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Davide-S
Non ha parole... sleep.gif
alessandro pischedda
io sono romano.
Mi amareggia l'accaduto ma vi posso dire che io non ci sarei andato.
Non sto dicendo che "peggio per lei se l'e' cercata" non e' questo.
Ma faccio una breve analisi..
Il quartiere e' sempre stato "difficile", la gente non ci tiene a essere effettivamente ufficializzata come fenomeno da baraccone.
In ogni caso nulla giustifica la reazione. A me amareggia molto l'eta' degli aggressori purtroppo.
Oltretutto non e' stato l'essere fotografa...non e' un'aggressione ai fotografi..e' stata un "fatti i cavoli tuoi".
Chi non conosce quelle realta' dall'interno non puo' capire veramente.
E' per questo che io per es. non fotografo mai barboni o gente che sta peggio di me.

Altra cosa che mi fa veramente innervosire e indipendentemente dalle parti politiche e' l'inserire sempre il solito commento "colpa di Alemanno" o colpa del sindaco di turno..insomma approfittare sempre per smontare.

Come leggevo da una parte, analizzando la questione Moratti, le vittorie non si ottengono smontando gli altri.
luigi fedele cassano
Sono romano anche io...
e questo purtroppo non puo essere che un gesto che rispecchia la società di adesso... secondo non è un fatto da attribuire a tor bella.. laurentino38, san basilio etc... come quartieri brutti... purtroppo poteva succede in qualsiasi altro posto. poteva essere roma milano firenze etc... ho visto scene a dir oco simili anche in quartieri molto ma molto IN se lo stato italiano permette certi FATTI... ma con ce la vogliamo prendere??
uno deve solo sperare che non succeda mai a noi o persone care..

( stato inteso: destra sinistra centro che sia.. ) Pollice.gif
Franco_
Non ho parole... altro che telefilm americani dry.gif
luigi fedele cassano
QUOTE(Franco_ @ May 17 2011, 08:24 PM) *
Non ho parole... altro che telefilm americani dry.gif



su questo hai ragione Pollice.gif
eutelsat
che tocca leggere :( , ma perchè non si riesce a vivere tranquilli in un paese come l'Italia...


Gianni
Marco Carotenuto
lo stavo leggendo proprio ieri...che amarezza..anche io sono di Roma..e so purtroppo come in alcuni quartieri la vita sia difficile..
miz
Sì, vita difficile in alcuni quartieri di Roma, ma non solo.
Vita che si attacca a pochi fili per chi ha la testa e la possibilità per costruire qualcosa anche lì dove fa comodo che non esista civiltà, cultura, pensiero.
E' un fallimento enorme della nostra società questo, non solo romana, non solo italiana: la ghettizzazione fatta passare come soluzioni per il sociale. Non ci volevano grandi menti per capire che con certi presupposti non ci si poteva aspettare granchè di più.

Grazie Emanuele, è sempre bene ricordare e denunciare avvenimenti come questo.
tiellone
Mamma mia... :(

Romano pure io.
Marco Senn
Il problema è che in questo strano paese spendiamo milioni di euro per difenderci dal terrorismo internazionale e non siamo in grado di difenderci dal terrorismo degli spacciatori e presidiare i quartieri delle nostre città che sono consegnati alla delinquenza organizzata... o forse ci va bene così, chissà... almeno a qualcuno va bene così...
Le periferie degradate ci sono dovunque, nelle grandi città sono ormai assimilabili alle favelas delle città del sudamerica, posti dove la legge non arriva e dove non è il caso di avventurarsi...
dragoslear
beh io a roma ci lavoro , ma non ci vivo,

mi dispiace per il fatto, ma pure l'ultimo commento mi fa schifo:

"È inconcepibile che in un quartiere di Roma esploda una violenza tanto brutale e ingiustificata", s'indigna il consigliere pd Dario Nanni, amico della vittima. "È la prova dell'ennesimo fallimento di Alemanno e delle sue politiche sulla sicurezza e le periferie". Tre anni di governo "dannosi, oltre che inutili", secondo l'esponente democratico: "Anziché ricostruire i palazzi di Tor Bella Monaca, bisognerebbe prima ricostruire il tessuto sociale di una città incattivita, sempre più intollerante a causa del clima di scontro perenne alimentato dal sindaco e dai suoi supporter".


ma che il signor Nanni alzasse il xxx dalla sedia e andasse lui a fare qualcosa nel quartiere, senza dare colpe agli altri...

e lo dico senza fazioni di destra o sinistra.vale per tutti


se sei consigliere, ti hanno eletto...e tu che fai per i tuoi elettori?

critichi gli altri e basta?

ma io a tutti sti signori politici gli darei una bella ramazza e li manderei a pulire i quartieri...
alemno poi possono dire di aver fatto qualcosa!!!!
gi@nluc@
QUOTE(eutelsat @ May 17 2011, 08:45 PM) *
che tocca leggere :( , ma perchè non si riesce a vivere tranquilli in un paese come l'Italia...
Gianni

perchè se hai 12 anni non ti possono fare un ca…o
perchè anche se hai fatto qualcosa la lewgge italiana tutela i delinquenti…..
perchè anche se un carabiniere accerchiato da un branco di teppisti osa difendersi viene espulso dall'arma ed il teppista diventa un idolo….
signori questa è l'italia….

W la POLIZIA AMERICANA….
gianluca
Cesar8
QUOTE(gi@nluc@ @ May 18 2011, 09:51 AM) *
perchè se hai 12 anni non ti possono fare un ca…o
perchè anche se hai fatto qualcosa la lewgge italiana tutela i delinquenti…..
perchè anche se un carabiniere accerchiato da un branco di teppisti osa difendersi viene espulso dall'arma ed il teppista diventa un idolo….
signori questa è l'italia….

W la POLIZIA AMERICANA….
gianluca


Vero....in Italia è cosi!
Il problema è sempre alla base.....vogliamo parlare quando si gira per Roma di notte? Certe volte mi chiedo se bisogna andare in giro armato......solo nel centro è un pò meglio (perchè ci sono i turisti), provate ad andare sulla Tiburtina, Prenestina dalle 22 in poi....bhà!
Come qualcuno diceva si spendono tanti soldi per il terrorismo, ma non tuteliamo casa nostra......
murfil
e pensare che spesso, anche qui, si leggono domande del tipo: "vado a Barcellona ci sarà da fidarsi ad andarci con la reflex?" quando in realtà è spesso altrettanto (o più secondo dove vai) pericoloso girare in certi quartieri delle nostre città..
Maurizio.lb
Romano anche io, non posso che confermare l'esasperazione di quel quartiere e non solo. Anche la magliana ed il serpentone erano luogo di microcriminalita' dilagante, poi con il tempo (20 anni) sono migliorati, ma manca una politica sociale intesa a non isolare i quartieri difficili, non ghettizzare le persone ed i ragazzi, dare loro delle alternative, questi hanno 12 anni e sono gia' rovinati, e' una tragedia per la fotografa che non c'entrava nulla, per loro che non hanno un futuro e per tutti noi.
Franco_
QUOTE(gi@nluc@ @ May 18 2011, 09:51 AM) *
perchè se hai 12 anni non ti possono fare un ca…o
perchè anche se hai fatto qualcosa la lewgge italiana tutela i delinquenti…..
perchè anche se un carabiniere accerchiato da un branco di teppisti osa difendersi viene espulso dall'arma ed il teppista diventa un idolo….
signori questa è l'italia….

W la POLIZIA AMERICANA….
gianluca


Ecco, ci mancava il pistolero texano.gif

Il problema è che si fanno montagne di chiacchiere senza mai risolvere un problema che sia uno.

Mi ricordo benissimo la propaganda che fu fatta qualche anno fa "al lancio" del poliziotto di quartiere... voi quanti lustri sono che non ne vedete uno ?
giuseppe v
Da romano ma soprattutto da italiano, queste notizie mi riempiono di rabbia.

Più che buttarla in politica … comincerei a interrogare le famiglie di questi piccoli delinquenti, di come stanno educando i propri figli e che valori stanno insegnando.

Felicione
QUOTE
QUOTE(eutelsat @ May 17 2011, 08:45 PM) *
che tocca leggere :( , ma perchè non si riesce a vivere tranquilli in un paese come l\'Italia... Gianni
perchè se hai 12 anni non ti possono fare un ca%u2026o perchè anche se hai fatto qualcosa la lewgge italiana tutela i delinquenti%u2026.. perchè anche se un carabiniere accerchiato da un branco di teppisti osa difendersi viene espulso dall\'arma ed il teppista diventa un idolo%u2026. signori questa è l\'italia%u2026. W la POLIZIA AMERICANA%u2026. gianluca
Il problema non è la legge che tutela i delinquenti, il problema è che un dodicenne è delinquente.
gi@nluc@
QUOTE(Felicione @ May 18 2011, 12:17 PM) *
perchè se hai 12 anni non ti possono fare un ca%u2026o

perchè anche se hai fatto qualcosa la lewgge italiana tutela i delinquenti%u2026..

perchè anche se un carabiniere accerchiato da un branco di teppisti osa difendersi viene espulso dall'arma ed il teppista diventa un idolo%u2026.

signori questa è l'italia%u2026.
W la POLIZIA AMERICANA%u2026.

gianluca
Il problema non è la legge che tutela i delinquenti, il problema è che un dodicenne è delinquente.

ok….ma se il dodicenne la passa liscia allora i problemi sono due…..
ciao
Franco_
QUOTE(giuseppe v @ May 18 2011, 12:04 PM) *
Da romano ma soprattutto da italiano, queste notizie mi riempiono di rabbia.

Più che buttarla in politica … comincerei a interrogare le famiglie di questi piccoli delinquenti, di come stanno educando i propri figli e che valori stanno insegnando.


Ciao Giuseppe smile.gif

Le prime che dovrebbero essere educate sono "certe" famiglie, ci sono dei genitori che sono tali solo biologicamente, ma che non hanno la più pallida idea di cosa significhi educare.
Famiglie che non insegnano ai propri figli alcun valore, né a rispettare il prossimo, a studiare e a impegnarsi per meritare qualcosa, famiglie che insegnano ai propri figli ad essere furbi, scaltri e a non farsi alcuno scrupolo pur di raggiungere un obiettivo. La tragedia è che buona parte della società sta andando in questa direzione... hai voglia poi a parlare della funzione educatrice della scuola che dovrebbe cercare di recuperare certe situazioni: quando si delegittimano gli insegnanti si fa perdere loro autorità e autorevolezza nei confronti dei ragazzi... con tutto quel che ne consegue.

