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gabrieleD70
Salute a tutti.
Vorrei condividere con chi vorrà leggermi e rispondermi, un pensiero.
Ieri sera sono rimasto a dormire da mia madre, nella mia casa natale. Frucando tra le "vecchie" cose ho ritrovato gli album con le foto che facevo prima dell'avvento del digitale nella mia vita.
Ci sono rimasto male.
Allora fotografavo per divertimento, ma senza aver letto libri o frequentato forum o essendomi confrontato con nessuno, se non con mio padre che mi ha insegnato a fotografare.
Dunque, guardando quelle foto e sapendo che le avevo fatte con una macchina non di marca e completamente manuale (!) ho notato che erano molto belle, ben composte, ottima messa a fuoco e calcolo di tempi/diaframmi. Addirittura ho ritrovato delle foto che feci ad un rally dove facevo il "panning" senza neanche sapere che si chiamasse così !!!
Facevo dei ritratti perfetti, per scelta di luce ed inquadratura....
Oggi, con il digitale, le riviste specializzate (prima ne ignoravo l'esistenza) internet, i forum e quant'altro, faccio sempre belle foto (almeno per me) ma con una percentuale molto inferiore a prima pur avendo attrezzature di tutto rispetto.
Credo, cioè, che mi stia facendo un po' troppo trascinare dal "lato oscuro della forza", quello che ti porta a cercare la perfezione nell'attrezzatura e non nella foto, quello che ti porta a fare 300 scatti a soggetti insignificanti solo per provare un obiettivo o dei settaggi...
Prima io classificavo gli obiettivi in base al loro prezzo: quello mi potevo permettere, quello avevo e quello usavo. Per me erano tutti buoni, cambiava solo il prezzo e la costruzione.
Sicuramente prima era più ingenuo, o disinformato, ma pensavo solo a fare foto.
Adesso per la maggior parte del tempo penso a quale obiettivo sostituire nel corredo, alla nitidezza dell'uno in confronto all'altro ecc.
Per carità, faccio comunque foto che mi danno soddisfazione, ma ho paura di trasformarmi, da appassionato di fotografia quale ero, ad appassionato di attrezzatura fotografica.
Ciò non lo voglio!
Vi prego, d'ora in avanti (e lo dico ai moderatori) se mi trovate ad intervenire sulla sezione obiettivi.... brotolatemi!!!! grazie.gif
Non so se questo sta capitando anche ad altri.

Comunque grazie per la pazienza....

Ciao
gabrieleD70
Ho notato circa 20 visite in meno di 5 minuti.....
Grazie anche soltanto per avermi letto.
guru.gif
@chie
Credo capiti un pò a tutti, soprattutto agli adulti con ancora la voglia di essere bambini.
Io sono tra quelli e non solo per questa mia rinnovata passione.
Mi domando sempre più spesso se sono un collezionista più che un utilizzatore.
Ma non è detto che le due cose non possano essere complementari.
L'importante è godere (quando si può) dell'oggetto ed essere anche stimolato ad usarlo.
Magari bene!!!
Franz
Scusami sai Gabriele, ma quando sento un "tremito" nella Forza (o anche solo un riferimento ad essa) io DEVO almeno leggere.
Mi unisco ad @chie come discorso Pollice.gif

Franz
Taras
....grazie per aver condiviso con noi questa tua riflessione.
........e se ti vedo in "obiettivi nikkor"...... texano.gif Police.gif texano.gif

Ciao,
Taras.
Michele Ferrato
Gabbriele credo che un pò tutti dovremmo guardarci indietro se non altro per renderci conto la società odierna verso quale via ci sta portando.A volte ci aiuta a migliorarci,ma tante volte nasconde quanto di buono c'è in noi.Io credo che di tanto in tanto ci faccia bene riflettere sul nostro passato,perchè sicuramente qualcosa che ci è ormai sfuggito è il buon senso minacciato da troppe insidie quelle insidie che ci fanno credere che tutto va meglio,ma nel momento in cui ci rendiamo conto che quello che rincorriamo non ha traguardo è forse tardi per tornare indietro,ma la fatica per farlo ne vale la pena.
Fabio Capoccia
E' la foto...non l'obiettivo usato che deve suscitare emozioni...
..qualche settimana fa ho rispolverato le foto fatte con una compatta a pellicola con rullo B&W ... stupende... perchè stupendo è il momento che mi lega ad esse... questo è l'importante...

poi che l'ottica luminosa e quindi costosa ti possa aiutare in situazione di luce difficili è un altro discorso...
stella.degli.angeli
hai fatto una bellissima riflessione, mi è piaciuta..... smile.gif

io prima di passare in digitale avevo una pentax praticamente automatica (ma non digitale) e nonostante fotografasse solo "come voleva lei" cmq andavo sempre alla ricerca di qualcosa di particolare, dello scatto "diverso" e alcune foto, rivendendole ora e sapendo le circostanze, ti dirò, mi piacciono.... anche ora, le foto sono migliori però non sto certo a scervellarmi cercando l'ottica migliore o gli aggiuntivi da comprare..sicuramente più in là mi comprerò un tele, ma la cosa più importante resterà sempre il piacere di scattare, CON O SENZA grandi obiettivi !!

è ovvio poi che se ci sono.... è sempre buono !! wink.gif
sakuragi
Concordo con @chie...può capitare...
anche a me capita molto spesso di buttare un nostalgico occhio alle foto scattate con la mia vecchia Olympus OMN1n e ottiche fisse Zuiko che tutt'ora conservo e a volte uso.
nonostante non sia un utilizzatore del digitale, è una riflessione che mi sono trovato spesso a fare dopo ogni acquisto fotografico nel recente passato: dal Coolscan ai vari obiettivi tele...
Quello che conta di più secondo me è che ogni scatto che facciamo, che sia su pellicola o in digitale, con un vetro da 2000€ o da 20€, sia frutto delle nostre emozioni, di come vediamo le cose e di come sia nostra intenzione fare vivere queste emozioni agli altri.

Il Lato Oscuro è sempre in agguato...resisti giovane Padawan, la Forza è possente in te!
biggrin.gif
toad
Caro Gabriele,

leggo solo ora il tuo post, che, permettimi l'ardire andrebbe messo in bella evidenza, se non altro per l'animo con cui l'hai scritto.
Non hai solo espressso le tue opinioni, ma sviluppato concetti fondamentali.
Tutti rinncorriamo il progresso, la tecnica, la perfezione, dimenticandoci probabilmente di quello che è il nostro scopo fondamentale. Fare foto, che possibilmente significhino qualcosa. E ,questo, come già detto mille volte prescinde abbastanza dal mezzo.
Io ho fortunatamente pacchi di foto di famiglia, anche molto vecchie. Se e quando ne avrò voglia le scansionerò per mantenerle intattte (?) nel tempo.
Ho anche tutto il mio archivio di 37 anni di click. Talvolta ne riprendo qualcuna, come quella dela contest (sapessi come e in che condizioni è stata fatta...). Altre volte rimando. Uno scrittore (vero) non pubblica sempre le sue opere se non quando sente che sia il momento.
Poi, il fatto di essere anche collezionista, fa parte dell'animo umano. Io ho un tot di apparecchi "d'antan" perfettamente funzionanti, che non uso, ma dai quali mai mi separerei. Questo fa parte dell'inscindibile dell'animo umano.
Per finire, la voglia di essere bambini è un peccato mortale? Mi sembra che Pascoli ("il Fanciullino") la pensasse diversamente. Poi, ognuno ha le sue opinioni.

