QUOTE(riccardobucchino.com @ Aug 17 2012, 09:36 PM)

oh dio il discorso è complicato.
La visualizzazione è una cosa, il file è un'altra!
ok ... sai com'è, se non hai una visione chiara delle cose man mano che si cominciano a delucidare alcuni punti se ne complicano ed annebbiano altri, perché cominci a mettere in relazione delle cose che hai appena imparato e cominci a farti delle domande su delel cose che credevi di aver capito.
Finora l'unica cosa che sapevo (ma con tanti dubbi ...) era cosa fosse uno spazio colore (Adobe sRGB, Adobe RGB, che quelli di una stampante a getto d'inchiostro sono tipicamente diversi da quelli di un monitor), perché avevo letto varie cose, anche nel libro di Marting Evening
http://www.photoshopforphotographers.com/, ma non sapevo mettere bene in relazione le cose.
Inoltre:
1)visto che in uno spazio colore come descritto in Fisica, qualsiasi esso sia, ci sono
comunque infiniti colori, perché infinite sono le sfumature di tinta, di luminosità tra un colore e l'altro (non voglio andare troppo OT ma in questo ci aiuterebbe la matematica, col concetto dei numeri reali e del fatto che fra due numeri qualsiasi ne esistono infiniti (quindi fra due colori ne esistono infiniti) - es. basta spingersi oltre col le cifre decimali, infatti, per avere un numero ancora diverso), (uzz ... sembra una sentenza

)
2) visto che qualsiasi dispositivo di Trattamento dell'Immagine ne può riprodurre invece
solo un numero finito,
in tutto questo avrei dovuto far rientrare il concetto di "campionamento", di "discretizzazione" dello spazio colore poi adoperato dal disposizito vi imaging digitale; cioè in pratica della
risoluzione, dei possibili colori con cui è capace di rappresentare un immagine il nostro sistema di "output" (stampante, monitor ...), nonché di quanti colori
in pratica avesse bisogno/fosse capace di distinguere l'occhio umano per poter dire di osservare una fotografia "hi-fi" (ovvero farci rientrare il discorso della sensibilità dell'occhio)
Ne era uscita una zuppa mooooolto indigesta ... invece, grazie alla tua spiegazione ...
QUOTE(riccardobucchino.com @ Aug 17 2012, 09:36 PM)

I 16 bit del file sono informazioni colore che ci sono nel file, nessun monitor può mostrartele al massimo arrivano a 10, a 32 bit ancora peggio, non le vedi queste informazioni. A cosa servono questi dati "invisibili"? Servono per fare modifiche alle immagini, te la spiego a spanne. Quando guardi una foto a 16 bit su un monitor normale vedi 8 dei 16 bit e queli 8 bit sono quelli che esporterai in sRGB o AdobeRGB (per vedere tutta la gamma colori dell'adobe devi avere un monitor wide gamut) tu con le modifiche che fai alla foto puoi per esempio aumentando la luminosità con l'esposizione far apparire dei dati nascosti ma ovviamente se "sposti" l'area che esporterai in srgb verso le ombre perderai le alte luci, ovviamente con comandi come luci e ombre puoi andare a recuperare e quindi visualizzare informazioni aggiuntive sia sulle luci che sulle ombre.
Lo stesso discorso si può fare paragonando srgb con altri sistemi migliori, dando per assodati il fatto che se vuoi pubblicare su internet DEVI usare sRGB pena colori smorti. Se esporti in adobe rgb e visualizzi in sRGB i colori diventano tutti smorti e avranno dei viraggi, più è grande il gamut dello spazio colore che usi e peggio si vedrà l'immagine se la apri con un "player" come internet che non supporta tale spazio colore. Il motivo è semplice e complicato al tempo stesso e scrivendo non riesco a spiegartelo, ho bisogno di carta e di tante parole. Però so spiegarti perché lavorare in pro photo ed esportare in Srgb e non lavorare direttamente in Srgb. Se lavori in rgb e fai una modifica ad esempio aumenti la saturazione alcuni colori che già erano vicini alla massima saturazione diventano saturi al 100% e quindi perdi informazioni se torni indietro togliendo saturazione avrai perso definitivamente alcune sfumature, se lo fai in prophoto lo spazio colore è enorme e quindi la variazione fa uscire i colori dallo spazio che vedi ma l'informazione c'è, è solo non visibile, se torni ad abbassare la saturazione le info su quei colori che avevi spostato oltre il visibile tornano dentro e non si creano mezzanature. Hai capito? suppongo di no, non mi so spiegare bene su sti argomenti ostici!
Invece fortunatamente si