P.S. Parlo per esperienza diretta, parafrasando Rutger Hauer in Blade Runner direi:"Ci sono cose che voi umani non potreste immaginare..." , situazioni dove c'è veramente da mettersi le mani nei capelli...
Red Hulk
QUOTE(gi@nluc@ @ May 18 2011, 09:51 AM) *
W la POLIZIA AMERICANA….
gianluca




Per cortesia signori.... non diciam putt***te.
gattomiro
QUOTE(Franco_ @ May 18 2011, 11:59 AM) *
Ecco, ci mancava il pistolero texano.gif

In compenso compare, puntuale, il pistola di turno a sparare la sua brava cazz@ta... Scusate la licenza e la maleducazione, ma quando ci vuole... ci vuole! laugh.gif

Comunque sia, il problema ha radici profonde e non basta un servizio di vigilanza ad arginare fenomeni di violenza endemica come quelli di Tor Bella Monaca ed altri quartieri difficili. Finché non si scava alla radice e non si prende atto del fatto che la violenza nasce, cresce e prolifica dove c'è degrado culturale e conseguentemente sociale, la spirale di odio verso chi si avvicina a quelle realtà, anche solo per documentarle, non si placherà mai. Ma dove prolifica questo degrado? Innanzitutto nelle differenze sociali e nella frustrazione che ne può derivare. Poi nella mancanza di possibilità di riscatto, per determinati ceti sociali, che ne fanno dei reietti e che sono relegati -nel vero senso della parola- in quartieri malfamati e lasciati a se stessi. Non intendo certo profondermi in un'analisi sociologica del fenomeno, ma se anziché evocare il pugno di ferro (che, per inciso, non ha MAI risolto alcunché) si riflettesse sulle profonde differenze che caratterizzano la società a livello mondiale e ci si mettesse nei panni di un ragazzo che va a scuola da ultimo del mondo, che la vive con disagio e l'abbandona dopo le scuole medie, che magari vive già in una famiglia degradata in cui non esiste il confronto civile, in cui si vedono certi programmi e si cresce con certi valori negativi... cosa ci si può aspettare? Questo mio non è un discorso che vuole giustificare l'atto (indegno) di quella baby gang. Se fossi stato presente la prima reazione sarebbe stata di violenza nei loro confronti, se non altro per difendere quella povera ragazza, ma da una rapa può sbocciare una rosa... solo se il terreno è fertile.
gi@nluc@
QUOTE(Red Hulk @ May 18 2011, 01:05 PM) *
Per cortesia signori.... non diciam putt***te.


opinione personale…..

QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 01:07 PM) *
In compenso compare, puntuale, il pistola di turno a sparare la sua brava cazz@ta... Scusate la licenza e la maleducazione, ma quando ci vuole... ci vuole! laugh.gif

…….

carissimo gattomiro ti ringrazio per i tuoi complimenti…..questo è un forum dove gli iscritti esprimono la loro opinione…quello che ho detto è esattamente quello che penso, e sfido CHIUNQUE a negare che in Italia il delinquente la fa franca, e la persona per bene ne paga le spese (basti pensare a tutti i casi di legittima difesa dove i poveri commercianti si sono ritrovati con un'accusa di omicidio….ecc ecc)…
per quanto riguarda la polizia dovrebbe essere temuta e non derisa come accade da noi e soprattutto dalle mie parti…..
comunque caro gattomiro le opinioni si possono esprimere anche senza dare giudizi sulla persona…
ti saluto cordialmente…

gianluca
vinc48
Scuola e famiglia= rispetto
Avere una buona famiglia che insegna l'educazione, e per buona non intendo dire ricca, ma umile,
che insegni il rispetto della vita
Ho forse detto delle stupidagini?
Vincenzo
alessandro.sentieri
invito tutti a mantenere la discussione entro i canoni della correttezza e del rispetto altrui: dietro a un monitor alcune definizioni, anche se stemperate da una faccina sorridente, possono essere fraintese ed intese diversamente da quelle che erano le intenzioni di chi le ha usate. Grazie !!! wink.gif
Felicione
QUOTE(gi@nluc@ @ May 18 2011, 01:30 PM) *
opinione personale…..
carissimo gattomiro ti ringrazio per i tuoi complimenti…..questo è un forum dove gli iscritti esprimono la loro opinione…quello che ho detto è esattamente quello che penso, e sfido CHIUNQUE a negare che in Italia il delinquente la fa franca, e la persona per bene ne paga le spese (basti pensare a tutti i casi di legittima difesa dove i poveri commercianti si sono ritrovati con un'accusa di omicidio….ecc ecc)…
per quanto riguarda la polizia dovrebbe essere temuta e non derisa come accade da noi e soprattutto dalle mie parti...
comunque caro gattomiro le opinioni si possono esprimere anche senza dare giudizi sulla persona…
ti saluto cordialmente…

gianluca

Se la polizia è derisa credi sia una mancanza di rispetto delle leggi (o a far rispettare le leggi) oppure per mancanza di educazione e/o senso civico?
fermo restando che il rispetto dovrebbe essere per tutti, ovvio.
Red Hulk
QUOTE(gi@nluc@ @ May 18 2011, 01:30 PM) *
opinione personale…..
carissimo gattomiro ti ringrazio per i tuoi complimenti…..questo è un forum dove gli iscritti esprimono la loro opinione…quello che ho detto è esattamente quello che penso, e sfido CHIUNQUE a negare che in Italia il delinquente la fa franca, e la persona per bene ne paga le spese (basti pensare a tutti i casi di legittima difesa dove i poveri commercianti si sono ritrovati con un'accusa di omicidio….ecc ecc)…
per quanto riguarda la polizia dovrebbe essere temuta e non derisa come accade da noi e soprattutto dalle mie parti…..
comunque caro gattomiro le opinioni si possono esprimere anche senza dare giudizi sulla persona…
ti saluto cordialmente…

gianluca




Lungi da me volerti mancare di rispetto Gianluca, la mia era una frase scaturita da anni vissuti negli States dove ho visto da parte della polizia made in usa quelli che a tutti gli effetti qui in Italia verrebbero definiti 'abusi di potere'...
Ti assicuro che non conoscono le mezze maniere e non soltanto nei confronti di chi sbaglia, ma a 360'; non e' affatto bello beccarsi una 'teaserata' solo per aver chiesto ''mi scusi ma cosa sta succedendo qui..?''.
Avrei tanti di quelli aneddoti che potremmo far notte.

Cmq chiedo ancora scusa se sono stato troppo incisivo nel rispondere.

Saluti.
gattomiro
QUOTE(gi@nluc@ @ May 18 2011, 01:30 PM) *
opinione personale…..
carissimo gattomiro ti ringrazio per i tuoi complimenti…..questo è un forum dove gli iscritti esprimono la loro opinione…quello che ho detto è esattamente quello che penso, e sfido CHIUNQUE a negare che in Italia il delinquente la fa franca, e la persona per bene ne paga le spese (basti pensare a tutti i casi di legittima difesa dove i poveri commercianti si sono ritrovati con un'accusa di omicidio….ecc ecc)…
per quanto riguarda la polizia dovrebbe essere temuta e non derisa come accade da noi e soprattutto dalle mie parti…..
comunque caro gattomiro le opinioni si possono esprimere anche senza dare giudizi sulla persona…
ti saluto cordialmente…

gianluca

Le cose stanno così: penso che tu abbia detto una banalità. Lo penso e lo ribadisco perché sarei un'ipocrita a dire il contrario. Preferisco attirarmi la tua (eventuale) antipatia in virtù di un'affermazione sincera che una correttezza formale basata su un insincero bon ton. Tutto il resto, credimi, era un divertito (magari non divertente, per te) calembour messo su attraverso l'uso di parole omofone (pistolero, pistola che spara, etc...). Credimi, non ho resistito ad un goliardico gioco di parole. Niente di più, anche perché non avevo neppure letto il tuo nick. Figurati che valenza poteva avere l'aggettivo nei confronti di una persona che non conosco minimamente. E poi, se veramente avessi voluto giudicarti e basta non mi sarei prodotto in una interpretazione minimamente articolata del fenomeno, non credi? In ogni caso ti chiedo scusa e ribadisco che non volevo minimamente offenderti. Anche se, lo ripeto, non condivido il tuo pensiero precedente e lo giudico piuttosto superficiale.

Saluti
fabco77
QUOTE(alessandro pischedda @ May 17 2011, 07:43 PM) *
io sono romano.
Mi amareggia l'accaduto ma vi posso dire che io non ci sarei andato.
Non sto dicendo che "peggio per lei se l'e' cercata" non e' questo.
Ma faccio una breve analisi..
Il quartiere e' sempre stato "difficile", la gente non ci tiene a essere effettivamente ufficializzata come fenomeno da baraccone.
In ogni caso nulla giustifica la reazione. A me amareggia molto l'eta' degli aggressori purtroppo.
Oltretutto non e' stato l'essere fotografa...non e' un'aggressione ai fotografi..e' stata un "fatti i cavoli tuoi".
Chi non conosce quelle realta' dall'interno non puo' capire veramente.
E' per questo che io per es. non fotografo mai barboni o gente che sta peggio di me.

Altra cosa che mi fa veramente innervosire e indipendentemente dalle parti politiche e' l'inserire sempre il solito commento "colpa di Alemanno" o colpa del sindaco di turno..insomma approfittare sempre per smontare.

Come leggevo da una parte, analizzando la questione Moratti, le vittorie non si ottengono smontando gli altri.


E' vero. La situazione è difficile, lo è a Tor Bella, a Torre Maura, Torre Gaia, Corviale, Laurentino 38, borgata xxx ecc ecc. E quell'idiota patentato di Dario Nanni dimostra al di la di ogni ragionevole dubbio di essere un uomo la cui definizione qui è maleducato dare. Come se fosse colpa del sindaco quello che accade li. Dimentica le barricate abusive pro spaccio, gli agguati alla polizia, gli scontri a fuoco e tante altre amenità varie che si succedono da lustri in quelle zone, compresi i tempi di Rutelli e Veltroni. E' un problema di non facile soluzione.