Concludendo, se no qui si fa un trattato, sono totalmente d'accordo con il tuo pensiero.

Pensa meno agli obiettivi e più alle immagini Pollice.gif
Un caro saluto

Guido
Knight
Condivido solo in parte quello che hai scritto.

Ho iniziato a fotografare quando avevo diciotto anni e da subito mi sono appassionato, ho cominciato a leggere riviste, a comprere manuali di fotografia.
Le finanze erano quelle che erano e, come te, l'obiettivo migliore era quello che mi potevo permettere.

Le foto che scattavo mi piacevano e, ancora oggi, trovo che siano molto belle (con l'ovvia tara dell'essere legate a situazioni e ricordi).

Poi, non so come e per quale motivo, ho smesso di leggere, ho comprato un unico zoom e su di me è scesa l'era glaciale della fotografia.

Le immagini erano sempre gradevoli e ben esposte, ma, riguardandole oggi, mancano di qualcosa.

La svolta autentica l'ho avuta tre anni fa, con l'acquisto della prima compattina digitale da 4 MP.

La passione della foto si è risvegliata in me ed ho (ri)scoperto tutto il mondo della fotografia, accorgendomi, solo allora, dei fenomenali cambiamenti avvenuti in mia "assenza".

Da allora, anche grazie alla assidua lettura e frequentaione di questo forum ed allo scambio di pareri e consigli con altri "malati" di fotografia, il mio modo di pormi dietro la macchina è cambiato, in meglio credo, e le foto hanno riacquistato quel non so che lasciato per strada tanti anni prima.

Non ho un'attrezzatura molto vasta, ma ho costantemente "lavorato" per migliorarla e renderla la più adatta possibile alle mie esigenze ed al mio modo di fotografare e spero di esserci riuscito.

Concludo citando l'ottimo Lambretta: la Nikon (e tutta l'attrezzatura annessa) non si dicute...si usa!

Quindi smetti di farti troppi problemi e continua a scattare come prima, conscio, però, di quanto hai appena voluto condividere con noi.

Buone foto

Fabrizio
gabrieleD70
Grazie per queste vostre "intime riflessioni" che si uniscono alle mie....

Adesso metto altra carne al fuoco:

In questi ultimi giorni mi è capitato di leggere delle riflessioni fatte da vari utenti, anche da DOC, in cui si poneva l'attenzione sul fatto che le belle foto nascono dal feeling che ci lega (anche per un momento) con il soggetto fotografato.
Cioè, si vede una scena (un soggetto) che ci attira per qualche motivo e cerchiamo di fermare per sempre le emozioni che in quel momento proviamo, sulla nostra fotografia.

Adesso arrivo al nocciolo della questione:

Da quando ho la D70 mi capita spesso di fotografare soggetti per i quali non provo alcuna emozione, ma lo faccio solo per il feeling che provo con un particolare obiettivo e con la macchina che sto usando.
I risultati di ciò, le foto, non mi dicono niente... non mi appassionano.
Prima scaricavo un rullino da 36 a settimana ed ero emozionato nel rivedere tutte le foto fatte (anche se alcune erano venute male). Adesso scarico quasi quotidianamente la Compact Flash con circa 200 foto che non mi dicono quasi niente.
Quando una scena o un soggetto non ci emoziona forse (lo dico per me, chiaramente) è meglio non fotografare!

Ciaoo
__Claudio__
Un'ottima riflessione che dovrebbe aiutare a riflettere biggrin.gif sul senso della fotografia. L'argomento fu trattato agli albori del forum e ne sortì una bella discussione. Vediamo se magari ci si riesce anche stavolta. (a ruoli invertiti)
Magari ricordandosi di qualcuno che ci ha fatto vedere ottime cose usando una sola macchina e una sola ottica.
gabrieleD70
Ringrazio anche Fabrizio e Guido che hanno postato mentre io scrivevo.

Tengo a precisare che il mio messaggio iniziale e quello di cui sopra, NON vogliono essere una "paternale per gli utenti meno esperti". Ci mancherebbe altro!
E' una AUTO-CRITICA un po' intima che ho voluto condividere con voi.
toad
QUOTE(gabrieleD70 @ Sep 30 2005, 11:51 AM)

Da quando ho la D70 mi capita spesso di fotografare soggetti per i quali non provo alcuna emozione, ma lo faccio solo per il feeling che provo con un particolare obiettivo e con la macchina che sto usando.
I risultati di ciò, le foto, non mi dicono niente... non mi appassionano.
Prima scaricavo un rullino da 36 a settimana ed ero emozionato nel rivedere tutte le foto fatte (anche se alcune erano venute male). Adesso scarico quasi quotidianamente la Compact Flash con circa 200 foto che non mi dicono quasi niente.
Quando una scena o un soggetto non ci emoziona forse (lo dico per me, chiaramente) è meglio non fotografare!

Ciaoo
*



Primo: non ho capito se Knight si riferiva a te o a me, penso a te visto il tempo della risposta.

Secondo: Hai perfettamente ragione: chechhé ne dicano i fautori del digitale (io fotografo anche in digitale) la percezione mentale che usavi quando scattavi a pellicola (che costava, non dimentichiamolo) ti costringeva a pensare di più all'immagine che volevi realizzare, proprio perché di rullini non ne avevamo a centinaia (non mi pare che apparteniamo tutti alla famiglia Rockfeller!) e quindi pensavi di più prima di fare click. Ora, se mi vengono a dire che il,vero fotografo fa lo stesso anche in digitale ci posso anche credere, fino ad un certo punto...
E' questione di testa. Io, e vedo che non sono il solo, ho cominciato così e diventa dura cambiare. E non dimenticarti mai "il fanciullino". Non ti piacerebbe, se lo hai fatto a suo tempo, riprendere a costruire con il Meccano? (non ti preoccupare, non lo fanno più!).

Un caro saluto

Guido
gabrieleD70
QUOTE(__Claudio__ @ Sep 30 2005, 10:57 AM)
Un'ottima riflessione che dovrebbe aiutare a riflettere  biggrin.gif  sul senso della fotografia. L'argomento fu trattato agli albori del forum e ne sortì una bella discussione. Vediamo se magari ci si riesce anche stavolta. (a ruoli invertiti)
Magari ricordandosi di qualcuno che ci ha fatto vedere ottime cose usando una sola macchina e una sola ottica.
*


guru.gif
Non puoi immaginare il piacere che mi fa vederti intervenire in queste mie riflessioni.
Prima o poi dovremo fare due chiacchiere in PM.
Come in fotografia, ci sono tante prospettive da cui mettere a fuoco.... e spesso la composizione cambia. Certe cose dette in certi momenti forse non ce le meritavamo vicendevolmente. Ma questa è un'altra storia che non interessa i lettori di questa discussione. wink.gif
Ciaoo
gabrieleD70
QUOTE(TOAD @ Sep 30 2005, 11:06 AM)
Primo: non ho capito se Knight si riferiva a te o a me, penso a te visto il tempo della risposta.

