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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON DIGITAL REFLEX
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LandriscinaM
Per prima cosa buongiorno a tutti.
E' da diverso tempo che sto meditando di passare al digitale, tant'è vero che domani vorrei andare a comprare la nuova D70; premetto che attualmente sono possessore di una F70 e scatto sclusivamente in dia.
Oggi però parlando con il titolare del laboratorio professionale dove faccio lo sviluppo mi ha detto che tutto sommato la resa del digitale è mediocre principalmente nei dettagli e che la stampa da dia non ha paragoni.
Voi che ne pensate?
Grazie mille.
Baldazen
Che probabilmente egli vuole che tu continui a comprare, sviluppare e stampare le dia da lui.....altrimenti ci rimette cool.gif
maufirma@tin.it
QUOTE (ziotobia08 @ Apr 15 2004, 12:54 PM)
Per prima cosa buongiorno a tutti.
E' da diverso tempo che sto meditando di passare al digitale, tant'è vero che domani vorrei andare a comprare la nuova D70; premetto che attualmente sono possessore di una F70 e scatto sclusivamente in dia.
Oggi però parlando con il titolare del laboratorio professionale dove faccio lo sviluppo mi ha detto che tutto sommato la resa del digitale è mediocre principalmente nei dettagli e che la stampa da dia non ha paragoni.
Voi che ne pensate?

Da felice possessore di reflex tradizionali (F100 e FM2n) e digitale (D100), posso dirti che a mio avviso il titolare del tuo laboratorio ti ha detto una verità parziale.
La qualità dei sensori digitali ha ormai raggiunto e in molti casi superato la qualità delle pellicole a colori (negative). Salvo rarissimi casi, una stampa 50x70 da file prodotto da una D100 è indistinguibile dall'equivalente ottenuta partendo da un negativo: i casi particolari sono pellicole di elevatissima qualità, stampate in laboratori professionali con bagni e chimici adeguati a quella pellicola... insomma una rarità. Se il tuo obiettivo è avere stampe a colori, il digitale è ormai perfettamente adeguato alle necessità persino di un professionista smaliziato (tanto che molti pro fanno matrimoni anche con le reflex digitali).

Discorso ben diverso meritano le pellicole negative BN e le dia. Per il bn le tecniche di stampa chimica da file digitali, in BN, mostrano ancora qualche limite, per cui la qualità di una stampa BN fatta come si deve è ancora inarrivabile.
Per le dia è una questione di limiti fisici: proiettare un'immagine digitale su un telo 4 m x 6 m è ancora un serio problema... biggrin.gif
digiborg
QUOTE (ziotobia08 @ Apr 15 2004, 12:54 PM)
Per prima cosa buongiorno a tutti.
E' da diverso tempo che sto meditando di passare al digitale, tant'è vero che domani vorrei andare a comprare la nuova D70; premetto che attualmente sono possessore di una F70 e scatto sclusivamente in dia.
Oggi però parlando con il titolare del laboratorio professionale dove faccio lo sviluppo mi ha detto che tutto sommato la resa del digitale è mediocre principalmente nei dettagli e che la stampa da dia non ha paragoni.
Voi che ne pensate?
Grazie mille.

Penso che nonostante la qualità maggiore fornita dalla diapositiva (ancora per poco?) una buona tecnica di ripresa abbinata ad un corretto bilanciamento del bianco e riprendendo in RAW fornisca risultati quasi paragonabili. Questo presuppone che la diapositiva sia stampata direttamente da un buon laboratorio e non scansionata con uno scanner non professionale e poi stampata, in questo caso la foto eseguita in digitale è migliore. Ovviamente questa è solo la mia opinione.
Comunque da quando ho la D70 non rimpiango assolutamente le diapositive che facevo con la mia F80! laugh.gif
seven1971
Ciao,sono Dominik,ho letto il messaggio,oggi la tecnologia va migliorando ogni giorno,quindi la digitale e la tradizionale sono ormai vicini con risultati eccelenti.
L'importante che non devi mai abbandonare la tradizionale,lo puoi usare come di riserva emergenza.

Ciao
Pietro67
QUOTE (digiborg @ Apr 15 2004, 01:12 PM)
Penso che nonostante la qualità maggiore fornita dalla diapositiva (ancora per poco?) una buona tecnica di ripresa abbinata ad un corretto bilanciamento del bianco e riprendendo in RAW fornisca risultati quasi paragonabili.

Ciao, secondo me la qualità dipende dalla dimensione della stampa e dalla risoluzione di stampa.

Per esempio :
dimesione del sensore D70 circa 3000 x 2000

Stampa a 400 dpi : circa 19 cm x 13 cm
Stampa a 300 dpi : circa 25 cm x 17 cm
Stampa a 200 dpi : circa 38 cm x 25 cm
Stampa a 100 dpi : circa 76 cm x 51 cm

A questo punto quale è la definizione massima che l'occhio umano percepisce ?
Credo sia tra i 300 e i 400 e quindi quelle sono le dimesioni dove la qualità tra stampa da negativo e digitale non è visibile.
Aumentando le dimensioni si perde in qualità.

Se fosse possibile ricondurre un negativo 35mm o una dia in pixel quanti sarebbero ? Secondo me abbondantemente oltre i 10 Mpixel e quindi questo ci permette di avere stampe di qualità a 400 dpi di dimensioni più elevate.

Detto questo io scatto in digitale e stampo normalmente in 15 x 18 e quindi potrei arrivare a oltre 400 dpi.
I miei occhi sono felici così.

Pietro

digiborg
QUOTE (Pietro67 @ Apr 15 2004, 02:56 PM)
QUOTE (digiborg @ Apr 15 2004, 01:12 PM)
Penso che nonostante la qualità maggiore fornita dalla diapositiva (ancora per poco?) una buona tecnica di ripresa abbinata ad un corretto bilanciamento del bianco e riprendendo in RAW fornisca risultati quasi paragonabili.

Ciao, secondo me la qualità dipende dalla dimensione della stampa e dalla risoluzione di stampa.

Per esempio :
dimesione del sensore D70 circa 3000 x 2000

Stampa a 400 dpi : circa 19 cm x 13 cm
Stampa a 300 dpi : circa 25 cm x 17 cm
Stampa a 200 dpi : circa 38 cm x 25 cm
Stampa a 100 dpi : circa 76 cm x 51 cm

A questo punto quale è la definizione massima che l'occhio umano percepisce ?
Credo sia tra i 300 e i 400 e quindi quelle sono le dimesioni dove la qualità tra stampa da negativo e digitale non è visibile.
Aumentando le dimensioni si perde in qualità.

Se fosse possibile ricondurre un negativo 35mm o una dia in pixel quanti sarebbero ? Secondo me abbondantemente oltre i 10 Mpixel e quindi questo ci permette di avere stampe di qualità a 400 dpi di dimensioni più elevate.

Detto questo io scatto in digitale e stampo normalmente in 15 x 18 e quindi potrei arrivare a oltre 400 dpi.
I miei occhi sono felici così.

Pietro

Ho letto da qualche parte da fonti autorevoli su questo forum che la risoluzione dell'occhio non si spinge oltre i 300 punti per pollice (o 150 linee) e che la diapositiva (una buona diapositiva 50-64 Iso) corrisponde a 20 Mpixel.
Penso quindi che fino al formato 25x17 non ci sia differenza, stampe eseguite in modo perfetto permettendo wink.gif
In ogni caso anche con ingrandimenti più spinti la differenza è (secondo me) non consistente in quanto il nativo digitale permette ottimizzazioni più avanzate, ovviamente da file RAW.
Antonio C.
QUOTE (Pietro67 @ Apr 15 2004, 02:56 PM)

Stampa a 400 dpi : circa 19 cm x 13 cm
Stampa a 300 dpi : circa 25 cm x 17 cm
Stampa a 200 dpi : circa 38 cm x 25 cm
Stampa a 100 dpi : circa 76 cm x 51 cm

A questo punto quale è la definizione massima che l'occhio umano percepisce ?
Credo sia tra i 300 e i 400...