QUOTE(dragoslear @ May 17 2011, 09:44 PM) *
a che il signor Nanni alzasse il xxx dalla sedia e andasse lui a fare qualcosa nel quartiere, senza dare colpe agli altri...

e lo dico senza fazioni di destra o sinistra.vale per tutti


se sei consigliere, ti hanno eletto...e tu che fai per i tuoi elettori?

critichi gli altri e basta?

ma io a tutti sti signori politici gli darei una bella ramazza e li manderei a pulire i quartieri...
alemno poi possono dire di aver fatto qualcosa!!!!


Lascia perdere. Alemanno, secondo me, non è un buon sindaco. Ma di certo Nanni è un fesso.

QUOTE(gi@nluc@ @ May 18 2011, 09:51 AM) *
perchè se hai 12 anni non ti possono fare un ca…o
perchè anche se hai fatto qualcosa la lewgge italiana tutela i delinquenti…..
perchè anche se un carabiniere accerchiato da un branco di teppisti osa difendersi viene espulso dall'arma ed il teppista diventa un idolo….
signori questa è l'italia….

W la POLIZIA AMERICANA….
gianluca


Si, ma non è che gli USA siano rinomati per la assenza di criminalità, e si che li mettono la mano sulla pistola anche se ti fermano per un fanalino rotto.


QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 01:07 PM) *
Comunque sia, il problema ha radici profonde e non basta un servizio di vigilanza ad arginare fenomeni di violenza endemica come quelli di Tor Bella Monaca ed altri quartieri difficili. Finché non si scava alla radice e non si prende atto del fatto che la violenza nasce, cresce e prolifica dove c'è degrado culturale e conseguentemente sociale, la spirale di odio verso chi si avvicina a quelle realtà, anche solo per documentarle, non si placherà mai. Ma dove prolifica questo degrado? Innanzitutto nelle differenze sociali e nella frustrazione che ne può derivare. Poi nella mancanza di possibilità di riscatto, per determinati ceti sociali, che ne fanno dei reietti e che sono relegati -nel vero senso della parola- in quartieri malfamati e lasciati a se stessi. Non intendo certo profondermi in un'analisi sociologica del fenomeno, ma se anziché evocare il pugno di ferro (che, per inciso, non ha MAI risolto alcunché) si riflettesse sulle profonde differenze che caratterizzano la società a livello mondiale e ci si mettesse nei panni di un ragazzo che va a scuola da ultimo del mondo, che la vive con disagio e l'abbandona dopo le scuole medie, che magari vive già in una famiglia degradata in cui non esiste il confronto civile, in cui si vedono certi programmi e si cresce con certi valori negativi... cosa ci si può aspettare? Questo mio non è un discorso che vuole giustificare l'atto (indegno) di quella baby gang. Se fossi stato presente la prima reazione sarebbe stata di violenza nei loro confronti, se non altro per difendere quella povera ragazza, ma da una rapa può sbocciare una rosa... solo se il terreno è fertile.


In generale sono d'accordo. Ma dimentichi che New York, sotto Giuliani, diventò sicura proprio grazie alla legge sul terzo reato (25 anni al terzo reato, quale che sia, pure se forssero 3 scippi) e al pugno di ferro del sindaco. Si poteva girar sicuri di notte. Non male direi.

Da noi un omicida può essere fuori in 10 anni.

Rizzo, un criminale incallito, usci grazie alle leggi (balorde) che abbiamo e una volta fuori uccise altre 2 donne. Gran bel risultato.

Un pluriomicida con cervello e determinazione può ottenere i domiciliari semplicemente smettendo di mangiare: dimagrisce, fa visite mediche e se convince il medico che è diventato anoressico diventa "incompatibile col regime carcerario" e va fuori ai domiciliari. Se poi torna in forma, fa niente: ormai non rientra più, se riga dritto. E la fa franca.

Ora, non dico di diventare dei barbari o di dare l'ergastolo per un furto, ma ci devono essere delle pene, certe, e vanno scontate tutte e tutte fino alla fine, senza sconti. I deilinquenti devono sapere che la strada che hanno scelto, se li beccano, li porta in carcere senza salvezza. Come in USA, come in UK, dove se ti devi fare 3 mesi, te li fai e basta. Da noi, tali pene (inferiori ai 2 anni) non si scontano.

Il concetto alla base di ogni società civile che funziona è semplice: chi sgarra paga. Qui non funziona così. Ed è ovvio, dato che più di un terzo dei deputati sono avvocati (difensori) cui conviene avere leggi pro-delinquenti (tanto a loro, con scorta, auto blu e mega stipendi, non li tocca); e che un numero simile di parlamentari ha pendenze in corso con la giustizia e abbiamo il numero più alto di CRIMINALI in parlamento, cioè deputati condannati in via definitiva ma con sospensione della pena (sono parlamentari).

Lo facciamo un secondo 1789? Dai, chi viene? Io porto la ghigliottina..... messicano.gif

Maicolaro
"Chi semina vento raccoglie tempesta"
Io da Romano ho visto in questi ultimi anni precipitare alcune situazioni già di per se a rischio. Quanto è successo nell'articolo linkato secondo me è solo la punta di un iceberg fatto di intolleranza, inciviltà e maleducazione.
Casi come questo finiscono sul giornale, ma chi vive la città si scontra giornalmente con fenomeni di maleducazione, violenza verbale, razzismo, omofobia che io francamente in 40 anni di "romanità" non avevo mai riscontrato.
Roma è storicamente una città tollerante ed aperta, purtroppo negli ultimi anni i nostri politici hanno volutamente esasperato ed alzato i toni su determinati argomenti, incassandone lì per lì il dividendo elettorale, il problema è che come spesso accade alle parole non sono seguiti i fatti, ed oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti (i romani).

Un saluto
m.
marcgast92
sono stato in America, andrò a cercarci lavoro dopo l'università e in quel poco che ci ho passato ho visto dei polizziotti puntare la pistola alla testa di un ragazzino di 12 anni perchè aveva rubato un pacchetto di sigarette..

pare il caso di inneggiare alla violenza gratuita anche qui in Italia?

Quello che manca è il rispetto che noi giovani( mi ci metto dentro solo anagraficamente per carita ) non abbiamo visto gli esempi che continuiamo comunque a ricevere dal mondo che dovrebbe "educare".

Tanti miei amici di 18 anni ha più buon senso di quarantenni che fanno ancora gli scherzi alla croce rossa..

il problema va cercato a monte non a valle
gattomiro
QUOTE(fabco77 @ May 18 2011, 02:58 PM) *
In generale sono d'accordo. Ma dimentichi che New York, sotto Giuliani, diventò sicura proprio grazie alla legge sul terzo reato (25 anni al terzo reato, quale che sia, pure se forssero 3 scippi) e al pugno di ferro del sindaco. Si poteva girar sicuri di notte. Non male direi.

Da noi un omicida può essere fuori in 10 anni.

Rizzo, un criminale incallito, usci grazie alle leggi (balorde) che abbiamo e una volta fuori uccise altre 2 donne. Gran bel risultato.

Un pluriomicida con cervello e determinazione può ottenere i domiciliari semplicemente smettendo di mangiare: dimagrisce, fa visite mediche e se convince il medico che è diventato anoressico diventa "incompatibile col regime carcerario" e va fuori ai domiciliari. Se poi torna in forma, fa niente: ormai non rientra più, se riga dritto. E la fa franca.

Ora, non dico di diventare dei barbari o di dare l'ergastolo per un furto, ma ci devono essere delle pene, certe, e vanno scontate tutte e tutte fino alla fine, senza sconti. I deilinquenti devono sapere che la strada che hanno scelto, se li beccano, li porta in carcere senza salvezza. Come in USA, come in UK, dove se ti devi fare 3 mesi, te li fai e basta. Da noi, tali pene (inferiori ai 2 anni) non si scontano.

Il concetto alla base di ogni società civile che funziona è semplice: chi sgarra paga. Qui non funziona così. Ed è ovvio, dato che più di un terzo dei deputati sono avvocati (difensori) cui conviene avere leggi pro-delinquenti (tanto a loro, con scorta, auto blu e mega stipendi, non li tocca); e che un numero simile di parlamentari ha pendenze in corso con la giustizia e abbiamo il numero più alto di CRIMINALI in parlamento, cioè deputati condannati in via definitiva ma con sospensione della pena (sono parlamentari).

Lo facciamo un secondo 1789? Dai, chi viene? Io porto la ghigliottina..... messicano.gif

Sai cosa credo? Che il giro di vite serva a contenere il problema, mai a risolverlo... Nella mia idea uno dei concetti che dovrebbero far funzionare la società civile è il seguente: chi sgarra paga ma deve avere una seconda possibilità. Perché questo sia possibile è necessario che apprenda le regole del buon vivere. Che non possono basarsi sul deterrente della pena ma su una profonda educazione alla collaborazione, al rispetto della persona e delle cose. Istituti carcerari in cui la pena era associata ad un percorso rieducativo serio e profondo hanno dimostrato che questo è possibile. Un altro concetto basilare si chiama prevenzione, ed è più difficile da attuare perché presuppone un modello educativo evoluto, che opera in sinergia con le parti direttamente in causa (Stato, società, scuola, famiglia). In Italia questo modello è presente in una certa percentuale, ma è troppo frammentato, incompleto ed oltremodo minato nelle sue basi profonde.
fabco77
QUOTE(Maicolaro @ May 18 2011, 03:04 PM) *
"Chi semina vento raccoglie tempesta"
Io da Romano ho visto in questi ultimi anni precipitare alcune situazioni già di per se a rischio. Quanto è successo nell'articolo linkato secondo me è solo la punta di un iceberg fatto di intolleranza, inciviltà e maleducazione.
Casi come questo finiscono sul giornale, ma chi vive la città si scontra giornalmente con fenomeni di maleducazione, violenza verbale, razzismo, omofobia che io francamente in 40 anni di "romanità" non avevo mai riscontrato.
Roma è storicamente una città tollerante ed aperta, purtroppo negli ultimi anni i nostri politici hanno volutamente esasperato ed alzato i toni su determinati argomenti, incassandone lì per lì il dividendo elettorale, il problema è che come spesso accade alle parole non sono seguiti i fatti, ed oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti (i romani).

Un saluto
m.


Non si può darti torto

QUOTE(Marco.Guasta @ May 18 2011, 03:12 PM) *
sono stato in America, andrò a cercarci lavoro dopo l'università e in quel poco che ci ho passato ho visto dei polizziotti puntare la pistola alla testa di un ragazzino di 12 anni perchè aveva rubato un pacchetto di sigarette..

pare il caso di inneggiare alla violenza gratuita anche qui in Italia?

