D ha chiesto lumi sulla definizione di "morbidezza" di un obiettivo che, a mio parere, non c'entra nulla con resa delle sfumature e chiusura delle ombre........
andreafoschi
QUOTE(giodic @ May 3 2007, 12:01 AM) *

Scusate tanto, ma mi spiegate che cosa c'entra la supposta "chiusura delle ombre" di quell'obiettivo o di quell'altro, con il post iniziale?

c'entra c'entra!
"morbidezza" e' intesa come contrario di "contrasto" e piu' precisamente di "passaggi tonali duri"

cosa che fa rabbrividire i miei pochi capelli, ma tant'e'...

andrea
giodic
QUOTE(andreafoschi @ May 3 2007, 12:17 AM) *

c'entra c'entra!
"morbidezza" e' intesa come contrario di "contrasto" e piu' precisamente di "passaggi tonali duri"

cosa che fa rabbrividire i miei pochi capelli, ma tant'e'...

andrea


Se ti può consolare anche i miei sono pochi (i capelli) laugh.gif
Comunque continuo a non capire blink.gif .......
andreafoschi
QUOTE(giodic @ May 3 2007, 12:41 AM) *

Comunque continuo a non capire blink.gif .......

semplificando all'osso
i passaggi tonali duri sono quando ti ritrovi i toni ben staccati nella foto, i passaggi morbidi sono quando nella foto i colori sfumano da un tono all'altro

per staccare hai bisogno di un obiettivo con alto contrasto, per sfumare di un obiettivo con basso contrasto

ma ci si dimentica di com'e' la scena ripresa rolleyes.gif
se nella scena i passaggi tonali e di luminosita' sono "duri" "secchi", con un obiettivo contrastato avrai un'immagine con passaggi tonali "duri" secchi.

se nella scena i passaggi sono morbidi, con un obiettivo contrastato avrai passaggi morbidi (un obiettivo contrastato "copia" la scena ripresa)

se usi un obiettivo con basso contrasto, "morbido" (brividi.... blink.gif ), se hai una scena molto contrastata avrai passaggi tonali sfumati, se invece la scena e' poco contrastata, avrai una ripresa con passaggi (ben che ti vada) sfumati, quando non confusamente impastati mad.gif

andrea
F.Giuffra
Quindi se un obiettivo chiude le ombre, cioè invece di riportare tutte le sfumature nelle zone scure cattura solo una macchia nera, significa che è un obiettivo scadente, con un basso MTF o potere risolvente, quindi più contrastato di uno di qualità, che invece risulterà più morbido.

Al contrario se un obiettivo di qualità rileva i micro dettagli che un altro non vede significa che è migliore, più (micro) contrastato, meno morbido.

Allora morbido può indicare una qualità o un difetto...

andreafoschi
QUOTE(F.Giuffra @ May 3 2007, 12:33 PM) *

Quindi se un obiettivo chiude le ombre

rolleyes.gif

rubo il mantra ad acarodp

UN SISTEMA OTTICO PASSIVO NON PUO' CHIUDERE LE OMBRE
UN SISTEMA OTTICO PASSIVO NON PUO' CHIUDERE LE OMBRE
UN SISTEMA OTTICO PASSIVO NON PUO' CHIUDERE LE OMBRE

andrea
iengug
Le cose non sono giudicabili con facilità. Quello che noi vediamo è il risultato di obiettivo+sensore o obiettivo+pellicola. Un obiettivo perfetto riporta il massimo contrasto della scena sul sensore o sulla pellicola. Poi magari il sensore o la pellicola non ce la fanno a funzionare in tutta la gamma dinamica della scena. O bruciano le alte luci, o chiudono le ombre. Un obiettivo meno perfetto, magari con un pò di riflessi interni, introduce un livello di soglia (ricordate le prevelature delle pellicole, o voi vecchi fotografi analogici?) che consente di vedere magari qualcosa in più nelle ombre. Ma ciò non toglie che sia un obiettivo meno perfetto e che con un sensore o una pellicola migliori funzioni peggio dell'"obiettivo perfetto". Io preferisco un obiettivo quanto più vicino alla perfezione possibile e spero nel miglioramento dei sensori, pellicole, scanners.
lucaoms