In realtà per stampe non esagerate si può scendere sotto i 300, ad es una stampa a 200dpi da 38*25 va benone, perchè si osserva da una distanza superiore. Sembra una scemata ma è così, i 300 dpi si riferiscono a foto osservate da una distanza di circa 20cm, cosa che con stampe grandi non ha senso (a meno di "voler" contare le linee per millimetro). Senza considerare che i sistemi di stampa solitamente interpolano (e anche piuttosto bene) per arrivare alle dimensioni volute. Ovvio, purchè non si pretenda un 30*45 da un crop di 2Mp...
domenico marciano
Io ho inviato in stampa anche dei file a 150 DPI senza nessun problema,e ho visto delle stampe 70x100 scattate con 6 mega Pollice.gif
digiborg
QUOTE (diaframma @ Apr 15 2004, 03:23 PM)
Io ho inviato in stampa anche dei file a 150 DPI senza nessun problema,e ho visto delle stampe 70x100 scattate con 6 mega Pollice.gif

Ovviamente mi riferivo alle differenze tra una diapo di buona qualità (cioè il massimo che si può ottenere con una reflex 35 mm analogica) e una digitale reflex da 6 Mpixel. Cio non toglie che con la Dreflex si possono ottenere ingrandimenti anche 70x100 di qualità ottima. rolleyes.gif
Daniele R.
confermo, stampo digitale e posso assicurare che con una D100 si ottengono delle stampe ottime in misura 60x90 cm (è la misura massima che riesco a stampare) C'è però da fare una puntualizzazione: ovviamente stiamo parlando di una sensibilità digitale di 200 iso e non possiamo sicuramente paragonarla ad una sensibilità di 50/64 iso in diapositiva, per cui ritengo che se si dovesse fare un paragone, dovremmo comparare il tutto con una stampa un pò più piccola di quelle che ho eseguito e cioè con una stampa di 30x45 cm le due immagini potrebbero essere confrontate e confuse una dall'altra
sergiobutta
Al di là della qualità, di stampa o di visione, che , come detto da chi mi ha preceduto, è molto simile, se non addirittura migliore, la scelta di una fotocamera digitale reflex porta con se una serie di vantaggi indiscutibili.
Innanzi tutto, l'immediatezza di visione del risultato, che comporta un continuo affinamento della tecnica individuale; la possibilità di rifare uno scatto nel caso di errore di inquadratura e/o di esposizione; il trasferimento, anche immediato alla post produzione, in un ambiente digitale, quindi connaturato al primo scatto;
il non doversi preoccupare del fine pellicola, che a volte, in fase di ripresa ti fa rimandare qualche scatto; e potrei forse citare altri vantaggi derivanti dall'uso di una digitale.
Ma, per quanto mi riguarda, l'aspetto che mi ha più impressionato, è stato la spinta che la novità ha dato alla mia voglia di fotografare, al punto che oggi, forse, consumo più pellicole di prima. Questo, per me è impagabile. Compra, una digitale, non te ne pentirai e continuerai ad usare la tua analogica
Denis Calamia
Ti è mai successo di acquistare di corsa una pellicola,e dopo averla montata ti accorgi che il film è scaduto??? A me sì...
Ti è mai capitato di trovarti in situazioni di scatto dove avresti voluto avere una pellicola da 200 asa.montata sulla tua Reflex a pellicola,ed invece ti ritrovi montata quella da 100?
La Foto tradizionale ha il suo bel fascino,non c'è che dire....Ma prova a portarti dietro sia il corredo digitale che quello "analogico".Lo farai soltento le prime tre volte,come è successo a me,dopo di chè,ti ritroverai ad usare solo il Digitale,e la reflex a pellicola,quando ti verranno le folate di nostalgia .
domenico marciano
Be io devo dire che in un anno ho usato solo 10 pellicole 120 il resto e' stato tutto digi.Per non parlare del bianconero,sono anni che non uso una pellicola BN. dry.gif
sergiobutta
Il distacco dal passato, può essere più o meno graduale, a seconda delle abitudini di ciascuno di noi. Dire ad una persona abituata a scattare 5 rullini all'anno , tu da domeni spendi 1.500 euro ma puoi buttare la vecchia attrezzatura, può essere traumatico e non essere recepito in maniera corretta. Il digitale, come abbiamo detto, è un salto in avanti nelle abitudini di ciascuno di noi, professionista, semiprof o dilettante che sia. Solo dopo il passaggio, l'utente può stabilire quali, nel suo caso, siano i vantaggio reali.
Denis Calamia
Giusta risposta caro Sergio,il passaggio è sempre meglio farlo gradatamente,ma il nostro amico,faceva un discorso di differenza qualitativa ,fra stampa da pellicola e stampa da file,e come ben saprai il paragone regge solo se fatto fra Reflex a pellicola e Digitale...No sicuramente paragonando uno scatto effettuato da una Reflex a pellicola con uno scatto effettuato da una Digicam compatta(anche se di ottima fattura).Dunque per reggere il paragone qualitativo ,si deve andare in contro all'acquisto di una Reflex Digitale,per paragoni da effettuare con stampe di grande formato.
Daniele R.
parlo da professionista e posso aggiungere che la stampa digitale su carta chimica, deve fare ancora dei grandi miglioramenti per essere paragonata alla stampa analogica, mi riferisco al fatto che pur avendo tutte le periferiche del computer tarate in egual modo, la stampa finale non è mai come quello che si vede a monitor, ma questo non è dovuto a colpe imputabili al laboratorio, ma alle limitazioni in essere della carta chimica, che ha contrasto più elevato.
Allego un file di taratura, che può essere utilizzato sia per tarare il monitor del computer, che tutte le altre periferiche.
Provate a farvi stampare questo file dal vostro laboratorio di fiducia e poi confrontatelo con quello che vedete a monitor, le differenze maggiori si hanno sulla scala dei grigi in basso.
A questo punto provate a stamparvi lo stesso file con la vostra stampante a getto e noterete che la scala dei grigi è molto più fedele.
Questa purtroppo è una limitazione a cui i produttori di carta chimica dovranno porre dei miglioramenti.
Posso dire che a questo problema ho posto rimedio, stampando i miei file con plotter professionali e con tecnologie di gran lunga differenti da quelle delle comuni stampanti ink-jet casalinghe.
Qualcuno a questo punto potrebbe avere da contestare questa mia affermazione, ma valutando pregi e difetti di entrabe le tecnologie (plotter e carta chimica) ho fatto la mia scelta e per il momento sono molto soddisfatto.
Gabriele Lopez
Io sono per l'esclusione assoluta di tutti i processi ink-jet, buoni casomai per degli ottimi provini di varie dimensioni ma assolutamente non paragonabili alla stampa chimica da File...