Quello che manca è il rispetto che noi giovani( mi ci metto dentro solo anagraficamente per carita ) non abbiamo visto gli esempi che continuiamo comunque a ricevere dal mondo che dovrebbe "educare".

Tanti miei amici di 18 anni ha più buon senso di quarantenni che fanno ancora gli scherzi alla croce rossa..

il problema va cercato a monte non a valle


A 12 anni hanno pistole. E sparano. E' ovvio che in un Paese dove comprare un'arma è facile come comprare le scarpe, le forze dell'ordine, per evitare di prendersi una pallottola in petto devono puntare l'arma ( e se serve premere il grilletto) per primi.


QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 03:13 PM) *
Sai cosa credo? Che il giro di vite serva a contenere il problema, mai a risolverlo... Nella mia idea uno dei concetti che dovrebbero far funzionare la società civile è il seguente: chi sgarra paga ma deve avere una seconda possibilità. Perché questo sia possibile è necessario che apprenda le regole del buon vivere. Che non possono basarsi sul deterrente della pena ma su una profonda educazione alla collaborazione, al rispetto della persona e delle cose. Istituti carcerari in cui la pena era associata ad un percorso rieducativo serio e profondo hanno dimostrato che questo è possibile. Un altro concetto basilare si chiama prevenzione, ed è più difficile da attuare perché presuppone un modello educativo evoluto, che opera in sinergia con le parti direttamente in causa (Stato, società, scuola, famiglia). In Italia questo modello è presente in una certa percentuale, ma è troppo frammentato, incompleto ed oltremodo minato nelle sue basi profonde.



In teoria potrei concordare. In pratica non tanto. Daresti una seconda possibilità a chi stupra, rapisce e uccide tua figlia? Io no. E credo nemmeno tu.

Per me è marcio e deve marcire in galera. Dopo 50 anni, quando la sua vita sarà finita, come lui ha fatto finire quella della sua vittima, visto che di tempo per pensare e cambiare ne ha avuto, se risulta cambiato e pentito, allora posso considerare di fargli passare le ultime settimane della sua esistenza libero. Lui ha tolto una vita, e mi deve la sua. Per la seconda possibilità, si rivolga in Chiesa.

Ho avuto a che fare con direttori di carcere qui a Roma e il loro giudizio si discosta molto dal tuo. A detta loro, la rieducazione non esiste, il recupero è pura illusione. Il 98% di chi entra a Rebibbia, dopo un pò ci torna, e non per le ferie. Perchè una volta fuori il mondo non fatto di bei concetti, ma di gente che ti sbatte la porta in faccia, o che ti fa sgobbare per 2 soldi. E allora la tentazione di tornare ai vecchi metodi si fa sempre più forte, e sono in pochi a resistere.

Il fatto lo raccontò un "soldato" della camorra: analfabeta, nato e cresciuto in mezzo alla delinquenza, prendeva 3000 euro al mese per qualche "lavoretto". Se gli piacerebbe cambiare, fare una vita onesta, un lavoro onesto? Tu che dici? NO, ovviamente. E non ha tutti i torti. Chi lo da un lavoro ad un criminale analfabeta, e se anche lo trovasse, si dovrebbe spaccare la schiena 8 ore al giorno tutti i giorni, per si e no 1000 euro, senza possibilità di altro. Contro i 3000 per i quali si deve limitare a fare la "sentinella". Tu pensi di recuperarlo uno così? Ma va. Uno su mille, se ti dice bene. E' meglio di niente, certo, ma non è sufficiente.

E i 12enni dell'articolo pensi siano diversi? Se lo pensi è perchè non li conosci. Sono giovanissimi, vero, ma nella loro breve vita hanno visto solo violenza, soprusi, droga e delinquenza. I soldi facili, nessuna legge. Molti di loro a quell'età spacciano e si fanno. E i genitori approvano, perchè sono soldi, facili e tanti. Rubano, rapinano, picchiano. E ancora la famiglia approva, perchè anche loro vivono così. Questi non li recuperi, perchè una volta usciti, tornano nella fogna che li ha generati e nel giro loro, da cui non usciranno mai, se non in un sacco nero.

Parli di rispetto, ma il tuo è il rispetto di una persona perbene, non è il loro. Tu ( e io) per loro sei un povero fesso debole e insignificante, una preda. Un leone non rispetta la gazella, rispetta solo il leone più forte di lui. Questo è il loro rispetto: rispettano chi è come loro, ma più forte di loro. E non siamo io e te. Io e te siamo le gazzelle ( e ci dice bene, al momento io assomiglio più a un facocero).

Si capisce che tu sei una brava persona. Ma io e te veniamo da situazioni molto più favorevoli delle loro, siamo stati più fortunati (non è una giustificazione, ognuno è responsabile di quel che fa, ma è un fatto: io non sono delinquente anche perchè vengo da una buona famiglia: non è tutto merito mio). Per noi, la rieducazione funziona, e lo pensiamo perchè SU DI NOI funzionerebbe.

Su queste persone, in questi ambienti, funziona in maniera marginale o non funziona affatto. D'altro canto, se funzionasse a dovere, in Italia dovremmo avere un numero bassissimo di recidivi. Invece, accade esattamente il contrario. E le pene miti, gli sconti di pena, le misure alternative al carcere non fanno altro che alimentare la delinquenza: se sai che non rischi nulla, o molto poco, perchè non farlo? Un conto è pensare "se mi beccano mi faccio 30 anni" e sapere che te li fai tutti, dal primo all'ultimo giorno. Un altro è sapere che si rischi 30 anni, poi un terzo va via per il rito abbreviato (e siamo a 20), poi ci sono gli scatti di legge, i premi, la rieducazione ecc ecc e dopo 7 anni sei fuori. Insomma 30 sono una vita (quella che ha tolto), 7 no.

Se poi il padre della ragazzina rapita e uccisa (lei non ha sconti ,non torna in vita e i genitori non smetteranno mai di soffrire, anche per loro nessuno sconto) si apposta il giorno che il criminale esce e gli pianta 30g di piombo in fronte, beh lo capisco. Io non lo farei, perchè non ho il coraggio. Però fantasticherei di pianterglieli nella colonna vertebrale, all'altezza del collo, stando bene attento a non ucciderlo. Un ergastolo da cui nessuno sconto di pena ti salva.

Sarei io a dover essere rieducato e, anche in quel mentre, la rieducazione fallirebbe: ormai non avrei più nulla da perdere. E quindi nessun interesse a essere rieducato.

Enrico_Luzi
sono di roma anche io e per certe realtà la realtà la vedo solo con il lanciafiamme.
ormai si è creata una situazione tale che certi "animali" si sentono liberi di fare quello che vogliono nel loro territorio.
Non siamo noi che li emarginiamo, sono loro che si emarginano dalla civiltà e dalla legalità per poter fare i loro porci comodi e questo avviene in molti quartieri di roma come quelli di altre città.
miz
QUOTE(Horuseye @ May 18 2011, 06:52 PM) *
sono di roma anche io e per certe realtà la realtà la vedo solo con il lanciafiamme.
ormai si è creata una situazione tale che certi "animali" si sentono liberi di fare quello che vogliono nel loro territorio.
Non siamo noi che li emarginiamo, sono loro che si emarginano dalla civiltà e dalla legalità per poter fare i loro porci comodi e questo avviene in molti quartieri di roma come quelli di altre città.


Non entro nella discussione fino in fondo, perchè ho letto cose che mi fanno venir la pelle d'oca, quindi preferisco trattenermi.

Ho però evidenziato quella parte del messaggio di Horuseye, perchè mi fa pensare ed è, a mio giudizio, il vero punto della questione: non siamo noi, presi singolarmente, che li emarginiamo, verissimo, ma la società, l'organizzazione di questa società, li emargina eccome. Credi che in quartieri come Tor Bella Monaco, o Corviale, ci siano persone che hanno un livello d'istruzione pari alla media dei romani? O che le possibilità economiche di quelle persone siano equiparabili a quelle della media dei romani? Purtroppo no, purtroppo si è scelto in passato, ma anche recentemente, di aggregare in un unico complesso persone già soggette ad un forte disagio sociale, dandogli una casa, sì, ma null'altro, nessun servizio, nessun collegamento decente con le altre parti di città, nessun luogo VERO di aggregazione, nessun futuro in quello che viene, ovviamente, percepito come il LORO mondo, diverso dal mondo degli altri.
Questa non è emarginazione, bensì vera e propria ghettizzazione, ed è assai assai peggiore.

Del resto i risultati si vedono, non solo a Tor Bella Monaca, non solo a Roma, non solo in Italia, non solo in Europa. Ma nonostante il gran numero di esperienze fallimentari fatte in questo senso, ancora si continua a creare quartieri-ghetto dove "rinchiudere" i più deboli, che immediatamente diventano i più pericolosi da combattere e punire.

Sono quasi disgustato.
Maicolaro
QUOTE(Horuseye @ May 18 2011, 06:52 PM) *
sono di roma anche io e per certe realtà la realtà la vedo solo con il lanciafiamme.
ormai si è creata una situazione tale che certi "animali" si sentono liberi di fare quello che vogliono nel loro territorio.
Non siamo noi che li emarginiamo, sono loro che si emarginano dalla civiltà e dalla legalità per poter fare i loro porci comodi e questo avviene in molti quartieri di roma come quelli di altre città.


Hai letto l'articolo? Si tratta di dodicenni, con ogni probabilità disperati, e la soluzione qual'è? Il lanciafiamme?
Per me la soluzione è una scuola, una parocchia, un'assistente sociale, un municipio, qualcuno che si prenda cura di loro, togliendoli alle famiglie se necessario. Insomma qualcuno o qualcosa che spezzi la catena di odio violenza ed emarginazione in cui sono cresciuti.
Però effettivamente pensandoci bene un lanciafiamme costa meno e sicuramente è anche più facile da usare. hmmm.gif

Un saluto
m.
miz
Già, le soluzioni...
Ma c'è qualcuno che davvero le vuole trovare? O si preferisce far finta di nulla finchè non scoppia qualcosa di troppo grande per ignorarlo?
E la cultura dilagante è davvero sconfortante. Un piccolo episodio accaduto da poco: un personaggio importante incaricato di verificare la fattibilità di un'opera di grandi dimensioni a Roma, ad un'obiezione fatta da noi sulla scelta di passare in un'area in cui sono insediate da molto tempo in case non proprio moderne e confortevoli diverse famiglie, ha risposto in questo modo:"che problema c'è, andiamo in viadotto in quel tratto così gli diamo anche un tetto con cui coprirsi!!!".
E non era tanto una battuta....
Enrico_Luzi
QUOTE(miz @ May 18 2011, 07:20 PM) *
Non entro nella discussione fino in fondo, perchè ho letto cose che mi fanno venir la pelle d'oca, quindi preferisco trattenermi.