QUOTE(F.Giuffra @ May 3 2007, 12:33 PM) *

Quindi se un obiettivo chiude le ombre, cioè invece di riportare tutte le sfumature nelle zone scure cattura solo una macchia nera, significa che è un obiettivo scadente, con un basso MTF o potere risolvente, quindi più contrastato di uno di qualità, che invece risulterà più morbido.

Al contrario se un obiettivo di qualità rileva i micro dettagli che un altro non vede significa che è migliore, più (micro) contrastato, meno morbido.

Allora morbido può indicare una qualità o un difetto...

blink.gif blink.gif
non è di facile interpretazione....
ma: la morbidezza, non vuo, dire perdita di dettagli, ma io intendo morbidezza nei passaggi tonali e nelle sfumature e non morbidezza tipo effetto flou di un filtro...
per il tantra....cambierei come minimo la parte "un sistema passivo" in quanto se sul mio obbiettivo monto un filtro da saldatore il mio sistema passivo chide le ombre (o perde dettaglio nelle zone scure) eccome!! quindi se un vetro monta lenti che "filtrano" maggiormente le ombre o i neri ( e quindi meno morbido nei vari passaggi tonali tra luci bianche grigi e neri)il risultato sara' che piu sono basse le luci e maggiori dettagli si perdono...
ma:
ecco un vetro mooooolto morbido, che comunque perde pchi dettagli anche sulle basse luci....

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

steso obbiettivo morbidissssssimo che non ha problemi a essere ben dettagliato
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.


o il famigerato 17-55 mangia ombre che comunque si comporta bene anche in una situazione dark..

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
paco68
Non conosco gli obbiettivi con cui hai scattato le prime due foto ma secondo me come sfocato, plasticità e restituzione del dettaglio li trovo fantastici.

Mi ricordano molto il 17-35 oppure il 50/1,4.

Anche il 85/1,4 è della stessa pasta.

L'ultima, quella fatta col 17-55 si vede..... a mio modestissimo parere non è all'altezza delle prime due.

Pollice.gif
lucaoms
QUOTE(paco68 @ May 3 2007, 03:08 PM) *

Non conosco gli obbiettivi con cui hai scattato le prime due foto ma secondo me come sfocato, plasticità e restituzione del dettaglio li trovo fantastici.

Mi ricordano molto il 17-35 oppure il 50/1,4.

Anche il 85/1,4 è della stessa pasta.

L'ultima, quella fatta col 17-55 si vede..... a mio modestissimo parere non è all'altezza delle prime due.

Pollice.gif

ebbe caro paco hai avuto l'occhio giusto....
il 17-55 non puo' essere all'altezza dei precedenti... (noctilus F1), ma il senso era: NOn è vero che un vetro morbido restituisce meno dettagli, ma la morbidezza (quella che è un pregio) va ricercata nei passaggi tonali e non sul viso del soggetto....
ecco nella stessa situazione un vetro morbido luminosissimo e fisso noct 50 F1
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

e il 17-55...
insomma lo stiamo conforntando ad un f1 di qualita' assoluta e non mi sembra che ne esca propio malconcio....
ma indubbiamente la diffrenza c'è
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
iengug
Caro lucaoms la terza foto è orribile, la luce va bene, il soggetto è interessante e bene inquadrato ... ma è fatta con il 17-55, edita l'exif, scrivici 17-35 e vedrai che va tutto a posto wink.gif

paco68
Mamma mia.... il NOCT è veramente spaventoso..... blink.gif

Non voglio rinfocolare la solita diattriba 17-55 vs 17-35.