In quanto alla qualità "ad occhio", io trovo il digitale (reflex) superiore a buona parte del materiale 35mm, purchè trattato con la dovuta cura oltretutto, visti i casini che i laboratori continuano a combinare sad.gif

Casomai la differenza sta negli "effetti" che ottieni....

ciao!
catalexmary@tiscalinet.it
Carissimi amici fotografi,
effettivamente il dilemma analogico o digitale è un grosso problema! Di una cosa sono certo il digitale è immediato, ti permette infatti di valutare subito la foto, viceversa in analogico questo non lo saprai fino allo sviluppo. Altro vantaggio del digitale è che allo stato attuale le stampe che si ottengono con una buona stampante fotografica inkjet risultano di gran lunga superiori in qualità rispetto ad una stampa tradizionale (da negativo o dia che sia). In contrapposizione una Dia di elevata qualità, quale la Velvia, ti permette di ottenere una immagine proiettata dalle caratteristiche fantastiche. Conclusione per il momento continuerò ad usare l'analogico Dia Velvia contestualmente al Digitale! Anche perchè ancora non sono riuscito a vedere un proiettore digitale dalle caratteristiche paragonabili ad un analogico a prezzi ... civili!

un saluto a tutti.

Alessandro Catalano wink.gif
Daniele R.
Io sono per l'esclusione assoluta di tutti i processi ink-jet, buoni casomai per degli ottimi provini di varie dimensioni ma assolutamente non paragonabili alla stampa chimica da File...

vedi Gabriele, avendo a disposizione nel mio studio un plotter professionale, posso garantirti che la qualità della stampa ottenuta è davvero ottima specialmente in riferimento ai bianchi prossimi al valore di 255, dove la carta chimica mostra la corda inesorabilmente
Giuseppe Maio
QUOTE (Pietro67 @ Apr 15 2004, 02:56 PM)
...secondo me la qualità dipende dalla dimensione della stampa e dalla risoluzione di stampa.

Per esempio :
dimesione del sensore D70 circa 3000 x 2000

Stampa a 400 dpi : circa 19 cm x 13 cm
Stampa a 300 dpi : circa 25 cm x 17 cm
Stampa a 200 dpi : circa 38 cm x 25 cm
Stampa a 100 dpi : circa 76 cm x 51 cm

A questo punto quale è la definizione massima che l'occhio umano percepisce ?
Credo sia tra i 300 e i 400 e quindi quelle sono le dimesioni dove la qualità tra stampa da negativo e digitale non è visibile.
Aumentando le dimensioni si perde in qualità.

Ottime e corrette informazioni.

dividendo la dimensione in pixel per la densità dpi si ottiene la matematica dimensione di stampa. Gli studi fatti circa la capacità visiva portano però ad una densità dpi di 150 (versione che confermo verificata con i miei occhi forse ormai non più quelli di una volta ma...).
In altre parole non è palesemente visibile la differenza tra una stampa fatta a 150 o 300 dpi con tecnologia a tono continuo e chimica. Dobbiamo infatti tener presente la media visiva delle persone prese in esame oltre alla corretta distanza di analisi.
Da questa analisi vanno infatti escluse visioni a "contatto" o utilizzo di lentine varie. La dimensione di stampa ottenibile da una ottima 4MP o 6MP soddisfa dunque utenze ampie. Questo discorso esclude ovviamente il fatto che il file deve essere di qualità e stampato nel pieno rispetto della gestione colore e dettaglio.

Una variabile molto più difficile da comprendere è legata all'assenza della grana sul digitale. Questa permette, su immagini a dettaglio racchiuso nella matrice pixel, di superare i "limiti" canonici fissati a 300dpi o 150 dpi.
Per capirci meglio, se tra due punti rossi ne mettiamo altri di identico colore, l'occhio non percepirà degrado ma semplicemente una maggiore superficie ricoperta dal colore.
L'interpolazione non è dunque una "brutta bestia" se utilizzata con competenza. Le immagini legate ai "limiti" sopra citati sono quelle che contengono dettaglio richiesto nell'ingrandimento ma non contenuto nell'originale.
Se l'originale contiene loghi, scritte o particolari non descritti in risoluzione, allora i limiti porteranno ad un decadimento percepito sull'ingrandimento. Ma anche su questi file con un po' di esperienza si potrà operare, eliminando le parti coinvolte oppure operando con maschere di sfocatura.
E' infatti da notare che un mosso voluto, un panning o uno sfuocato ricercato, potranno essere ingranditi con interpolazione senza mai percepire degrado qualitativo.

Sono variabili da non sottovalutare che mi portano ad affermare con assoluta certezza che in digitale, con la foto adeguata, NON ci sono limiti di ingrandimento a patto di gestire il flusso d'ingrandimento con professionalità e competenza.

Meglio se si parte da un raw ma da un buon jpg...

8 x 16 metri da un JPG...

Link...

Giuseppe Maio
www.nital.it
Gabriele Lopez
QUOTE (daniele@rdfotografie.it @ Apr 16 2004, 09:25 AM)
Io sono per l'esclusione assoluta di tutti i processi ink-jet, buoni casomai per degli ottimi provini di varie dimensioni ma assolutamente non paragonabili alla stampa chimica da File...

vedi Gabriele, avendo a disposizione nel mio studio un plotter professionale, posso garantirti che la qualità della stampa ottenuta è davvero ottima specialmente in riferimento ai bianchi prossimi al valore di 255, dove la carta chimica mostra la corda inesorabilmente

Certo, lo abbiamo anche da me al lavoro...ma quanti lo utilizzano di norma?

Tieni conto che molti fanno ancora riferimento alla stampa ink-jet, non credi?
Un plotter professionale non è certo alla portata di tutti, e comunque non è molto praticata come tecnica di stampa dai laboratori..

Ciao!!
Stefano Bonfa'
Vorrei far presente che al tradizionale e al digitale si aggiunge un'altra via che li unisce entrambi: quella che fa uso del modo tradizionale in fase di ripresa e poi passa al digitale mediante scanner.
Ti ritrovi così sul campo ad usare gli strumenti di una tecnologia evoluta e consolidata senza rinunciare al digitale, ottenuto tranquillamente a casa senza che i tuoi pixel siano assillati da tempi fotografici e ristrettezze circuitali.

Le immagini digitali che si ottengono sono di tutto rispetto: parliamo di risoluzioni di oltre 20 Mega pixel e di dimensioni superiori a 3700 x 5500 con profondità colore di 14-16 bit per canale.

Quei 14 Mega pixel in più rispetto le fotocamere digitali si fanno vedere, eccome se si fanno vedere, già nel formato A4.
La stampa in esacromia Epson, poi, da pellicola Velvia è un'esperienza nuova che non ti fa rimpiangere i classici metodi di stampa da dia.

I principali inconvenienti sono: i tempi lunghi e la diminuzione del rapporto segnale/rumore.

Come accade per altri sensori, gli algoritmi che ricostruiscono il colore di un pixel monocromatico mediante interpolazione del colore dei pixel monocromatici adiacenti portano di conseguenza ad una diminuzione della nitidezza.
D'altra parte l'aumento della nitidezza via software esalta contemporaneamente l'effetto grana.

Il vero problema è quindi la ricerca del giusto compromesso tra grana e nitidezza.
Spesso raggiungo la soluzione mediante elaborazioni selettive post-scansione, ma i tempi ovviamente si allungano.