Ho però evidenziato quella parte del messaggio di Horuseye, perchè mi fa pensare ed è, a mio giudizio, il vero punto della questione: non siamo noi, presi singolarmente, che li emarginiamo, verissimo, ma la società, l'organizzazione di questa società, li emargina eccome. Credi che in quartieri come Tor Bella Monaco, o Corviale, ci siano persone che hanno un livello d'istruzione pari alla media dei romani? O che le possibilità economiche di quelle persone siano equiparabili a quelle della media dei romani? Purtroppo no, purtroppo si è scelto in passato, ma anche recentemente, di aggregare in un unico complesso persone già soggette ad un forte disagio sociale, dandogli una casa, sì, ma null'altro, nessun servizio, nessun collegamento decente con le altre parti di città, nessun luogo VERO di aggregazione, nessun futuro in quello che viene, ovviamente, percepito come il LORO mondo, diverso dal mondo degli altri.
Questa non è emarginazione, bensì vera e propria ghettizzazione, ed è assai assai peggiore.

Del resto i risultati si vedono, non solo a Tor Bella Monaca, non solo a Roma, non solo in Italia, non solo in Europa. Ma nonostante il gran numero di esperienze fallimentari fatte in questo senso, ancora si continua a creare quartieri-ghetto dove "rinchiudere" i più deboli, che immediatamente diventano i più pericolosi da combattere e punire.

Sono quasi disgustato.


se avessero realmente problemi di soldi non ci sarebbero infinità di antenne paraboliche alle finestre
Franco_
QUOTE(Horuseye @ May 18 2011, 08:25 PM) *
se avessero realmente problemi di soldi non ci sarebbero infinità di antenne paraboliche alle finestre


Il problema è più complesso, purtroppo.


A proposito dei dodicenni abbandonati a se stessi... dimenticata dal padre in auto... E qui non si tratta di famiglia disagiata, ma di un padre che pensa solo al lavoro...


Teramo, bimba in coma: dimenticata dal padre per cinque ore nell'auto al sole
L'uomo, un docente, andando al lavoro ha dimenticato di portare all'asilo la piccola, che non è in pericolo di vita




ROMA - Una bambina di un anno e dieci mesi è in coma dopo essere stata lasciata dal padre per cinque ore in un'auto al sole.

La bimba è stata soccorsa dal 118 e trasportata all'ospedale di Teramo e poi, in eliambulanza, trasferita all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona. Il padre viene ascoltato dagli agenti della Questura di Teramo per cercare di chiarire la vicenda.

L'uomo, L.P., avrebbe dovuto portare la figlia all'asilo, ma ha dimenticato di farlo e arrivato al lavoro ha parcheggiato dimenticando la bimba sul sedile posteriore. A ora di pranzo, quando è tornato a prendere l'auto, si è accorto che la figlia, rimasta per cinque ore al sole, aveva perso i sensi. E' stato chiamato il 118 ma i sanitari, viste le gravissime condizioni della piccola, hanno deciso il trasferimento al più attrezzato ospedale di Ancona. La Procura della Repubblica di Teramo ha aperto un'inchiesta.

Il padre è docente di chirurgia presso la facoltà di veterinaria dell'Università di Teramo. Alla polizia ha raccontato di essere convinto di avere lasciato la figlia all'asilo nido, come tutte le altre mattine. Alle 8 ha parcheggiato l'auto nel piazzale dell'ateneo - in viale Crispi, in una zona semiperiferica - e si è recato al lavoro, dimenticando la piccola che non è stata notata da nessuno per cinque ore. Alle 13, uscito per tornare a pranzo, ha visto la figlia esanime. L'ha presa e portata in un ufficio per cercare di rianimarla, mentre alcuni colleghi allertavano il 118. L'uomo - la cui compagna e madre della bimba è incinta di otto mesi - è in forte stato confusionale.

La bimba non è in pericolo di vita, riferiscono fonti ospedaliere, secondo le quali la piccola è stata sottoposta a una Tac dalla quale non sarebbero emersi danni cerebrali.

Mercoledì 18 Maggio 2011 - 18:15 Ultimo aggiornamento: 20:00
fabco77
QUOTE(miz @ May 18 2011, 07:20 PM) *
Non entro nella discussione fino in fondo, perchè ho letto cose che mi fanno venir la pelle d'oca, quindi preferisco trattenermi.

Ho però evidenziato quella parte del messaggio di Horuseye, perchè mi fa pensare ed è, a mio giudizio, il vero punto della questione: non siamo noi, presi singolarmente, che li emarginiamo, verissimo, ma la società, l'organizzazione di questa società, li emargina eccome. Credi che in quartieri come Tor Bella Monaco, o Corviale, ci siano persone che hanno un livello d'istruzione pari alla media dei romani? O che le possibilità economiche di quelle persone siano equiparabili a quelle della media dei romani? Purtroppo no, purtroppo si è scelto in passato, ma anche recentemente, di aggregare in un unico complesso persone già soggette ad un forte disagio sociale, dandogli una casa, sì, ma null'altro, nessun servizio, nessun collegamento decente con le altre parti di città, nessun luogo VERO di aggregazione, nessun futuro in quello che viene, ovviamente, percepito come il LORO mondo, diverso dal mondo degli altri.
Questa non è emarginazione, bensì vera e propria ghettizzazione, ed è assai assai peggiore.

Del resto i risultati si vedono, non solo a Tor Bella Monaca, non solo a Roma, non solo in Italia, non solo in Europa. Ma nonostante il gran numero di esperienze fallimentari fatte in questo senso, ancora si continua a creare quartieri-ghetto dove "rinchiudere" i più deboli, che immediatamente diventano i più pericolosi da combattere e punire.

Sono quasi disgustato.


Tu a Tor Bella (come la chiamano) mi pare ovvio che non ci sei mai stato. E quei tipi, non li hai mai frequentati.
Se lo avessi fatto, ti saresti accorto che per loro è un punto d'onore isolarsi, distinguersi dalla massa (cioè da noi, in parole povere). E lo fanno in modi differenti: il coatto che ha la testa a mohicano, 20 tatuaggi, va in giro in canotta, usa un linguaggio particolare. Tutto volto a dire: io non sono parte del vostro gruppo, io so de tor bella...o laurentino 38 o quel che è. Nessuno li rinchiude, ci si rinchiudono da soli. Si frequantano tra loro.
A Ostia, vanno in stabilimenti ben precisi, tutti tra loro e gli altri non ci vanno perchè hanno paura. E fanno bene ad averne, se non fanno parte del gruppo.

Inoltre scuole e servizi in quei quartieri ci sono eccome. Ed è meglio collegata Tor Bella Monaca del tiburtino oltre il raccordo. Ma fa comodo proprio a loro l'isolamento: permette di fare gli affari che devono fare in pace, lontano da sguardi indiscreti e fotografi....perchè credi che quella donna abbia picchiato la fotografa? Evidentemente non gradiva di essere ripresa o che la foto contenesse chissà quale area o cosa. Magari non conteneva nulla, ma lei non lo sapeva.

Se pensi che sia una questione di ghetto, di colpa della società, fatti un giro da quelle parti, parla con loro, escici la sera. Ci arrivi facilmente sia dal raccordo che dal casilino o tuscolano. Scoprirai un mondo che non sospetti. Ma bada: non ti piacerà.


QUOTE(Maicolaro @ May 18 2011, 07:53 PM) *
Hai letto l'articolo? Si tratta di dodicenni, con ogni probabilità disperati, e la soluzione qual'è? Il lanciafiamme?
Per me la soluzione è una scuola, una parocchia, un'assistente sociale, un municipio, qualcuno che si prenda cura di loro, togliendoli alle famiglie se necessario. Insomma qualcuno o qualcosa che spezzi la catena di odio violenza ed emarginazione in cui sono cresciuti.
Però effettivamente pensandoci bene un lanciafiamme costa meno e sicuramente è anche più facile da usare. hmmm.gif

Un saluto
m.


Quello che dici è vero, è necessario, ma la catena non la spezzi, si perpetua sempre. Anni fa il laurentino 38 era famigerato. Diedero fuoco ad una caserma di polizia, più volte, finchè non dovettero chiuderla. Ci furono rapine, sparatorie, droga. Ai tempi del liceo, una mia compagna fu aggredita da un gruppo di ragazze e le ruppero il naso, così, per noia. Ricordo ancora il 779 su cui lanciarono un motorino (un SH per la precisione), sul tetto, dopo averlo rubato ovviamente.

Non è ancora un quartiere modello, ma è molto migliorato. La scuola e le istituzioni hanno vinto? No. Semplicemente Roma si è allargata, sono via via arrivate sempre più famiglie perbene e i delinquenti si sono spostate più esternamente.

Come accadde ad altri quartieri, oggi ben frequentati e un tempo ritrovi della mala. Due su tutti: San Lorenzo (famoso per la movida, oggi) e la Garbatella.

I delinquenti, la ghettizzazione e tutto il resto non sono scomparsi, si sono solo spostati. Ci sono sempre stati, ci saranno sempre. Quelli che pensano di poter eliminare il problema, si illudono: il male è compagno dell'uomo come lo è il bene.


miz
QUOTE(fabco77 @ May 18 2011, 09:37 PM) *
Tu a Tor Bella (come la chiamano) mi pare ovvio che non ci sei mai stato. E quei tipi, non li hai mai frequentati.
Se lo avessi fatto, ti saresti accorto che per loro è un punto d'onore isolarsi, distinguersi dalla massa (cioè da noi, in parole povere). E lo fanno in modi differenti: il coatto che ha la testa a mohicano, 20 tatuaggi, va in giro in canotta, usa un linguaggio particolare. Tutto volto a dire: io non sono parte del vostro gruppo, io so de tor bella...o laurentino 38 o quel che è. Nessuno li rinchiude, ci si rinchiudono da soli. Si frequantano tra loro.
A Ostia, vanno in stabilimenti ben precisi, tutti tra loro e gli altri non ci vanno perchè hanno paura. E fanno bene ad averne, se non fanno parte del gruppo.