Però credetemi che le foto fatte col 17-55 le becco abbastanza per lo sfocato non eccelso e quello non riesci a migliorarlo in pp.

Pollice.gif
andreafoschi
QUOTE(lucaoms @ May 3 2007, 02:26 PM) *

blink.gif blink.gif
per il tantra....cambierei come minimo la parte "un sistema passivo" in quanto se sul mio obbiettivo monto un filtro da saldatore il mio sistema passivo chide le ombre (o perde dettaglio nelle zone scure) eccome!! quindi se un vetro monta lenti che "filtrano" maggiormente le ombre o i neri ( e quindi meno morbido nei vari passaggi tonali tra luci bianche grigi e neri)il risultato sara' che piu sono basse le luci e maggiori dettagli si perdono...

huh.gif
un filtro da saldatore chiude anche le alte luci, anche i grigi, abbassa l'mtf...

o la colorazione ha effetto solo sulle ombre? wink.gif

senno' mi piacerebbe sapere come fa una lente a riconoscere le zone piu' scure della scena inquadrata, e abbassare la luminosita' solo di quelle (a dire il vero mi piacerebbe sapere come fa una lente a sapere qual e' la scena inquadrata rolleyes.gif )

andrea
F.Giuffra
Il bello di questa discussione è che più avanti e meno capisco qualcosa, quindi, se il dubbio è il padre della scienza, alla fine ne uscirò un genio... o soltanto più confuso?

blink.gif
lucaoms
QUOTE(andreafoschi @ May 3 2007, 04:55 PM) *

huh.gif
un filtro da saldatore chiude anche le alte luci, anche i grigi, abbassa l'mtf...

o la colorazione ha effetto solo sulle ombre? wink.gif

senno' mi piacerebbe sapere come fa una lente a riconoscere le zone piu' scure della scena inquadrata, e abbassare la luminosita' solo di quelle (a dire il vero mi piacerebbe sapere come fa una lente a sapere qual e' la scena inquadrata rolleyes.gif )

andrea

la lente e il sensore non hanno bisogno di riconoscere la scena , semplicemente le zone piu scure sono le zone che impressiona con maggior difficolta' ,e se ci metto un filtro che aumenta questa difficolta'.....
comunque andrea come gia detto anche da te le variabili in gioco sono moltissime.....
quoto il buon ienug...
luca
andreafoschi
QUOTE(lucaoms @ May 4 2007, 09:59 AM) *

semplicemente le zone piu scure sono le zone che impressiona con maggior difficolta' ,e se ci metto un filtro che aumenta questa difficolta'.....

l'obiettivo non deve mica essere impressionato wink.gif

se la luce prima e' poca e poi (per assorbimenti interni e/o colorazioni) e' meno e non si riesce a vederla, non vuol dire che non ci sia...

andrea
lucaoms
QUOTE(lucaoms @ May 4 2007, 09:59 AM) *

la lente e il sensore non hanno bisogno di riconoscere la scena , semplicemente le zone piu scure sono le zone che impressiona con maggior difficolta' ,e se ci metto un filtro che aumenta questa difficolta'.....
comunque andrea come gia detto anche da te le variabili in gioco sono moltissime.....
quoto il buon ienug...
luca



QUOTE(andreafoschi @ May 4 2007, 03:10 PM) *

l'obiettivo non deve mica essere impressionato wink.gif

se la luce prima e' poca e poi (per assorbimenti interni e/o colorazioni) e' meno e non si riesce a vederla, non vuol dire che non ci sia...