Il rumore è dovuto essenzialmente alla grana della pellicola, alquanto diverso dal rumore elettronico fastidioso per le sue erratiche fluttuazioni cromatiche.
D'altronde, l'effetto grana è ormai entrato nel nostro bagaglio culturale, incidendo profondamente il nostro gusto estetico al punto che molti software cercano di simularlo volutamente e prestigiose riviste non intendono eliminarlo, quasi fosse la sottile linea di demarcazione tra fotografia e grafica.
Daniele R.
CODE
Gabriele Lopez


QUOTE
QUOTE (daniele@rdfotografie.it @ Apr 16 2004, 09:25 AM)
Io sono per l'esclusione assoluta di tutti i processi ink-jet, buoni casomai per degli ottimi provini di varie dimensioni ma assolutamente non paragonabili alla stampa chimica da File...

vedi Gabriele, avendo a disposizione nel mio studio un plotter professionale, posso garantirti che la qualità della stampa ottenuta è davvero ottima specialmente in riferimento ai bianchi prossimi al valore di 255, dove la carta chimica mostra la corda inesorabilmente 

Certo, lo abbiamo anche da me al lavoro...ma quanti lo utilizzano di norma?

Tieni conto che molti fanno ancora riferimento alla stampa ink-jet, non credi?
Un plotter professionale non è certo alla portata di tutti, e comunque non è molto praticata come tecnica di stampa dai laboratori..

Ciao!!


Hai perfettamente ragione nel dire che il costo di un plotter non è alla portata di tutti, ma se prendi in considerazione una stampante Epson 2100 (costo abbordabile per chi vuole il meglio), che ha la qualità di stampa uguale a quella di un plotter, perchè utilizza la stessa tecnologia di stampa a pigmenti in eptacromia, non puoi esimerti dal dire che è sicuramente questa la risposta migliore che si possa avere da un file digitale. wink.gif wink.gif
Stefano Bonfa'
QUOTE (Giuseppe Maio @ Apr 21 2004, 02:36 PM)
NON ci sono limiti di ingrandimento

Nessuna interpolazione al mondo potrà mai creare ciò che non c'è !

Le variazioni cromatiche in una immagine non sono funzioni continue, dotate di derivata prima continua.

Ed anche in tal caso, qualsiasi algoritmo di interpolazione ha sempre dei limiti ben precisi e finiti.
gerardo bonomo
QUOTE (Pietro67 @ Apr 15 2004, 02:56 PM)
[A questo punto quale è la definizione massima che l'occhio umano percepisce ?
Credo sia tra i 300 e i 400 e quindi quelle sono le dimesioni dove la qualità tra stampa da negativo e digitale non è visibile.
Aumentando le dimensioni si perde in qualità.


Milano, 22 aprile 2004

Aumentando le dimensioni della stampa e allontanandosi proporzionalmente dalla medesima l'occhio non è in grado di vedere alcuna differenza o perdita di qualità.
I 300 dpi di risoluzione partono dall'assunto che l'occhio umano è in grado di separare 6 linee per millimetro; 6 linee per millimetro compresi gli spazi tra una linea e l'altra ci portano a una risoluzione di 12 linee o punti per millimetro. Un pollice corisponde a 24,5mm; 24,5mm x 12 (linee o punti) = 294 dpi. L'occhio umano distingue quindi 12 punti o linee per millimetro alla minima distanza di messa a fuoco umana. Man mano che l'immagine viene stampata sempre più grande aumenta proporzionalmente la distanza a cui l'occhio deve porsi per vederla, riuscendo a leggere le medesime informazioni e ricavando la stessa sensazione di nitidezza della stessa immagine stampata in formato 10x15 e osservate da una quindicina di cm. di distanza: quindi la stessa immagine stampata in formato 70x100 cm e vista non più da 15 cm di distanza ma da una distanza altrettanto proporzionale darà le stesse informazioni e gli stessi dettagli.
Non c'è nulla di nuovo in questo: è il motivo per cui riusciamo a vedere le più fini ombreggiature in un mosaico fatto di tessere di una certa dimensione purchè osservato dalla corretta distanza - da vicino vediamo esclusivamente frammenti di pietra o vetro - o il motivo per cui se guardiamo dalla corretta distanza un quadro di Giovanni Segantini vediamo anche in questo caso anche le più sottili e delicate sfumature di colore: avvicinandoci al quadro ci accorgeremmo che i colori stessi sono stati creati con pennellate di diversi colore fittamente composte, quello che percepiamo a distanza come verde sul quadro è dato da una serie di pennellate blu e gialle e via così: era la tecnica detta del divisionismo che ridiventava un "tutto" ammirando l'opera dalla corretta distanza di visione.
Cos'è un sensore se non un mosaico in miniatura...?
Cordialmente.
Bonomo.
Stefano Bonfa'
A quanto pare basta avere una fotocamera digitale da 4 o al massimo 6 Mega pixel e ci si può sbarazzare di tutte le Hasselblad, wink.gif di tutte le altre fotocamere medio formato wink.gif e di tutte quelle grande formato. huh.gif

Ma ci credete veramente ? ? ? ohmy.gif

Immagino che non vi interessa sapere che negli Stati Uniti molte riviste non accettano foto scattate con fotocamere digitali. wink.gif
Gabriele Lopez
Questa è una cosa da prendere con le pinze, la faccenda è diversa....

Ora, parliamo di fotografia di qualità giusto? diciamo "arredamento".

Se lasciano via libera al digitale ecco arrivare Jpeg sballati su molti fronti a livello di impostazioni di prescatto e post-produzione...colori starati, WB non idoneo..o addirittura compressione eccessiva.

I file dovrebbero quindi soddisfare dei requisiti fondamentali, e soprattutto non essere manipolati, quindi leggasi RAW...siccome molte agenzie non vogliono e non possono perdere tempo a disquisire con ogni fotografo su tutto ciò allora richiedono l'originale trasparente, che poi....scannerizzano rendendolo un FILE! Percui, come vedi a loro è un file che serve, solo che puoi ben capire che solo oggi l'uso di una DSLR di qualità sta entrando come abitudine comune tra professionisti e amatori evoluti.

Considera soprattutto che il mercato dei fotoamatori evoluti, specialmente nella fotografia di viaggio, è davvero vantaggioso..l'agenzia acquista immagini da fotoamatori a molto meno (danneggiando così il lavoro di molti pofessionisti che vivono di quello e devono fare i conti con tutti i problemi del caso ma non divaghiamo per ora.....) e li rivende al solito prezzo...

Proprio i file DSLR degli amatori diventano spesso ingestibili, ecco la vera ragione, o una di esse.

Ma le cose stanno variando molto molto nolto in fretta!

ciao! wink.gif

P.s.: Hasselblad e pellicole continueranno a servire comunque, fosse anche solo per fini "artistici", che non è affatto poco!

ciao!
Giuseppe Maio
QUOTE (Stefano Bonfa' @ Apr 23 2004, 05:55 PM)
Ma ci credete veramente ?

Immagino che non vi interessa sapere che negli Stati Uniti molte riviste non accettano foto scattate con fotocamere digitali.

Prove alla mano SI!

Ma, ovviamente, con le variabili sopra citate ed abbondantemente motivate.

Se il banco ottico è quello strumento utilizzato per decentrare e basculare e...
Allora, su still-life basta utilizzare una reflex montata sulla piastra posteriore ed adottare la tecnica a mosaico. Montando anche "soli" 6 fotogrammi (1 minuto in più di tempo in ripresa) per elevare la risoluzione ma principalmente per estendere la copertura, si ottengono file da circa 100 MB.

Lo stesso adottando una piastra per montare un obiettivo 6x6 tipo Hasselblad su una Nikon D70 per esempio. Anche in questo caso si posso montare all'interno del cerchio di copertura sei fotogrammi.

Circa gli Stati Uniti... le cose sono cambiate o perlomeno dipende da che file si consegnano. Digitale infatti non vuol dire necessariamente qualità perchè quella viene principalmente data dalle capacità nell'impiegare correttamente la fotocamera.

