QUOTE(Al_fa @ Jul 10 2006, 11:58 PM)
il titolo può anche essere un inganno, ricordatelo

Al_fa, quel titolo è tutto
tranne che un inganno. Se davvero credi che quella SIA una pipa... beh,
FUMALA!

QUOTE(Hyperion @ Jul 14 2006, 01:03 AM)
perchè nikon on canon? sono sensori diversi, con sensibilità diverse alle diverse lunghezze d'onda, sia per il tipo di matrice di filtri sia per le caratteristiche del sensore stesso.... ma QUELLO che raccolgono lo raccolgono benissimo... sono pezzi diversi di realtà, ma entrambi realissimi! ...e lo stesso vale per i nostri occhi... tu quanti coni del verde hai? con che densità? la retina in questo senso si comporta come i diversi sensori: vedono, sebbene in modi diversi, la stessa identica realtà!
l'infrarosso, la sotto e la sovraesposizione, mica colgono dettagli non reali! servono per cogliere dettagli specifici che il nostro occhio non vede!
.... poi certo, c'è sempre la scelta personale di quali dettagli andare a cercare, ma questa scelta non cambia la realtà, non inventa nulla, si limita a scegliere il pezzo di realtà che interessa!
il b/n altera la realtà??? anche lì ci troviamo di fronte a una scelta, un diverso filtro con vui vedere la realtà... è sempre lo stesso discorso..
per il fotomontaggio il punto è che spesso si fanno effettivamente fotomontaggi facendoli passare per pp..... tipo togliere un neo.. chi se ne accorge che è stato tolto? quando un'immagine è dichiaratamente un montaggio che problema c'è? come dici tu è invenzione!
mi dispiace se date un po' di pp? assolutamente no! ...ma, come ho già detto, venendo dalla fotografia astronomica ho appreso le tecniche di elaborazione che, seppur con nomi diversi, si trovano in anche in photoshop (la matematica è identica) lavorando su programmi molto diversi, nati per l'elaborazione scientifica di un'immagine. E in ambito scientifico c'è la consapevolezza che certe elaborazioni modificano solo il modo in cui l'informazione contenuta nell'immagine ci viene presentata (perchè il nostro occhio è molto limitato in confronto ai 281.462.091.939.840 di colori mappabili da un tiff!!) e si tratta di renderla visibile.
Nono voglio ficcare il naso su come elaborate le immagini, ma in fondo non credo che facciate operazioni molto diverse...
Scusami, Hyperion, ma... Tutta questa faccenda della
"realtà reale"... Personalmente, sto con il buon vecchio Berkeley.
NON credo in una "realtà reale". E la mia
esperienza diretta me lo impedisce.

Per inciso, credo fermamente che la fotografia sia una
RAPPRESENTAZIONE di una
realtà SOGGETTIVA, quella
percepita/immaginata dal fotografo o dall'artista in caso di altra arte figurativa (vedi la risposta a Al_fa qui sopra).
Questa rappresentazione, a tutti gli effetti, è una rappresentazione
linguistica. E come tale è soggetta ai tre processi base della trasformazione linguistica: cancellazione, deformazione, generalizzazione. Il che implica che la rappresentazione non può corrispondere alla realtà, ammesso che questa esista: "La mappa non è il territorio", come diceva giustamente Korzybsky.
La fotografia, come è già stato detto in altro contesto su questo stesso forum, rappresenta l'IDEA di una realtà, e non la realtà.
Quindi, tutta questa questione di
salvaguardare la "realtà" è, per me, totalmente fuori luogo.

La PP ha tutto il senso del mondo, soprattutto nella fotografia digitale... ma altrettanto ne ha la
"PRE-produzione": la scelta, ad esempio, dell'obiettivo da usare (lo stesso soggetto, ripreso con un 12mm o con un 600mm, sarà alquanto diverso...), dell'esposizione, dell'angolo di ripresa, del bilanciamento del bianco, dell'uso o meno del colore... Tutte cose che vengono definite a priori e che influiscono sulla parte di "realtà" che verrà colta/rappresentata, e sul "messaggio" che trasmetterà. Mezzi linguistici di rappresentazione.

Ah, e questo valeva altrettanto per la fotografia tradizionale...
Insomma, se entriamo in un ambito filosofico e ci mettiamo a discutere di cosa sia la realtà (o addirittura del fatto che essa esista) non ne usciamo più.
Quello che possiamo imparare dagli altri fotografi è la padronanza "tecnica", linguistica, del mezzo fotografico (pre- e post-produzione incluse), e magari qualche visione della realtà che non avevamo colto o esplorato, cioé qualche nuova realtà soggettiva.
E ti sembra poco?

Davide