La legge � la legge e punisce il danno, ma soprattutto l'intenzione e in seconda battuta la negligenza grave (norme di sicurezza, imperizia cosciente, vigliaccheria). La gente di oggi ignora sempre di pi� questo fatto e si crogiola in un'empatia senza senso. I morti sono morti, vogliamo distruggere altre vite oltre alla necessaria pena che ha valore soprattutto di monito ad altri e rieducazione?
Se gli stessi soggetti citati, invece di sparare come pazzi, ma senza precisa volont� (pare contro un muro o un tetto dalla perizia) si fossero messi a correre con una moto per i vialetti dell'universit� e avessero investito la ragazza, sarebbe stato meglio o peggio per la legge e pure per il padre e la societ�? Sarebbe stato lo stesso. Come padre avrei pensato cos�. La giustizia non si fa mai con l'emozione del primo minuto, ma con la "bilancia". Sta succedendo lo stesso con l'omicidio stradale, quando molti ubriachi sono padri di famiglia che rientrano da matrimoni e feste varie. Vogliamo cacciarli spietatamente ogni fine settimana, sbatterli automaticamente dentro per vent'anni, togliere loro a vita la patente?
Da un punto di vista tecnico se tutti avessero troppa paura di fare incidenti o di morire o di far morire in strada, di morti ce ne sarebbero anche di pi� e l'efficienza (velocit� e produttivit�) e la sicurezza del sistema di trasporto ne soffrirebbe. In autostrada andare a 110 Km/h con traiettoria instabile per la scarsa capacit� di guida � tecnicamente molto pi� pericoloso che andare a 160 km/h sufficientemente concentrati, tanto � vero che hanno pure ridotto i punti persi per eccesso di velocit� ragionevole. Si muore molto di pi� passando a destra e sinistra in motorino una colonna in citt� e le vittime o i loro parenti inveiscono sempre contro l'investitore o il tamponato, che non hanno nemmeno quasi sempre colpa dominante a termini di legge. Pi� o meno inconsciamente, questi signori in motorino accettano un rischio paragonabile a quello di una guerra coloniale (guardate i bilanci annuali a Roma...). Dopo la guerra mondiale diversi bambini italiani demolivano i proiettili lasciati della contraerea e giocavano con la mazza contro i detonatori estratti. Qualcuno � morto o ci ha rimesso qualche dito, ma gli altri sono cresciuti forti e hanno fatto rinascere l'Italia. Oggi i giornali che avrebbero detto?
Quindi Scattone e gli altri sono stati puniti giustamente a termini di legge e alla societ� non � dovuto altro. Devono ricominciare. Schettino voleva sbattere sugli scogli o ammazzare passeggeri? Ha sbagliato ripetute volte, scritte nei capi d'accusa imbarazzanti e quasi incontestabili, ma molti, troppi morti sulla Concordia si sono avuti per intemperanze, terrori paralizzanti e atti poco ragionati o per inazione di passeggeri e marinai impreparati. Faranno i conti. A ognuno per� le sue colpe.
Quanto al professore, si appurer� in sede disciplinare la correttezza e la rilevanza legale di ogni atto, ma la storiella sui giornali non mi torna affatto e vorrei sapere dal collega e dai testimoni che cosa � realmente successo. Spero per loro giornalisti che non ripetano le corbellerie del bunga bunga, dove la legge non ha trovato in primo grado un danneggiato e un reato punibile (e io sono di sinistra...) e me lo hanno spiegato persone del ramo. Del resto le vendite di giornali sono in picchiata 10 volte pi� del PiL.
A presto
Elio
Se gli stessi soggetti citati, invece di sparare come pazzi, ma senza precisa volont� (pare contro un muro o un tetto dalla perizia) si fossero messi a correre con una moto per i vialetti dell'universit� e avessero investito la ragazza, sarebbe stato meglio o peggio per la legge e pure per il padre e la societ�? Sarebbe stato lo stesso. Come padre avrei pensato cos�. La giustizia non si fa mai con l'emozione del primo minuto, ma con la "bilancia". Sta succedendo lo stesso con l'omicidio stradale, quando molti ubriachi sono padri di famiglia che rientrano da matrimoni e feste varie. Vogliamo cacciarli spietatamente ogni fine settimana, sbatterli automaticamente dentro per vent'anni, togliere loro a vita la patente?