Secondo: Hai perfettamente ragione: chechhé ne dicano i fautori del digitale (io fotografo anche in digitale) la percezione mentale che usavi quando scattavi a pellicola (che costava, non dimentichiamolo) ti costringeva a pensare di più all'immagine che volevi realizzare, proprio perché di rullini non ne avevamo a centinaia (non mi pare che apparteniamo tutti alla famiglia Rockfeller!) e quindi pensavi di più prima di fare click. Ora, se mi vengono a dire che il,vero fotografo fa lo stesso anche in digitale ci posso anche credere, fino ad un certo punto...
E' questione di testa. Io, e vedo che non sono il solo, ho cominciato così e diventa dura cambiare. E non dimenticarti mai "il fanciullino". Non ti piacerebbe, se lo hai fatto a suo tempo, riprendere a costruire con il Meccano? (non ti preoccupare, non lo fanno più!).

Un caro saluto

Guido
*


Riguardo alle risposte ci stiamo un po' accavallando, mi sa....

Riguardo allla seconda considerazione, non è solo un problema di costi di rullini o CF. Volevo dire anche un'altra cosa.
La fotografia è fatta di tecnica e passione, giusto?
Per tecnica non intendo solo quella compositiva ma anche quella che ti fa capire il funzionamento e le caratteristiche di una reflex digitale o che ti fa usare Photoshop o Capture che sia.
Per passione non intendo la passione per la fotografia in generale, ma il provare un emozione prima di sentire il desiderio di fare una foto.

Ecco: io prima avevo più.... passione. Ora ho più tecnica.

Ed ecco perché MI dico: se non provo emozioni per un soggetto, perché perder tempo a fotografarlo?

__Claudio__
QUOTE(gabrieleD70 @ Sep 30 2005, 12:08 PM)

Prima o poi dovremo fare due chiacchiere in PM.


Meglio di persona davanti a una birra! wink.gif
Vieni a Roma, Domenica! Pollice.gif
gabrieleD70
Sei di Roma?
Io ho degli amici a Roma che spesso vado a trovare... Circa una volta al mese ci capito, nel caso ti incontrerei molto volentieri!
davidebaroni
QUOTE(gabrieleD70 @ Sep 30 2005, 11:58 AM)
Ringrazio anche Fabrizio e Guido che hanno postato mentre io scrivevo.

Tengo a precisare che il mio messaggio iniziale e quello di cui sopra, NON vogliono essere una "paternale per gli utenti meno esperti". Ci mancherebbe altro!
E' una AUTO-CRITICA un po' intima che ho voluto condividere con voi.
*



Gabriele, ti ringrazio di questa condivisione. grazie.gif
Per inciso, ciò che descrivi è vicino a cose che io stesso penso.

Una cosa che mi ha colpito, quando ho comprato la D70S, è il fatto che molti dei miei amici "fotografi" siano stupiti del fatto che continuo a fare uno scatto ogni tanto, anziché "mitragliare" in giro, tanto non costa nulla... Ma io continuo a scattare come quando usavo la pellicola: solo se e quando "sento" la foto. E non importa nulla se poi viene "imperfetta"... Addirittura, e questo è un mio limite, tendo a scattare UNA sola foto... se è venuta bene, ok, sennò sarà per un'altra volta, ormai il momento è passato, un vero "attimo fuggente". wink.gif
Le uniche volte che mi metto a scattare in abbondanza fregandomente se "sento" o no la foto è quando faccio le prove tecniche: per esempio, ho fatto intere serie di foto allo stesso soggetto insignificante solo per provare la differenza fra diversi profili colore, o bilanciamenti del bianco, o... E alla fine le ho cancellate tutte. biggrin.gif

Eppure...

Eppure anch'io sento il "fascino" degli obiettivi (quanto sento la mancanza di un "vero" grandangolo, tipo il 12-24... Se solo non costasse 3 litri di sangue!) o della loro qualità (il 70-300G è un ottimo vetro, per quello che costa, ma...). Non ne faccio una malattia, però. Cerco di "arrangiarmi" con quello che ho, e, se si presenterà l'occasione (E avrò i mezzi per coglierla), migliorerò i miei vetri "lungo la strada".

Ma la buona foto, per me, la fa "il cuore", non il vetro. E' per quello che, quando decido di commentare una foto, cerco (con rare eccezioni) di farlo su una base "emozionale" anziché tecnica. smile.gif

Certo, anche la "tecnica", nel senso della "padronanza del linguaggio" (in questo caso quello fotografico), ha la sua importanza non trascurabile.

Ma mi viene in mente un mio amico musicista. Quando suonavamo insieme, e lui non era ancora "caduto preda del Lato Oscuro", nelle jam sessions c'erano tanti "errori" tecnici... di cui nessuno si accorgeva, perché l'emozione li faceva passare in secondo (o in terzo) piano. Ora, l'esasperazione tecnica ha reso il tutto molto più "freddo", ed è più difficile anche solo "esprimersi" momento per momento. Suonano un po' come discorsi grammaticalmente "perfetti", ma senza "cuore", senza spessore, quasi senza "significato".

Si è persa "l'intimità".

Spero di essermi spiegato, e di non essere andato OT. smile.gif

grazie.gif ancora per lo spunto di riflessione.

Davide
davidebaroni
blink.gif
Sono troppo lento a scrivere... Ho trovato 5 nuovi post rispetto a quando ho iniziato! biggrin.gif
toad
QUOTE(gabrieleD70 @ Sep 30 2005, 12:17 PM)
Ed ecco perché MI dico: se non provo emozioni per un soggetto, perché perder tempo a fotografarlo?
*


La prima risposta sarebbe: se non provi emozioni, non fotografarlo, ma sarebbe riduttivo; vorrei risponderti a modo, ma ora non ne ho il tempo. Credo però che tu abbia bisogno di un buon momento di riflessione.
Una buona birra con _Claudio_ non sarebbe male!
Appena posso, riprendiamo.

Un caro saluto

Guido
gabrieleD70
Forse bisognerebbe RICOMINCIARE, magari proprio con le uscite a tema che sono state recentemente consigliate anche ad altri utenti in questi giorni.....
Ma devo trovare un tema che mi emozioni.

Proviamo un po'.....
Voglio darvi un anteprima di un tema che è da un annetto che mi emoziona ma che ancora non sono riuscito a renderlo come vorrei: la vendemmia. Sabato 8 ottobre mio suocero vendemmia e sarà invitata un po' di gente, ci sarà anche un mio amico.... vediamo quel che viene fuori.
gabrieleD70
Ahh, concedetemi una battuta prima di andare a pranzo:

Dopo un anno di prove e migliaia di foto inutili (prive di emozioni) ho fatto una grande scoperta:

Per chi ancora non lo sapesse....

