QUOTE(gian62xx @ Aug 23 2015, 09:28 PM)

Elio/pes, non mi ricascare nel lato oscuro della forza.
20mm
f4-f3,5-f2,8-af/afd-1.8 afs
il tuo preferito, difeso a spada tratta e' il 2,8 ais. Gli altri come sarebbero dal tuo punto di vista? (il mmio f4, in particolare, l'hai gia scritto in passato, ma chissa' dove !)
Calumet della pace per tutti
G.
Il 20/4 non distorceva, ma in pratica dovevi chiudere un paio di stop, una specie di primitivo Biogon C, che è invece sempre nitido sul piano focale. Buopno per architettura e paesaggi in mano a gente esperta e misurata.
Il 20/3.5 (che ha un mio amico) era considerato molto per gli scatti a breve distanza, ma sulla lunga aveva curvatura di campo ed era considerato sotto il 20/2.8 e il 18/3.5 (nell'ordine). Dagli scatti non è facilmente distinguibile dopo f/5.6 ddagli altri, se ben usato, come era il caso (tizio con molti riconoscimenti, MoMa, ecc...).
Il 20/2.8 AIS era lo standard per paesaggio e reportage, i primi esemplari verso TA avevano aberrazioni, ma gli ultimi (ottiche AFD) forse vanno meglio, ma da f/5.6 non lo tocca nessuno.
Il 20 AF 2.8 era una ciofeca: avevano tentato di aumentare il microcontrasto centrale per l'AF e hanno passato uno schema critico su una montatura instabile. I pochi esemplari visti sono rottami e non solo ai bordi.
Il 20 AFD dopo il 1997 (test nuovi sulle riviste, cambia a vederlo il gruppo posteriore, retrofittato anche in caso di assistenza, visto da me) è un'altro obiettivo, circa come l'AIS da f/5.6, ma va anche a 2.8, centro e bordi, ottimale a f/4, ma ricordo che l'AF non serve (troppo impreciso, non ha apertura sufficiente, non ripetitivo, spesso lungo: è una questione fisica, non è che con lo Zeiss o la D810 funzioni), montatura rivista in meglio e accettabile. MOLTO SENSIBILE AL BACKFOCUS, si vede con gli adattatori: variandolo la curvatura ai bordi flette, questo spiega certi risultati oltre che con con il filtro ciofeca. Quanto ai bordi, se vanno male è sempre colpa di un filtro AA inadeguato, che fa il suo mestiere di sfocare e "tagliare la testa" alle ottiche risolventi. Stesse considerazioni dell'AIS, forse questo può essere appena più nitido stoppato per la migliore consistenza meccanica. Mai visto in A/B.
Il 20/3,5 SL II N Voigtlander è un po' un mistero: da alcuni scatti va meglio dei Nikon (coma e colore, come ovvio, asferico e con meno lenti), ma in altri si gioca tutto con la curvatura di campo, recentemente ricalcolata in molti Voigt. Se va... certo non con la D3x. Non ci ho perso tempo a cercarlo e provarlo . E' un 20/3.5 improved e basta. Certo che nessun Voigt mi ha deluso e tutti mi hanno fatto un po' staccare da Nikon. Giudizio aperto.
Il 20/1.8 va come l'AFD da f/4, ha più apertura (l'AF migliora) ha meno CA (che si corregge), più distorsione percepita (3% barrell sono molto peggio di 3.5% moustache con bordi dritti, che non vale la pena correggere a duro prezzo di qualità), la montatura è oscena, dopo un paio d'anni ne riparliamo. I grandangolari richiedono precisione e tarature. Mai andare alla "san-fa-son" con iperfocali strambe su una scala metrica starata!
Di Zeiss sappiamo tutto. Va bene così?
Comunque la conoscenza tecnica serve per prevedere e spiegare i risultati, l'esperienza è fallace senza un metodo. Si vedono i difetti, ma bisogna capire come sono stati fatti. Su certe ottiche i bordi non vanno mai a fuoco verso TA (20/4), su altre essi sono nitidi sul piano focale, ma dobbiamo spostare la MAF, sfocando altre parti. Ma un grandangolare ben scattato quasi mai vuole curvatura piatta, da qui gigionerie, liti e miti di Internet...
Infine, ragazzi, controlliamo i corpi, per favore. Quello che funziona su un 70-200 "flessuoso" non va su un critico 20!
A presto
Elio