andrea

certo vuol solo dire che non riesi ad imprimerla sul sensore/pellicola
ok...
grazie andrea per la precisazione su che cosa si impressiona e sopratutto per la simpatica faccina...
che dici era una precisazione necessaria? forse leggendo meglio la mia risposta avresti capito che si impressiona il sensore
forse applicando la stessa attenzione che hai per cercare di smentire il fatto inopinabile ed indiscutibile che un filtro che assorbe la luce riduce la resa dei dettagli in luci scure, avresti capito che non parlo di luce che c'è o non c'è ma di fotositi su ombre che rendono i dettagli o no....o forse ti sei talmente intestardito che...le mie risposte le leggi a meta'..
comunque...io sono per le cose semplici e quindi ti faccio una domanda semplice:
davanti al vetro metto il mio famoso vetro da saldatore il quale taglia a meta le luci, che dici perdo lo stesso dettaglio nella alte luci e nelle basse o ne perdero in maggioranza dove ho maggior difficolta' a impressionare (il sensore per carita') quindi nelle basse luci?
iengug
QUOTE(lucaoms @ May 4 2007, 04:20 PM) *

certo vuol solo dire che non riesi ad imprimerla sul sensore/pellicola
ok...
grazie andrea per la precisazione su che cosa si impressiona e sopratutto per la simpatica faccina...
che dici era una precisazione necessaria? forse leggendo meglio la mia risposta avresti capito che si impressiona il sensore
forse applicando la stessa attenzione che hai per cercare di smentire il fatto inopinabile ed indiscutibile che un filtro che assorbe la luce riduce la resa dei dettagli in luci scure, avresti capito che non parlo di luce che c'è o non c'è ma di fotositi su ombre che rendono i dettagli o no....o forse ti sei talmente intestardito che...le mie risposte le leggi a meta'..
comunque...io sono per le cose semplici e quindi ti faccio una domanda semplice:
davanti al vetro metto il mio famoso vetro da saldatore il quale taglia a meta le luci, che dici perdo lo stesso dettaglio nella alte luci e nelle basse o ne perdero in maggioranza dove ho maggior difficolta' a impressionare (il sensore per carita') quindi nelle basse luci?


Se per filtro da saldatore intendi un filtro ND (neutral density), in genere sono lineari e attenuano le alte e basse luci nello stesso modo. L'effetto è sostanzialmente quello di cambiare il tempo di esposizione e infatti il loro uso è proprio per usare tempi lunghi (effetti di cascate filanti, eliminare l'effetto di un passante che transita nella scena ...) con luce abbondante.
Per cui a mio parere non perdi nulla se cambi appropriatamente l'esposizione. Se non la cambi, è ovvio che a patire sono le ombre.
andreafoschi
QUOTE(lucaoms @ May 4 2007, 04:20 PM) *

comunque...io sono per le cose semplici e quindi ti faccio una domanda semplice:
davanti al vetro metto il mio famoso vetro da saldatore il quale taglia a meta le luci, che dici perdo lo stesso dettaglio nella alte luci e nelle basse o ne perdero in maggioranza dove ho maggior difficolta' a impressionare (il sensore per carita') quindi nelle basse luci?

Luca, nessun intento polemico, per carita'

e' che c'e' una falsa partenza nel tuo discorso:
se metto un filtro che dimezza la luce, tenendo invariata l'esposizione, ovviamente quello che non riesce ad essere impressionato non verra' registrato, per un limite del supporto

se invece raddoppio l'esposizione, neutralizzero' il filtro, e avro' la stessa leggibilita' nelle ombre che avevo con esposizione normale e senza filtro

se metto un vetro da saldatore, oltre all'effetto della colorazione, avro' il peggioramento della leggibilita' dei dettagli per il pessimo mtf, che non porto' recuperare aumentando l'esposizione, ma i dettagli saranno persi sia nelle alte che nelle basse luci

due cause, due effetti

per quello mi "scaldo" tanto se dici che mettendo davanti all'obiettivo un filtro da saldatore perdi leggibilita' dei dettagli nelle ombre, perche' perdi leggibilita' di tutti i dettagli

andrea
lucaoms
QUOTE(andreafoschi @ May 4 2007, 04:35 PM) *

Luca, nessun intento polemico, per carita'