La D70 funziona molto bene !!!!!
laugh.gif laugh.gif laugh.gif laugh.gif
miz
La mia esperienza credo sia molto simile a quella di molti che scrivono su questo forum.
Ho iniziato a 15 anni, affascinato dal lavoro di un amico un po' più grande di me.
La prima reflex che ho comprato è stata una Minolta 100x, allora, tranne le zenith vendute dai russi a Porta Portese, la più economica reflex sul mercato.
Col tempo ho ampliato la mia attrezzatura, con ottiche ed accessori, fino a fare il grande salto alla reflex di punta della Minolta, la 700x.
Ma già dall'inizio ho cominciato a comprare riviste, manuali, libri di grandi fotografi. L'inizio del mese era un appuntamento atteso con ansia, per poter andare in edicola e comprare le riviste in uscita.
Tutto ciò facendo grandi sacrifici economici, anche in considerazione del fatto che il B&W lo stampavo da solo, e molti ricorderanno quanto costava tale operazione.
Poi una pausa, lunghissima, dovuta a mancanza di tempo (università e poi impegni pressanti di lavoro), in cui la passione per la fotografia comunque rimaneva, latente dentro di me.
Qualche anno fa il grande passo verso il digitale, con una compatta evoluta (una Fuji 6900): da subito ho capito che mi stava stretta. Certo, le possibilità erano enormi, specie per uno come me, che per lavoro utilizza programmi di grafica per 8-10 ore al giorno.
Ma la possibilità di poter vedere nel mirino, con precisione, quello che scattavo mi mancava. La possibilità di poter scegliere l'ottica in funzione di ciò che volevo ottenere mi mancava.
Ed allora il nuovo grande passo, la D70. Ora sono in "pausa forzata", ho potuto fare pochi scatti, ma lo spirito che mi anima è questo: scattare, sperimentare, uscire a caccia di soggetti.
Ho solo una seconda ottica oltre allo zoom del kit, il 70-300 G, ma per ora rimango così, aspettando il momento in cui per 2, 3, 4, 10, 100 scatti sentirò la mancanza di un'ottica diversa. Allora penserò ad un nuovo acquisto (sempre che potrò permettermelo economicamente).

Scusatemi per la lunghezza del post, e il tono un po' troppo autobiografico. Ma forse questo è anche il modo per farsi conoscere, qui sopra, dove fin'ora ho avuto possibilità di mostrare pochissime mie cose.

ciao a tutti e seguirò con molta attenzione questo 3D
PAS
Ciao Gabriele
Riflessioni simili alle tue mi sono trovato a farle ad alta voce con mio figlio, il quale normalmente mi rimbrotta: papà la vita è come un’investimento in borsa, bisogna sempre guardare alle opportunità future e non a cosa si è perso del passato. Beati i vent’anni!

A proposito dei vent’anni io darei anche un’altra chiave di lettura (dico “anche” e non “solo”) a ciò che tu hai così bene proposto. Ed è questa:
La nostra percezione della vita cambia inesorabilmente giorno dopo giorno. Si accumulano esperienze, amarezze, soddisfazioni e si induriscono alcuni calli cerebrali su certe sensibilità che producevano le intense emozioni della nostra adolescenza e prima giovinezza Questi calli ci fanno scivolare verso binari di razionalità che danno sempre meno spazio alle emozioni.
Tant’è che nell’ultima fase della nostra vita, l’unico modo che abbiamo per vivere emozioni è quello di richiamare in memoria quelle passate.

Cosa c’entra questo con la fotografia e con la tua riflessione?
Se ci piace fotografare, l’evoluzione del nostro approccio con la fotografia va inesorabilmente nella stessa direzione. Ovvero, col passare degli anni, sarà sempre più difficile trovare soggetti che ci procurano emozioni, perché cala la nostra recettività e compensiamo questo fatto ineluttabile con una maggiore attenzione agli aspetti tecnici.
Il progresso tecnologico poi fa il resto, offrendoci cibo abbondante alla mensa della razionalità tecnica: fotocamere ed ottiche sempre migliori, strumenti informatici in continua evoluzione che richiedono impegno per poter essere utilizzati.
E’ ovvio che questo processo di migrazione dall’approccio emotivo a quello razionale varia poi in ciascuno di noi a seconda delle nostre caratteristiche individuali, ma penso sia inevitabile.

Non vorrei essere stato troppo serioso.
Ciao
andreabardi
QUOTE
se lo hai fatto a suo tempo, riprendere a costruire con il Meccano


ehehe io lo sto usando per costruire gli accessori per lo still smile.gif
gabrieleD70
QUOTE(PAS @ Sep 30 2005, 12:50 PM)
....Riflessioni simili alle tue mi sono trovato a farle ad alta voce con mio figlio, il quale normalmente mi rimbrotta: papà la vita è come un’investimento in borsa, bisogna sempre guardare alle opportunità future e non a cosa si è perso del passato. Beati i vent’anni!....
*


Però.... tuo figlio a vent'anni ne ha di sale in zucca !!!

Per dare un seguito alla seconda parte del tuo intervento, voglio raccontare una cosa che è ancora più intima.
Come ho già ben detto è stato mio padre ad insegnarmi a fotografare, trasmettendomi la sua grande passione. Ho sempre fatto un uso coscenzioso di questo "dono", fino a quando mio padre è morto (un anno fa) ed io mi sono ritrovato ad attaccarmi a qualsiasi cosa me lo ricordasse ed a qualsiasi passione condivisa con lui.
Da allora mi sono buttato nella fotografia in modo quasi morboso, con la speranza che Lui, da lassù, mi osservasse con orgoglio. Ogni mio scatto riuscito e foto d'effetto l'ho sempre dedicato a Lui ed a questa nostra grande passione......
Forse il troppo sta stroppiando facendomi perdere di vista quella che è la vera filosofia della fotografia: gestire la luce per fermare il tempo e trasmettere delle emozioni.
Le emozioni chiamano altre emozioni.... e forse solo se dotata di carica emotiva una mia foto potrà arrivare a Lui.....
gabrieleD70
Ogni volta che tornavo a casa con le foto sviluppate e stampate, mio padre era ansioso di vederle per condividere insieme questa passione e provare orgoglio nell'osservare i miei progressi.