Un palese esempio più vicino ma di qualità ben nota è quello del National Geographic

http://www.robgalbraith.com/bins/multi_pag...cid=7-6450-6561

Giuseppe Maio
www.nital.it
Daniele R.
Hai ragione Gabriele,
tant'è che per completare la mia seppur "misera" dotazione di ottiche hasselblad/zaiss, mi stò dando un gran da fare, adesso i prezzi stanno scendendo a dismisura, solo perchè taluni fotografi le hanno abbandonate per ricorrere al digitale blink.gif
ma è meglio cambiare discorso, altrimenti invadiamo il terreno degli altri forum wink.gif
Stefano Bonfa'
QUOTE (Giuseppe Maio @ Apr 23 2004, 06:58 PM)
Prove alla mano SI!

Ma, ovviamente, con le variabili sopra citate ed abbondantemente motivate.


E cioè che l'osservatore deve soffrire di problemi alla vista ? cool.gif ph34r.gif

Riguardo al banco ottico sono solo... acrobazie.

Quindi a livello di qualità la D70 è superiore alla Hasselblad con qualsiasi obiettivo per entrambe ? ohmy.gif

Sto parlando di pura qualità ottica.

Gabriele Lopez
No, non travisiamo.....

Però devi ammettere che nel mondo del professionismo, le DSLR la stanno facendo ogni giorno più da padrone, anche a discapito delle medio formato, che RIPETO, hanno e avranno sempre i loro campi assieme a tanti altri sistemi.....soprattutto nel campo dei fotoamatori dove spesso e volentieri i livelli sono altrettanto alti e si innescano filosofie e piaceri di utilizzo di svariati mezzi diversi dal digitale..

Ma conosco parecchi casi di fotografi ritrattisti e di cerimonia che hanno messo in naftalina le loro medioformato per usare reflex digitali..e secondo me spesso a ragion veduta.

Senza polemica, ovviamente....io sono ancora soddisfattissimo di pellicole anche 35mm bianconero....mezzi, gusti, sensazioni diverse..

Anche se poi alla fine rifotografo i negativi con la D70!! Ma mi piace gustare la ripresa ala "mia maniera".

Ciao!!
Stefano Bonfa'
QUOTE (Stefano Bonfa' @ Apr 23 2004, 05:55 PM)
Immagino che non vi interessa sapere che negli Stati Uniti molte riviste non accettano foto scattate con fotocamere digitali. wink.gif

Dal momento che la cosa vi interessa, vorrei fornire ulteriori dettagli.
L'informazione non è stata data da fotoamatori evoluti o meno, ma da numerosi professionisti americani tra cui Ken Rockwell.
La motivazione addotta è che le foto scattate con fotocamere digitali non hanno i requisiti di qualità richiesti.
D'altra parte perchè scandalizzarsi ?
Lo standard richiesto da una stampa di qualità esige una risoluzione minima di 300 dpi reali (e tutti sottolineano reali, non interpolati). ohmy.gif
E' considerata minima perchè, tra l'altro, deve obbedire a precise regole dettate dalla fisiologia della percezione che è alquanto più complessa di quanto finora descritta.
Basta fare i conti, li avete già fatti, e vedere che con 6 MP non si arriva al formato A4 (cioè circa una pagina intera).
Se poi andiamo a considerare una stampa a doppia pagina, allora non si arriva neanchè alla metà di quanto richiesto.
Spesso molte riviste forniscono anche dei poster più o meno grandi, e lo standard di qualità si allontana sempre più.
Ovviamente stiamo parlando di stampa di qualità.
Per pubblicazioni di altro genere come su quotidiani, il discorso cambia nettamente.
In questo caso il professionista può non essere assillato da problemi di qualità, ma da tanti altri problemi logistici, per cui il digitale è diventato spesso una necessità.
Con lo sviluppo e l'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, la qualità sembra relegata ad una cerchia sempre più ristretta di professionisti e forse, o spero, ad una cerchia sempre più larga di amatori.

Per me, la differenza tra un professionista ed un amatore è semplicemente questa:

il professionista fotografa per lavorare,
l'amatore lavora... per fotografare ! ! ! smile.gif smile.gif biggrin.gif
Giuseppe Maio
QUOTE (Stefano Bonfa' @ Apr 23 2004, 11:39 PM)
...L'informazione non è stata data da fotoamatori evoluti o meno, ma da numerosi professionisti americani tra cui Ken Rockwell.

...La motivazione addotta è che le foto scattate con fotocamere digitali non hanno i requisiti di qualità richiesti.

...E' considerata minima perchè, tra l'altro, deve obbedire a precise regole dettate dalla fisiologia della percezione che è alquanto più complessa di quanto finora descritta.

Mi sembra che la discussione si stia,

spostando in direzione dove le due parti sostengono le rispettive superiorità perdendo di vista le vere variabili che possono rendere necessario l'uno o l'altro mezzo. Nessuno ha detto che la pellicola è da buttare e nessuno intende dire che, in senso generale, una D70 con l'obiettivo di serie produce immagini migliori di un medio formato.

Sono quasi certo che le parole dei fotografi citati siano state travisate prima di permettrmi di dire che non "conoscono" il flusso di lavorazione di una immagine digitale. Un conto è parlare in forma generale un'altro e scendere nei particolari legati agli specifici flussi di lavoro e richiesti ingrandimenti. Lei cita infatti requisiti di qualità che sono legati ad un'ideale esposizione, ideale bilanciamento dei contrasti, assenza di aberrazioni, distorsioni, disturbo noise, precisione cromatica descritta nel preferito e variabile spazio colore, assenza di micromosso, perfetta "incisione" dei particolari legata all'obiettivo ma anche al corretto dosaggio di maschera di contrasto. I requisiti di quantità invece vanno gestiti come in precedenza detto ottenendo immagini perfette anche a dimensioni spropositate o inaccettabili se prive dei requisiti minimi necessari. I 300 dpi sono dunque un dato di fatto ma a quella densità ci si arriva su qualunque dimensione con risultati eccellenti o scadenti in base alla gestione fatta.

Interpolazione "intelligente"...

La fotografia digitale offre maggiore precisione cromatica e su questo non ci piove. La pellicola oltre alle variabili del supporto che cambiano sostanzialmente è soggetta alle variabili di sviluppo e quindi scansione e separazione. Tutto il flusso può ed è ovviamente ben ottimizzato ma non si può omettere che non è in grado di offrire la costanza in ogni momento. La ripresa digitale invece permette controlli matematici del colore partendo dall'assegnazione dell'algoritmo colore in ripresa, la stessa gestione durante il "transito" in un calcolatore per poi finire alla foto unità anch'essa controllata da una "sovranità" di gestione colore. Il digitale lascia dunque "solo" le variabili di stampa.

Circa le "precise regole dettate dalla fisiologia della percezione" approfondiamole. Sono solo state "sorvolate" ma cogliamo l'occasione per approfondirle e ci farebbe piacere avere anche le Sue.

Circa la tecnica a mosaico... non la "denigrerei". Come ogni tecnica se utilizzata per il corretto fine e per scopi di qualità perchè scartarla a priori. Certo è una soluzione per una tipologia ben specifica di immagini ma resa possibile e semplice dal digitale perchè, in pellicola, resta una cosa "assurda" e complessa al punto di renderla improponibile.

