ciao a tutti,
mi sono imbattuto in questa discussione e vorrei esprimere un mio parere a riguardo, un professionista non litiga su quale formato usare ma adegua la tecnica in base alle esigenze del suo lavoro. Nel mio studio nel periodo estivo io ed i miei collaboratori ci occupiamo unicamente di cerimonie di clienti esteri che decidono di sposarsi in famose località turistiche, e sono tantissimi, capitano spesso giornate con 3 o 4 cerimonie e la maggior parte delle immagini viene fatta in strada, tra la gente ed i luoghi del posto con ogni condizione di luce, sia di mattina che di sera ed ogni lavoro che viene consegnato è ottimizzato in PP anche nel caso che il cliente non richieda stampe ma unicamente gli scatti, facile quindi immaginare che 7 giorni su 7 per 6 mesi oltre alla ripresa passo diverse ore notturne davanti al monitor, ebbene in questo lavoro io come altri miei bravi colleghi italiani ed esteri usiamo esclusivamente jpg ed è rarissimo che nella selezione butti via foto per errori d'esposizione, tranne quelle con espressioni non belle. E' fondamentale conoscere perfettamente il comportamento della macchina nelle varie condizioni come superfici chiare o scure nell'inquadratura che ne possano falsare i valori ed istintivamente apportare le giuste correzioni ecc...ecc.., ma deve essere un meccanismo automatico, un feeling totale con la camera che si acquista con la pratica e con tanta PP che ti fà capire come si deve scattare, perchè ritengo non ci sia cosa più brutta per un fotografo che osservare il display ad ogni scatto in quanto in una scena dinamica quella pausa ripetuta spezza il ritmo tra te ed il soggetto e se fossi dall'altra parte non lo gradirei, è sufficiente controllare l'immagine di tanto in tanto o all'inizio di un set. Mentre nei più tranquilli mesi invernali quando capitano lavori d'interni, cataloghi, o altro uso tranquillamente anche il raw. Facciamoli convivere tranquillamente,
un caro saluto a voi tutti, Massimo
mi sono imbattuto in questa discussione e vorrei esprimere un mio parere a riguardo, un professionista non litiga su quale formato usare ma adegua la tecnica in base alle esigenze del suo lavoro. Nel mio studio nel periodo estivo io ed i miei collaboratori ci occupiamo unicamente di cerimonie di clienti esteri che decidono di sposarsi in famose località turistiche, e sono tantissimi, capitano spesso giornate con 3 o 4 cerimonie e la maggior parte delle immagini viene fatta in strada, tra la gente ed i luoghi del posto con ogni condizione di luce, sia di mattina che di sera ed ogni lavoro che viene consegnato è ottimizzato in PP anche nel caso che il cliente non richieda stampe ma unicamente gli scatti, facile quindi immaginare che 7 giorni su 7 per 6 mesi oltre alla ripresa passo diverse ore notturne davanti al monitor, ebbene in questo lavoro io come altri miei bravi colleghi italiani ed esteri usiamo esclusivamente jpg ed è rarissimo che nella selezione butti via foto per errori d'esposizione, tranne quelle con espressioni non belle. E' fondamentale conoscere perfettamente il comportamento della macchina nelle varie condizioni come superfici chiare o scure nell'inquadratura che ne possano falsare i valori ed istintivamente apportare le giuste correzioni ecc...ecc.., ma deve essere un meccanismo automatico, un feeling totale con la camera che si acquista con la pratica e con tanta PP che ti fà capire come si deve scattare, perchè ritengo non ci sia cosa più brutta per un fotografo che osservare il display ad ogni scatto in quanto in una scena dinamica quella pausa ripetuta spezza il ritmo tra te ed il soggetto e se fossi dall'altra parte non lo gradirei, è sufficiente controllare l'immagine di tanto in tanto o all'inizio di un set. Mentre nei più tranquilli mesi invernali quando capitano lavori d'interni, cataloghi, o altro uso tranquillamente anche il raw. Facciamoli convivere tranquillamente,
un caro saluto a voi tutti, Massimo
Questo si che è un discorso ben argomentato!
Ti ringrazio.
E' esattamente ciò che penso io.
Il jpeg è adatto al fotografo che ha raggiunto una certa conoscenza del mezzo e sa come agire in fase di ripresa.
Il raw è più flessibile e permette di recuperare errori, anche abbastanza gravi, in un secondo tempo.
Asserire che non si possa lavorare in PP con il jpeg è assurdo. Io do sempre una "sistematina" ai miei scatti prima di pubblicarli sul web o di stamparli, e non mi sento limitato.
Chiaramente parliamo di leggerissimi ritocchi sui livelli, contrasto, etc.. Non di recupero di sovra/sottoesposizioni di 3EV...
Insomma se la foto è completamente sbagliata non è il raw che mi risolve il problema, ma un corso di fotografia!
Ribadisco che per servizi particolari in cui si devono sottoporre i file a profonde elaborazioni o con la finalità di stampe di grandissimo formato è consigliabile partire dal Nef.
Per quanto riguarda la qualità poi non credo ci sia tutta questa visibile differenza per l'uso comune (web, stampe fino all' A3). Parlando di foto eseguite come si deve.
Chiaramente ognuno è libero di scattare come meglio crede, ma sarebbe cosa buona e giusta non dare mai nulla per scontato.
Spero che almeno le parole di un NPS arrivino la dove le mie lasciano dubbi.
Saluti.