Scusate se vi ho annoiato. guru.gif
__Claudio__
QUOTE(gabrieleD70 @ Sep 30 2005, 02:37 PM)
........ Ho sempre fatto un uso coscenzioso di questo "dono", fino a quando mio padre è morto (un anno fa) ed io mi sono ritrovato ad attaccarmi a qualsiasi cosa me lo ricordasse ed a qualsiasi passione condivisa con lui.
Da allora mi sono buttato nella fotografia in modo quasi morboso, con la speranza che Lui, da lassù, mi osservasse con orgoglio. Ogni mio scatto riuscito e foto d'effetto l'ho sempre dedicato a Lui ed a questa nostra grande passione......
Forse il troppo sta stroppiando facendomi perdere di vista quella che è la vera filosofia della fotografia: gestire la luce per fermare il tempo e trasmettere delle emozioni.
Le emozioni chiamano altre emozioni.... e forse solo se dotata di carica emotiva una mia foto potrà arrivare a Lui.....
*




QUOTE(gabrieleD70 @ Sep 30 2005, 02:40 PM)
Ogni volta che tornavo a casa con le foto sviluppate e stampate, mio padre era ansioso di vederle per condividere insieme questa passione e provare orgoglio nell'osservare i miei progressi.

Scusate se vi ho annoiato. guru.gif
*



Queste due frasi mi hanno letteralmente fatto venire un groppo in gola Gabriele. Leggendole rivedo in te quel che succede a me con mio filglio. Ogni sua foto, dopo che è passata per il mio sviluppo e poi per la mia stampa, la commentiamo insieme, la rivoltiamo come un calzino infilandoci in interminabili discussioni che io cerco di alimentare fingendomi spesso contrariato e lo stesso succede a ruoli invertiti. Una scusa come un'altra per condividere con mio figlio, come lo fu per te con tuo padre, la stessa passione. Niente al mondo mi dà più soddisfazione che trovare in lui un interlocutore spietato cerotto.gif .

Ecco questo credo che mi mancherebbe in parte con la tecnologia digitale. Oltre che la passione per la C.O. che non abbandonerò mai. Il commento sul divano, davanti ad una stampa cartacea nelle mani. Non quelle che, essendo venute bene, abbiamo stampato portando il file dallo stampatore, ma quelle che non ci convincono e su cui si discute, anche animatamente.
Si può ovviamente obiettare che lo stesso si può fare davanti al computer ma...non è la stessa cosa, almeno per me non lo è. Una spiegazione razionale ovviamente non c'è, o almeno io non la trovo, ma tant'è che questo sento.

Ritengo comunque, per tornare al ragionamento d'origine, che quando approderò anch'io, come sembra ineluttabile, al digitale mi comporterò come ho sempre fatto: fotograferò solo e se quello che ho davanti mi creerà un'emozione tale da farmi "sentire" la foto. Se avrò l'ottica giusta in quel momento attaccata al bocchettone bene, altrimenti amen. L'avrò scattata solo con gli occhi, mi è già successo una quantità enorme di volte.

La rincorsa al supercorredo non la sento anche se, attraverso gli anni il mio corredino me lo sono fatto. Ma con gli anni e solo quando sentivo davvero la necessità di un'ottica di focale diversa. L'ho già detto e qui lo vorrei ribadire: non cambierò mai un'ottica a parità di focale, con una nuova, "solo" perchè separa una decina di linee/mm in più. Le foto che faccio non prevedono mire ottiche biggrin.gif

Francesco Martini
Ciao Gabriele...
Ottima riflessione...Per me la foto non e' la "tecnica" o l'avere le migliori macchine o i migliori obiettivi..la fotografia e' arte...e' una cosa che hai dentro di te, una forma di comunicazione con la quale cerchi di infondere agli altri il tuo modo di vedere le cose.., il tuo mondo!!!!...Che la foto sia tradizionale o digitale poco importa..e poco importa se e' fatta con obettivi costosissimi o economici...la foto la fa sempre che e' dietro alla macchina!!!.Anche io ho comincato con le macchine meccaniche e con il caro vecchio rullino (che uso anche adesso)...e quella per me e' stata una "disciplina" utilissima: ti insegna a scattare poco e bene per non sprecare metri di pellcola. Con il digitale e' un'altra cosa..ti invita piu' a "scattare" che fotografare, e per questo e' un po' pericoloso, ma nessuno vieta di riflettere sempre bene, avere le idee chare prima di fare qualsiasi foto....Non cadere mai nel'errore che si puo' fare dicendo: tanto son digitali...ne scatto una trentina, qualcosa di buono saltera' fuori....Ecco..questa e' la cosa piu' deleteria che si possa fare.
Per quanto riguarda il Forum o "il lato oscuro della forza"...dipende un po' da cosa uno viene a cercare qui...Uno deve stare qui per imparare la "Fotografia"...con la F maiuscola...per imaprare a guardarsi intorno...e cercare di "vedere" meglio le cose che ha intorno a se..per imparare a "comporre" le foto...non a fare disquisizioni accademiche sulle macchine o se e' meglio qul 18-35-f.2,8 o quell'altro 17-35...f.bo'???..???....Si rischia poi di fotografare solamente per far confronti con macchie e obiettivi...invece che dare sfogo alla nostra fantasia e creativita'....
Ciao e buone foto
Francesco Martini

www.martinifrancesco.net
Gennaro Ciavarella
In questi giorni sto mettendo mano a tutto il mio archivio fotografico perchè volevo rivederlo e metterlo in digitale visto l'arrivo dello scanner

Le emozioni sono tante sia umorali che intellettuali

La sorpresa che le foto le facevo, e non male, un po' me l'aspettavo, visto che avevo pubblicato parte del materiale, ma vedere quanto mi sia allontanato dalla foto di paesaggio e dalla foto di architettura che erano le mie prime passioni è stata quanto meno importante

Quello che dici mi appartiene e la riflessione digitale-pellicola sta attraversando la mia mente unendosi a quella sulla "distrazione" che la foto subacquea ha creato su di me

Credo che il riandare sia sempre portatore di spunti permettendo di ripercorrere strade percorse e dimenticate

Una riflessione sicura è sul numero di scatti che permette il digitale e sulla continua sperimentazione derivante. Fattori entrambi positivi se supportati da studio e da consapevolezza

Personalmente ho scoperto un nuovo ed entusiasmante tipo di fare foto che ha il contraltare di porti di fronte a cambi reali nella tecnica di base e nella post-produzione (ma perchè poi la chiamano post?)

Il lato oscuro della cosa sta tutto nello scattare "senza" fotografare ma questo è sempre stato uno dei rischi di questa materia

Grazie a tutti ed a te Gabriele per lo stimolo alla discussione ed all'approfondimento

Gennaro
Francesco Martini
QUOTE(gabrieleD70 @ Sep 30 2005, 01:40 PM)
Ogni volta che tornavo a casa con le foto sviluppate e stampate, mio padre era ansioso di vederle per condividere insieme questa passione e provare orgoglio nell'osservare i miei progressi.