Non dimentichiamo inoltre che gran parte dell' "ostruzionismo" che arriva dalle riviste è causato dalla mediamente scarsa qualità fornita dai fotografi (la maggior parte ritocca le foto senza nemmeno gestire il colore). In altri casi, però, ci sono ragioni "politiche" legate ai contratti con i tipografi per la scansione, altri che sono abituati a visionare i "plasticoni" invece di un monitor o visore.
Insomma, anche loro ci mettono del loro ma la vicenda National Geographic la dice lunga...

Giuseppe Maio
www.nital.it
Stefano Bonfa'
QUOTE (Giuseppe Maio @ Apr 24 2004, 09:39 AM)
nessuno intende dire che, in senso generale, una D70 con l'obiettivo di serie produce immagini migliori di un medio formato.

Finalmente !
Chiedo venia per il mio precedente intervento maieutico, ma ho cercato solo di sollecitare una esplicita chiarificazione.
In questi tempi di "guerra analogico-digitale", dove basta pronunciare un pro o un contro per essere tacciato di "integralismo", certe affermazioni potevano suonare come squilli di tromba specie per le orecchie del neofita.
A parte la veridicità delle scelte di una certa editoria statunitense, riportate da professionisti esperti ed utenti del digitale, ho volutamente citato Ken Rockwell perchè sostiene, analogamente a quanto io continuo a ripetere, che non si tratta di guerra, che il 35 mm non è migliore del digitale e viceversa, ognuno può essere migliore dell'altro per un fine specifico. Consiglio l'articolo "Film vs Digital Cameras" che potrete trovare nel suo sito.
Concordo sui requisiti di qualità, ma rimango un fermo assertore della necessità di pixel reali e mai interpolati: effettuare un resizing per ottenere un incremento dei requisiti di quantità è una ingenua "estrapolazione di formato" con effetti deleteri.
Concordo sulla migliore stabilità cromatica del digitale, ma solo paragonata a diversi valori ISO per la pellicola. Considero le variazioni tra lotti della stessa pellicola e le variazioni delle variabili di sviluppo dei semplici errori come nel digitale gli errori di impostazione, le variazioni delle caratteristiche con la temperatura e con l'invecchiamento dei componenti.
Ritengo che le dia abbiano una migliore resa cromatica e una maggiore ricchezza tonale, rispetto ad una conversione A/D a 12 bit e rispetto ad un sensore ove il colore di un pixel monocromatico viene ricostruito mediante algoritmi di interpolazione e dove gli errori di overflow si traducono in una resa della sovraesposizione alquanto sgradevole.
Nei formati compatibili con i 300 dpi reali, per bassi valori ISO e qualità ideale, ritengo il digitale di gran lunga superiore nei confronti del rapporto S/N (segnale/rumore), un parametro fondamentale nella percezione della nitidezza.
Si potrebbe continuare a lungo, ma credo di avere già annoiato abbastanza !
Gabriele Lopez
Solo un piccolo appunto:

La stampa tipo-litografica (che è il mio lavoro) necessita come dici dei fatidici 300 DPI per questioni "tecniche" legate al processo....ad ora, e nel prossimo futuro, non penso la cosa possa cambiare....però prova a pensare ad una cosa...

Osserva una stampa (una rivista ad esempio) da vicino, come a scovare un dettaglio....noterai il retino litografico, che è assolutamente e insidacabilmente più grosso di qualunque grana fotografica o micro-risoluzione che potessimo desiderare..

Allora ti invito a riflettere: davvero serve quella risoluzione priva di interpolazione che dici? davvero serve una pellicola medioformato ad altissima definizione se poi la stampa litografica non rende loro giustizia e vanifica gli sforzi intrapresi nel "dettaglio"??

Ecco perchè il digitale sta vincendo in vari settori..perchè comunque, garantisce risultati accettabili per le lavorazioni a doppia pagina A4...seppur con un pelo di interpolazione a volte..

Casomai il rifiuto dei file da parte di (alcune) agenzie va ricercato nei motivi che ti avevo elencato precedentemente...sono cose che ho imparato quando ho tentato di vendere gli scatti in Franca Speranza a Milano.. sad.gif

Quella che molti portano avanti, noi inclusi, è una discussione accademica....sicuramente una dia medioformato ha una resa che il digitale si sogna, ma a che costi? e fino a che punto quella risoluzione serve?

Allora ripeto: serve e come, ma in fini "artistici", personali o da "amatori", che trovo siano alcuni tra i lati migliori della fotografia..

Io uso una DSLR ma non ho smesso infatti, di caricare pellicola (bianconero) nelle mie macchine a pellicola..

Ciao!
Rudolf Nikonland
Arrivo buon ultimo in una discussione che da tempo appassiona i fotografi come quelle che riguardano il calcio, i sostenitori di Linux vs Windows, Amd vs Intel ... etc. .. etc.

Quali che siano le argomentazioni vantate e citate (dpi, fedeltà cromatica e tutto quanto il resto) resta un fatto assodato ed incontrovertibile.

La rivoluzione digitale è in atto nella fotografia come è successo in tutti gli altri campi della tecnologia umana.
E' un dato di fatto, le industrie vanno in quel senso, gli utenti vanno in questo senso, lo spazio per l'analogico (che continua ad essere il più naturale e il più vicino al gusto umano) è sempre meno.

Vi ricordate - per chi sta negli anta naturalmente - le questioni tra analogisti e digitalisti in hi-fi oltre 20 anni fa ?
Bene, adesso alzi la mano chi utilizza correntemente un giradischi analogico con i suoi dischi in vinile e non acquista ne un cd ne un dvd ...

Il digitale è comodo, permette risultati sempre costanti, toglie l'utente dalla schiavitù del pessimo trattamento dei minilab, ha risvegliato la passione in molti, tanta gente che non aveva mai imbracciato una fotocamera.

Si per ora manca ancora il livello di nitidezza e la risoluzione in assoluto permessi dai migliori sistemi analogici ma col tempo e i progressi tecnologici arriveranno anche questi ed a prezzi sempre più onesti.

Ci sarà sempre chi continuerà ad usare la vecchia manuale con gli obiettivi manuali ma la strada è tracciata ed è senza ritorno.
Anche per i professionisti, specie quelli che risparmiano sul costo di 200-500 rullini per ogni servizio importante ...

Io ho una D100 che uso in prevalenza e una FM3 per quando ho voglia di rilassarmi e comporre una immagine all'antica permettendomi di impiegarci tutto il tempo che voglio ... anche per risparmiare sul conto dello psicanalista biggrin.gif
Stefano Bonfa'
QUOTE (Giuseppe Maio @ Apr 24 2004, 09:39 AM)
Interpolazione "intelligente"...


L'aggettivo "intelligente" mi ricorda qualcos'altro tristemente famoso in tempo di guerra...
I risultati nefasti di questa "cosimaldetta" intelligenza, purtroppo... li ricordiamo tutti !
Ogni riferimento è puramente voluto.

Riguardo l'articolo citato relativo a National Geographic, credo che anche il meno smaliziato tra gli utenti si sarà accorto che si tratta della solita sviolinata pubblicitaria in perfetto "stile USA", condita con un pizzico di patriottismo statunitense per aumentarne la presa.

Riguardo quanto da me citato, per gli utenti che possono avere qualche difficoltà con l'inglese, riporto i seguenti giudizi.

1) Quello del Direttore della Fotografia di Arizona Highways, nota rivista fotografica:

"...Ma la qualità della fotografia digitale è sufficiente alle riproduzioni di dimensioni elevate in una rivista come Arizona Highways che è conosciuta per la qualità della fotografia?
Al momento, la risposta è "no".
... La migliore delle fotocamere digitali della presente generazione registra file-immagini a poco più di 11 megagapixels... ma un'immagine a 11 megagapixels non è grande abbastanza per le riproduzioni a tutta pagina, nitide e ad alta risoluzione che noi ci sforziamo di ottenere sulle pagine della rivista Arizona Highways stampate a 300 dpi."