per me sei stato molto chiaro ... ed ora capisco finalmente perché, ad esempio, le regolazioni dei livelli su Photoshop rimangono ad 8 bit (da 0 a 255!), anche lavorando su un file a 16 bit per canale colore ed anche lavorando in uno spazio colore che certo stretto non è come Adobe RGB!!
In pratica avere 12 o 14 bit in ripresa (col NEF!) per canale R, G e B, lavorare il NEF così ottenuto su un supporto a 16 bit su View o Capture NX o Camera Law (Ligthroom o Photoshop, che usano lo stesso motore per aprire i NEF) ed
associare al file così aperto uno spazio colore
dal gamut ampio (come Pro Photo o Adobe RGB, ad esempio)
è perché in questo modo le transizioni di colore che si ottengono, in ciascun pixel dell'immagine, man mano che si "lavora" l'immagine in digital (ad esempio applicando su PS curve, filtri, ecc ...)
sono più "morbide",
non "a scatti".
Ovvero che man mano che elabori i risultati che hai in ogni step di fotoritocco
sono ancora rappresentabili con una precisione tale che i colori non "sballano".
Credo che non ci sia miglior esempio per capire questo del pensare a quel che succedeva quando, col vecchio Windows per esempio, si impostava la visualizzazione a soli 16 o 256 colori, anziché i "famosi" 16 Milioni di colori.
Se avevi regolato lo sfondo del desktop con un colore scelto fra uno di quelli dei 16 Milioni ma non nei 256 colori questo cambiava in un colore magari orribile, e per nulla uguale a quello quando la risoluzione era "alta". Il colore cioè "sballava"; e questo potrebbe succedere nelle ombre o nelle alte luci digitalizzate dal sensore o lavorate nel file in post produzione; ecco perché, ad esempio, adoperare più bit nel NEF (es. i 14 di una D300/D700 o più) porta benefici sulle alte luci bruciate pur non potendo vedere "a monitor" tutti i colori possibili (e quindi anche di livelli di luminosità) che sono stati catturati nel nostro NEF allo scatto, ma "solo" 2 elevato a 10 nei monitor wide gamut opportunamente tarati e profilati.
Non dovremmo in tutto questo dimenticare che i colori sono rappresentati come numeri, che assumono significato solo in relazione allo spazio colore a loro associato. Avere quindi 16bit per canale colore nella visualizzazione file mi consente di ottenere un'immagine in cui i colori "ci sono ancora".
QUOTE(riccardobucchino.com @ Aug 17 2012, 09:36 PM)

La cosa che mi preme è solo che tutti imparino che la scheda video non conta nulla di nulla, risparmiate sulla VGA e comprate un calibratore, risparmiate sulla VGA e comprate un monitor più bello.... 2 cose che dovrei comprare anche io per altro, ma io mi conosco e non posso comprare qualcosa di accettabile, io quando compro, compro il meglio (Nikonista mica per caso!).
Ottimo! Adesso è più chiaro

Più avanti rispondo sull'aspetto DVI / Display port, perché anche io, non avendo bisogno di potenza "ludica" nella scheda video, voglio scegliere bene, ed investire i soldi risparmiati su attrezzatura Nikon

QUOTE(riccardobucchino.com @ Aug 17 2012, 09:36 PM)

La display port è una porta simile all'usb ma con un angolino tagliato a 45°, è diversa dal DVI e porta il doppio delle informazioni, ci vogliono 2 DVI per portare 1 segnale a 10 bit/canale, basta 1 display port per i 10 bit.
Occhio ad una cosa, se comprate un monitor wide gamut e non lo calibrate con il calibratore vedrete colori peggiori e avrete minore fedeltà nella stampa e in tutto rispetto ad un monitor sRGB, perchè se un monitor con poco gamut può sbagliare poco e avere pochi viraggi un monitor wide gamut avendo maggiori possibilità di mostrare colori ha più probabilità di fornire immagini con errori lapalissiani.
Chiarissimo ancora una volta ... grazie, sei un mito! Del resto è logico, tutto ciò che è "altra fedeltà" (nonostante questo concetto pare che non piaccia a Boscarol, che sforna battutine sulla fedeltà dei monitor) "amplifica" gli errori, ma se ben usato restituisce soddisfazioni ineguagliabili.
Provate a farmi suonare uno Stradivari e vedrete che zozzèria ne esce fuori .. messo nelle mani giuste, però
QUOTE(riccardobucchino.com @ Aug 17 2012, 09:36 PM)

Un mio amico ha fatto una presentazione per spiegare un po' di ste cose, forse da lui capisci meglio. Dovresti trovare i file
qui grazie ancora, Seb