Scusate se vi ho annoiato. guru.gif
*


..l'avessi avuto io un padre come il tuo......
Ciao
Francesco Martini
marcelus
quando scattavo con la fotocamera prestata da papà ogni rullo era na sudata, non potevo sfigurare... e giù a bombardare l'amico fotografo con le domande più assurde, a seguirlo ai matrimoni solo x guardare.
poi il tempo passa, i primi stipendi, le prime fotocamere e le prime ottiche sudate, ma la voglia di confrontarsi resta.
poi compare il digitale...e li comincia lo scontro generazionale, ma sempre foto sono...poi il digitale cresce ...le foto aumentano a dismisura ma la sodisfazione non procede a pari passo.
sino a quando non compare uno strano scatolone pieno delle mie prime foto...già quelle della fotocamerà di papà...ma sono sfocate, sottoesposte...però sono belle.............
già ma io sono un fotoamatore o un tecnoamatore?...
allora via a rispolverare una vecchia reflex meccanica con il suo 50ino...per riportare la fotografia al posto che merita.
e la digitale???? gli sta accanto nella borsa...dovessi finire la pellicola...

il fine (la foto) forse giustifica i mezzi.... ma sempre il fine devè essere.

un modesto pensiero personale
gabrieleD70
QUOTE(__Claudio__ @ Sep 30 2005, 04:37 PM)
.....Queste due frasi mi hanno letteralmente fatto venire un groppo in gola Gabriele....
*

Tutto sommato le passioni che ci animano spesso sono molto simili.... dall'irascibilità al sentimentalismo....wink.gif
Ciò ci avvicina più di mille parole e di mille discorsi.
QUOTE(Francesco Martini @ Sep 30 2005, 08:41 PM)
...l'avessi avuto io un padre come il tuo......
Ciao
Francesco Martini
*


Quanto meno tu l'hai conosciuto.... mio padre ed i tuoi genitori erano mooolto amici wink.gif .

Sapete, è già tre giorni che non scatto una foto.
Non ho trovato soggetti che mi emozionassero, né situazioni che mi ispirassero. Non che ho perso la voglia, non fraintendetemi, è che non voglio farmi riprendere dallo scatto selvaggio dry.gif .
gabrieleD70
Adesso non voglio parlare di composizioni e inquadrature, mostrandovi una foto. Voglio solo farvi capire cosa intendo quando dico di gestire la luce per fermare il tempo e trasmettere emozioni. Quella che vi allego è un'immagine un po' crepuscolare che a me fa sempre picere vedere e che mi trasmette delle sensazioni molto intime....

C'è uno spazio ed un tempo, all'alba ed al tramonto, in cui l'inizio e la fine si incontrano... solo per pochi istanti. In quei momenti ci si sente più vicini a chi non c'è più....
stella.degli.angeli
QUOTE(gabrieleD70 @ Oct 2 2005, 06:42 PM)

C'è uno spazio ed un tempo, all'alba ed al tramonto, in cui l'inizio e la fine si incontrano... solo per pochi istanti. In quei momenti ci si sente più vicini a chi non c'è più....
*




quanta verità in quello che hai scritto !!!
toad
Domenica pomeriggio. Piove a dirotto. Conclusa la mia mostra (ne parleremo altrove come promesso). Un senso di soddisfazione, ma al tempo stesso di incompiutezza. Avrei potuto fare di più, avrei potuto fare meglio.

Prima di mettermi a preparare le foto da farvi vedere, riprendo a leggere questo 3D, uno dei migliori letti ultimamente. E inizio con il leggere la frase di Gabriele

C'è uno spazio ed un tempo, all'alba ed al tramonto, in cui l'inizio e la fine si incontrano... solo per pochi istanti. In quei momenti ci si sente più vicini a chi non c'è più....

che, se non un groppo in gola,certamente mi ha riportato indietro nel tempo con tanta commozione. Bravo. Bellissime parole.
E, riflettendo, anche a me tornano in mente tantissimi ricordi, come già avevo detto. Anche io ho avuto la fortuna di avere un padre che mi ha seguito in questa passione (la mostra l’ho dedicata a lui). Anche io con lui guardavo sempre le mie foto, sia i negativi che le diapositive. Poi la vita cambia, il lavoro ti lascia meno tempo, magari fai un po’ di carriera, fai meno foto, ti cominci a disinteressare, vedi qualche mostra, fai un po’ di diapo nelle ferie. Ma la passione si affievolisce. Questo l’ho pensato. In realtà, parlando di fotografia, la passione è rimasta solamente latente così come un negativo da sviluppare. Occorreva trovare lo sviluppo giusto! Questo a me è successo, per fortuna. Ma mi rendo conto che ci sono periodi e periodi nella nostra vita. Forse un punto fermo potrebbe essere proprio la nostra passione se cerchiamo di continuare a coltivarla; non importa se fotografi tuo figlio (per chi ce l’ha) con la torta di compleanno e parenti e amici vari, o il solito tramonto (che come Gabriele ha ampiamente dimostrato, sempre solito non è!) o quel che ti pare. L’importante è continuare… (non finire come cantava Mina)
La tecnica, il rincorrere l’ultima novità è normale, come si è già detto si è sempre un po’ bambini e il giocattolo nuovo piace sempre e attira, se te lo puoi permettere.
Il problema, più profondo, però consiste nello stabilire dentro noi stessi se fotografare ci interessa veramente, al di là della tecnica, per esprimere un qualcosa che abbiamo effettivamente dentro di noi. Se vogliamo dare a noi stessi un senso vero a questa nostra passione.
Già, passione, ma dicono che alla passione non si comanda ed è abbastanza vero. Ma la passione è tale in se stessa, non sempre per il modo con cui viene espressa. Traduzione: a me continua a non interessare con quale macchina sia stata fatta una foto, mi interessa l’immagine. Ci sono certo dei limiti. Difficilmente anche l’ottimo ludofox potrebbe fare i suoi still con una macchina a telemetro, così come Fabio Blanco e Mauro 54 o Mattteoganora o Nico o Andreotto (cito i primi nomi che mi vengono in mente per generi diversi) per il genere di foto che fanno, potrebbero mostrarci le loro splendide opere se non realizzate con le attrezzature che hanno. Ma qui parliamo di cose particolari. Dove se ti affini devi necessariamente affinare anche la tecnica e gli attrezzi. Qui entriamo nel campo della specializzazione, che sempre espressione è. Non chiedetemi di fare foto sportive, non saprei da che parte iniziare, attrezzatura a parte. Magari qualche paesaggio, o qualche ritratto fatto alla mia maniera (cioè perdendo del tempo con il soggetto).
In sostanza, credo che anche in fotografia, come nella vita, ciascuno debba seguire la sua strada, magari provandone diverse. Ormai i fotografi “tout court” appartengono ad un altro secolo. Piaccia o non piaccia.
Ma l'esperienza che ti porti dietro , fatta di ricordi, sensazioni, malinconie, anche allegrie, perché no? è indispensabile per creare una osmosi tra te, il tuo pensiero, la macchina fotografica e, naturalmente il risultato!
Bene, questo è il mio sfogo, sarò andato probabilmente O.T., ma non mi interessa. Volevo farvi conoscere il mio pensiero.
SE qualcuno ha voglia mi dica che ne pensa. Grazie.
Una precisazione. Il tutto l’ho scritto ieri pomeriggio, ma lo spedisco stamane, perché ho voluto rileggerlo.
Non ho cambiato una parola.

Un caro saluto

Guido






gabrieleD70
Caro Guido….