2) Quello di un professionista, da oltre un decennio utente del digitale, apprezzato a livello internazionale per i suoi test:

"La fotografia digitale è come la fotografia Polaroid: veloce, divertente e molto costosa, ma se vuoi l'elevata qualità e l'elevata resa cromatica non è il tipo di fotografia da preferire."
Stefano Bonfa'
QUOTE (Gabriele Lopez @ Apr 25 2004, 10:06 AM)
è una discussione accademica....

Gabriele,
magari fossero solo discorsi accademici ! huh.gif

Ma hai idea di quanti soldi si sono spesi, si stanno spendendo e si spenderanno nei vari laboratori di ricerca sparsi in tutto il mondo per avere qualche pixel in più senza "perdere la faccia" ?

E credi che tutti questi soldi si spendono giusto per fare un discorso accademico ? cool.gif

Non è che io voglia difendere un sistema rispetto all'altro, io uso tutto Fotocamera.gif PC.gif 35mm.gif e anche da molto tempo wink.gif , ma, sarà deformazione professionale, sono il primo ad analizzare, valutare e criticare ciò che ho in mano, se non altro per conoscere limiti e funzionamento.
Certo, varie ditte sono liete se credi che con 6 MP biggrin.gif puoi fare tutto, e che tutto il resto è solo un discorso accademico, finchè non avranno in mano qualche altra cosa da venderti e solo allora cambieranno spartito.

La realtà è che i problemi tecnologici sono tanti e tali che uno nemmeno immagina !

A proposito... mi è sorto un dubbio:
visto che qui avete inventato l'interpolazione "intelligente", quei 5 MP in più di Canon come bisogna chiamarli ?

Lampadina.gif Accademici o "deficienti" ? ? ? laugh.gif

Ciao
Luc@imola
Se 11 megapixel non sono sufficienti, vuol dire che Nikon non ha in catalogo una DSLR in grado di produrre una pagina per il Direttore della Fotografia di Arizona Highways..

Mi sembra un po' azzardato.. wink.gif

E cmq.. pazienza.. sara' uno dei pochi scontenti.. smile.gif
Arcangelo Piai
Salve a tutti sono un fotografo professionista , utilizzo il digitale da circa 4 anni e, insieme ad altri colleghi ,tengo dei corsi di fotografia digitale per fotografi professionisti .
Nel corso della mia quasi ventennale attivita' professionale ho acquisito esperienze sia nella stampa bianco e nero che colore da negativo,ho utilizzato e utilizzo atrezzature che vanno dal banco ottico 10x12,al medio formato(hasselblad,mamiya) e 35 mm oltre naturalmente alle reflex digitali.Attualmente più dell'80% del mio lavoro si svolge in digitale(Nikon D1x,D100 e D2h)quindi credo di poter parlare con cognizione di causa.

Sono convinto che attualmente il digitale abbia portato una rivoluzione nel mondo della fotografia, l'analogico resisterà per parecchio tempo e ognuno di noi decidera'in base al lavoro da svolgere che mezzo usare come prima del digitale sceglieva un formato di ripresa al posto di un'altro ,però affermare che le reflex digitali sono inferiori alla pellicola e poi presentare un confronto tra una foto fatta con la Nikon d100 e una scansione di una pellicola piana 10x12 non ha senso,le reflex digitali vanno confrontate con le pellicole 35 mm e la piana 10x12 va confrontata con un buon dorso digitale , solo così potremo valutare con obiettivita' i risultati.

Credo inoltre sia ovvio che riviste abituate a pubblicare foto eseguite in medio e grande formato non accettino foto scattate con le reflex digitali come prima magari non accettavano dia 35 mm che non fossero Kodachrome 25 o Velvia50 scattate magari in Leica.

E' vero che anche in Italia alcune agenzie d'immagine o riviste non vogliono i file digitali ma amici reporter che lavorano in digitale mi hanno confidato che le stampe 20x30 fatte da questi stessi file sono accettate e vanno benissimo,viceversa altre redazioni e agenzie accettano solo file digitali per ovvi motivi di praticita'.
Personalmente il digitale ha contribuito ad aumentare notevolmente la qualità del mio lavoro,qualita' intesa non solo nella risoluzione(riesco comunque a stampare i ritratti eseguiti in digitale in formato 70x100 senza rimpiangere quelli fatti in Hasselblad) ma nella pulizia dei colori ,nell'assenza o ridotta presenza di grana nella possibilità di poter visualizzare subito i risultati e, cosa più importante, in maggiori possibilita' creative.

Concludendo nessuno ha mai criticato le foto di Henry Cartier Bresson o Robert Capa perche' erano meno definite e precise di quelle di Ansel Adams o Edward Weston.
Non è il mezzo a farci fare una buona immagine ma siamo come sempre noi che dobbiamo sfruttarlo nel miglior modo possibile.

Arcangelo Piai
zalacchia
QUOTE (Gabriele Lopez @ Apr 25 2004, 10:06 AM)
Solo un piccolo appunto:

La stampa tipo-litografica (che è il mio lavoro) necessita come dici dei fatidici 300 DPI per questioni "tecniche" legate al processo....ad ora, e nel prossimo futuro, non penso la cosa possa cambiare....però prova a pensare ad una cosa...

Osserva una stampa (una rivista ad esempio) da vicino, come a scovare un dettaglio....noterai il retino litografico, che è assolutamente e insidacabilmente più grosso di qualunque grana fotografica o micro-risoluzione che potessimo desiderare..

Allora ti invito a riflettere: davvero serve quella risoluzione priva di interpolazione che dici? davvero serve una pellicola medioformato ad altissima definizione se poi la stampa litografica non rende loro giustizia e vanifica gli sforzi intrapresi nel "dettaglio"??

Ecco perchè il digitale sta vincendo in vari settori..perchè comunque, garantisce risultati accettabili per le lavorazioni a doppia pagina A4...seppur con un pelo di interpolazione a volte..

Casomai il rifiuto dei file da parte di (alcune) agenzie va ricercato nei motivi che ti avevo elencato precedentemente...sono cose che ho imparato quando ho tentato di vendere gli scatti in Franca Speranza a Milano.. sad.gif

Quella che molti portano avanti, noi inclusi, è una discussione accademica....sicuramente una dia medioformato ha una resa che il digitale si sogna, ma a che costi? e fino a che punto quella risoluzione serve?

Allora ripeto: serve e come, ma in fini "artistici", personali o da "amatori", che trovo siano alcuni tra i lati migliori della fotografia..

Io uso una DSLR ma non ho smesso infatti, di caricare pellicola (bianconero) nelle mie macchine a pellicola..

Ciao!

In caso di stampa editoriale....
Da quasi collega mi permetto di aggiungere che l'eventuale migliore gamma tonale di una diapositiva rispetto al file digitale va comunque a remengo in quanto la stampa tipografica (CMYK) non è in grado di riprodurre tutti i colori dello spettro visivo.

Quindi concordo nell'affermare che molte agenzie e case editrici non accettano file digitali "solo" per ragioni dovuti ad un differente gestione logistica.