Inoltre scuole e servizi in quei quartieri ci sono eccome. Ed è meglio collegata Tor Bella Monaca del tiburtino oltre il raccordo. Ma fa comodo proprio a loro l'isolamento: permette di fare gli affari che devono fare in pace, lontano da sguardi indiscreti e fotografi....perchè credi che quella donna abbia picchiato la fotografa? Evidentemente non gradiva di essere ripresa o che la foto contenesse chissà quale area o cosa. Magari non conteneva nulla, ma lei non lo sapeva.

Se pensi che sia una questione di ghetto, di colpa della società, fatti un giro da quelle parti, parla con loro, escici la sera. Ci arrivi facilmente sia dal raccordo che dal casilino o tuscolano. Scoprirai un mondo che non sospetti. Ma bada: non ti piacerà.
...


A parte il tono non proprio gradevole che usi...
Comunque, io in quel quartiere, come in tanti altri quartieri simili ci sono stato, lo conosco bene, conosco per filo e per segno la storia del luogo, ne conosco le possibili evoluzioni e le mille bugie che se ne raccontano. Conosco la gente che ci vive e conosco le attività che vi ci svolgono, li come a Corviale ed in altri quartieri simili.
E tutto ciò per il lavoro che faccio e per attività che svolgo....

E se per caso avessi frainteso il mio discorso, io non proteggo chi spaccia, chi ruba, chi usa violenza. E neppure li giustifico.
Ho solo detto che per anni si è portata avanti una politico sociale/urbanistica che ha avuto come risultato più eclatante la ghettizzazione di alcune classi sociali in determinati luoghi. Non dico neppure che ciò sia stato voluto, semplicemente che così si è andati avanti. Ed i risultati sono questi.

Spero ora sia chiaro.

p.s.: tra le torri di Tor Bella Monaca erano previste piazze, centri polivalenti, servizi di tutti i tipi. Mai realizzati. Unico servizio culturale effettivamente presente è un teatro, peraltro ben gestito.
Per Tor bella Monaca era prevista una fermata dedicata della metropolitana, tagliata nel corso del tempo.
Poi magari mi spieghi cosa intendi con "ben collegata", e al tiburtino ci vivo wink.gif
gattomiro
Mi sono piaciuti i commenti di miz, Maicolaro e Franco_ perché hanno il pregio di analizzare i fenomeni dall'angolatura meno ovvia e semplice. Che è come dire che si sforzano di andare alla radice dei problemi e di verificarne le cause, non solo i sintomi. Mi spiace invece che Fabco77 la pensi in termini così pessimistici, anche se legittimamente. Mi spiace perché è una persona che reputo estremamente intelligente, e lo dico con convinzione, avendo tratto questa conclusione dalle discussioni che ci hanno visti reciprocamente impegnati in altri post.

Fabco, nessuno può dire come reagirebbe davanti alla violenza nei confronti di un proprio caro. Certamente non si può impedire alle nostre emozioni di esprimersi in maniera istintiva (io d'istinto aggredirei chi facesse del male al mio gatto, per esempio...), ma se volessimo definirci veramente civili dovremmo fare in modo che sia una giustizia equa a sopperire a queste stesse emozioni. E una giustizia equa, civile, degna di una società evoluta, non può basarsi sulla legge del taglione o su un suo surrogato. Una giustizia equa garantisce la certezza e l'entità della pena, ma non può limitarsi a questo. Deve assumersi la responsabilità di rieducare chi ha sbagliato. A proposito del dato che hai riportato circa la scarsa riuscita del recupero, i direttori di carcere con cui hai avuto a che fare ti avranno reso edotto, suppongo, circa le condizioni delle carceri italiane, incluso quello della mia città, Sassari, di cui hanno reso notizia in una illuminante puntata di Presa Diretta. Emerge un dato, su tutti, che dovrebbe far vergognare questo Paese e che spiega anche perché il 98% dei detenuti di Rebibbia, che hai citato, fa ritorno più volte per motivi "tecnici"... Se non l'hai vista ti invito a guardarla: http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/...229bf729f2.html

Comunque, quando leggo certe espressioni cariche di astio, come quella di Horuseye, il mio pensiero va automaticamente alla madre di Vittorio Arrigoni ed alla sua grande carica emotiva, capace di sublimare sentimenti negativi, eppure legittimi, in un più alto senso civico e morale. Restiamo umani, diceva lui e con forza ha voluto ribadire la madre. Se esistono cittadini così è possibile auspicare un cambiamento.

A proposito di certi quartieri, miz ha parlato di ghettizzazione ed io non trovo termine più azzeccato. Questi luoghi spesso sono veramente dei "ghetti", ambienti che qualcuno ha creato appositamente per questa gente, naturalmente tenuti lontani dalla creme delle città. Per quanto riguarda la mia personale esperienza, ho vissuto tredici anni in un quartiere che era considerato fra i peggiori in assoluto, ed ho anche visto situazioni di notevole degrado. Alcuni anni fa ho persino fatto il servizio di matrimonio ad una famiglia che aveva pagato col carcere lo spaccio di droghe pesanti. Hanno provato a rimettersi in gioco secondo le regole del vivere civile, ed alcuni di loro ci sono anche riusciti. Altri no, purtroppo, ma è difficile far sì che queste persone emergano dal loro ambiente se non si creano i presupposti culturali più idonei per una vera integrazione, uno scambio fruttuoso. Un confronto rispettoso ed improntato a sincera comprensione, insomma. E qui il maggiore sforzo dovrebbe produrlo la parte sana della società, se veramente ha la volontà di far sì che la situazione cambi. Non è per niente facile, certo, ma per molte persone è ancora meno facile vivere... Mi è capitato di poter dialogare, talvolta, con certi reietti della società. Erano essi stessi consapevoli di essere degli emarginati, ma sapevano anche che le possibilità di riscatto erano pari a zero, qualora avessero voluto affrancarsi da quella condizione. Si è trattato perlopiù di persone intelligenti, acute ed intellettualmente dotate, ma senza alcuna carta spendibile.... Molti sono finiti inevitabilmente male, risucchiati da un'esistenza assurda, fatta di piccola delinquenza e per lo più soffocata nell'alcool o negli stupefacenti. E non credo che avrebbero concluso la propria esistenza in quel modo, se avessero avuto possibilità di scelta...
murfil
QUOTE(Franco_ @ May 18 2011, 08:41 PM) *
Il problema è più complesso, purtroppo.
A proposito dei dodicenni abbandonati a se stessi... dimenticata dal padre in auto... E qui non si tratta di famiglia disagiata, ma di un padre che pensa solo al lavoro...
Teramo, bimba in coma: dimenticata dal padre per cinque ore nell'auto al sole
L'uomo, un docente, andando al lavoro ha dimenticato di portare all'asilo la piccola, che non è in pericolo di vita




ROMA - Una bambina di un anno e dieci mesi è in coma dopo essere stata lasciata dal padre per cinque ore in un'auto al sole.

La bimba è stata soccorsa dal 118 e trasportata all'ospedale di Teramo e poi, in eliambulanza, trasferita all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona. Il padre viene ascoltato dagli agenti della Questura di Teramo per cercare di chiarire la vicenda.

L'uomo, L.P., avrebbe dovuto portare la figlia all'asilo, ma ha dimenticato di farlo e arrivato al lavoro ha parcheggiato dimenticando la bimba sul sedile posteriore. A ora di pranzo, quando è tornato a prendere l'auto, si è accorto che la figlia, rimasta per cinque ore al sole, aveva perso i sensi. E' stato chiamato il 118 ma i sanitari, viste le gravissime condizioni della piccola, hanno deciso il trasferimento al più attrezzato ospedale di Ancona. La Procura della Repubblica di Teramo ha aperto un'inchiesta.

Il padre è docente di chirurgia presso la facoltà di veterinaria dell'Università di Teramo. Alla polizia ha raccontato di essere convinto di avere lasciato la figlia all'asilo nido, come tutte le altre mattine. Alle 8 ha parcheggiato l'auto nel piazzale dell'ateneo - in viale Crispi, in una zona semiperiferica - e si è recato al lavoro, dimenticando la piccola che non è stata notata da nessuno per cinque ore. Alle 13, uscito per tornare a pranzo, ha visto la figlia esanime. L'ha presa e portata in un ufficio per cercare di rianimarla, mentre alcuni colleghi allertavano il 118. L'uomo - la cui compagna e madre della bimba è incinta di otto mesi - è in forte stato confusionale.

La bimba non è in pericolo di vita, riferiscono fonti ospedaliere, secondo le quali la piccola è stata sottoposta a una Tac dalla quale non sarebbero emersi danni cerebrali.

Mercoledì 18 Maggio 2011 - 18:15 Ultimo aggiornamento: 20:00


non ho capito bene il nesso... non capisco come un padre, che ogni giorno fa lo stesso identico percorso, possa dimenticare un passo cosi importante del suo iter, come lasciare la figlia all'asilo. Però non mi pare un caso di maltrattamento e di abbandono sistematico dei figli come si stava trattando qui.. anzi sembrerebbe un black out temporaneo, su cui sarebbe il caso (neurologicamente) indagare. Sarebbe stato diverso se lo avesse fatto volontariamente..
fabco77
QUOTE(miz @ May 18 2011, 09:58 PM) *
A parte il tono non proprio gradevole che usi...
Comunque, io in quel quartiere, come in tanti altri quartieri simili ci sono stato, lo conosco bene, conosco per filo e per segno la storia del luogo, ne conosco le possibili evoluzioni e le mille bugie che se ne raccontano. Conosco la gente che ci vive e conosco le attività che vi ci svolgono, li come a Corviale ed in altri quartieri simili.
E tutto ciò per il lavoro che faccio e per attività che svolgo....

E se per caso avessi frainteso il mio discorso, io non proteggo chi spaccia, chi ruba, chi usa violenza. E neppure li giustifico.
Ho solo detto che per anni si è portata avanti una politico sociale/urbanistica che ha avuto come risultato più eclatante la ghettizzazione di alcune classi sociali in determinati luoghi. Non dico neppure che ciò sia stato voluto, semplicemente che così si è andati avanti. Ed i risultati sono questi.