Credo che tu abbia centrato il punto.
Io credo che forse soltanto adesso sto veramente cominciando a comprendere l’essenza della fotografia come forma di espressione visiva, come linguaggio.
La comunicazione deve essere la linea conduttrice del nostro fotografare.
E’ bene conoscere grammatica e sintassi, ma non basta, se poi non si sa cosa dire. Ed è inutile avere tanto da dire se poi non siamo in grado di comunicare…..
Talvolta, però, prevale l’aspetto esclusivamente ludico. La perversione massima arriva quando si posiziona la macchina davanti ad uno specchio e la si fa scattare con il ritardo affinché produca un autoritratto di sé stessa, o quando ci si riduce a fare le foto al proprio corredo….
Va anche detto che la fotografia può essere l’uno e l’altro o l’uno o l’altro. Ma bisogna esserne consapevoli.
In questi ultimi giorni, grazie a queste “confidenze” che ci stiamo facendo e grazie anche ad uno scambio che ho avuto con Giallo ho capito perché le mie foto non mi entusiasmano fino in fondo. Devo fare il salto di qualità tra scattare una foto tecnicamente valida, ad una che sia LA MIA VISIONE del soggetto inquadrato, che in quanto scelto da me DEVE avermi comunicato qualcosa.
Non a caso in questi giorni mi sono imposto una sorta di astensione forzata dal fotografare, proprio per sfuggire al richiamo dello scatto selvaggio.

Un anno fa avevo un sogno.... realizzare una raccolta delle foto fatte da mio padre e creare una monografia, da mandare in stampa. Certo non per venderla, mio padre non era un gran fotografo, ma solo per me e per chi l'ha conosciuto. Ci sto ancora lavorando, prima o poi la finirò.

Un caro saluto,
toad
QUOTE(gabrieleD70 @ Oct 3 2005, 03:03 PM)
Un anno fa avevo un sogno.... realizzare una raccolta delle foto fatte da mio padre e creare una monografia, da mandare in stampa. Certo non per venderla, mio padre non era un gran fotografo, ma solo per me e per chi l'ha conosciuto. Ci sto ancora lavorando, prima o poi la finirò.


Per adessso, un solo breve consiglio, leggermente imperativo: DEVI completarla! Per te e per quanto ci sta dietro. Potrebbe essere lo "sviluppo" giusto, non so se Rodinal o D76 o quel che vuoi ma penso sia quello giusto, per te.

Un carissimo saluto e a presto.

Guido
__Claudio__
QUOTE(TOAD @ Oct 3 2005, 10:27 AM)
.............................................
Il problema, più profondo, però consiste nello stabilire dentro noi stessi se fotografare ci interessa veramente, al di là della tecnica, per esprimere un qualcosa che abbiamo effettivamente dentro di noi. Se vogliamo dare a noi stessi un senso vero a questa nostra passione.
................................................................................
.......................................In sostanza, credo che anche in fotografia, come nella vita, ciascuno debba seguire la sua strada, magari provandone diverse. Ormai i fotografi “tout court” appartengono ad un altro secolo. Piaccia o non piaccia.
................................................................................
.......................................Guido
*



Pollice.gif
__Claudio__
QUOTE(gabrieleD70 @ Oct 3 2005, 03:03 PM)
.................... Devo fare il salto di qualità tra scattare una foto tecnicamente valida, ad una che sia LA MIA VISIONE del soggetto inquadrato, che in quanto scelto da me DEVE avermi comunicato qualcosa.


Ringrazio Gabriele e Guido per le frasi che faccio mie. grazie.gif
Franz
Mi unisco a Claudio...
Gabriele e Guido state dando prova di essere due persone MERAVIGLIOSE! guru.gif

Franz
walter55
Mi inserisco in questa bella discussione, forse fin troppo ricca di contenuti e sentimenti tanto da far fatica a ricondurli a sintesi. Molte delle vostre osservazioni (impossibile quotarle tutte) sono pienamente condivise probabilmente per comunanza di esperienze esistenziali (riscoperta in età adulta della passione per la fotografia.... legame a persone ormai scomparse significative per la nostra vita... rapporto genitore-figlio, ecc...)

Non sono molto d'accordo invece sul tentativo di mettere su due piani quasi contrapposti la tecnica e l'espressione (o creatività, o comunicazione, o come altro vogliamo chiamarla). La tecnica è fondamentale e non ne possiamo fare a meno. Anche per parlare usiamo una tecnica (oltretutto complessissima) che coniuga capacità di utilizzare strumenti di creazioni di suoni (diaframma, polmoni, corde vocali, ugola, lingua, denti, bocca...) con codici specifici e riconoscibili (sonorità, fonemi, parole, sintassi, grammatica, accenti, toni, pause, silenzi...). Più sono in grado di utilizzare gli strumenti e i codici più sono in grado di comunicare. Sembra ovvio ma non lo è. Infatti molti di noi non sanno parlare (proprio in senso fisico… e basta leggere un articolo di giornale ad alta voce per rendersene conto…) , e ancora più persone non sanno comunicare (ovvero: i concetti che esprimono sono diversi da quelli che invece vorrebbero esprimere). Del resto questo è uno dei più grandi motivi di conflittualità interpersonale cerotto.gif

La fotografia non sfugge a queste regole.
Pertanto anche in fotografia più sono padrone della tecnica e del linguaggio più sono in grado di comunicare bene. E questo è un fatto.
Ciò non vuol dire che la tecnica più sofisticata, o la più moderna sia la più adatta. Però la tecnica scelta, e i suoi strumenti, devono essere conosciuti bene. E più studio più entro in sintonia (anche affettiva… anche maniacale in alcuni casi) con gli strumenti stessi della tecnica. Succede allo scrittore con le matite, le penne, la carta, gli inchiostri… succede al musicista con gli strumenti che utilizza…. Succede al pittore con i supporti su cui si esprime, con i colori, con i pennelli, le spatole, i gessetti, ecc… succede a noi fotografi con le macchine, gli obiettivi, ecc…

Ma è evidente che questo rapporto con gli strumenti di comunicazione ha senso ed è “sano” se resta comunque finalizzato all’espressione. I grandi posseggono tutti una grandissima tecnica, e la loro grandezza sta nel mediare tutto questo con la naturalezza necessaria a far passare la tecnica in secondo piano rispetto alla comunicazione. Ho letto da qualche parte che Picasso ha impiegato tutta la vita per imparare a disegnare come i bambini, e credo che questo dia il senso dell’importanza della competenza tecnica.

Molte nostre foto sono inefficaci sul piano comunicativo proprio perché sono carenti dal punto di vista tecnico. L’importanza della composizione, della luce, dei colori, degli spazi, dell’inquadratura, spesso ci sfugge, e succede come quando in mente abbiamo un motivo musicale grandioso ma ne esce fuori una strimpellatura sgangherata. In questo senso per noi fotografi la conoscenza degli obiettivi e delle macchine è fondamentale… se vogliamo comunicare. Se poi il fotografare è per noi e solo per noi possiamo fotografare anche con una scatola di scarpe, tanto quello che importa è l’emozione o il ricordo che il prodotto della mia ripresa mi evoca (che resta una cosa importantissima). Ecco perché spesso ci piacciono le foto dei 20 anni… perché sono cariche di significati personali che vanno al di là, molto al di là, dell’intento comunicativo (ammesso che ci sia stato) originario.