Da un punto di vista tecnico se tutti avessero troppa paura di fare incidenti o di morire o di far morire in strada, di morti ce ne sarebbero anche di pi� e l'efficienza (velocit� e produttivit�) e la sicurezza del sistema di trasporto ne soffrirebbe. In autostrada andare a 110 Km/h con traiettoria instabile per la scarsa capacit� di guida � tecnicamente molto pi� pericoloso che andare a 160 km/h sufficientemente concentrati, tanto � vero che hanno pure ridotto i punti persi per eccesso di velocit� ragionevole. Si muore molto di pi� passando a destra e sinistra in motorino una colonna in citt� e le vittime o i loro parenti inveiscono sempre contro l'investitore o il tamponato, che non hanno nemmeno quasi sempre colpa dominante a termini di legge. Pi� o meno inconsciamente, questi signori in motorino accettano un rischio paragonabile a quello di una guerra coloniale (guardate i bilanci annuali a Roma...). Dopo la guerra mondiale diversi bambini italiani demolivano i proiettili lasciati della contraerea e giocavano con la mazza contro i detonatori estratti. Qualcuno � morto o ci ha rimesso qualche dito, ma gli altri sono cresciuti forti e hanno fatto rinascere l'Italia. Oggi i giornali che avrebbero detto?
Quindi Scattone e gli altri sono stati puniti giustamente a termini di legge e alla societ� non � dovuto altro. Devono ricominciare. Schettino voleva sbattere sugli scogli o ammazzare passeggeri? Ha sbagliato ripetute volte, scritte nei capi d'accusa imbarazzanti e quasi incontestabili, ma molti, troppi morti sulla Concordia si sono avuti per intemperanze, terrori paralizzanti e atti poco ragionati o per inazione di passeggeri e marinai impreparati. Faranno i conti. A ognuno per� le sue colpe.
Quanto al professore, si appurer� in sede disciplinare la correttezza e la rilevanza legale di ogni atto, ma la storiella sui giornali non mi torna affatto e vorrei sapere dal collega e dai testimoni che cosa � realmente successo. Spero per loro giornalisti che non ripetano le corbellerie del bunga bunga, dove la legge non ha trovato in primo grado un danneggiato e un reato punibile (e io sono di sinistra...) e me lo hanno spiegato persone del ramo. Del resto le vendite di giornali sono in picchiata 10 volte pi� del PiL.
A presto

Elio
Io dico soltanto che in qualsiasi altro paese chi sbaglia paga, e le pene vengono comminate in base alla gravit� dei reati commessi. Mentre qui in Italia la giustizia, come molti paesi ci rimproverano, � molto rilassata, in poche parole c'� troppa tolleranza verso chi delinque; le leggi, anche se giuste, e nella maggior parte dei casi, non vengono applicate come dovrebbero. Chi usa violenza o uccide deve pagare con la galera, senza se e senza ma, ed in maniera tale da essere anche da monito per gli altri. Ma se un criminale (e non parlo di ladruncoli) si mette fuori dopo poco tempo per sconti di pena, indulti, buona condotta o semplicemente per svuotare le carceri, quale insegnamento pu� recepire chi tende a delinquere? Io ho saputo di alcuni, soprattutto stranieri, che al momento dell'arresto hanno pronunciato frasi tipo: "tanto esco subito". Questa � l'idea che molti si fanno di noi, per cui ne approfittano.
Un uomo, adulto e vaccinato, per di pi� studente universitario, che si mette a giocare con un'arma alla finestra, come pu� non pensare ai rischi che potrebbe correre? E poi l� � tutto da vedere, la verit� credo non verr� mai fuori. Chi guida ubriaco come pu� non pensare a ci� che ne potrebbe conseguire? Se io vado a bere e ubriacarmi, non mi metto alla guida, l'auto la lascio a casa; se devo guidare, non vado a bere e ubriacarmi. Per cui chi guida sotto l'effetto dell'alcol (o della droga) �, a mio avviso, un potenziale assassino (anche se non uccide), e come tale va trattato. E basta con i buonismi, perch� qui in Italia c'� la tendenza a stare pi� dalla parte dei carnefici che delle vittime. Mettiamoci qualche volta dalla parte di quelle famiglie che hanno perso i loro cari per colpa di qualche scellerato.