Spero ora sia chiaro.

p.s.: tra le torri di Tor Bella Monaca erano previste piazze, centri polivalenti, servizi di tutti i tipi. Mai realizzati. Unico servizio culturale effettivamente presente è un teatro, peraltro ben gestito.
Per Tor bella Monaca era prevista una fermata dedicata della metropolitana, tagliata nel corso del tempo.
Poi magari mi spieghi cosa intendi con "ben collegata", e al tiburtino ci vivo wink.gif


Se il tono ti ha offeso, perdonami, non era mia intenzione. Io sono piuttosto crudo nel modo di esprimermi, lo riconosco; non voglia essere una giustificazione, ma credo venga dal mio carattere: sono diretto e vado al succo delle cose, spesso con la delicatezza di un trattore. E' uno dei miei migliori difetti.

Per il resto, intendevo che la politica di cui parli (che innegabilmente c'è stata), è solo una parte del problema. Il problema c'era ben prima di quella politica. C'era prima di Tor Bella Monaca, di Cento Celle e di tutti gli altri ameni posti che le grandi città offrono.
Perchè i delinquenti, i ladri, i truffatori, gli assassini, gli stupratori, i rapitori ecc ecc ci sono sempre stati. E non si può dire che sono il frutto dell'emarginazione, perchè non è vero. Perchè non tutti gli emarginati diventano delinquenti, altrimenti gli ebrei del ghetto di Roma, quelli nati durante le leggi razziali, dovrebbero essere tutti delinquenti. E non è così.

Se li conosci bene, ti sarai accorto che per la maggior parte di quei ragazzi si fa vanto di essere coatti o delinquenti. Come da ragazzini faceva figo essere somari a scuola. La ghettizzazione è volontaria: non ci sono le Schutzstaffeln a guardare gli ingressi e le uscite. Possono andare dove vogliono. Possono cercare lavoro, possono perfino (i più audaci) cercare lavoro all'estero, che so, a Frascati. La verità è che pochi ci provano. Si guadagna molto di più con 3 etti de cocco, no?

Per l'accessibilità intendevo che è più semplice arrivare a Tor Bella Monaca che al Tiburtino, specie la parte oltre il raccordo.


Per inciso, quando vivevo a Londra, mi stupii di una cosa: nel giro di pochi metri (non esagero, erano veramente metri, da un civico all'altro) si passava da un'area carina e residenziale a una "rough area", una zonaccia, degradata e sporca. Ho visto Tottenham e mi mancava la civiltà e la pulizia di Centocelle.... Sono stato a Feltham, al cui confronto Corviale è un villaggio vacanze.
Per dire: tutto il mondo è paese.


QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 10:43 PM) *
Mi sono piaciuti i commenti di miz, Maicolaro e Franco_ perché hanno il pregio di analizzare i fenomeni dall'angolatura meno ovvia e semplice. Che è come dire che si sforzano di andare alla radice dei problemi e di verificarne le cause, non solo i sintomi. Mi spiace invece che Fabco77 la pensi in termini così pessimistici, anche se legittimamente. Mi spiace perché è una persona che reputo estremamente intelligente, e lo dico con convinzione, avendo tratto questa conclusione dalle discussioni che ci hanno visti reciprocamente impegnati in altri post.


Vedi, io non è che sono pessimista. E' che vedo la realtà per quello che è ora. Non mi pongo troppi problemi sulle cause fini (molteplici, antiche, complesse e mischiate tra loro), perchè credo che i problemi vadano innanzi tutto risolti. E per farlo occorre un piano d'azione, un progetto, insomma, una idea. Per averla occorre avere più o meno in testa la causa del problema. Senza esagerare: le aggiustature fini si possono fare poi. Come dire: un uomo ha un infarto. Ok, ora pensiamo a salvargli la vita. Se ci riusciamo, penseremo a stabilizzarlo. Fatto quello lo ridurremo a un colabrodo a furia di prelievi ed esami e vediamo cosa c'è che non va. Quindi prima il problema contingente, poi il resto. Altrimenti, mentre leggi le analisi e gli strumenti, quello passa tra i più e il problema si risolve da se.

QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 10:43 PM) *
Fabco, nessuno può dire come reagirebbe davanti alla violenza nei confronti di un proprio caro. Certamente non si può impedire alle nostre emozioni di esprimersi in maniera istintiva (io d'istinto aggredirei chi facesse del male al mio gatto, per esempio...), ma se volessimo definirci veramente civili dovremmo fare in modo che sia una giustizia equa a sopperire a queste stesse emozioni. E una giustizia equa, civile, degna di una società evoluta, non può basarsi sulla legge del taglione o su un suo surrogato. Una giustizia equa garantisce la certezza e l'entità della pena, ma non può limitarsi a questo. Deve assumersi la responsabilità di rieducare chi ha sbagliato.


E' esattamente quello che intendevo. Se nella situazione che ti ho posto in precedenza, tu sapessi che il responsabile, una volta preso, si farebbe 50 o 70 anni di carcere, non saresti spinto a farti giustizia da te. Perchè sapresti di poter contare sulla giustizia, sulla civiltà e il delinquente saprebbe che la giustizia gli starà col fiato sul collo fino alla fine, e che non ci saranno scappatoie, condoni, abbreviazioni sconti: passerà i suoi anni in cella e ne uscirà orizzontale. Perchè ha un debito con la società, ha infranto la legge e dovrà pagarne il prezzo, stabilito dalla legge stessa.

Una legge giusta ed equa, considera le vittime. Poi considera la famiglia delle vittime, poi i magistrati, i giudici, gli avvocati, gli usceri, le donne delle pulizie, il micio del tribunale, i piccioni sul cornicione, i sorci degli scantinati e poi, solo a questo punto, il carnefice.

Considera un bambino cui si deve dire "piccolo, tua mamma/papà non la vedrai mai più".
Considera un padre che ha visto la sua piccola violata, strappata alla vita, prima che potesse iniziare a viverla.
Considera un ragazzo pestato a morte senza motivo, che non vedrà mai gli occhi innamorati di sua moglie.

Una legge equa e giusta, non tira fuori un assassino, perchè dice di essere pentito. Non gli fa fare 7 anni di carcere. Gliene fa fare almeno 30, POI, dopo che lui avrà pagato il suo debito, TUTTO il suo debito, possiamo parlare di recupero, reinserimento, seconda chance e mi trovi d'accordo. Ma prima, che paghino il male che hanno fatto, paghino tutto, fino alla fine, fino all'ultima goccia di sangue.
La rieducazione mi sta benissimo, ma a valle di questo. Poi possiamo discutere su quale sia la pena giusta, ma il principio deve essere semplice e chiaro: se sbagli, paghi. Come lo è in Paesi molto più civili del nostro, a partire da USA e UK (non a caso le democrazie moderne sono partite da questi due).


QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 10:43 PM) *
A proposito del dato che hai riportato circa la scarsa riuscita del recupero, i direttori di carcere con cui hai avuto a che fare ti avranno reso edotto, suppongo, circa le condizioni delle carceri italiane, incluso quello della mia città, Sassari, di cui hanno reso notizia in una illuminante puntata di Presa Diretta. Emerge un dato, su tutti, che dovrebbe far vergognare questo Paese e che spiega anche perché il 98% dei detenuti di Rebibbia, che hai citato, fa ritorno più volte per motivi "tecnici"... Se non l'hai vista ti invito a guardarla: http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/...229bf729f2.html


Si ma dire che è colpa dello stato delle carceri se quelli delinquono, significa fornire loro un alibi perfetto per fare quello che vogliono. E non è vero. Quello è un problema, ma loro erano delinquenti pure prima di finirci e per meriti solo loro.

Tutto sommato, se non gli piace stare in galera, poveri piccini, la via non è difficile: basta non delinquere quando escono....Peraltro, poteva andargli peggio: la maggior parte di loro viene dai Paesi extraeuropei e balcanici, e si possono ritenere dei privilegiati a non scontare la pena nelle carceri dei loro Paesi. Per fare un esempio, in Russia, ogni anno muoiono circa 30.000 carcerati all'anno di TBC multifarmaco resistente. E non stanno certo più larghi che da noi. E' vero che dovremmo trattare quei delinquenti meglio, è vero che dovremmo evitare il sovraffollamento, ma è anche vero che dovremmo dare i soldi perchè questo accada, e magari anche quelli per fare il pieno a gazelle e pantere, che al momento sono a secco....


QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 10:43 PM) *
Comunque, quando leggo certe espressioni cariche di astio, come quella di Horuseye, il mio pensiero va automaticamente alla madre di Vittorio Arrigoni ed alla sua grande carica emotiva, capace di sublimare sentimenti negativi, eppure legittimi, in un più alto senso civico e morale. Restiamo umani, diceva lui e con forza ha voluto ribadire la madre. Se esistono cittadini così è possibile auspicare un cambiamento.


Un bravo ragazzo. Non condivido il suo schieramento, ma ne ammiro il sacrificio.


QUOTE(gattomiro @ May 18 2011, 10:43 PM) *
A proposito di certi quartieri, miz ha parlato di ghettizzazione ed io non trovo termine più azzeccato. Questi luoghi spesso sono veramente dei "ghetti", ambienti che qualcuno ha creato appositamente per questa gente, naturalmente tenuti lontani dalla creme delle città. Per quanto riguarda la mia personale esperienza, ho vissuto tredici anni in un quartiere che era considerato fra i peggiori in assoluto, ed ho anche visto situazioni di notevole degrado. Alcuni anni fa ho persino fatto il servizio di matrimonio ad una famiglia che aveva pagato col carcere lo spaccio di droghe pesanti. Hanno provato a rimettersi in gioco secondo le regole del vivere civile, ed alcuni di loro ci sono anche riusciti. Altri no, purtroppo, ma è difficile far sì che queste persone emergano dal loro ambiente se non si creano i presupposti culturali più idonei per una vera integrazione, uno scambio fruttuoso. Un confronto rispettoso ed improntato a sincera comprensione, insomma. E qui il maggiore sforzo dovrebbe produrlo la parte sana della società, se veramente ha la volontà di far sì che la situazione cambi. Non è per niente facile, certo, ma per molte persone è ancora meno facile vivere... Mi è capitato di poter dialogare, talvolta, con certi reietti della società. Erano essi stessi consapevoli di essere degli emarginati, ma sapevano anche che le possibilità di riscatto erano pari a zero, qualora avessero voluto affrancarsi da quella condizione. Si è trattato perlopiù di persone intelligenti, acute ed intellettualmente dotate, ma senza alcuna carta spendibile.... Molti sono finiti inevitabilmente male, risucchiati da un'esistenza assurda, fatta di piccola delinquenza e per lo più soffocata nell'alcool o negli stupefacenti. E non credo che avrebbero concluso la propria esistenza in quel modo, se avessero avuto possibilità di scelta...


