QUOTE(frinz @ Nov 9 2009, 04:36 PM)

"...ghe pensi mi" : la foto � bella? La foto ti piace ??...si ?!
"Punto" , senza troppe menate, perch� approfondire � giusto, criticare anche, ma andare troppo in l� �....
ssenza offesa per nessuno, ovviamente.
ciao !

Certo,
ad un certo livello anche questo � vero.
Per�,
se ci si ferma qui, non si esce mai dai confini dei propri gusti... o si va poco pi� in l�.
E' per questo che
tutti parliamo, ma
di bravi oratori ce ne sono pochi: quei pochi, spesso, hanno
studiato (e
capito)
come funziona e si sono
allenati ad usare i meccanismi e gli strumenti che hanno avuto modo di imparare.
O, se preferisci... cosa fa la
differenza fra te, me o un'altra persona "comune" e un attore, e fra questo e un grande attore, quando si tratta, ad esempio, di raccontare una storia?
Se io o te saliamo su un palcoscenico e recitiamo qualcosa, fosse anche solo il racconto di una
esperienza ipotetica, la racconteremo
"come ci viene": pu� funzionare, oppure no.
Un
attore la
reciter� utilizzando tutta una gamma di strumenti:
linguistici (il
modo di costruire le frasi, le stesse
parole scelte, il modo di
connettere le varie parti del racconto...),
para-verbali (l'
intonazione e la
modulazione della voce, i
ritmi, le
pause, il
timbro stesso della voce, eccetera...), e
non verbali (l'
espressione del viso, il
linguaggio del corpo, i
gesti, eccetera) in modo da produrre il massimo effetto (a lui) possibile,
con cognizione di causa.
Un
grande attore far� tutto questo "al meglio"... e lo far� pure
sembrare naturale.
E questi strumenti li avranno
imparati, studiati, analizzati, sviscerati... molto, molto oltre il "mi piace/non mi piace".

Tutto questo �
analogo a quel che succede con la fotografia... ovvero �
isomorfico alla fotografia, cos� spieghiamo anche che cos'� l'isomorfismo.
Ha la stessa struttura... rivestita di contenuti diversi.E cos� arriviamo ad un altro "punto critico"... ci sono
tanti modi diversi di capire... Pi� di uno per ogni persona che pronuncia questa parola.

Ad esempio, lo
spettatore di uno spettacolo teatrale, tanto per rimanere nella metafora (nell'isomorfismo),
"capir�" lo spettacolo
in un certo modo e ad un certo livello, che � quello della
"storia che viene raccontata". Gli piacer�, non gli piacer�, questo � un altro discorso che ha a che fare con i suoi gusti personali e con quello che lui avr� trovato nei
contenuti della storia.
Ma se quello spettatore � anche
un attore, o
uno che studia recitazione, lo "capir�" anche
ad un altro livello, che � quello della
recitazione appunto, sia come tecnica che come espressione che in ogni altro suo aspetto. E questo perch�
il suo scopo, nell'osservare lo spettacolo/la scena, sar� diverso da quello dello spettatore "semplice".
Se poi uno �, o vuole imparare ad essere,
regista (o magari
autore), avr� un livello di "comprensione" ancora diverso... che prender� in considerazione le
sequenze, la
struttura narrativa, la
distribuzione delle parti, l'
uso dello spazio e delle luci, e chiss� quant'altre cose ancora, fino ad arrivare alla
struttura e all'adattamento del testo stesso.
Quindi, IMHO, il significato di "capire" una fotografia dipende molto dall'uso che ne vuoi fare, cio� dallo scopo che hai guardandola.
Se vuoi "semplicemente" goderne per le sensazioni che ti d�, ti sar� sufficiente questo, e "capire" se ti piace o no.
Se vuoi anche apprendere qualcosa da quella foto, allora cercherai di capire non solo che sensazioni ti suscita, ma cosa, in quella foto, te le suscita, e in che modo... e comincerai a scoprire tutta una serie di caratteristiche strutturali di quella foto che hanno un effetto specifico sulla tua risposta emotiva, sulle sensazioni che quell'immagine ti d�.
E da l� a cominciare a studiare un sacco di altre cose correlate a queste, il passo � molto breve...

Ecco, spero che questo isomorfismo sia servito sia a chiarire il mio pensiero, per quel che vale, che a spiegare cosa sia un isomorfismo... visto che ne ho usato uno.

Ciao,
Davide