se metto un vetro da saldatore, oltre all'effetto della colorazione, avro' il peggioramento della leggibilita' dei dettagli per il pessimo mtf, che non porto' recuperare aumentando l'esposizione, ma i dettagli saranno persi sia nelle alte che nelle basse luci
due cause, due effetti

per quello mi "scaldo" tanto se dici che mettendo davanti all'obiettivo un filtro da saldatore perdi leggibilita' dei dettagli nelle ombre, perche' perdi leggibilita' di tutti i dettagli

andrea

ok andrea
credo che stiamo ragionando nello steso modo e cioe':
parlo di filtro saldatore per estremizzare il discorso, nel neretto confermo che diciamo la stessa cosa e cioe' è naturalemnte vero che perdo dettagli sia in alte che in basse ma quelli sulle basse luci sono i primi a essere persi giusto? e quindi estremizzando il discorso se un vetro nasce con la lennti meno "limpide o con un maggior asorbimento di luce" a dispetto di un altro lo stesso vetro impressionera' il sensore in maniera meno dettagliata , nei particolari di difficile impressione quinid gli scuri,di un vetro che assorbe lo 0.002% dei raggi (i numeri sono estremi e solo per esempio) e quindi il mio dettaglio sulle ombre sara' meno "dettagliato" del vetro che ha una maggiore "trasparenza o neutralita'" nelle lenti...oppure se compenso con una diversa coppia T\D avro la stessa leggibilita' nei dettagli delle ombre?
sto cominciando a sfumazzare dai capelli co tutto sto discorso.. biggrin.gif
luca
andreafoschi
QUOTE(lucaoms @ May 4 2007, 04:52 PM) *

credo che stiamo ragionando nello steso modo e cioe':
parlo di filtro saldatore per estremizzare il discorso, nel neretto confermo che diciamo la stessa cosa e cioe' è naturalemnte vero che perdo dettagli sia in alte che in basse ma quelli sulle basse luci sono i primi a essere persi giusto?

e' proprio questo l'errore! wink.gif
i dettagli sono persi in egual misura sia sulle alte che sulle basse

l'intensita' luminosa e' indifferente per questo tipo di discorsi: se valesse il tuo discorso, sottoesponendo la foto o abbassando la luminosita' della scena, peggiorerei l'mtf dell'obiettivo, cosa che ovviamente non e' vera

ed infatti dici giustamente
QUOTE(lucaoms @ May 4 2007, 04:52 PM) *

oppure se compenso con una diversa coppia T\D avro la stessa leggibilita' nei dettagli delle ombre?

si' wink.gif

andrea
lucaoms
QUOTE(andreafoschi @ May 4 2007, 05:07 PM) *

e' proprio questo l'errore! wink.gif
i dettagli sono persi in egual misura sia sulle alte che sulle basse

ed infatti dici giustamente

si' wink.gif

andrea

ok prendo buona questa...
buon week
luca
Monitor62
Due ob. agli antipodi.....Files senza alcuna pp.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
andreafoschi
QUOTE(Monitor62 @ May 4 2007, 08:07 PM) *

Files senza alcuna pp.

rolleyes.gif
li vedo a colori... qualcosa devi averci fatto tongue.gif

andrea
giodic
QUOTE(andreafoschi @ May 3 2007, 07:27 AM) *

semplificando all'osso
i passaggi tonali duri sono quando ti ritrovi i toni ben staccati nella foto, i passaggi morbidi sono quando nella foto i colori sfumano da un tono all'altro

per staccare hai bisogno di un obiettivo con alto contrasto, per sfumare di un obiettivo con basso contrasto

ma ci si dimentica di com'e' la scena ripresa rolleyes.gif
se nella scena i passaggi tonali e di luminosita' sono "duri" "secchi", con un obiettivo contrastato avrai un'immagine con passaggi tonali "duri" secchi.

