QUOTE(fabco77 @ Sep 17 2011, 04:45 PM)

Non � esatto. E' neutra per l'impresa, non per l'imprenditore. Infatti, finito il lavoro, l'imprenditore fa la spesa come tutti, mangia pane come tutti, mette benzina come tutti, ristoranti, voli, carta, hotel ecc ecc ecc.
A voler spaccare il capello, dato che imprenditore � quel soggetto, individuale o collettivo, che esercita attivit� d'impresa, dal momento in cui non la esercita (quindi mentre va a fare la spesa, mangia pane, ecc... ) cessa di avere la qualifica di imprenditore...
Ma a voler spaccare il capello, il concetto che volevo esprimere mi sembra sia stato capito abbastanza bene...
Per quanto riguarda la questione evasione fiscale sono certo che potremmo parlarne per secoli senza arrivare a nulla, visto i tanti aspetti che riveste.
Se devo dire la mia in poche righe, premesso che chiunque, visto il sistema di autotassazione vigente, pu� evadere (s�, anche un lavoratore dipendente, lasciando da parte la questione secondo lavoro al nero, ovviamente), per me la vera evasione non � quella delle micro-imprese, che oggi fanno veramente fatica ad arrivare a fine mese pagando fornitori, stipendi, contributi e altre gabelle varie (poi, se avanza qualcosa, forse si paga un anticipo anche al commercialista

), ma quella delle medie e grandi imprese, fino alle societ� cooperative e ai grandi gruppi che utilizzano i pi� disparati stratagemmi consentiti dalla legge e anche oltre la legge, per ridurre la pressione fiscale sugli utili che realizzano.
Per esempio, ci sono societ�, i cui soci sono a loro volta titolari di altre societ� con sede nei c.d. paradisi fiscali, che fanno acquistare merci e materie prime da queste ultime per poi riacquistarle a prezzi maggiorati.
In questo modo la societ� italiana detrae costi in misura maggiore rispetto a quello che farebbe acquistando direttamente le merci, mentre l'altra societ�, sfruttando in fatto di avere la sede nel paradiso fiscale, non paga le tasse sugli utili che ricava dalla cessione.
Per non parlare di quelle societ� che vengono costituite solamente per realizzare una determinata commessa, con amministratore anzianissimo o extra-comunitario, che effettuano l'operazione, non versano iva, inps e chi pi� ne ha pi� ne metta e poi si sciolgono o addirittura falliscono senza che nessuno possa essere perseguito...
Ovviamente chi fa questo non � il panettiere o il macellaio sotto casa...
E questi sono solo piccoli e banali esempi delle falle che la legislazione fiscale nazionale presenta, permettendo la sottrazione di imponibile.
Eppure lo strumento per colpire seriamente gli evasori ci sarebbe, e si chiama redditometro.
Non quello basato sui parametri attuali, davvero assurdi e ridicoli, ma un sistema serio che riesca a monitorare il reale tenore di vita di ogni singolo individuo, colpendo senza piet� chi mantiene livelli superiori a quelli possibili con il reddito dichiarato.
E poi ci vorrebbe il coraggio di cambiare radicalmente il sistema fiscale, avvicinandosi a quello americano, dove, con certi limiti, � possibile detrarre tutte le spese dal proprio reddito, in misura tale che viene creato un conflitto di interessi per il quale ogni cittadino � spronato a chiedere e conservare la documentazione relativa a ogni spesa sostenuta.
Chi evade va in galera, ma le tasse sono pi� basse. Per tutti!!!
Ale