Il problema forse è un altro. Avere qualcosa da comunicare... e avere qualcuno a cui comunicare. Ma questo è un’altra storia…

Ciao a tutti e scusatemi per la pesantezza.

Walter
toad
QUOTE(walter55 @ Oct 3 2005, 07:15 PM)

Il problema forse è un altro. Avere qualcosa  da comunicare... e avere qualcuno  a cui comunicare. Ma questo è un’altra storia…
Walter




No, Walter, secondo me non è un 'altra storia. E' la nostra storia. Soprattutto avere qualcosa da comunicare. Il qualcuno, prima o poi, arriva, credimi.
Non ho tempo adesso di commentare tutto il tuo post, ti dico solo che la tecnica serve, ma fino ad un certo punto. Ripeto cosa già scrissi in altro post. Non credo che Ligabue (il pittore) abbia fatto l'Accademia di Belle Arti, ( e così come lui tanti altri) eppure... Così come personaggi come Dalì e Picasso erano padroni di una tecnica spaventosa. Proprio quest'ultimo , Picasso, diceva -e qui mi ricollego con il tuo pensiero - "si impiega molto tempo a diventare giovani"....

Alla prossima.

Un caro saluto

Guido
sergiobutta
Gabriele : "Da quando ho la D70 mi capita spesso di fotografare soggetti per i quali non provo alcuna emozione, ma lo faccio solo per il feeling che provo con un particolare obiettivo e con la macchina che sto usando."

Walter55 "Ecco perché spesso ci piacciono le foto dei 20 anni… perché sono cariche di significati personali che vanno al di là, molto al di là, dell’intento comunicativo (ammesso che ci sia stato) originario"

La discussione è bellissima, incentrata su un mix di sentimenti, sensazioni, ricordi, constatazioni ...
Ma da persona disincantata che come Fabrizio (Knight) ha attraversato l'epoca della passione per la pellicola, la stasi da solitudine, la ripresa folle da digitale, con un pò di cinismo accetto la tesi di Walter : nell'esaltazione che Gabriele fa delle vecchie foto, ci sono, di sicuro, un misto di ricordi, legami, affetti grandi, rapporti e complicità con il papà, che oggi non ritrova negli scatti digitali. Non posso avere la certezza della prova, ma se oggi contassimo le foto riuscite negli scatti con la pellicola con quelli riusciti con il digitale, usando come unità di misura il tempo (es.:in sei mesi), non avremmo differenza. Badate bene che non ho parlato di percentuali. E anche oggi, le foto riuscite sono quelle in cui si è stabilito un feeling con il soggetto. Gli inutili test, veri scatti sprecati, sono, purtroppo, patrimonio delle fotocamere digitali, in quanto davvero costano niente. Ma non li confondiamo con i "veri" scatti. Questi ultimi si fanno anche oggi, il tema c'è sempre, l'emozione dello scatto unico pure.
toad
[quote=sergiobutta,Oct 3 2005, 07:46 PM]Ma da persona disincantata che come Fabrizio (Knight) ha attraversato l'epoca della passione per la pellicola, la stasi da solitudine, la ripresa folle da digitale, con un pò di cinismo accetto la tesi di Walter : nell'esaltazione  che Gabriele fa delle vecchie foto, ci sono, di sicuro, un misto di ricordi, legami, affetti grandi, rapporti e complicità con il papà, che oggi non ritrova negli scatti digitali.[QUOTE]

Ma... bisogna sempre essere disincantati per cogliere, apprezzare e possibilmente trasmettere le emozioni, nel nostro caso via foto?


.[/QUOTE] Ma non li confondiamo con i "veri" scatti. Questi ultimi si fanno anche oggi, il tema c'è sempre, l'emozione dello scatto unico pure.[QUOTE]

Mai messo in dubbio, credimi, Sergio.


Un caro saluto

Guido
walter55
[quote=TOAD,Oct 3 2005, 07:38 PM]
[quote=walter55,Oct 3 2005, 07:15 PM]
Il problema forse è un altro. Avere qualcosa  da comunicare... e avere qualcuno  a cui comunicare. Ma questo è un’altra storia…
Walter

[/quote]



Ciao Guido.
Con "un'altra storia" intendevo dire che si tratta di un argomento importante e complesso la cui discussione forse ci farebbe andare in OT.
Ma mi sa che ora potrebbe eesre il caso di parlarne.
Lasciami andare a cena e riprendo il discorso. Ciao.
Walter
toad
[quote=walter55,Oct 3 2005, 08:23 PM]
[quote=TOAD,Oct 3 2005, 07:38 PM]
[quote=walter55,Oct 3 2005, 07:15 PM]
Il problema forse è un altro. Avere qualcosa  da comunicare... e avere qualcuno  a cui comunicare. Ma questo è un’altra storia…
Walter

[/quote]



Ciao Guido.
Con "un'altra storia" intendevo dire che si tratta di un argomento importante e complesso la cui discussione forse ci farebbe andare in OT.
Ma mi sa che ora potrebbe eesre il caso di parlarne.
Lasciami andare a cena e riprendo il discorso. Ciao.
Walter
*

[/quote]

Se hai voglia, scrivi. Io sto uscendo. Domani ti leggo.

Un caro saluto

Guido
Lambretta S
Boh hmmm.gif secondo me vogliamo dare per forza un senso a qualcosa che un senso non ha... la fotografia come qualsiasi altro lavoro o passatempo si fa perché piace... e quando una cosa piace a che servono le "motivazioni"... tanti dicono io senza il ballo non so stare... oppure la domenica non mi rompete perché devo andare a pesca... è giusto che ognuno faccia quello che meglio crede per passare il tempo... mi dispiace di aver spoetizzato il thread ma così è... a volte scatto perché mi emoziona... a volte mi emoziono a vedere uno scatto... senza un ordine preciso... scatto se mi va e non scatto se non mi va... ho un discreto corredo fotografico che di sicuro non mi esalta ma mi aiuta a fare quello che vorrei fare... ho una discreta conoscenza della tecnica ma a volte scatto d'istinto... per chi non lo avesse capito sono una persona normale a cui piace fotografare e basta... nulla di più e nulla di meno... non sempre bisogna cercare una giustificazione a quello che si fa... lo si fa anche solo perché si trova piacere nel farlo... anche chi spende tanti soldi in corpi e obiettivi lo fa perché gli piace... se poi il prodotto è quello che è pazienza non si può essere tutti grandi fotografi... la lotteria la vince solo uno tutti gli altri partecipano e magari vincono il premio di consolazione... pace e bene fratelli e che la luce sia con voi... laugh.gif laugh.gif laugh.gif
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