Io non sono d'accordo. Ghetto è una parola abusata. Nel ghetto ci stavano gli ebrei, i deicidi, quelli che dovevano stare separati. Un pò perchè erano malvisti dai gentili, un pò perchè non è che loro agognassero a mischiarsi.

Nel bene e nel male, con fortune alterne, la convivenza, specie a Roma, è andata avanti pacificamente e alla fine, fino al '38, senza particolari sconvolgimenti. Il razzismo nazista con noi e con Roma c'entrava come i cavoli a merenda, ma tant'è, la storia non si cancella. Li il ghetto era una prigione e non si poteva uscire facilmente.

Quei quartieri non sono nati per ghettizzare. Il laurentino 38 è nato per ospitare le famiglie di poliziotti e carabinieri (da sempre senza grana), edilizia popolare per le forze dell'ordine. In mezzo alla campagna, allora. Invece ci sono andati i delinquenti e hanno via via cacciato le brave persone. Come vedi, nessuna ghettizzazione, semmai il contrario: sono loro che ci si sono istallati (spesso abusivamente) e hanno scacciato gli altri.

Stessa cosa per Corviale: doveva essere una zona modello, un esperimento archi-sociale. E' fallito. Ma non certo per colpa dei progettisti.

Tor Bella Monaca non è stata costruita per relegarci i delinquenti: sono i delinquenti, che costruito il quartiere, ci si sono installati (ancora una volta, spesso abusivamente).

Non tutti quelli che abitano in quelle zone sono delinquenti (ma ce ne sono tanti). Io conosco molte persone di varie sfumature, i tipici grigi che ci stanno tra il bianco (l'onesto, perbene, colto) e il nero (il criminale marcio e irrecuperabile, che ucciderebbe la madre, se fosse ancora viva). Coatti lanciati verso una carriera criminale, che a 14 anni iniziano a spacciare erba, poi neve e cocco, poi rubano i motorini e rivendono i pezzi, scippano, rubano, passano alle auto ecc ecc....
Coatti che poi si ravvedono; coatti furbi, smagati, ma fondamentalmente bravi guaglioni; ex criminali in pensione; uomini e donne che dicono "si, vorrei una vita diversa, un lavoro qualunque va bene....ecc ecc" ma poi, nei fatti, non rinunciano agli "extra" che entrano in vari modi.... insomma, uno spaccato di umanità variegato. Che mi ha portato a capire 2 cose, gattomiro: se oggi non spaccio, non rubo, non uccido e non sono un criminale, non è tutto merito mio. E che se dopo una vita passata a spacciare, rubare delinquere, entrare e uscire di galera, a 34 anni fossi ancora in giro a fare sempre le stesse cose; se uccidessi nonostante alla mia età si sanno perfettamente tutte le conseguenze; Se dopo aver visto le conseguenze; Se dopo aver capito che sto facendo male, molto male a degli innocenti; se dopo tutto questo ancora insistessi su questa strada, la colpa sarebbe solo mia, perchè la differenza tra bene e male la saprei, ma penserei che del male che faccio agli altri, non me ne importa niente.

E' questa la differenza: se tu vedi un uomo in difficoltà, lo aiuti. Il delinquente è quello che ti piazza un coltello in panza e ti guarda morire. Proprio a uno come te e me, magari per la tua auto.

Maicolaro
Mi pare di capire che la sintesi del tuo lungo argomentare sia che c'è chi nasce buono e c'è chi nasce cattivo, a prescindere dalle condizioni sociali economiche culturali ed ambientali in cui cresce.
C'è chi in passato portando alle estreme conseguenze ragionamenti come questo ha commesso crimini terrificanti.

Un saluto
m.
fabco77
QUOTE(Maicolaro @ May 19 2011, 04:20 PM) *
Mi pare di capire che la sintesi del tuo lungo argomentare sia che c'è chi nasce buono e c'è chi nasce cattivo, a prescindere dalle condizioni sociali economiche culturali ed ambientali in cui cresce.
C'è chi in passato portando alle estreme conseguenze ragionamenti come questo ha commesso crimini terrificanti.

Un saluto
m.



No, è esattamente il contrario: il mio argomentare è che quello che sei dipende molto da dove nasci e cresci, nei primi anni della tua vita. Dopo, dipende solo da te. Il cervello e il discernimento lo abbiamo tutti, se decidiamo di fare la cosa sbagliata, è solo colpa nostra. Il resto, sono scuse che accampiamo per alleggerirci la coscienza. Goebbels era di buona famiglia e molto colto, per esempio.


Chiedo scusa a tutti per essere stato così prolisso. Rompere le scatole in poche righe è segno di talento, io non ci riesco: per farlo bene, mi occorre molto più spazio.

gattomiro
QUOTE(fabco77 @ May 19 2011, 02:14 PM) *
Vedi, io non è che sono pessimista. E' che vedo la realtà per quello che è ora. Non mi pongo troppi problemi sulle cause fini (molteplici, antiche, complesse e mischiate tra loro), perchè credo che i problemi vadano innanzi tutto risolti. E per farlo occorre un piano d'azione, un progetto, insomma, una idea. Per averla occorre avere più o meno in testa la causa del problema. Senza esagerare: le aggiustature fini si possono fare poi.
[...]
Una legge giusta ed equa, considera le vittime. Poi considera la famiglia delle vittime, poi i magistrati, i giudici, gli avvocati, gli usceri, le donne delle pulizie, il micio del tribunale, i piccioni sul cornicione, i sorci degli scantinati e poi, solo a questo punto, il carnefice.
[...]
Una legge equa e giusta, non tira fuori un assassino, perchè dice di essere pentito. Non gli fa fare 7 anni di carcere. Gliene fa fare almeno 30, POI, dopo che lui avrà pagato il suo debito, TUTTO il suo debito, possiamo parlare di recupero, reinserimento, seconda chance e mi trovi d'accordo. Ma prima, che paghino il male che hanno fatto, paghino tutto, fino alla fine, fino all'ultima goccia di sangue.
La rieducazione mi sta benissimo, ma a valle di questo. Poi possiamo discutere su quale sia la pena giusta, ma il principio deve essere semplice e chiaro: se sbagli, paghi. Come lo è in Paesi molto più civili del nostro, a partire da USA e UK (non a caso le democrazie moderne sono partite da questi due).
Si ma dire che è colpa dello stato delle carceri se quelli delinquono, significa fornire loro un alibi perfetto per fare quello che vogliono. E non è vero. Quello è un problema, ma loro erano delinquenti pure prima di finirci e per meriti solo loro.

Senza voler ribattere punto per punto, vorrei solo precisare che non ho mai affermato che la causa della delinquenza risieda nella società tout court. Se così fosse non potrei parlare di equa giustizia, dato che sottrarrei all'individuo qualsiasi responsabilità. Cosa che, ovviamente, non mi sogno neppure di pensare, attribuendo alla giustizia stessa il compito di conferire la giusta pena a chi delinque, in quanto responsabile personalmente. Fra l'altro, il concetto di giustizia dovrebbe contemplare, già a priori, l'offensore e l'offeso.

Per quel che riguarda "la realtà per quello che è ora" dico solo che a ragionare così si finisce per innescare un circolo vizioso per cui le cose vanno risolte nel modo più efficace, sul momento, ma mai nel lungo termine. Ed a proposito di questo vorrei citare proprio i casi di malagiustizia dei tanto osannati paesi "civili", primi fra tutti gli U.S.A., dove si condannano a morte persone che poi sono risultate innocenti (quando le famiglie siano riuscite a dimostrarlo) o dove basta avere mezzi finanziari di una certa entità per poter farla franca (vedi il caso di O. J. Simpson). Senza contare gli abusi quotidiani della "civile" polizia americana che incoraggia i bravi cittadini al rispetto delle regole, sopratutto se si tratta di americani con la pelle nera... E potrei farti veramente decine di esempi sulla civilissima America e la sua impeccabile giustizia, salvo concludere -statistiche alla mano- che la criminalità non regredisce con le pene più severe, né la pena di morte funziona come deterrente. Ma evidentemente questi sono solo dettagli...

Infine farei notare che "ghetto" non è riferibile solo alle pagine della storia passata. Ghettizzati sono i detenuti di Guantanamo, ghettizzati erano i prigionieri di Abu Ghraib, ghettizzati sono gli indiani relegati nelle riserve (Indian reservation, dicono gli americani. Loro sì che sono civili...).
QUOTE(Maicolaro @ May 19 2011, 04:20 PM) *
Mi pare di capire che la sintesi del tuo lungo argomentare sia che c'è chi nasce buono e c'è chi nasce cattivo, a prescindere dalle condizioni sociali economiche culturali ed ambientali in cui cresce.
C'è chi in passato portando alle estreme conseguenze ragionamenti come questo ha commesso crimini terrificanti.

Un saluto
m.

Fabco77 estremizza sempre portando il discorso alle estreme conseguenze. Approccio che reputo peraltro molto fuorviante, dal momento che finisce per radicalizzare i termini delle questioni e riduce la realtà a due sole tonalità...
Maicolaro
QUOTE(fabco77 @ May 19 2011, 04:51 PM) *
No, è esattamente il contrario: il mio argomentare è che quello che sei dipende molto da dove nasci e cresci, nei primi anni della tua vita. Dopo, dipende solo da te. Il cervello e il discernimento lo abbiamo tutti...


Non la penso così, il cervello ed il discernimento dipendono proprio dalle condizioni sociali e culturali in cui cresciamo.
Se uno cresce in condizioni sociali difficili avrà meno capacità di discernimento e meno cervello.
Per questo intervenire sulla situazione sociale porta a contenere determinati fenomeni.
Gli esempi che tu stesso citi sono esemplari, invito a leggere ad esempio la storia del Corviale, inizialmente abbandonato a se stesso e lasciato incompleto proprio nella parte "sociale" del progetto e successivamente riqualificato grazie ad investimenti nella componente che inizialmente era mancata.

Un saluto
m.
Enrico_Luzi
purtroppo per tutti i bambini che nascono in un certo tipo di famiglie e ambientazione c'è poca speranza di diventare un domani persone perbene e questo non solo a tor bella monica (ci sono anche lì brave persone) ma anche in famiglie e ambienti malavitosi.
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