cara edvige ho sempre sospettato che avessi grandi doti di still lifer e senza dubbio un ottimo gusto ma insomma con questi tuoi scatti tu mi spiazzi proprio.
Voglio dire: c'è senza dubbio un progetto che porti avanti con passi discreti ma non per questo indecisi o instabili, c'è un'accortezza e una ricerca del dettaglio assolutamente rari anche fra le pagine di questo pur ricco forum, ci sono gusto e raffinatezza in grande abbondanza.
La mia foto preferita resta la prima, la salvia, tutto sommato.
Non per una ragione tecnica, per carità!
Cosa ho poi a che fare con le ragioni tecniche io che fino a ieri pensavo la "profondità di campo" come un metodo per la coltivazione delle patate e l'"iperfocale" come un'immaginifica velocità prossima a quella della luce? No... non sono le ragioni tecniche quelle che mi fanno scegliere l'aroma dalle foglie vellutate... Certo, lo scatto in sé mi sembra perfettamente bilanciato per quel che concerne l'uso della luce e delle ombre, cromaticaemnte coerente oltreché morbido, denso e pastoso. Non è questo il punto però. Anche lo sterco di vacca è morbido, denso e pastoso ma non per questo me lo porterei a casa. E invece la tua foto della salvia sì, la appenderei in cucina accanto ai fornelli perché mi sembra a modo suo perfetta (al di là degli specifici rilievi che poi si potranno muovere sulla pulizia del piano d'appoggio o sulla qualità delle ombre).
Alcuni sostengono che il bello sia un fatto di equilibrio... equilibrio fra le parti. Ecco quel che mi colpisce di questa immagine è proprio il suo profondissimo e inalienabile
stallo. Insomma non aggiungerei nulla e nulla le toglierei. Sono convinto che anche l'intervento più discreto, chirurgico e filologico farebbe crollare il puro bilanciamento che hai, consapevolmente o meno, creato.
Questa sensazione è descritta come solo gli scrittori sanno fare da John Barth che nella sua
Fine della strada a un certo punto dice:
"
...tornammo a casa, senza dire una parola più del necessario. Era come se tante cose stessero sospese in delicato equilibrio e si sentiva di dover star zitti perché una sola parola avrebbe potuto sbilanciare l'universo".
Ovvio è che non procedi a caso o a tentoni. A dimostrarlo sta la seconda immagine: stupenda ma - a mio modo di vedere - leggermente meno efficace e stabile, magari solo per una millimetrica traslazione del fulcro e nient'altro.
Nella foto del timo (immagino certo la riottosità fotografica di quelle foglioline senza arte né parte) mi piace il modo in cui hai reso la rotondità del vaso... la definirei una "
seconda via". (ludo qui mi sento di dissentire un po' da quel che accenni nel tuo intervento. "sento di dissentire"? ma che cavolo di espressione è? non potevo dire semplicemente "dissento"?)
Certo avresti potuto illuminare il tuo oggetto con una bella e classicissima banda larga di luce sulla sinistra a perdersi nel nero del vetro prima della metà e una banda più sottile sulla destra (cuki) per delimitarne la forma cilindrica e dire in soldoni all'osservatore: "Guarda Cocco [Cocco è l'osservatore] come sono tondo e come questa mia rotondità riflette bene la luce... dillo che nulla al mondo è più cilindrico di me! dillo dai!"
"E' vero!" avrebbe dovuto rispondere Cocco, l'osservatore, senza indugio "non c'è al mondo cilindro che sia più cilindrico di te! Tu sei la cilindrità fatta a cilindro. Anzi ti dovrebbero riforgiare in platino e iridio per il
Museo delle Forme di Timbuctù"
Però questa non è la strada che hai seguito. La tua idea era diversa più contorta e al tempo stesso più didattica... proporre tante bande successive di vari spessori per ricordare ogni minuto al Cocco che di cilindro si tratta. Insomma quell'enorme intrregno nero al centro del vaso proprio non ti andava giù (e non posso biasimarti)... hai pensato: "ma scusa, mentre l'occhio passa da una banda all'altra e si ritrova in questo mar nero della luce potrebbe dimenticarsi del punto di partenza o addirittura - orrore e raccapriccio - rinnegarlo!". "Non glielo permetterò!" hai sentenziato e con tanti bei cuki successivi hai tracciato un bel corridoio di luce per atterraggi non strumentali in caso di scarsa visibilità! Inconsueto, brava, mi piace.
E ora veniamo alla cipolla (la madre di tutti gli aromi).
Questa mi fa proprio impazzire... e benché oramai mi sia sbilanciato per la salvia ti confesso che in certi momenti fra il sonno e la veglia sono assalito da dubbi atroci.
Insomma qui c'è un vaso arancio originale anni '70 con bordo bianco, qui c'è una pulizia formale invidiabile, c'è un disordine incredibilmente ordinato fra le erbette cipollose e - inutile negarlo - un equilibrio raro fra le parti.
Ancora una volta un gioco di chiaroscuro sulla verzura pressoché perfetto e una definizione formale del contenitore ottima... ancora una volta la disposizione degli oggetti in uno spazio pulito, astratto e ideale che definirei "
zen".
brava, brava, brava (almeno secondo me eh?)
QUOTE(ludofox @ Jul 23 2007, 10:49 AM)

Copio/Incollo, il mio precedente intervento...

ludo scusami ma qui ti seguo poco. copi e incolli dal precedente intervento.
non copi/incolli certo i rilievi sulla molteplicità delle bande qui (nell'erba cipollina) assai più rarefatte e solo vagamente percettibili. E spero nemmeno considerazioni circa il prossimo arrivo dei dettagli ("I dettagli arriveranno col tempo")... insomma ludo questa foto (come ogni altra) è fatta prima di tutto di dettagli credo, dettagli che a mio modo di vedere funzionano molto bene. E poi scusa, le due foto (quella del timo e quella dell'erba cipollina) mi sembrano molto diverse fra loro anche nella cura dei dettagli. Tu hai certamente un occhio più allenato e attento del mio... però, se devo essere sincero, tutti 'sti difettucci in quest'ultimo scatto proprio non ce li vedo... correggimi se sbaglio.