Ciao
Stefano Z.
praticus
QUOTE (zalacchia @ Apr 26 2004, 12:53 AM)


Mi permetto di intervenire non fotograficamente, per la qual cosa non ho assolutamente titoli, ma per evidenziare il fatto che anche le agenzie più riottose ad accogliere elaborazioni digitali, per i motivi di qualità assoluta, rivedranno la loro pèosizione quando l'innegabile vantaggio sui costi che i prof ottengono con il digitale sarà in parte girato sui loro budget. In effetti siete sicuri che i milioni di lettori delle varie riviste di moda o di viaggi e quant'altro siano in grado di valutare se la foto di una pubblicità o di un servizio sia più o meno perfetta dal punto di vista tecnico? (è chiaro che nessuna agenzia vuole foto sotto/sovraesposte o sfuocate e chi più ne ha più ne metta) Io, fra le varie gallerie degli NPU frequentatori del forum ho visto delle foto in digitale eccezionali che colpiscono l'immaginazione di chi le guarda ed è questo che conta quando si pubblica un'immagine pubblicitaria o meno.
L'esperienza di National Geographics secondo me va in tale senso, ottenere lo stesso impatto emotivo con minori costi ed una qualità che probabilmente è pari al 95% di quella rinveniente dal cosiddetto analogico professionale.....un 5% che pochissimi intimi, ma credo veramente pochi, siano in grado di valutare.
C'è qualcuno che riuscirebbe ad individuare difetti e quindi a contestare le foto di McNally affermando che sono venute male e non adeguate al blasone della rivista?
Ciao.
Stefano Bonfa'
Concordo pienamente con Arcangelo anche se con una piccola precisazione sul 70x100. Non conosco la risoluzione del file di partenza, ma credo che con la stessa qualità ed almeno 20 MP i risultati sarebbero anche migliori.

Ma il ritratto è un tipo di fotografia che si presta, è più arte che documentazione.
Un panorama montano, ad esempio, ripreso a 6 MP e stampato in quel formato non credo che darebbe gli stessi risultati.
In fondo penso che sia solo questa la principale motivazione del rifiuto del digitale da parte di certi editori.
Se andiamo a vedere sono tutti editori che pubblicano immagini di tipo naturalistico e cioè si tratta più di documentazione che di arte.

D'altra parte, una volta passata la pellicola allo scanner a tamburo, quello che si ritrovano in mano non è nient'altro che una immagine digitale.
Non credo siano tanto "razzisti" da guardare la genealogia del file, anzi per loro sarebbe tutto lavoro risparmiato.

Riguardo a National Geographic, io direi di andarci piano nel citarla ad esmpio.
Da quanto vedo circolano ancora gli standard di qualità divulgati da Erwin Puts, noto analista Leica, nel 2002.
Come saprete, secondo questi standard, National Geographic colloca le immagini riprese da Nikon D1 nella categoria delle immagini da stampare al massimo a mezza pagina, mentre le dia 35mm sono tra quelle a doppia pagina.
Arcangelo Piai
le stampe 70x100 le ottengo dai file raw della mia D1x i quali ,trasformati in tiff con il CAPTURE hanno una risoluzione di cm 22x34 a 300 dpi pari a 30 mp,poi con photoshop faccio il resto interpolazione compresa.

Mi sembra ovvio che se avessi un file più grande otterei delle foto migliori ,quando uscira' una reflex digitale con una risoluzione più alta ma con la qualita' cromatica e pulizia dei file della D1x o D2 h saro' il primo ad acquistarla di qualsiasi marca sia.
Saranno pareri personali ma i file prodotti dalle nuove Kodak e Canon non rispondono a questi requisiti.

Un'ultima precisazione una foto fatta con una Reflex digitale và messa a confronto solo con foto ottenute da pellicola 35 mm e non con formati superiori .
Gli editori che pubblicano foto di tipo naturalistico credo occupino una minima parte di quello che è il mondo della fotografia.

Anche nei siti internet viene sempre più richiesta ed usata la fotografia ed in questo caso non credo che la risoluzione sia la qualita' più importante.

saluti Arcangelo Piai
www.amarcordstudio.it
Stefano Bonfa'
QUOTE (arcangelo.piai@tin.it @ Apr 26 2004, 10:22 PM)
Un'ultima precisazione  una foto fatta con una Reflex digitale và messa a confronto solo con foto ottenute da pellicola 35 mm e non con formati superiori . 

Se la precisazione è riferita a me, credo che non hai seguito la dinamica di tutta la discussione o che qualche mio intervento sia stato frainteso, prova ne sia che non so quante volte ho detto nei vari Forum che non si può paragonare una mela con un melone, con riferimento al confronto tradizionale-digitale.
E' una cosa ben diversa l'analisi del rendimento di due diversi sensori, quello digitale e quello tradizionale (pellicola).
E poi il formato DX non è neanche un formato 35mm.

Ma perchè tutti Photoshop. Sembra diventato un'istituzione. Personalmente ho sempre preferito altri programmi, sia come interfaccia grafica, sia come prestazioni, e questo sin dalle prime versioni (circa dieci anni orsono).
Stefano Bonfa'
Lampadina.gif * * * INFORMAZIONE * * * Lampadina.gif

A proposito di qualità DX e 35mm ::--------> GRAFICI MTF NIKON

Molti utenti sono costretti a razzolare qua e là per cercare di racimolarne qualcuno, magari a pagamento, Fulmine.gif
non sapendo che la Nikon smile.gif li mette a disposizione gratuitamente nel proprio sito in Giappone. blink.gif

Nella discussione MTF - Forum Obiettivi ho fornito quanto serve per trovarli, capirli ed interpretarli. Isola.gif
Pesante
Non voglio nella maniera più assoluta gettare benzina sul fuoco, vi dico solo ciò che è la mia esperienza: a parte tutto il lavoro di foto di matrimonio e ritratto in genere dove con la stampa digitale "i miei clienti" riscontrano una qualità superlativa (non sanno contare i pixel, sicono solo "queste foto" sono così brillanti, vive...... sembrano vere!!!!) e di questo potete ben capire quanto io ed il mio conto in banca possono essere felici...... le agenzie ed i grafici con cui abitulmente lavoro non vogliono altro, ormai, che i file della mia D1x interpolati con Capture a 10Mpixel ed in CMYK..... assolutamente nient'altro. Con questi realizzo abitualmente servizi fotografici per Depliant (quindi piccoli formati), cataloghi aziendali (un po' più grandi), redazioneli e foto pubblicitarie per riviste (anche doppie pagine) e udite udite immagini per campagne pubblicitare (in media 100x140 ma a volte anche 3mx6m). Le agenzie pubblicitarie la velocità del digitale (importantissima ormai in questo settore) se la "fanno fritta" se non è accompagnata dalla qualità che soddisfi il proprio cliente altrimenti "nun se vede na lira". Tutto quà, solo la mia esperienza. Un saluto a tutti.
Michele Pesante
Lambretta S
Due pa**e... huh.gif huh.gif huh.gif

La dispensa è piena... in mezzo ai rullini sono arrivato a 37 barattoli di marmellata di marroni... non se ne può più... mad.gif mad.gif mad.gif
digiborg
QUOTE (Stefano Bonfa' @ Apr 27 2004, 12:06 AM)
Ma perchè tutti Photoshop. Sembra diventato un'istituzione. Personalmente ho sempre preferito altri programmi, sia come interfaccia grafica, sia come prestazioni, e questo sin dalle prime versioni (circa dieci anni orsono).

Penso perché è il miglior programma di fotoritocco attualmente sul mercato utilizzato tra l'altro dalla maggior parte dei professionisti nel campo grafico ... me compreso tongue.gif
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