se nella scena i passaggi sono morbidi, con un obiettivo contrastato avrai passaggi morbidi (un obiettivo contrastato "copia" la scena ripresa)

se usi un obiettivo con basso contrasto, "morbido" (brividi.... blink.gif ), se hai una scena molto contrastata avrai passaggi tonali sfumati, se invece la scena e' poco contrastata, avrai una ripresa con passaggi (ben che ti vada) sfumati, quando non confusamente impastati mad.gif

andrea


Andrea grazie per la spiegazione, ma questo l'avevo afferrato ..... il mio "continuo a non capire" era riferito alla terminologia usata.
L'aggettivo "morbido" che io sappia, nel nostro campo (l'ottica fotografica), sta a indicare un obbiettivo che non restituisce dettaglio, le sfumature o le tonalità di colore sono un'altra cosa.
E' ovvio che se non ci mettiamo d'accordo sulla terminologia non ci capiamo e escono fuori assunti di questo genere:
l'obbiettivo xy è scadente perché è morbido (in riferimento all'incisività),
oppure:
lo (stesso) obbiettivo xy è ottimo perché è morbido (in riferimento ai passaggi tonali).
Quindi mettiamoci d'accordo, definiamo morbido un obbiettivo poco inciso e magari soffice uno dai passaggi tonali non proprio duri biggrin.gif
enrico.cocco
Scusate ragazzi,
so che mi attirerò le ire di qualcuno di voi, però io ho scoperto che la tanto decantata "durezza" di certe ottiche è anche da ricondursi al software di elaborazione del file NEF.
Capture, in entrambe le versioni (NX e precedente) esegue di fatto lui una elaborazione, sia come maschera di contrasto sia come saturazione curve ecc, INDIPENDENTEMENTE dal fatto che on camera i valori siano tutti a 0 (o normal se preferite).
Ora mi direte che "prima di parlare bisogna saper usare NX)... forse è vero, però io pur sforzandomi non riesco ad eliminare la PP che questo introduce da solo.
Usando un altro software di elaborazione NEF, i risultati sono ben diversi, soprattutto con ottiche DX.
Questo non toglie che Capture è e resta un ottimo strumento di lavoro, ma non è l'unico e forse neanche il migliore.

Buone cose

Enrico
cavalieredona
enrico,

io ho risolto il problema, mettendo in camera l'impostazione del contrasto al minimo. ti assicuro che le ottiche DX "restituiscono la stessa foto di quelle non Dx". infatti il punto secondo me, non sono le ottiche, ma il sensore e il corpo macchina che hai che fanno sì che tu abbia una foto "più dura" o "più morbida", e il software di gestione.
Io ho una D70 e il 35 F2, considerato da tutti come un obiettivo "non tanto contrastato", per me lo è tantissimo, quindi ho deciso di impostare in camera il contrasto al minino. lo stesso contrasto, che per molti è eccessivo, del 12-24 dx della nikon senza la correzione in camera, "mi dava sinceramente per i miei gusti una foto troppo contrastata".
come detto prima il problema non sono le ottiche, ma il tipo di camera. infatti, a riprova, se monto l'85 f1.8, e come contrasto metto su normale, la foto è troppo contrastata.
nel mio caso, quindi su 3 ottiche, 2 dovrebbero dare una foto delicata, con passaggi tonali morbidi, e solo una ottica dovrebbe restituire foto molto dure.
invece non è così. senza modificare l'impostazione nella mia d70, tutte e tre per me sono troppo dure. quindi il problema, che poi non è un problema, è la d70, il suo sensore, il suo software di gestione. naturalmente il 12-24 restituisce foto con un contrasto maggiore, a seguire il 35 e il più morbido l'85, ma questo dipende anche dalla natura stessa dell'obiettivo e dalla sua focale, e dall'utilizzo per il quale sono stati costruiti. é normale che un 12-24 sia più "duro" di un 85.

mi scuso se il modo di esprermi sembra contorto.......

a presto e buone foto

donatello
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